Sono in 150mila in piazza a Roma per la manifestazione dei lavoratori precari contro la legge 30 e la Bossi-Fini. Presenti diversi esponenti dell’Unione. Ironica la Cdl.
La manifestazione che ha visto in piazza a Roma i lavoratori precari contro la legge 30 e la Bossi-Fini, ma anche contro la riforma Moratti, ha chiamato a raccolta più di 150mila persone in un corteo che è partito da
piazza Esedra, nel cuore della città. Ma è polemica nella maggioranza per la presenza di diverse personalità dell'Unione.
Tra i lavoratori, a manifestare nell’evento organizzato dall’Arci, anche il segretario di Rifondazione comunista, Franco Giordano, il vice ministro agli Esteri, Patrizia Sentinelli, il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini ed il presidente dell’Arci, Paolo Beni. Insieme a loro anche rappresentati della Fiom, del Prc, dei Cobas, e di altre organizzazioni sindacali ed associative. Al termine della manifestazione anche qualche tafferuglio tra 30-40 estremisti che si sono scagliati contro la polizia impegnata nel servizio d’ordine.
La presenza delle personalità politiche che fanno parte della maggioranza del governo, insieme alle contestazione che ha subito ieri il ministro del Lavoro Cesare Damiano da parte dei no global di Luca Casarini, ha creato veri e propri imbarazzi all’interno dell’Unione. Ma l’Esecutivo è chiaro nel dire che la manifestazione non era contro il governo. Lo ha detto il ministro degli Esteri D’Alema, che dice che “la manifestazione è contro il precariato e la condivido”, ma lo ha detto anche il presidente del Consiglio Prodi, definendo la manifestazione “pacifica, non contro il governo ma contro il precariato”. Prodi chiarisce che è intenzione del governo ridurre il precariato nel nostro Paese, a tal fine, aggiunge Prodi, “noi dell’Esecutivo, con il ministro Damiano, stiamo marciando in questa direzione”.
Ironici i commenti da parte della Casa delle libertà. Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia, che dice che “ha ragione D'Alema, coerente riformista della domenica: la manifestazione di oggi della sinistra antagonista e estremista è una manifestazione a favore del governo. Uno caso politico di sdoppiamento della personalità, con tre partiti della maggioranza che manifestano contro se stessi e il governo di cui fanno parte”.
L. P.
04-11-2006
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