16.3.06

Catania, alla Stm sciopero spontaneo contro la delocalizzazione

«Impianti trasferiti e non rinnovati»

Sciopero spontaneo ieri alla Stm di Catania contro la prospettiva della delocalizzazione e dell’impoverimento del sito produttivo che attualmente occupa più di 5.000 persone. I lavoratori prima si sono radunati nella mensa, e poi hanno raggiunto in corteo il piazzale antistante la direzione aziendale. La protesta è contro lo smantellamento del reparto Ews, quello dedicato ai controlli sulle schede di silicio. «L’azienda - dice la Fiom-Cgil - prevede infatti la delocalizzazione di 56 macchine di test da Catania verso Singapore. Il processo di trasferimento macchine era stato avviato, aveva poi subito uno stop, per riprendere oggi. Da qui la protesta». «Questa iniziativa - aggiunge Giovanna Marano, segretaria generale della Fiom-Cgil siciliana - dimostra ancora una volta la volontà di Stm di disimpegno dalla Sicilia. Tutto ciò accade nell’assoluta indifferenza della Regione, con il presidente Salvatore Cuffaro troppo impegnato nelle campagna elettorale per accorgersi che la più grande industria siciliana, peraltro di alta tecnologia, comincia a levare le tende dall’isola».

La vertenza sullo smantellamento di alcuni pezzi della Stm va avanti ormai da più di un anno. L’azienda ha sempre dichiarato di voler assorbire in modo soft gli eventuali esuberi attraverso ricollocaizoni e pre-pensionamenti. Ma a preoccupare i lavoratori è l’assoluta mancanza di investimenti nel rinnovamento degli impianti. La costruzione di una nuova ala del sito, l’M6 che doveva occupare, nei programmi, circa 1.500 persone, è interrotta da tempo e nessuno è in grado di prevedere la ripresa dei lavori.

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