14.11.06

Lavoro sì, precari no. Invito al Comune e alla Provincia di Arezzo

La questione del lavoro attraversa tutta la nostra società e in particolare colpisce le giovani generazioni, toccando anche quell’età di mezzo che diviene sempre più a rischio.
Le amministrazioni di centrosinistra non possono mostrarsi insensibili a quella instabilità sociale che va sotto il nome di precariato e che alberga nelle stesse. A ridosso del 4 novembre, DEMOS rivolge un appello al Sindaco di Arezzo e al Presidente della Provincia perché si pongano in atto politiche del lavoro strutturali tali da stabilizzare i lavoratori precari dei loro enti.

Sarebbe un bel segnale di centrosinistra, un segno di novità ridare la speranza a tanti lavoratori, una scelta di campo come amano sottolineare i cattolici democratici.
La nostra scelta di campo è, a iniziare dal Comune e dalla Provincia di Arezzo, accanto a tutti i lavoratori precari, a tutti coloro che faticano maggiormente ad inserirsi nel nostro tessuto economico produttivo. Iniziamo dal Comune e dalla Provincia una coraggiosa politica del lavoro per dare risposte positive al precariato, cominciando a risparmiare su sovrastrutture onerose di cui questi enti possono fare a meno, austerità in consulenze ed esternalizzazioni, utilizzando con efficienza le alte professionalità interne di cui godono.

Il personale precario delle amministrazioni, come ad esempio le circa 60 unità lavorative della Provincia, hanno ormai una qualificata esperienza lavorativa, si sono conquistate il diritto al lavoro dopo severe selezioni pubbliche, svolgono mansioni indispensabili ai vari Servizi e ora anche la Finanziaria consente, in via amministrativa, non ledendo il patto di stabilità, piani per la stabilizzazione del personale precario da collegarsi a una decisa strategia del rilancio del lavoro pubblico e di un netto contenimento delle esternalizzazioni negli EE.LL..

L’Osservatorio dei cattolici democratici aretini invita le due amministrazioni principali del territorio a dare un segnale di politica attiva nei confronti di decine di lavoratori che non possono soggiacere alla spada di Damocle del precariato: non è accettabile pensare di “ sbattere fuori “ persone che sono, alla scadenza dei loro contratti, alle soglie dei quarant’anni e spesso con una famiglia da mantenere.

DEMOS richiama alla memoria degli amministratori la lettera che, mesi fa, il Vescovo Bassetti ha indirizzato a tutti gli aretini e in cui menzionava il precariato come male da sconfiggere perché forma di sudditanza al lavoro da parte dell’uomo.
Molti hanno lavorato perché amministrazioni di centrosinistra fossero al governo dei maggiori enti locali aretini, molti ora chiedono comportamenti eticamente credibili, in linea con vere politiche di centrosinistra. Giustamente le RSU, tempo fa, chiesero negli EE.LL. una mirata politica di risparmio, in direzione anche di quelle consulenze sovrastrutturali che oggi, francamente, appaiono non in linea con una oculata amministrazione.

Ora DEMOS chiede al Sindaco di Arezzo e al Presidente della Provincia un impegno chiaro e decisivo per risolvere in senso positivo la questione del precariato dei due enti, risparmiando dove è possibile, dando lavoro sicuro, creando futuro lavorativo vero, stabilizzando definitivamente il lavoro dei precari.

DEMOS
Osservatorio cattolici democratici

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