Le emergenze del lavoro
A Milano oltre 20 mila «precari eccellenti»
Medici, ricercatori e tutti i giudici di pace: «Per noi niente ferie e se ci ammaliamo nessuno ci paga»
Non hanno le ferie pagate. Né la pensione. Se si ammalano, e non possono lavorare, niente stipendio. Stessa cosa per la gravidanza. Eppure i 153 giudici di pace di Milano smaltiscono oltre la metà delle cause civili e tutti i procedimenti di espulsione dei clandestini. Più una serie di altre cause penali e per violazioni amministrative. Il loro contratto è a termine. Nell’epoca del lavoro a tempo, sono i precari eccellenti. Alta formazione e posti di responsabilità, ma il futuro resta nebuloso e le garanzie non esistono. Capita anche a medici, ricercatori, insegnanti: a Milano sono più di 20 mila.
I giudici di pace vengono istituiti con una legge del 1991. All’epoca bisogna avere più di 50 anni e la laurea in giurisprudenza. Concorso per titoli. L’idea era quella di creare una figura che in base all’esperienza decidesse su questioni semplici. Con la modifica della legge, nel 1999, i giudici di pace acquisiscono nuove competenze. Per avere un’idea della mole di lavoro: tra luglio 2004 e giugno 2005 a Milano sono stati impegnati in oltre 87 mila cause civili (con 23.500 sentenze) e 1.794 cause penali (1.567 sentenze), più 935 convalide di espulsioni e 309 ricorsi. Ma la stessa legge, modificando i requisiti per l’accesso alla professione, di fatto ha creato una generazione di precari. L’età minima è scesa a 30 anni. Il concorso resta per titoli, ma bisogna essere avvocati (oppure aver svolto funzioni giudiziarie, notarili o di insegnamento). La nuova leva è formata così in maggioranza da giovani avvocati, che devono frequentare un tirocinio di 6 mesi in Tribunale e periodici corsi di aggiornamento, abbandonando via via la vecchia professione. «È un lavoro impegnativo — spiega Debora Ravenna, giudice di pace di Milano — di alta professionalità, che richiede studio e aggiornamento. Ma non ha le garanzie di un contratto a tempo indeterminato».
Il mandato dura quattro anni e può essere rinnovato al massimo due volte. La mancanza di garanzie, oltre i giudici di pace, riguarda magistrati onorari di tribunale, del tribunale dei minori e delle commissioni tributarie. Alla fine dei conti, la maggior parte della magistratura (9.668 posizioni onorarie in Italia) lavora in condizione di precariato (i magistrati "togati" sono 8.789). «E questo è un tema che va considerato — conclude Debora Ravenna — in vista del mantenimento dell’indipendenza e della dignità della magistratura». Situazione analoga ad altri precari eccellenti. I duemila ricercatori che lavorano nelle università milanesi sono scesi in piazza protestando contro il «precariato a vita». Gli insegnanti precari di Milano, dalle elementari ai licei, sono 15 mila. I medici di base confinati nelle guardie mediche (senza ferie e assicurazione) hanno costituito un’associazione (Asgimei). Per l’home page del sito hanno scelto un verso dantesco, dal quarto canto dell’Inferno: «gente di molto valore conobbi che ’n quel limbo eran sospesi».
di Gianni Santucci
Categorie: milano marzo2006 medici ricercatori giudici_di_pace ricerca scuola sanit
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