16.3.06

Dovrà essere sanato il lavoro atipico

Lazio, approvate norme antiprecariato nella sanità
Il precariato nella sanità ha le ore contate, almeno nel Lazio. Il Consiglio regionale ha approvato un emendamento al bilancio con il quale prevede il superamento nelle aziende sanitarie, nei policlinici universitari e negli Irccs pubblici, del lavoro precario, atipico o comunque derivante da processi di esternalizzazione, a partire dall’ospedale Sant’Andrea, che negli ultimi ha rappresentato il caso più eclatante di sfruttamento del lavoro senza diritti.

Il testo prevede che l’assessore competente in materia di sanità, «entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge», promuova «a verifica ed il monitoraggio delle situazioni di lavoro precario, atipico e derivante da processi di esternalizzazione». Esaurita questa prima fase, e comunque entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, la Giunta regionale con propria deliberazione, previo parere della Commissione consiliare competente, su proposta degli assessori competenti in materia di sanità e lavoro, sentite le organizzazioni sindacali, dovrà adottare specifiche direttive per il superamento delle situazioni di precariato. «Le direttive di cui al comma 2 devono prevedere intervanti a partire dall’azienda universitaria Sant’Andrea - si legge nel testo - nonché dai policlinici universitari di diritto pubblico, le aziende sanitarie e gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico di diritto pubblico che registrano una più alta percentuale delle situazioni di lavoro precario.

«Questo emendamento dà una prima risposta al percorso di lotta portato avanti dal Cobas Sanità - si legge in un comunicato dei Cobas - per l’assorbimento dei lavoratori precari, atipici e delle cooperative del Sant’Andrea. Consideriamo importante che un atto legislativo sancisca ufficialmente l’interruzione dello smantellamento della sanità pubblica perpetrato attraverso crescenti processi di “privatizzazione indiretta” e pone, secondo noi, le basi per l’estensione di questo percorso a tutti i settori della pubblica amministrazione».

Secondo Ivano Peduzzi, capogruppo del Prc al Consiglio regionale del Lazio, «dalla sanità pubblica al sociale, dal diritto alla casa alla lotta al precariato, dalle politiche ambientali ai trasporti, questo primo bilancio del centrosinistra, anche grazie a nuove modalità di elaborazione, basate su partecipazione, rigore, equità e trasparenza, segna una decisiva inversione di tendenza nella direzione dell’economia regionale».

Fa. Seba.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma secondo voi succederà, io lavoro al sant'andrea e la gente e sfiduciata

Anonimo ha detto...

In Regione Lazio ci sono circa 180 ragazzi con contratto di lavoro interinale (lavoro somministrato. Nessuno parla di loro ma ogni tre mesi 180 famiglie sono in trepidazione per la loro sorte. Tanti di loro lavorano in modo precariamente stabile in Regione da almeno cinque anni. A quando la stabilizzazione????????