7.11.06

Ancora precari prodotti da Poste

Nel nome di San Precario
di Michela Bevere

07/11/2006

Dopo il call center del Comune di Roma 060606, ecco un altro caso di precarietà del lavoro che coinvolge direttamente Poste. Ormai si sa la precarietà sta coinvolgendo tutti i settori, e non vuole proprio risparmiare nessuno. A rischio questa volta sono 2.500 lavoratori delle 70 agenzie di recapiti concessionarie del servizio di Poste Italiane, che a breve potrebbero trovarsi in cassa integrazione. E di questi 300 sono i dipendenti a rischio solo a Roma, e diverse centinaia su tutto il territorio regionale.

Il problema è che Poste vuole anticipare al 31 dicembre la scadenza dei contratti con le aziende di recapito, che per suo conto effettuano il servizio di consegna celere di raccomandate, in difformità rispetto alla direttiva dell'Unione Europea che fissa alla data del primo gennaio del 2009 l'avvio della liberalizzazione del mercato. Contro questa decisioni ieri i sindacati hanno indetto uno sciopero che è durato tutta la mattina, al termine della quale una delegazione è stata ricevuta da alcuni dirigenti di Poste. Ma per il segretario regionale Slc Cgil, Alberto Manzini, l'incontro è stato "insoddisfacente, non ha risposto alle aspettative". Alle nostre richieste, spiega Manzini, "si sono limitati a dirci che non potevano prendere alcun tipo di impegno". "E allora - continua Manzini - noi andremo avanti con la nostra protesta. Faremo un presidio davanti alla Regione Lazio, organizzeremo una manifestazione nazionale. Ma soprattutto vogliamo incontrare il Ministro delle Telecomunicazioni, Paolo Gentiloni".

Per risolvere questa situazione il consigliere regionale dei Ds Enzo Foschi ha presentato sempre ieri una mozione urgente al presidente del Consiglio regionale, Massimo Pineschi, per spingere la Regione Lazio "a farsi promotore, nei confronti del governo nazionale, dell'apertura di un tavolo istituzionale con le parti interessate, al fine di creare quelle condizioni necessarie per fare in modo che Poste proceda al rinnovo della concessione dei servizi gestiti dalle agenzie di recapiti fino alla liberalizzazione del settore, creando anche i presupposti per un percorso concordato di riassetto del mercato da gestire". Ma non solo. Nella mozione si legge anche che il governo intervenga sull'azienda per far inserire tra le clausole dei nuovi contratti commerciali il rispetto della circolare del ministero del Lavoro del luglio del 2006, inerente il rapporto tra lavoro precario e quello a tempo indeterminato, al fine di evitare fenomeni di concorrenza sleale tra le imprese. E sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere comunale dell'Ulivo, Massimiliano Valeriani, secondo il quale, fino al primo gennaio 2009 "tutti i contratti in essere debbono essere rinnovati per scongiurare la crisi drammatica di un intero settore con migliaia di posti di lavoro persi".

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