4.3.06

Arca di noè, si salvi chi può!

ARCA DI NOE’…
SI SALVI CHI PUO’!

Oggi, 3 marzo 2006, si è tenuto davanti ai locali della cooperativa sociale Arca di Noè di Roma, appaltatrice di numerosi servizi sociali e culturali finanziati dalle amministrazioni locali, un’as-semblea/sit-in di protesta per ri-spondere al tentativo della coope-rativa di licenziare circa 40 soci lavoratori. Queste persone sono ree di non aver sottoscritto la quota sociale di ca. 11.000 €, di cui 10.000 a fondo perduto, pretesa dall’attuale C.d.A. per ripianare il debito di circa 800 mila € che le diverse amministrazioni hanno creato in almeno 10 anni di malagestione. Nonostante il rilevamento di ipotizzabili reati penali in bilancio da parte delle dirigenze si è preferito, anziché avviare un’azione di responsabilità sociale, pretendere dai soci tale copertura del deficit economico. E’ il solito meccanismo, già verificatosi in passato, con il quale si cerca l’impunità facendo pagare ad altri le proprie responsabilità. Inoltre in questa come in altre cooperative:
- non vengono applicati i CCNL e le disposizioni a tutela di chi lavora, a partire dalla tutela della salute e sicurezza;
- vige una situazione di illegalità anche per quanto riguarda il criterio di mutualità prevalente, dato che la maggioranza dei lavoratori sono precari, collaboratori a progetto e occasionali, ca. 270 rispetto ad una cinquantina di dipendenti e circa 70 soci, di cui la metà stanno rischiando il posto di lavoro;
- si perpetuano notevoli disservizi denunciati più volte dai beneficiari dei servizi e dagli stessi operatori sociali.
Nel corso del sit-in, dopo mesi d’interruzione delle trattative sindacali, anche oggi il C.d.A. ha annullato l’incontro già concordato con i lavoratori della cooperativa e le loro rappresentanze. La pressione della mobilitazione ha indotto l’Assessore alle Politiche Sociali del Municipio 6 Vannisanti ad intervenire all’iniziativa, impegnandosi per la convocazione di un incontro che coinvolga le diverse parti in causa. Lo stesso Municipio, come molte altre amministrazioni locali, compreso il Comune di Roma, non ha mai predisposto le verifiche ordinarie previste dalla Delibera comunale n.135/2000 e Delibera di accreditamento degli enti gestori dei servizi sociali. Nei giorni scorsi è stata avviata una richiesta di procedura di controllo presso l’Osservatorio comunale sul lavoro affinché siano salvaguardati tutti i posti di lavoro bloccando gli atti unilaterali di licenziamento. Gli operatori e le operatrici dell’Arca di Noè intendono:
· aprire, in caso di liquidazione della società, per tutta la forza-lavoro impiegata una vertenza di riassorbimento lavorativo presso gli enti che prenderanno in gestione i servizi in cui sono inseriti;
· l’abbattimento del regime di precarietà tramite la stabilizzazione dei circa 270 collaboratori, la cui attività in realtà consiste in lavoro subordinato camuffato;
· l’applicazione del CCNL e di tutte le norme a tutela dei lavoratori;
· la continuità dei servizi sociali con reale garanzia di qualità, non tramite vuote certificazioni;

C.A.O.S./U.S.I. AIT Comitato Autorganizzato Operatori Sociali Arca di Noè
COCITTOS Coordinamento Cittadino Operatori Sociali

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