4.10.06

Comunicato sul corteo dei lavoratori dei call center del 29/9

Comunicato stampa sul corteo dello scorso 29 settembre

Il 29 settembre alcune centinaia di lavoratrici e lavoratori dei call center hanno manifestato a Roma sulla base della piattaforma elaborata nell’assemblea dello scorso 9 settembre in cui si rivendicano:
- la trasformazione di tutti i contratti precari (a progetto, somministrazione, tempo determinato etc) in contratti a tempo indeterminato full-time;
- la riduzione degli orari di lavoro a parità di salario, diversa organizzazione dei turni e dei tempi al fine di migliorare le condizioni di lavoro e ridurre lo stress psico-fisico, riconoscimento del carattere usurante del lavoro nei call center;
- inquadramenti adeguati alla professionalità acquisita e all’anzianità;
- il blocco dei processi di esternalizzazione e di precarizzazione del lavoro;
- il reintegro di tutte le lavoratrici e i lavoratori licenziati.
Questa manifestazione ha rappresentato un primo passo verso la generalizzazione della lotta nata dai precari e dalle precarie del collettivo di Atesia e, pur nei limiti e nelle difficoltà che un processo direttamente autorganizzato incontra nel proprio percorso, ha dimostrato che è possibile affrontare con determinazione e concretezza le pesanti condizioni di vita del mondo del lavoro.
Al termine della manifestazione una delegazione dei partecipanti è stata ricevuta al Ministero del lavoro dalla Sottosegretaria al lavoro on. Rosa Rinaldi e dal capo della segreteria del Ministro sen. Battafarano.
In questo incontro è stata illustrata e motivata la piattaforma di lotta, rilevando come sia fortemente presente nel settore anche un problema di miseria salariale derivante dall’uso massiccio e pernicioso dei contratti part time, ed è stato richiesto l’impegno del Governo, per le parti di sua competenza, e l’apertura di un tavolo di trattativa in cui siano presenti i lavoratori e le lavoratrici che si sono organizzati autonomamente.
Dobbiamo rilevare che la risposta del Ministero è stata molto lontana dalle nostre esigenze e anche da quanto promesso in campagna elettorale contro la precarietà.
Infatti il sen. Battafarano - oltre ad annunciare (cosa per altro già nota) che erano state avviate le ispezioni ministeriali in tutti i call center ed a prevedere che da ciò risulteranno diverse condizioni di abuso - si è limitato ad illustrarci le misure che verranno introdotte nella legge finanziaria e cioè: istituzione di un fondo per la subordinazione per sanare la condizione previdenziale dei lavoratori (tale fondo nascerebbe proprio dalle risultanze della vicenda di Atesia); riduzione del cuneo fiscale per le aziende che assumono a tempo indeterminato; innalzamento dell’aliquota contributiva al 23% per i contratti a progetto e le partite Iva; introduzione di una indennità di malattia per i lavoratori a progetto a carico dell’Inps; accrescimento dell’aliquota contributiva per il lavoro di apprendistato al 10%. Rinviando a dopo la finanziaria l’apertura di un tavolo di concertazione fra padroni, governo e Cgil-Cisl-Uil per il superamento della legge 30.
In aggiunta l’on. Rinaldi ha confermato che il Ministero intende respingere le “minacce” di delocalizzazione di Tripi (proprietario di Atesia) e delle associazioni imprenditoriali del settore e vuole che l’esito dell’ispezione dell’ispettorato del lavoro di Roma venga da subito applicata (ma garantendo i posti di lavoro e quindi non escludendo che possano essere attivati contratti diversi da quelli a tempo indeterminato). Ci ha inoltre informato che il Ministero ha invitato Cgil-Cisl-Uil e organizzazioni datoriali a trovare un accordo sull’applicazione degli esiti ispettivi per il settore nella forma dell’avviso comune che poi il governo farà proprio ed accompagnerà attraverso il finanziamento dell’operazione. Infine, pur rinnovando la disponibilità del Ministero ad incontri consultivi con le strutture delle lavoratrici e dei lavoratori presenti alla manifestazione e protagoniste della lotta di questi anni, ha escluso che si possa essere protagonisti delle trattative che sono invece riservate a Cgil-Cisl-Uil, le stesse organizzazioni sindacali che hanno stipulato gli accordi con Atesia per l’applicazione di contratti illegali.

Dalla breve sintesi dell’incontro avvenuto al Ministero del lavoro emergono le ambiguità e le responsabilità della politica verso la condizione di precarietà così drammaticamente presente fra i lavoratori. In particolare sottolineiamo come da un lato si riconosca il valore motrice della lotta, autonoma dai sindacati confederali, delle lavoratrici e dei lavoratori di Atesia e degli altri call center e dall’altra si voglia continuare a far decidere a chi, Cgil-Cisl-Uil, ha dimostrato di essere incapace di interpretare i bisogni e le aspirazioni dei lavoratori.
L’istituzione del Fondo presso l’Inps per la “stabilizzazione dei rapporti di lavoro” prevista nella prossima finanziaria è di fatto un vero e proprio condono degli abusi previdenziali registrati sul passato caricandone il costo sullo stesso Inps.
Per altro ci sembrano molto deboli le misure ipotizzate dal governo per intervenire nel settore e soprattutto a scaricare sul bilancio pubblico (attraverso la leva contributiva ed i condoni) e sui salari i costi dell’impresa per il lavoro: denunciamo che ancora una volta l’imperativo è la riduzione del costo del lavoro, attraverso la pratica della concertazione e della riedizione della politica dei redditi, anziché l’impegno per l’abolizione della legge 30 e del pacchetto Treu che hanno dimostrato, in questi anni, i loro effetti di macelleria sociale.
D’altra parte rileviamo come un importante conquista delle lotte l’aver costretto tutti, dal governo, ai sindacati concertativi, ai padroni, a dover fare i conti ed intervenire per arginare il processo di precarizzazione e immiserimento della condizione del lavoro, nonostante le difficoltà a mobilitarsi in tali condizioni di precarietà e i licenziamenti subiti.
A conclusione di questa giornata di lotta vogliamo sottolineare l’importanza dell’estensione dei percorsi di mobilitazione, valutando comunque positivamente questo ulteriore difficile passaggio verso la costruzione di una dimensione di movimento alla lotta contro la precarizzazione.
Vogliamo infine ringraziare gli artisti, Ascanio Celestini, Quartetto Urbano, Piero Brega e Sylvie Genovese, che hanno animato con i loro spettacoli la parte finale della manifestazione.

Collettivo PrecariAtesia (Roma), COBAS del Lavoro Privato, Assemblea Coordinata e Continuativa Contro la Precarietà
Per info: precariatesia@yahoo.it, tappabuchi@claronet.it, tlc@cobas.it; iniziativecc2006@yahoo.it

Roma, 30 settembre 2006

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