Venerdì pomeriggio all'auditorium di via Rieti i DS presentavano al ministro di università e ricerca (Fabio Mussi) i loro emendamenti alla finanziaria: nessun blocco degli scatti di anzianità per gli strutturati e altre modifiche contro lo strapotere dei direttori generali.
Dopo il lungo discorso del senatore DS Ranieri un gruppo di studenti e precari dell'università e della ricerca si è impossessato del palco innalzando uno striscione con su scritto: "Mussi: o con il governo o con l'università". Accompagnato dal coro "Mussi libero!" è stato letto un comunicato in cui si invitava il ministro a liberarsi dal suo governo, che non gli permette più di lottare contro la precarietà, come faceva fino a qualche mese fa, e a dimettersi, come pù volte minacciato.
Quindi ha parlato il sottosegretario Modica, per altri tre quarti d'ora, interrotto qua e là da contestazioni. Quindi si sono aperti gli interventi (5 minuti l'uno). Hanno parlato precari di vari enti (tra cui l'istat), sindacalisti e strutturati e le lamentele sono state tante e diverse.
Alle 18, troncando gli ultimi interventi, ha preso la parola Mussi.
Continuamente contestato quando diceva evidenti falsità (si sbloccano le assunzioni, almeno c'è qualcosa, che è meglio dello zero di prima, ecc.) si è inalberato e ha battuto i pugni sul tavolo, rivendicando i passi fatti sulle staminali e la chiusura delle università finte.
L'assemblea è finita nel caos totale, con capannelli di baroni e professoroni diessini in difesa di Mussi, contro precari e studenti delusi.
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