CRA- oltre 700 i lavoratori privi di garanzie contrattuali
In questi giorni è stata fornita alle OOSS la prevista ricognizione annuale sullo stato dell’occupazione ai sensi del art. 33 comma 3 del nuovo CCNL. Di seguito è riportato un quadro analitico per ogni struttura del CRA. La ricognizione, seppur incompleta rispetto alle previsioni contrattuali, è più che sufficiente per delineare un quadro assai chiaro: i lavoratori privi di garanzie contrattuali, PER QUESTO PRECARI,sono nel CRA oltre 700 a fronte di una pianta organica effettiva di circa 1000 unità.
Il dato oggettivo è evidente: la costituzione del CRA ha coinciso con l’esplosione, del fenomeno delle cosiddette tipologie di lavoro atipiche, essenzialmente basate sulle collaborazioni, rivolte a personale già operante a vario titolo nelle strutture e a nuovi soggetti subentrati successivamente al 1999, anno di approvazione del D.l. 454/99. In questo contesto, caratterizzato da una progressiva riduzione dei finanziamenti pubblici, pur in presenza di una crescente domanda di ricerca, il sistema ha trovato il suo equilibrio comprimendo di fatto i diritti dei lavoratori e rendendo precario anche il sistema.
Molto spesso non si tratta solo di figure scientifiche (ricercatori e tecnologi), ma anche di personale tecnico e amministrativo per il quale la forma contrattuale della collaborazione è, se possibile, ancora meno giustificabile. In questo percorso siamo sempre più vicini al punto di non ritorno.
È quindi assolutamente urgente una netta inversione di tendenza, che non può che tradursi in una forte introduzione dei contratti a tempo determinato e nella definizione di una piattaforma rivendicativa con l’obiettivo di aprire con l’amministrazione uno specifico tavolo di confronto per garantire anche alle forme di lavoro “PRECARIO”: il diritto di assentarsi per malattia, il diritto alla maternità o paternità, le ferie e i più elementari diritti sindacali.
Roma, 25 ottobre 2006
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