Questo il testo del volantino distribuito:
I PRECARI NON HANNO GOVERNI AMICI!
E’ ormai più di un mese che si rincorrono le voci sulla Legge Finanziaria che l’attuale governo di centro sinistra si appresta a presentare in parlamento per l’approvazione.
A parte gli ultimi aggiustamenti non decisivi, i contenuti della stessa sono ben chiari al pari dell’altrettanto definito inserimento di tale provvedimento quale continuazione delle politiche liberiste che hanno caratterizzato l’azione dei precedenti governi.
Pesanti tagli ai fondi destinati agli enti locali che si tradurranno nel contenimento delle spese per i servizi sociali e nell’aumento delle imposte locali; introduzione e ragguardevole aumento dei ticket sanitari, anche di quelli riferibili alle prestazioni di pronto soccorso ospedaliero; nessuna misura concreta per combattere il costante aumento della precarietà diffusa e l’estrema parcellizzazione dell’attuale organizzazione del lavoro; nessun fondo destinato alla ricerca e all’istruzione superiore ed universitaria.
Di converso aumentano le spese militari ed i fondi assegnati per le missioni di guerra in Afghanistan, nonché per la millantata azione di peace keeping in Libano decisa, in realtà, per controllare la resistenza di un popolo aggredito e continuamente minacciato dall’aggressiva politica sionista di Israele.
E all’orizzonte si prospettano, da un lato, l’ennesima riforma del sistema previdenziale con il beneplacito del sindacalismo confederale (Cgil, Cisl e Uil) la cui azione concertativa, peraltro, ha sempre puntellato l’introduzione di elementi di flessibilità e di attacco ai diritti dei lavoratori, dall’altro, si anticipa al 1°/01/2007 lo scippo del tfr ai lavoratori da destinare alle aleatorie dinamiche della speculazione finanziaria o all’Inps.
Nonostante la finanziaria venga presentata come equa e attenta ai bisogni delle classi più disagiate, in realtà, nulla è cambiato dal punto di vista del riconoscimento dei diritti dei lavoratori dei precari dei pensionati.
Crediamo quindi necessario rilanciare le iniziative di lotta contro le misure legislative che, a partire dal pacchetto Treu sino alla Legge 30, hanno contribuito a creare l’attuale sistema di organizzazione del lavoro nel quale la precarietà è assunta al ruolo di dato immodificabile.
Ma, al contempo, il conflitto deve essere generalizzato per ricomporre in unico fronte di lotta anticapitalista i differenti terreni di lotta che si sviluppano nel sociale per il diritto alla casa, alla salute, contro le privatizzazione di sanità e servizi sociali, per una scuola pubblica laica e non classista e per l’annullamento della Legge Moratti, contro la barbarie rappresentata dalle leggi sull’immigrazione Turco/Napolitano e Bossi/Fini, per il diritto all’autodeterminazione delle donne, per poter così avviare un processo di trasformazione radicale delle nostre condizioni di vita e della società intera.
Con queste parole d’ordine sosteniamo e partecipiamo allo
SCIOPERO GENERALE
con corteo che tutte le sigle sindacali di base hanno indetto per
VENERDI 17 NOVEMBRE
CONCENTRAMENTO IN PIAZZALE CADORNA ORE 9,30
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