Dal manifesto del 9 marzo 2006:
CALL CENTER
Xcos presidiata: no ai licenziamenti
Un presidio davanti alla sede centrale del gruppo Almaviva di Alberto Tripi, il «reuccio» dei call center. La protesta è originata dai 36 licenziamenti (di cui 23 donne) messi in cantiere da Xcos. Si tratta di lavoratori con contratto a tempo indeterminato che fino a poco tempo fa lavoravano in AciInformatica per conto di altre tre aziende (Preda, Prisma e Mecc), e passati a Xcos in seguito alla conquista dell'appalto. Firmato per la durata di 4 anni, dopo soli 10 mesi Xcos l'ha risolto perché «troppo oneroso». L'azienda rifiuta anche l'invito dell'assessorato al lavoro della regione Lazio a «ricollocare» altrove i 36, Non dovrebbe essere difficile, per un gruppo di quasi 12 mila dipendenti. Ma a Tripi piace il lavoratore precario, non quello sindacalizzato e magari (orrore!) iscritto, come in questo caso, ai Cobas. Da notare la solidarietà espressa dalle rsu Fiom, Fim e Uilm di Finsiel (acquistata di recente dallo stesso gruppo di Tripi), che al momento del presidio hanno proclamato un'ora di sciopero.
Categorie: roma, marzo2006, presidio, xcos, tripi, call_center, atesia, cobas, finsiel, sciopero
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