Cuffaro “tradisce” i forestali. I forestali lo mandino a casa
di Red online - 2 aprile 2006
di Nicola Cipolla
Ancora una volta il governo Cuffaro, in questa fase finale della peggiore legislatura regionale (e la Sicilia ne ha conosciuto di pessime), ha deluso le aspettative legittime dei lavoratori forestali. Legittime, perché sancite in un contratto firmato dopo una lunga battaglia sindacale condotta unitariamente dai sindacati Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil, e inviato all’Assemblea regionale senza una copertura adeguata a garantire tutti i lavoratori interessati, con il cinico disegno di mettere i forestali in contrasto con tutte le spinte di altri precari, con tutte le esigenze di finanziamento elettoralistico che hanno premuto su Sala d’Ercole in questi ultimi giorni.
La lotta dei braccianti forestali assume in questa fase della vita sociale e politica della regione valore emblematico per due motivi: in primo luogo perché si tratta di lavoratori che hanno affidato finalmente la difesa dei loro diritti non alle raccomandazioni clientelari ma alla dialettica della contrattazione sindacale unitaria. In secondo luogo perché si tratta di un settore al cui sviluppo è legata non solo la difesa del territorio e dell’ambiente ma anche la partecipazione della Sicilia allo sforzo che, sulla base degli accordi di Kyoto, la comunità internazionale, con eccezione dei governi degli Stati Uniti e dell’Australia, sta affrontando, per salvare il mondo dal disastro ambientale.
Nell’ultimo convegno sul Piano energetico regionale, promosso dal Cepes in collaborazione con Legambiente, Cgil ed Arci, Gianni Silvestrini ha ricordato che l’Italia sarà costretta a pagare nei prossimi 5 anni circa una decina di miliardi di euro per il fatto che le industrie e le centrali elettriche hanno aumentato del 13% rispetto al 1990 le emissioni di anidride carbonica. Sulla base del principio che chi inquina paga e chi promuove azioni di disinquinamento, tra cui figura il rimboschimento, riceverà un contributo pari alla quantità di tonnellate di veleni sottratte dall’atmosfera, i 100 mila ettari di nuovi boschi richiesti dalle organizzazioni sindacali e ambientaliste che hanno partecipato al convegno e l’utilizzazione delle biomasse prodotte dai boschi esistenti in piccole centrali vicine al luogo di produzione del materiale legnoso porterebbero ogni anno decine di milioni di euro di Certificati verdi. Ma per fare questo la Sicilia avrebbe dovuto dotarsi già da una decina d’anni di un Piano energetico ambientale regionale, che avrebbe significato tra l’altro per Cuffaro rinunciare alla doppia ghiotta carica di commissario per i rifiuti e per l’emergenza idrica.
Ora i sindacati continueranno la lotta non solo per la piena realizzazione dell’accordo ma per andare avanti con l’approvazione di un Piano energetico ambientale che, in discontinuità con il passato, rappresenta uno degli impegni fondamentali del programma che i Cantieri dell’Unione per Rita Borsellino presidente stanno affrontando in vista delle elezioni di fine maggio. Questo piano, oltre a garantire il pieno impiego di tutti i forestali attualmente al lavoro, richiederà l’assunzione di altre migliaia di lavoratori. Per un rimboschimento non a sé stante ma legato allo sviluppo delle altre energie rinnovabili, alla piena utilizzazione delle dighe che in tanti anni di emergenza idrica amministrata da Cuffaro non riescono ad utilizzare neanche il 50% della loro potenzialità, ad un piano trasporti che privilegi i mezzi meno inquinanti, al riconoscimento del ruolo delle aziende agrienergetiche.
Per attuare questo programma occorre mandare a casa Cuffaro e i suoi e promuovere un governo alla cui testa ci sia una personalità che merita fiducia dei siciliani e soprattutto del mondo del lavoro. Non a caso Rita Borsellino, al congresso regionale della Cgil, ha richiesto ed ottenuto una tessera sindacale firmata dai tre esponenti di Cgil, Cisl e Uil, confermando così il ruolo che il sindacato può svolgere come nucleo forte di un largo fronte che mette assieme forze della società civile, della sana imprenditoria, e della cultura ambientalista e pacifista per fare uscire la Sicilia dal separatismo e dall’isolamento in cui il governo Cuffaro l’ha trascinata.
liberazione.it
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