04/11/2006 19:33
Bologna, 4 nov. (Adnkronos/Ign) - "Quella di oggi è stata una manifestazione pacifica non contro il governo, ma contro il precariato". A chiarirlo il presidente del Consiglio Romano Prodi ai cronisti che gli chiedono un commento sul corteo di Roma contro il lavoro precario che ha suscitato polemiche per la partecipazione di alcuni membri del governo. "Sulle manifestazioni - precisa il premier - già la scorsa settimana avevo commentato i progetti della destra, dicendo che ognuno ha il diritto di manifestare".
E riguardo a quella di oggi, "la risposta è già stata data in anticipo: abbiamo un impegno per ridurre il precariato, per utilizzarlo solo nelle situazioni in cui è assolutamente funzionale, e noi, governo insieme al ministro Damiano, stiamo marciando in questa direzione. Non c'è nessun problema".
Il Professore cita, ad esempio, "il discorso che ha impostato Fioroni sulla pubblica istruzione" e lo definisce "molto serio", "perché raggiunge un numero elevatissimo di precari e non li stabilizza in modo casuale. E' una stabilizzazione dei precari - aggiunge - seria e funzionale".
Da Bologna il presidente del Consiglio non intende tornare sulla questione del cambio ai vertici del Sismi diretto dal generale Niccolò Pollari. Ai cronisti che gli domandano se la liberazione di Gabriele Torsello può modificare le prospettive al riguardo, Prodi dice: "Non aggiungo e non tolgo niente a quello che ho detto nei giorni scorsi su questo tema". "Ovviamente - aggiunge - sono molto contento per il rientro di Gabriele Torsello in Italia e per il fatto che abbia potuto riabbracciare così la sua famiglia". Il premier sottolinea la propria soddisfazione "per il modo efficace con cui si è operato per la sua liberazione".
Grande soddisfazione anche per l'accordo sul contratto del pubblico impiego, definito "importantissimo perché, tra l'altro, chiude anche inadempienze e ritardi che abbiamo ricevuto dal passato". Per il premier l'intesa, raggiunta oggi a Palazzo Chigi tra governo e sindacati, "dà una prospettiva seria non solo dal punto di vista contrattuale in senso stretto, ma anche su come occorra riformare la pubblica amministrazione e aumentare la produttività. Ci sono impegni - conclude - da entrambi i lati".
Il premier si dichiara poi "profondamente d'accordo" con le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, in occasione della festa del 4 novembre, ha lanciato un monito contro le spinte separatiste. "Già abbiamo fatto, credo, progressi seri", fa notare Prodi ricordando che "non si parla più di secessione". "Dobbiamo lavorare - aggiunge - per un'unità reale, fattiva, concreta, nord-sud. Unità vuole anche dire uguali occasioni, uguali speranze. Condivisione di problemi. Su questo fronte, invece, siamo ancora lontani".
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