24.3.06

Bologna: 400 specializzandi in corteo per il contratto

SANITA'

Striscioni di protesta dalla torre Asinelli

Circa 400 camici bianchi hanno sfilato dall'Ospedale Sant'Orsola fino a piazza Maggiore per il riconoscimento delle direttive europee

BOLOGNA, 23 MARZO - Il momento di massimo entusiasmo e' stato quando hanno srotolato uno striscione, dopo mille "contrattazioni" con il custode della torre degli Asinelli, verso le 11 di stamattina. Ad accogliere la scritta "Asinelli d'Europa" circa 400 voci e applausi di altrettanti specializzandi in camice bianco delle facolta' di Medicina delle Universita' di Bologna, Modena, Ferrara e Parma. I giovani medici, che hanno sfilato oggi dall'Ospedale Sant'Orsola, lungo via San Vitale, fino a piazza Maggiore a Bologna con un corteo durato tre ore, chiedono un bando e un contratto al prossimo Governo "di qualunque colore esso sia".

Questo perche' la formazione dei medici specializzandi in Italia "non rispetta le direttive europee", spiega uno degli organizzatori del corteo, Alessandro Lucchesi. Nel 1999 fu approvato il decreto legislativo 368 (con sette anni di ritardo rispetto alla normativa europea) che stabiliva la stipula di un contratto di formazione specialistica per i medici specializzandi. Ma questa legge, dicono, non e' mai stata applicata.

A Bologna, in particolare, gli specializzandi che lavorano al Sant'Orsola, tra notti, giornate e buchi da coprire sono attivi 60-70 ore alla settimana, mentre le ore da fare sarebbero 36. La formazione vera e propria "si fa poco- spiega Teo Vignali- visto che dobbiamo fare di tutto, dai portantini agli infermieri". Si lavora una decina di ore al giorno con un compenso di 966 euro al mese (lordi), ma "160 se ne vanno subito in tasse universitarie". E poi non c'e' previdenza, non ci sono ferie e "se una ragazza rimane incinta si perde un anno intero". La situazione quest'anno ha preso una piega ancora peggiore, rincara Giovanni Filocamo: il bando di concorso per la scuola di specializzazione non e' ancora uscito per ritardi al ministero. Partira' a luglio e non, "come dovrebbe essere", nel novembre scorso e questo significa che i mesi che stanno in mezzo, circa 8, sono persi dato che non sono nemmeno recuperabili.

Gli studenti dicono che i soldi per emettere il bando ci sono, ma i problemi sono il "diffuso disinteresse da parte del Governo e le lungaggini burocratiche". E intanto "non si fa nemmeno formazione di qualita'". Da qui il corteo di Bologna di stamane, che dovrebbe vederne altrettanti in qualche altra citta' italiana e che sfocera' in una manifestazione nazionale degli specializzandi la settimana prossima a Roma. Intanto, i 400 emiliano-romagnoli si sono trovati questa mattina davanti al vecchio complesso del Sant'Orsola. La maggior parte indossava il camice, qualcuno aveva anche lo stetoscopio al collo per "dare visibilita' ad una professionalita' che acquisiamo con fatica e senza tutele" hanno spiegato. Tanti gli striscioni che aprivano il corteo: "Ci piace il volontariato, ma almeno sia tutelato", "Retroattivi o retropassivi", "Siamo bianchi ma non fantasmi" e tanti pure gli slogan: da "Siamo tutti disoccupati" a "Noi non siamo bestie da soma" fino a "Se non cambiera' non torniamo a lavora'".

E oggi, di fatto, a lavorare non ci torneranno per tutto il giorno, sempre per protestare. Ovvio pero', ricordano, che i servizi minimi sono garantiti. La manifestazione, seguita a distanza dalle forze dell'ordine, non ha creato ne' incidenti e nemmeno tensioni. I giovani sotto le due torri hanno anche inscenato un piccolo balletto che ha attirato anche l'attenzione del sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, che si stava recando in Comune. Gli specializzandi gli hanno consegnato un volantino con le loro richieste al prossimo governo e lui si e' limitato a raccomandare loro di manifestare con ordine in modo da non guadagnarsi antipatie.

Una volta srotolato lo striscione dalla terrazza della torre, "per fare due foto", i giovani medici hanno ricomposto il corteo e sono arrivati sul "Crescentone" dove hanno continuato a lanciare slogan e a distribuire volantini. A sostenerli sono arrivati alcuni esponenti Ds, i consiglieri provinciali Giulio Pierini e Nadia Musolesi, la parlamentare Katia Zanotti la consigliera comunale (e candidata) Donata Lenzi che presidiavano il banchetto del partito in piazza. "Siamo solidali con loro- ha dichiarato quest'ultima- perche' medici precari significano sanita' precaria. Tra l'altro oggi e' la giornata nazionale per il welfare". Gli specializzandi, sciolte le file verso l'una, sono tornati al Sant'Orsola dove proseguiranno con la raccolta delle firme in favore delle loro istanze. "Abbiamo ricevuto la solidarieta' della preside della Facolta'- dice Filocamo- e oggi chiederemo a insegnanti e medici di firmare il nostro documento". La prossima tappa, dunque, e' Roma.

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