Termina la protesta dei 30 lavoratori precari del centro provinciale antinsetti di Cagliari. Dopo una settimana l'assemblea permanente è stata sciolta grazie agli approfondimenti tecnici che sono giunti dagli esperti del Collegio dei Revisori dei Conti dell'Ente. Durante l'ultimo consiglio provinciale vi è stato anche il tempo per un chiarimento tra il presidente Graziano Milia, i consiglieri e i lavoratori precari che erano presenti in aula.
CAGLIARI - L’ennesimo consiglio dedicato alla vertenza precari antinsetti si chiude con le rassicurazioni del presidente della Provincia Graziano Milia e con l’invito rivolto ai precari di tornare al loro lavoro e nelle loro famiglie. Finisce, così, l’assemblea permanente dei precari che occupavano da una settimana il primo piano di viale Ciusa. Il presidente Milia ha dato il via e concluso il dibattito che lascia aperta la strada degli approfondimenti, quella indicata ieri mattina nell’incontro tra la direzione generale della Provincia e i sindacati: ulteriori verifiche dal punto di vista giuridico e amministrativo, e un’interlocuzione con la Regione sarda per chiarire una volta per tutte che i finanziamenti trasferiti alla Provincia di Cagliari non coprono neanche la metà del finanziamento necessario per garantire il funzionamento del centro antinsetti.
Milia ha aperto i lavori del consiglio riconoscendo le proprie colpe, “ma è umanamente impossibile – ha detto – che le responsabilità siano solo mie”, ha ripercorso una settimana difficile, ribadendo di non aver capito l’esasperazione dei precari e di non avere mantenuto un atteggiamento appropriato al suo ruolo. “Registro – ha affermato Milia – che oggi vi è stato un importante incontro a livello sindacale. Non si è raggiunto un accordo definitivo, ma un’intesa procedurale che sottoscrivo e condivido: in questa fase si deve approfondire la questione, fermo restando che il 15 Marzo, data di scadenza del contratto dei lavoratori, si procederà al rinnovo secondo le formule conosciute. Nessuno andrà a casa. Se l’esito delle verifiche dovesse essere negativo, faremo in modo che la Proservice accolga i lavoratori con il massimo delle garanzie. E’ difficile – ha aggiunto – comprendere perché, nel giro di dieci giorni, una trattativa incanalata verso una soluzione pacifica sia improvvisamente precipitata”.
Apprezzamenti per le affermazioni di Milia sono arrivate dai banchi dell’opposizione. Sulla ricerca della soluzione migliore per la stabilizzazione dei precari si registrano, comunque, ancora divergenze tra maggioranza e opposizione: per il centro sinistra il punto da cui partire è l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal consiglio che va nella direzione Proservice, per il centro destra, l’accordo siglato nel precedente mandato che parla di attivazione di procedure concorsuali. Intanto ieri, è arrivato anche il parere dei revisori dei conti della Provincia che, articolando il quesito in tre punti, spiegano che “la vigente normativa non consente alla Provincia l’assunzione di personale a tempo indeterminato, non permette la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo determinato in rapporto di lavoro a tempo indeterminato e che in ogni caso si dovrà rispettare il principio della selezione mediante concorso pubblico”. D’altra parte, “non risulta che siano state trasferite recentemente nuove funzioni e competenze alla Provincia eccetto che per i centri per l’impiego. Solo nell’ipotesi che lo Stato avesse trasferito oltre i fondi, anche la funzione e non per intero il personale dipendente, potrebbe sussistere l’eventualità di assumere la differenza del personale per lo svolgimento di tali mansioni”. Continueranno comunque le verifiche, prima di assumere una decisione definitiva, per sgombrare il terreno da qualsiasi dubbio.
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