31.10.06

Ritratto del lavoratore precario

Guadagna meno di 1.000 euro al mese, lavora da due anni nello stesso posto e non ha figli

Ritratto - Il lavoratore precario percepisce uno stipendio mensile inferiore ai 1000 euro, lavora da circa due anni per lo stesso committente, nell'82% dei casi non ha figli e la sua età si aggira in media attorno ai 41,2 anni.
Il 50% lavora per più di 38 ore a settimana con punte di oltre 45 ore. Sono soprattutto i tirocinanti e gli stagisti a trattenersi per più tempo in ufficio.
L'80% opera all'interno del posto di lavoro, il 77% con una presenza quotidiana e il 71% è tenuto a rispettare un orario fisso. Insomma, i precari "si sentono" dipendenti. Ma non lo sono. Sono anche sfiduciati e scoraggiati e non nutrono alcuna speranza di poter mantenere il proprio impiego. Poco meno del 50% ritiene che non continuerà ancora a lungo a lavorare con il proprio committente.

L'indagine - Un ritratto amaro questo che emerge dal rapporto dell'Osservatorio permanente sul lavoro atipico, presentato dalla Cgil e coordinato dall'Ires (Istituto di ricerche Economiche e Sociali) e dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione Università La Sapienza di Roma.
I dati del rapporto riguardante la situazione del lavoro parasubordinato in Italia sono il risultato di un'indagine realizzata tramite interviste a 560 lavoratori atipici; co.co.co, co.co.pro, collaboratori occasionali, lavoratori con partita iva, stagisti e tirocinanti.
Oltre il 31% degli intervistati guadagna meno di 800 euro netti al mese, mentre il 26% percepisce tra gli 800 e i 1000 euro. In ambito scientifico sale leggermente il livello di retribuzione che si aggira tra gli 800 e i 1200 euro.
Nel settore privato, inoltre, i redditi sono più bassi che nel settore pubblico. Per il 34% lo stipendio percepito "consente a stento di vivere e di mantenere persone a carico", mentre per il 31% è "del tutto insufficiente".
Le ripercussioni di questa situazione sui modelli familiari sono immediate: l'89,4% di lavoratori tra i 28 e i 35 anni non ha figli; lo stesso vale per il 51,2% degli atipici oltre i 35 anni.
Inoltre, il 20% del campione intervistato che ha già superato i 28 anni dichiara di vivere ancora in famiglia.

Previsioni - "Nel 2006 i contratti dei lavoratori precari supereranno quelli dei lavoratori a tempo indeterminato" dichiara il segretario confederale della Cgil Fulvio Fammoni, sottolinenando come questo dato confermi "la tendenza all'uso del precariato da parte delle imprese". Secondo la Cgil per superare il fenomeno occorre intervenire sul costo del lavoro al fine di "giungere al risultato che il lavoro flessibile non costi meno di quello stabile".

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