30.10.2006
Svanito il sogno di un lavoro in Fiat Sata e indotto.
Per 318 ragazzi e ragazze il sogno di un lavoro in Fiat Sata e indotto è praticamente finito sabato 28 novembre alle ore 20.00. Il quinto rinnovo del contratto per 318 precari, i senza diritti del mondo del lavoro di oggi, non c’è stato e di fatto si materializza l’incubo della disoccupazione e la frustrazione cocente di ritrovarsi in mezzo ad una strada. Tutto questo nel silenzio assordante della politica e delle istituzioni. Per la Regione Basilicata l’unica cosa da fare per questi ragazzi è un corso di formazione professionale a 4, 50 euro all’ora per un periodo presumibile di alcuni mesi. Per 318 ragazzi, in buona percentuale residenti nei Piccoli Comuni di Rocchetta Sant’Antonio, Candela, Deliceto, Accadia, Sant’Agata di Puglia e nella piana di Cerignola, Ascoli, Stornara, OrtaNova e Ordona in Puglia, non ci sono santi in paradiso, perché le regole sono chiare e le aziende sono rispettosissime delle regole, tant’è vero che il precariato è diventato di fatto il nuovo orizzonte valoriale del fare impresa nel nostro Paese.
Al Presidente della Camera Fausto Bertinotti che, proprio a Rocchetta Sant’Antonio nell’incontro del 30 settembre scorso con i Piccoli Comuni, parlò di nuova stagione dei diritti e di un Mezzogiorno da rilanciare, poniamo con forza la richiesta di un doveroso dibattito parlamentare sull’intera vicenda.
Come mai, è l’interrogativo inquietante che si pone il Coordinamento nazionale dei Piccoli Comuni, una grande azienda che tutte le riviste economiche specializzate d’Europa danno in forte crescita soprattutto nel settore auto, può mandare a casa, sia pure nel rispetto delle leggi sul precariato, 318 lavoratori senza una doverosa e credibile giustificazione?
La sensazione è che la condizione del precariato sia utile anche alla politica ed al Governo che in questo modo non ha nessun dovere se non morale di intervenire nelle situazione di crisi delle aziende.
Nel 1994 una grande marcia per il lavoro con oltre 20.000 persone diede il via ad una grande stagione di assunzioni definitive e diritti veri al mondo del lavoro come la possibilità per gli ultra trentaduenni di venire assunti. Oggi, a distanza di 12 anni, il tempo pare tornare indietro, ma i diretti interessati si dicono pronti ad una nuova stagione di lotta per rinnovare l’antico bisogno di libertà e di civiltà nel mondo del lavoro.
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