di Adpm
La legge finanziaria che questo governo si appresta a varare introduce una norma grave e pericolosa per i docenti precari (Art. 66 -Interventi per il rilancio della scuola pubblica) : in particolare quella che prevede l'abrogazione, entro l’anno scolastico 2010/2011, della validità delle graduatorie permanenti come canale di accesso alle immissioni a tempo indeterminato nella misura del 50 % ai sensi dell'art. 399 del d.legisl 16 aprile 1994 n. 297, e successive modificazioni.
Ovviamente anche le GM del concorso bandito nel 1999 decadranno. Un simile grave provvedimento è sostenuto dallo sbandieramento dei soliti numeri relativi a fantomatici contingenti di immissioni entro la stessa data (150 mila previste nei prossimi tre anni, quanto meno promesse e sottolineiamo solo promesse, perché dovranno essere concertate ogni anno con il ministero dell’economia e della finanza e da questo autorizzate). Sfortunatamente i numeri non ci ingannano più, per anni le promesse sono state disattese, non siamo più disposti ad accontentarci dei soliti specchietti per allodole, soprattutto abbiamo imparato a leggere tra le righe.
Quello che la finanziaria propone è una situazione che nella scuola non si è mai verificata: non è mai successo fino ad ora che chi da molti anni (anche 10-15) lavora nella scuola pubblica, rischi ora di perdere tutti i diritti acquisiti. E questo accadrà se le graduatorie saranno abrogate. Nell'articolo in questione si rilevano alcuni gravi problemi:
- le 150 mila assunzioni vengono proposte come soluzione al problema del precariato storico, ma in realtà, anche se ci fosse la copertura finanziaria, non garantiranno affatto che chi entrerà in ruolo sia un vero docente precario perché è possibile che per alcune classi di concorso possano entrare in ruolo anche coloro che non hanno mai insegnato. Individuare solo numeri e cifre, senza in realtà verficare se i posti siano destinati effettivamente a precari, dimostra purtroppo la demagogia di questa operazione del Governo e la non chiara volontà di porre veramente fine alla piaga del precariato storico, e poco cambierà se l'articolo della finanziaria venisse approvato anche dopo le modificazioni in sede di presentazione alla Camera dei deputati;
- la cessazione della validità delle permanenti come canale di reclutamento per il 50% delle immissioni a tempo indeterminato resta comunque un'iniziativa di una gravità inaccettabile. Pensare che chi fa da anni supplenze non debba essere destinatario di un posto a tempo indeterminato, indipendentemente dal fatto che possa o non possa casualmente rientrare nel numero dei fortunati, è una profonda ingiustizia ed è una gravissime irregolarità. Chi oggi lavora, e presumibilmente lavorerà fino al 2010, deve sapere che dopo quella data, gli sarà tolto ogni diritto, ma soprattutto gli sarà tolta la legittima aspirazione ad una stabilità lavorativa. Vorremmo inoltre sottolineare che i precari storici che affollano le graduatorie permanenti sono ormai persone ultraquarantenni che difficilmente riusciranno ad inserirsi in altre situazioni lavorative. Sono in particolare i docenti precari delle secondarie di II gr, che grazie ai tagli selvaggi del precedente governo e ai giochi delle precedenti immissioni sui criteri di ripartizione del contingente, sono a tutt'oggi rimasti fuori dalle assunzioni a tempo indeterminato;
- il cambiare sistema di reclutamento, senza prevedere alcuna fase transitoria, è altro aspetto gravissimo di quanto proposto nella finanziaria perché non viene tutelato colui che nella scuola ha lavorato precariamente per anni , reclutato con regolari contratti dopo l'accertamento del possesso di tutti i requisiti richiesti dal Ministero della Pubblica Istruzione. Il Governo, pur sbandierando numeri decisamente alti, non si rende conto che, purtroppo, nel 2010 molti di quelli che oggi lavorano non entreranno di ruolo? Ci chiediamo: che fine faranno costoro? Cosa l'attuale governo ha sbandierato per tutta la campagna elettorale? Noi chiediamo, in particolare alle OO SS, un serio impegno che non si limiti a produrre numeri astratti, ma tenga conto delle situazioni nella loro complessità.
Perché, invece di garantire sempre esclusivamente chi è già a tempo indeterminato, non si chiede che i precari che lavorano da anni nelle scuole pubbliche vengano immessi in ruolo, al di là delle graduatorie? Perché dobbiamo essere sempre considerati "figli di un Dio minore"? Perché l'operato e la qualità prestati per tanti anni vengono ora improvvisamente invalidati? Il problema precariato non si risolve "eliminando" i precari e negando loro la possibilità di lavorare, ma invece bisogna dare certezze e stabilità a coloro che da molti anni lavorano nella scuola pubblica considerando che queste stesse persone hanno anche contribuito al corretto funzionamento della scuola stessa. Se questa finanziaria rappresenta la soluzione al problema del precariato, che è stata alla base della campagna elettorale dell'Unione, ci spiace informare questo governo che dovrà fare molto di più che snocciolare numeri e proporre soluzioni che ledono i diritti acquisiti. Non era certamente questo che si aspettavano tutti coloro che lo hanno votato.
Lucia Iorio
per l'Associazione Docenti Precari Milano
11/10/2006
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