GATTEO - Un’altra giornata fatta di adunate degli operai fuori dallo stabilimento, di trepidanti attese, di visite politiche incrociate, di attestati di solidarietà, di dibattiti. E anche di qualche tensione all’interno del fronte sindacale. Ma di proposte del management, ancora, neppure l’ombra. Il tavolo di crisi istituzionale, sotto la regia del sindaco Tiziano Gasperoni, non sarà convocato neppure questa sera. E’ tutto rinviato all’inizio della prossima settimana. Solo allora i manager di Arena risponderanno alla richiesta avanzata: riprendere le lavorazioni a S.Angelo, seppure a ritmo ridotto. Questa mattina a Roma ci sarà un summit tra i sindacati nazionali di categoria e i vertici dell’azienda, che si preannuncia decisivo: da lì dovrebbe partire l’inizio della fumata bianca o di quella nera.Nel complesso, è stato insomma un giovedì drammaticamente “ordinario”. Con le solite, uniche vittime designate “sulla graticola”: i 700 dipendenti della ditta di S.Angelo. Il momento clou di ieri si è così rivelato il Consiglio straordinario aperto alla cittadinanza che si è svolto a Gatteo, interamente dedicato all’emergenza locale in atto.La mattinata si era aperta con un’azione di “raffreddamento” della Flai-Cgil dopo che Agria Holding (ex Arena Holding Spa) si è detta “disponibile al confronto con le organizzazioni sindacali per trovare una soluzione praticabile e soddisfacente per lo stabilimento di Gatteo”. Dopo le pesanti accuse contro il management del colosso avicolo, il sindacato ha corretto il tiro: “Non è in discussione la fiducia verso l’azienda, ma deve dare un segnale importante e concreto riprendendo da subito l’attività produttiva dello stabilimento di Gatteo”.Giuliano Zignani, segretario della Uil cesenate, ha invitato tutti a rimanere uniti: “In un momento come questo, le dichiarazioni fatte da Chiriaco, della Flai-Cgil, sono state inopportune.
Al di là del merito, la sua scelta è stata tatticamente sbagliata, perché ha dato un’arma ad Arena per sfuggire al dialogo e ha rischiato di incrinare la compattezza a livello sindacale. In questo momento, c’è invece l’esigenza di restare tutti uniti. Mi appello al buon senso di ciascuna parte per arrivare all’unico obiettivo che conta: sapere dall’azienda, nel giro di qualche giorno, quale sarà il destino dello stabilimento di S.Angelo. Che il suo futuro sia in forte discussione e che Arena abbia difficoltà finanziarie lo sappiamo già, non c’era bisogno di ribadirlo”.Nel tardo pomeriggio il sindaco di Cesena, Giordano Conti, ha fatto visita agli operai a S.Angelo. “Stiamo cercando un’intesa con le banche per anticipare l’erogazione dei soldi della cassa integrazione ai lavoratori - ha detto - Ma il problema vero, qui, è la prospettiva futura. Come sindaci del comprensorio faremo pressione tutti insieme sull’azienda perché vengano mantenuti i posti di lavoro: non è accettabile chiudere lo stabilimento di S.Angelo per salvare quelli posizionati altrove”.Poco prima, una piccola delegazione di lavoratori si era recata in Provincia, a Forlì, in occasione della seduta dell’Assise per chiedere appoggio. Anche qui sono state spese promesse bipartisan: in particolare, è stato confermato che non verrà mai autorizzato alcun cambio di destinazione d’uso dell’area.Continua, nel frattempo, la pioggia di manifestazioni di solidarietà con i lavoratori in lotta da parte dei colleghi di altre aziende del territorio: ieri hanno fatto sentire il loro appoggio la rsa di Orogel, Pollini, Vicini ed Alea.E il Consiglio straordinario aperto alla cittadinanza? Il teatro “Paglughi” di Gatteo, che lo ha ospitato, era strapieno. Già dai primi interventi si è capito il leit-motiv: parole drammatiche di alcuni lavoratori (che hanno sottolineato che, più che parlare, si aspettavano risposte dai politici), critiche alla dirigenza di Arena, appelli dei sindacalisti alle istituzioni perché facciano la loro parte fino in fondo. Il tutto in un clima molto caldo, fino a tarda ora.
Gian Paolo Castagnoli
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