5.11.06

«Sono precario e mi fa male un po’ il pancino»

Un corteo nazionale contro il precariato a Roma, forse 200mila persone. Il ministro del Lavoro, Damiano: questa manifestazione mi crea amarezza. D'Alema: «E’ un corteo contro il precariato. Io lo condivido». Gasparri: mai visto esponenti del governo che marciano contro il proprio esecutivo • Precari: in Italia un esercito di oltre un milione • Lavoro nero: un'evasione da 100 miliardi all’anno
manifestazione contro il lavoro precario



ROMA - Il corteo nazionale contro il precariato è partito da piazza della Repubblica. Alla testa del serpentone che arriverà fino a piazza Navona vi è uno striscione, a caratteri neri su sfondo bianco che recita: «Stop alla precarietà ora».
Tra i diversi manifestanti che sfilano in piazza a Roma contro la precarietà, ci sono alcuni ragazzi che indossano una maglietta con su scritto: «Sono precario e mi fa male un po’ il pancino, sarà colpa di Tremonti o di Fassino...?».

A portare lo striscione davanti al corteo ci sono: Vittorio Agnoletto, eurodeputato Prc, Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas e Gianni Rinaldini responsabile generale della Fiom-Cgl.
Al corteo hanno aderito l’Arci, Rifondazione comunista, le strutture dei centri sociali, Fiom, Cobas, rappresentanze studentesche alcuni interlocutori minori. Si sono presentati alla manifestazione diversi rappresentanti dell’attuale maggioranza di governo, tra cui Alfonso Gianni, sottosegretario dei Verdi al ministero del Lavoro, Franco Giordano, segretario del Prc, Marco Risso esponente dei Comunisti italiani, Manuela Palermi capogruppo al Senato del Prc.

Lungo il serpentone di gente che attraversa il centro storico di Roma, sono migliaia le bandiere di rappresentanze dei movimenti sindacali con i colori della pace; inoltre alcune centinaia di striscioni che «inneggiano» la lotta alla precarietà del lavoro. A margine del corteo i romani e i turisti osservano incuriositi la manifestazione che si sta snodando verso via dei Fori Imperiali. Gli organizzatori parlano per ora di decine di migliaia di manifestanti, ma c’è anche chi come Bernocchi dei Cobas è convinto che al termine si arriverà a circa 200 mila persone.

DAMIANO: QUESTA MANIFESTAZIONE MI CREA AMAREZZA
Amarezza per la manifestazione di oggi dei precari a Roma ma convinzione che il governo sta lavorando nella direzione giusta. Il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, oggi a Venezia, ha commentato la manifestazione di Roma: «ho manifestato la mia amarezza - ha detto - al presidente della Camera Fausto Bertinotti. Ci conosciamo da 30 anni, lui era segretario della Cgil e io della Fiom in Piemonte, non andiamo d’accordo ma ci rispettiamo».
Damiano ha quindi criticato le scritte «Anni Settanta» che sono comparse nel corteo: «c’era uno striscione - ha detto - con scritto 'Damiano servo dei padroni vattene'. Mi sembra che si vada in una direzione che guarda ad anni bui, però non mi faccio impressionare».
«Sono amareggiato ma non scoraggiato - ha aggiunto il ministro - forse il governo ha un difetto di comunicazione, ma io insisto sul disegno sui temi del lavoro che è nel programma dell’Ulivo e che ho contribuito a scrivere. Mi amareggia anche che un collega di governo, Paolo Ferrero, affermi che sul lavoro e sul precariato ho fatto poco».

D'ALEMA: IL CORTEO DI PRECARI NON E' CONTRO GOVERNO E’ CONTRO PRECARIATO E IO CONDIVIDO
«La manifestazione è a favore del governo e non contro il governo». Così Massimo D’Alema, in una breve intervista pubblicata oggi dal Messaggero, respinge alcune interpretazioni della manifestazione dei precari che si terrà nel pomeriggio a Roma.
«E’ una manifestazione contro il precariato. E io la condivido», aggiunge il vice premier. «Il precariato - dice ancora D’Alema - danneggia il futuro delle giovani generazioni. E questa non è una manifestazione avversa al ministro Damiano, che sta lavorando benissimo, ma contro il lavoro precario. Qual è il problema?». D’Alema non accetta quindi le polemiche di questi giorni per l’annunciata partecipazione di alcuni esponenti di governo al corteo che ha fatto parlare di divisione della maggioranza. «I giornali - afferma il ministro degli Esteri - non fanno che mettere zizzania. Anche quando è impossibile».

GASPARRI: MAI VISTO ESPONENTI DI GOVERNO MARCIARE CONTRO GOVERNO STESSO
«La manifestazione con la partecipazione di numerosi esponenti del governo e maggioranza sul precariato è in realtà l’ennesima dimostrazione della fine del governo Prodi». Così Maurizio Gasparri dell’esecutivo di Alleanza Nazionale commenta la manifestazione di oggi sul precariato.
«Non si è mai visto infatti un corteo di esponenti del governo e della maggioranza che in pratica marciano contro l’esecutivo di cui fanno parte. In realtà il corteo sul precariato rende più precaria ancora proprio Romano Prodi. Si tratta - aggiunge Gasparri - della conferma dei danni che sta producendo all’Italia un governo che non ha più il consenso del paese, ma nemmeno quello delle forze politiche che dovrebbero sostenerlo in Parlamento».
«Lo stato confusionale con cui procede al Senato l’esame del decreto spremi italiani, e alla Camera una vergognosa legge Finanziaria dimostra che dobbiamo liberarci di Prodi al più presto. Il centrodestra - conclude - ha tutto il diritto di rafforzare la sua protesta nel Parlamento e nel Paese perchè l’attuale governo non rappresenta più la realtà della democrazia e dei consensi che oggi esprime l’Italia. Prodi a casa è un’emergenza democratica».

4/11/2006

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