31.10.06

28/10 Benevento contro la precarietà

Sabato 4 novembre a Roma si terrà una manifestazione nazionale contro la precarietà e la nuova finanziaria per l'abolizione della legge 30 (pacchetto Treu), della Bossi-Fini, della riforma Moratti
per il reddito di cittadinanza, per la gratuità dei servizi, per la chiusura dei cpt e per i diritti sociali.

All'iniziativa parteciperà anche il Centro Sociale Depistaggio che si schiera a difesa dei diritti dei precari: "Lavorano nei centri commerciali, nei call center, nelle imprese di pulizie, nelle università, nelle scuole, negli scantinati, nelle fabrichette, ai margini del benessere di pochi. Sono spesso invisibili, sono i precari che non hanno diritti, che firmano 8 contratti di lavoro nello stesso anno, che vengono licenziati ed assunti con una tale rapidità che non riescono a sapere nemmeno che tipo di contratto hanno.

Lavorano part-time, con contratti di formazione lavoro, apprendistato, contratto a progetto, collaborazione, a tempo sempre troppo determinato, senza la possibilità di pianificare la propria vita, senza poter sapere dove e quando e per quanto tempo ancora potranno ricevere uno stipendio. Lavorano sempre, perché lavorano con il proprio cervello e col cervello si pensa sempre. Producono sempre, perché qualsiasi cosa fanno, lo fanno per arricchire qualcun altro. Sono un numerino nelle statistiche che dicono che la disoccupazione cala, perché ognuno di loro conta 10 nuovi posti di lavoro in un anno, anche se a lavorare è sempre la stessa persona.

Costruiscono palazzi, asfaltano le strade, si prendono cura dei nostri anziani, raccolgono pomodori nei nostri campi, fanno i lavori più umili, che nessuno più vuole fare, sotto la costante minaccia di ritrovarsi in un campo di concentramento chiamato cpt. Non hanno una casa propria, occupano da sempre le ultime posizioni nelle graduatorie iacp, perché vengono scavalcati dagli amici degli amici degli amici. Ricevono costantemente le ingiunzioni di sfratto, sono in perenne ritardo col pagamento del fitto, vivono in 8 in un appartamento di 30 metri quadri, vengono raggirati dalle agenzie immobiliari che succhiano il loro sangue.

Reclamano una casa, reclamano un reddito fisso, un salario sociale indiretto che significa trasporti gratuiti, libri di testo gratuiti, incentivi al fitto, equo canone, reclamano diritti, reclamano esistenza, reclamano dignità. I mille volti della precarietà iniziano a farsi sentire, vogliono che la società si accorga di loro, sono stanchi di essere invisibili".

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