Continua, sempre più duro, il braccio di ferro tra giornalisti e editori. È appena finita la protesta che per due giorni ha bloccato i servizi d'infomazione televisivi, che già si annunciano altri pesantissimi scioperi. «La Giunta della Federazione della Stampa ha deciso all'unanimità di proporre ai giornalisti della carta stampata e delle agenzie di informazione e del web una settimana di sciopero consecutivo prima delle festività natalizie e senza alcun preavviso» spiega una nota della Fnsi.
«La decisione definitiva su questa durissima azione di lotta, la prima del genere nella storia del Sindacato dei giornalisti - aggiunge la nota - sarà presa nel corso di una grande assemblea nazionale di tutte le strutture del sindacato, dei comitati e fiduciari di redazione, del Consiglio Nazionale e della Commissione Contratto, che si svolgerà a Roma nella prima quindicina di novembre ed alla quale sono invitati tutti gli organismi della Associazioni Regionali di Stampa, dell'Inpgi, della Casagit, del Fondo di Previdenza Complementare e il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti».
«Martedì prossimo 31 ottobre si riunirà nuovamente la Giunta Federale e, per la prima volta, un gruppo di lavoro allargato della Giunta stessa e delle Associazioni Regionali, insieme a tutte le componenti del Sindacato, per decidere altre forme di mobilitazione e di lotta, a livello territoriale e aziendale, in aggiunta alla settimana di scioperi consecutivi, che rendano difficile la normale produttività delle redazioni nei prossimi mesi. Il gruppo di lavoro - sostiene la Fnsi - ha anche il compito di discutere l'organizzazione di una manifestazione nazionale dei giornalisti a Roma finanziata con il Fondo di solidarietà e di resistenza della categoria.
Assemblee di gruppo o di testata saranno organizzate, anche a livello regionale e interregionale, d'intesa con le Associazioni Regionali di Stampa. Nei prossimi giorni la Giunta della Federazione deciderà se estendere la dura protesta alle colleghe e ai colleghi che lavorano negli uffici stampa della pubblica amministrazione se non sarà aperto nei prossimi giorni l'annunciato, e sempre rinviato, tavolo ministeriale».
Spiega il sindacato che «il profondo disagio e la protesta dei giornalisti italiani costringe la Fnsi a proporre alle giornaliste e ai giornalisti, che hanno già attuato dodici giorni si sciopero, un eccezionale sacrificio per difendere il diritto all'autonomia, alle tutele ed a uno stipendio dignitoso sia per i giornalisti dipendenti sia per le migliaia di collaboratori sfruttati e mal pagati. Gli editori, inoltre, stanno conducendo una sempre più esplicita campagna contro l'autonomia e la solidità finanziaria dell'Istituto di Previdenza di categoria, l'Inpgi, cercando di ottenerne il controllo per bloccare l'attività di ispezione e di vigilanza sulle violazioni contributive di molte aziende editoriali.
Pubblicato il: 26.10.06
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