2.3.06

Dal 14/3 parte il tavolo su Alitalia

Tavolo azienda-sindacati al ministero il 14 marzo: saliti i debiti a gennaio

Alitalia, c'è l'intesa: Palazzo Chigi dà il via al dialogo

ROMA - Gli accordi di Palazzo Chigi del 2004 su sviluppo, rilancio e unitarietà dell'Alitalia restano validi. Ripristinato questo punto fermo, può ora ripartire un confronto civile fra azienda e sindacati. Che avverrà al ministero delle Attività produttive il 14 marzo prossimo: sino ad allora le parti si sono impegnate ad astenersi da iniziative unilaterali. È, in sintesi, il risultato ottenuto ieri dal ministro Claudio Scajola, che ha ospitato nel suo dicastero il numero uno della compagnia Giancarlo Cimoli e i rappresentanti delle cinque sigle sindacali protagoniste, nel gennaio scorso, di una settimana di scioperi per protestare contro il mancato rispetto di quegli accordi e l'assenza di garanzie sul futuro. L'incontro - cui hanno partecipato rappresentanti della presidenza del consiglio dei ministri, del Welfare (ma non il ministro Roberto Maroni come era previsto), del ministero delle Infrastrutture e Trasporti e delle associazioni dei piloti Anpac e degli assistenti di volo Anpav e Avia - sembra dunque aver scongiurato nuove tensioni. Il riacquistato clima di serenità fra le parti - ad un mese dal precedente incontro a Palazzo Chigi - dovrebbe quindi consentire anche il differimento dello sciopero di sabato prossimo. Su indicazione di Scajola, infatti, oggi rappresentanti di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Unione piloti e di Alitalia programmeranno una trattativa sui problemi che riguardano i piloti di Alitalia e Alitalia Express così da permettere il differimento dello stop del 4 marzo ed evitare un ulteriore colpo all'aviolinea che, stando ad indiscrezioni, avrebbe dovuto cancellare circa 400 voli. Il governo ha dunque offerto la sede del ministero delle Attività produttive per garantire il recupero di un dialogo più sereno fra le parti e per favorire un accordo sulle esternalizzazioni delle attività di terra (manutenzione, handling, call center e attività aeroportuali). In particolare, Cimoli potrebbe ribadire la disponibilità a mantenere il business della manutenzione nel perimetro di Alitalia Servizi fino al 2008. Un passaggio delicato che potrà rassicurare i sindacati, che al termine dell'incontro di ieri si sono detti moderatamente ottimisti. A preoccupare i sindacati sono però i conti della compagnia. I risultati di bilancio 2005 diffusi l'altro ieri, secondo il segretario generale della Filt Cgil Fabrizio Solari, sono stati «imbellettati» e sostanzialmente sono ascrivibili solo al lavoro, «praticamente l'unico elemento di discontinuità positiva rispetto al passato». Intanto, ieri l'Alitalia ha diffuso i conti di gennaio, che mostrano un aumento dell'1,3% dell'indebitamento netto (+11 milioni rispetto al 31 dicembre 2005). Su gennaio, come sottolineato l'altro ieri dall'Alitalia, hanno pesato quegli scioperi definiti «maledetti» da Cimoli in occasione di un'audizione al Senato il 2 febbraio scorso, quando parlò di mancati ricavi per 60-80 milioni. Una quantificazione sarà fatta dal cda del 10 marzo prossimo. Oggi, intanto, i lavoratori precari dell'Alitalia manifesteranno davanti la sede del Consiglio regionale del Lazio.

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