14.4.06

Legge Biagi: primo nodo da affrontare per il governo Prodi

LEGGE BIAGI/ PRIMO NODO DA AFFRONTARE PER IL GOVERNO PRODI -punto
13/04/2006 19:37

Roma, 13 apr. (Apcom) - I nodi giungono al pettine prima dei Governi. L'Esecutivo che guiderà Romano Prodi dovrà affrontare subito una prova del fuoco: resistere alla sinistra radicale (Prc, Pdci e Verdi) e alla Cgil che chiedono la cancellazione della legge Biagi. Il programma dell'Unione è chiaro. Bisogna combattere la precarietà del lavoro, salvaguardando però la necessità di mantenere alcuni elementi di flessibilità per sostenere la competitività delle imprese che, invece, non vogliono toccare la legge 30.

La sinistra radicale, forte anche dei seggi in Parlamento, decisivi per garantire l'azione di governo, sta aumentando il pressing su Prodi per abrogare una legge indicata come la causa principale dell'aumento del numero di precari. "Il programma dell'Unione è chiaro sulla necessità di superare la legge Biagi - dice Paolo Cento, coordinatore dei Verdi - ma siamo d'accordo con Epifani: abrogarla è atto di civiltà".

Il responsabile economia e lavoro di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, spiega invece che la posizione del suo partito "resta la stessa: deve essere cancellata, ma noi ci atterremo al programma di Prodi". Tuttavia, Ferrero non nasconde la soddisfazione per le parole del leader della Cgil, Guglielmo Epifani. "Ha completamente ragione - aggiunge - deve far valere la sua posizione nel rapporto col Governo Prodi".

La maggioranza del centrosinistra, tuttavia, la pensa in modo differente. "L'abrogazione, l'eliminazione secca della legge Biagi sarebbe un clamoroso errore, un autogol per l'Unione - spiega Daniele Capezzone, componente della segreteria della Rosa nel pugno - il Libro bianco indica il cammino da riprendere perché la Biagi non si limitava a prevedere forme di flessibilità per i lavoratori, ma inseriva forme importanti di riequilibrio". Mentre l'ex ministro del Lavoro, Tiziano Treu, è convinto che la legge 30 "non vada abrogata", che "il programma è stato discusso a lungo" e che "siamo riusciti a trovare una soluzione che rappresenta un equilibrio secondo giusto".

Il centrodestra, intanto, aspetta al varco il prossimo inquilino di Palazzo Chigi. "La legge Biagi sarà inesorabilmente un emblematico banco di prova di questa legislatura - dichiara il sottosegretario uscente del Welfare, Maurizio Sacconi - per il verde Cento sopprimerla sarebbe addirittura un atto di civiltà (la sua) e noi siamo pronti a questo scontro tra civiltà". E l'economista Giuliano Cazzola, presidente del comitato per la difesa e l'attuazione della legge Biagi: "Come tutte le leggi, anche quella sul mercato del lavoro può essere corretta, integrata e migliorata. Ma il volerla abrogare risponde unicamente a un pregiudizo ideologico privo di ogni fondamento di merito".

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1 commento:

Anonimo ha detto...

spero che la legge biagi venga "ABOLITA" e non modificata.
essa rappresenta il male della società lavorativa.ù
ostacola i progetti e le aspirazioni dei lavoratori.contratti con ferie non retribuite, malattie non pagate e per ottenere una pensione bisogna lavorare 130 anni...tutto questo rappresenta ha riportato l'italia indietro nel tempo quando gli operai erano gli schiavi del padrone.questa legge rappresenta una illegalità legalizzata ceh porta ad uno schiavismo e a una precarietà smisurata!