21.11.06

Rapporto Isfol: sempre più precari, il posto fisso è una chimera

E’ la fotografia scattata dall’Isfol nel suo Rapporto 2006. Entro il 2009 i posti di lavoro in Italia dovrebbero crescere di quasi mezzo milione di unità (+0,5%) e di questi quasi il 30% saranno di collaboratori domestici e assimilati. L’Isfol ha fatto un’analisi sulle inserzioni di lavoro di aziende a mezzo stampa: in testa le ricerche per operatore di call center seguita da agenti e venditori • Migliora l'istruzione, ma sono pochi i laureati
ROMA - Aumentano i precari e il posto fisso diventa sempre più una chimera. E’ la fotografia scattata dall’Isfol secondo cui il lavoro dipendente è divenuto, nel periodo compreso tra il 2002 ed il 2005, «più precario, seppur in misura lieve».
Il Rapporto Isfol 2006, sottolinea infatti come «la propensione alla conversione dei contratti a termine in occupazione permanente è diminuita in due anni di oltre 6 punti percentuali, mentre il rischio per i lavoratori a tempo determinmato di rientrare in condizioni non occupazionali è passato dall’11,2% del 2002-2003 al 20,7% del 2005-2005. La componente giovanile della popolazione presenta elementi di criticità sensibilmente superiori alla media: la quota di contratti a termine convertiti in 12 mesi in rapporti di lavoro a tempo indeterminato è passata per i giovani dal 39% al 25,3, mostrando che il lavoro a termine ha perso in parte la funzione di agevolare l’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani».

L’Isfol poi segnala l’elevata incidenza dell’occupazione a tempo determinato sul totale del lavoro dipendente nella compoiszione degli ingressi al lavoro: oltre il 45% dei nuovi occupati subordinati registrati nel corso del 2005 risulta inquadrato con contratto a termine. Questa quota risulta inoltre cresciuta «dal 2003 al 2005 di 3 punti percentuali. Le prospettive sembrano orientate verso una riduzione degli elementi di criticità osservati: da un lato i segnali di ripresa dell’economia, rilevati fin dai primi mesi del 2006, e il ripristino, seppur parziale, del regime di incentivi all’assunzione dei giovanui, ottenuto con la peina applicazione del nuovo contratto di apprendistato, orientano l e previsioni verso un recupero dei tassi di occupazione giovanili e verso una ripresa dello sviluppo dei contratti a causa mista.
L’auspicio è che il varo definitivo sull’intero territorio nazionale dell’apprendistato contribuisca a riequilibrare il deficit formativo e rilanciare l’investimento in formazione da parte della domanda».

TRA 2006 E 2009 ATTESO AUMENTO 476.000 OCCUPATI
Tra il 2006 e il 2009 i posti di lavoro in Italia dovrebbero crescere di quasi mezzo milione di unità (+0,5%), un aumento significativo ma molto inferiore a quello dello scorso quadriennio (+0,9%). Quasi il 30% dei posti di lavoro aggiuntivi saranno di collaboratori domestici e assimilati (+130.997). Tra il 1995 e il 2005 sono stati creati 2,3 milioni di posti di lavoro e che 1,5 milioni di questi sono stati occupati da donne. Nello scorso quadriennio comunque ha pesato nell’aumento dell’occupazione (+888.000 unità) anche la regolarizzazione della posizione di circa 700.000 immigrati grazie all’applicazione della legge Bossi-Fini.

L’aumento complessivo dell’occupazione nel prossimo quadriennio riguarderà soprattutto l’area dei servizi (+1,1%) mentre subiranno contrazioni l’agricoltura (-3,8%), l’industria (-0,4%) e le costruzioni (-0,1%), quest’ultimo un comparto che ha trainato la crescita degli ultimi anni. Nell’industria, secondo le previsioni dell’Isfol, si registrerà un arretramento soprattutto nel settore del tessile abbigliamento e nelle industrie conciarie con una perdita complessiva di 100.000 posti di lavoro. Perderanno occupati l’energia (-12.000 posti) e il comparto delle macchine elettriche (-23.000 posti) mentre aumenteranno le possibilità di lavoro nell’industria alimentare (+0,9%). Nei servizi la crescita si concentrerà nel settore privato (+1,5%) con 155.000 posti in più, in decelerazione comunque dai 350.000 registrati nel quadriennio 2002-2005, molti dei quali però grazie alla regolarizzazione di persone occupate da molto tempo nelle famiglie nel lavoro di cura.

Anche nel prossimo quadriennio una gran parte dei nuovi posti si troverà nelle professioni non qualificate (+139.550 posti tra collaboratori domestici, addetti a servizi di pulizia, custodia e similari) anche se grande richiesta ci sarà pure per le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (+157.008 posti) e nelle professioni intellettuali e di elevata specializzazione (+96.216 posti). In calo è previsto il settore degli artigiani, operai specializzati ed agricoltori che nel prossimo quadriennio, secondo le previsioni Isfol, dovrebbero perdere 85.779 posti. In calo sono previste anche le Forze armate con 5.058 posti in meno entro il 2009.
Tra le professioni in crescita nel prossimo quadriennio svettano gli agenti immobiliari (+11,4%) ma anche i procuratori legali e gli avvocati (+11,3%) e i collaboratori domestici (+10,3%). Una crescita sostenuta secondo l’Isfol infine è attesa per i fotografi e assimilati (+10,2%), per gli architetti e gli specialisti nel recupero e la conservazione del territorio (+10%) e i baristi e assimilati (+8,6%).

CERCASI COLF E AGENTI IMMOBILIARI, ADDIO A SARTI
Crescita boom per collaboratori domestici, avvocati e agenti immobiliari mentre perdono terreno i braccianti agricoli, i sarti e gli artigiani del settore calzaturiero: la fotografia sulle professioni più richieste tra il 2006 e il 2009 è stata scattata dall’Isfol nel suo Rapporto annuale presentato oggi secondo il quale a fronte di 476.366 nuovi posti di lavoro 130.977 saranno indirizzata ai collaboratori domestici che passeranno dai 5,25% al 5,67% dell’occupazione complessiva.
Secondo le previsioni Isfol saranno gli agenti immobiliari a segnare l’aumento più consistente (+11,4%) passando da 54.896 a 61.154, seguiti a ruota dai procuratori legali e gli avvocati (+11,3%) che dovrebbero passare da 187.625 a 208.877. I collaboratori domestici (+10,3%) dovrebbero passare da 1.273.776 occupati a 1,404.773 mentre gli urbanisti e gli architetti dovrebbero segnare un +10% superando quota 140.000 unità. Un aumento significativo dovrebbe essere registrato dai baristi e assimilati (+8,6%) con 20.095 posti in più e dai contabili e assimilati (22.650 posti in più pari a un +4,3%).
Nel prossimo quadriennio dovrebbero diminuire i braccianti agricoli di 36.685 unità (-13,1%) e gli operai agricoli specializzati in culture in pieno campo (-18.311 posti pari a un -14,2%). Per i sarti è prevista una riduzione di 11.877 posti (-11,7%) mentre per gli operai agricoli specializzati in coltivazioni legnose (vite, olivo, alberi da frutta ecc) è previsto un calo di 11.432 unità (-13,3%). Per gli artigiani e gli operai calzaturieri il calo previsto è di 10.704 posti (-11%).

L’Isfol infine ha fatto un’analisi sulle inserzioni di lavoro da parte delle aziende a mezzo stampa nel 2005 secondo la quale in testa si conferma quella per operatore di call center (19.909 richieste nell’anno) seguita da quelle per agenti e venditori. Per gli agenti nel 2005 comunque la seconda posizione subisce un arretramento (da 9.797 offerte a 7.102 offerte con un calo di quasi il 28% dopo una crescita sostenuta dal 1996 al 2003) mentre per il venditore le richieste sui giornali nel 2005 sono state di 6.237 unità.

21/11/2006

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