5.11.06

Lavoro: precari in piazza

Lavoro. Precari in piazza. La sinistra radicale: protesta si', opposizione no. Casini: Bertinotti il regista

La manifestazione di ieri a Roma

Roma, 5 novembre 2006

Decine di migliaia di persone sono scese in piazza ieri a Roma per dire no alla precarietà e alla legge Biagi. Una manifestazione di protesta, ma non di opposizione, ha sottolineato il premier Romano Prodi. Tra i manifestanti anche numerosi esponenti della sinistra di governo. Cdl e moderati dell'Unione chiamano in causa, l'incoerenza delle forze della sinistra alternativa.

"E' stata - sentenzia Romano Prodi - una manifestazione pacifica, non contro il Governo ma contro il precariato". Certo, tra i manifestanti sono in pochi a
pensarla come il premier, quando dice che "non c'e' nessun problema" perche' "la risposta e' stata gia' data in anticipo" e il ministro Damiano marcia senz'altro in direzione di una riduzione del precariato.


L'andamento pacifico della manifestazione contro la precarieta' non spegne le polemiche: Cdl e moderati dell'Unione chiamano in causa, con toni diversi, l'incoerenza delle forze della sinistra di alternativa.

Fausto Bertinotti "di fatto e' l'ispiratore di questa manifestazione. Non scende in piazza solo perche' sa bene che finirebbe sulle prime pagine di tutti i giornali europei". Lo dice il presidente dell'Udc, Pierferdinando Casini, parlando della manifestazione di ieri a Roma contro il precariato.

Il presidente di An Gianfranco Fini dice che "e' senza precedenti il fatto che membri autorevoli della maggioranza ed esponenti del governo vadano in piazza contro loro stessi", mentre il presidente dei deputati della lega Roberto Maroni etichetta come "grottesca" la presenza dei sottosegretari alla manifestazione, e avverte: "Ci opporremo con tutte le nostre forze alla richiesta che viene dalla sinistra radicale di cancellare la legge Biagi".
Per Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi, "questa sinistra di Piazza Navona ha mostrato il suo vero volto confuso, velleitario e confusionario". Sceglie l'ironia il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa: "Piu' che un caso politico", la manifestazione "mi verrebbe da definirla un caso clinico. Nel governo emergono casi preoccupanti di doppia personalita'".

Tra i promotori del corteo si respira comunque aria di rivincita: per il leader della Fiom Gianni Rinaldini la buona riuscita della manifestazione dimostra che "in campo non c'e' solo la Confindustria che vuole peggiorare la Finanziaria,
ma c'e' un altro paese che costituisce una leva decisiva per spostare in avanti le posizioni del governo". Manuela Palermi del Pdci prende di mira il sindacato confederale. In piazza, spiega, c'e' poca Cgil "perche' il suo segretario generale, Guglielmo Epifani, ha appoggiato la Finanziaria con imprudenza". Ma e' Franco Giordano, segretario di Rifondazione che ha contribuito sostanziosamente alla riuscita dell'iniziativa, ad alludere al dividendo politico che il Prc intende incassare dalla manifestazione: "Il governo - avverte - deve ascoltare le voci, i volti, le storie di chi oggi e' in piazza".

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