23.10.06

Cascina (PI): sciopero al teatro

SOSTENIAMO LA LOTTA DEI LAVORATORI
DEL TEATRO “POLITEAMA” DI CASCINA

I lavoratori e le lavoratrici dipendenti dalla Fondazione che dirige il Teatro “Politeama” di Cascina hanno proclamato ormai da settimane lo stato di agitazione, con un primo sciopero (lunedì 23 ottobre).

Da mesi attendono risposte rispetto alla grave crisi che da tempo investe la Fondazione.
Ma gli enti fondatori (i Comuni di Cascina e S. Giuliano Terme e la Provincia di Pisa) e il Consiglio di Amministrazione (richiamato in carica dopo un lungo letargo, non si sa con quale mandato a fronteggiare i problemi nell’interesse del Teatro e di chi ci lavora) da mesi se la prendono comoda e fanno orecchi da mercante, quasi a far credere che i lavoratori siano una sorta di visionari e si divertano a inventarsi le pesanti difficoltà in cui ci si dibatte.

Del resto, è questa l’immagine che in questi ultimi giorni hanno cercato di dare di loro a livello di opinione pubblica (libertà di informazione o volontà di deformazione dei fatti?).

La crisi si materializza nella costante riduzione del personale, nella mancata conferma di alcuni contratti precari, nella mancata assunzione a tempo indeterminato di colleghi e colleghe che da anni lavorano al Teatro e il cui apporto è indispendabile per la gestione dell’attività, compresa quella relativa agli spettacoli.
Dunque, si sta parlando di un presente problematico (tra l’altro, ormai da mesi, gli stipendi sono erogati con grossi ritardi) e di un futuro che non può non essere definito incerto.

Occorre, inoltre, riflettere al fatto che la crisi del settore cultura è molto diffusa e generalizzata e riguarda non solo i lavoratori del “Politeama”, ma anche quelli di tutti gli altri Teatri presenti nella nostra provincia. Anche quelli del Teatro “Verdi” di Pisa.

Mentre è importante che i cittadini di Pisa, di San Giuliano e diCascina (i quali negli anni hanno apprezzato e valorizzato la professionalità dei lavoratori del “Politeama”) riescano a farsi sentire vicini e solidali con il loro sciopero, altrettanto facciano i lavoratori degli altri Teatri, in primo luogo quelli del “Verdi” (magari, inviando messaggi di solidarietà).

Sarebbe un primo momento di condivisione di una lotta che probabilmente dovrà estendersi nella provincia, non solo per la difesa, giustissima, del posto di lavoro, ma anche per impedire che si continui a sottrarre alla popolazione (come avviene da anni, in particolare col governo di destra) un’opportunità di cultura, qual è quella promossa dai Teatri.

COBAS LAVORO PRIVATO
CONFEDERAZIONE COBAS

Nessun commento: