21.11.06

Ricerca, 500mila nei cortei Mussi: condivido la protesta

Francesca Angeli

da Roma

Professori, studenti e ricercatori insieme con i precari. E poi i Cobas della scuola, della sanità e dei trasporti. Un ingorgo di cortei e manifestazioni di protesta contro la Finanziaria ha invaso molte città italiane mandando in tilt il traffico romano, dove si sono concentrati addirittura tre cortei perché allo sciopero del mondo dell'Università e dei Cobas si è aggiunta pure la voce degli studenti che, nella loro giornata nazionale, hanno rivendicato il diritto allo studio.

Insomma evidentemente non era il ministro Letizia Moratti il nemico numero uno della scuola, lo spauracchio dei giovani visto che nelle piazze d'Italia sono andate a protestare complessivamente circa mezzo milione di persone anche se la Moratti non c'è più e il governo è in mano al centrosinistra. Ma la Finanziaria di Prodi fa molta più paura delle precedenti a professori, ricercatori e studenti perché c'è il rischio reale di non poter aprire aule e laboratori per mancanza di fondi. E il fatto che ci sia pure il ministro dell'Università e della Ricerca,
il diessino Fabio Mussi, a condividere le ragioni della protesta non fa che rendere il quadro ancor più desolante. «Si doveva e si deve fare di più per questo settore», ribadisce Mussi che condivide «il richiamo» dei protestatari sottolineando che sono intanto stati trovati «altri 230 milioni di euro».
Promesse che non convincono quei precari che si definiscono «come il latte visto che abbiamo la scadenza» e quei ricercatori che urlano «era meglio se invece di studiare andavo a fare l'idraulico».

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