12.4.06

CPE cancellato, gli studenti francesi esultano

Unimagazine

CPE cancellato, gli studenti francesi esultano

PARIGI - Dal Nostro corrispondente

Il 6 Marzo 2006 era stato approvato in Francia con voto di fiducia il progetto di legge CPE che aveva l’obiettivo di aumentare le opportunità d’accesso al lavoro per i giovani. Secondo i dati diffusi dal primo ministro Francese, la situazione era tutt'altro che rosea: il 23% delle persone con meno di 26 anni cerca un lavoro, il 40% se si considerano anche i non qualificati. Il contraltare però di questo contratto era la precarietà, ovvero l’assunzione a tempo indeterminato per i giovani al di sotto dei 26 anni in aziende con più di 20 dipendenti, ma con la possibilità di essere licenziati nei primi due anni di lavoro senza giusta causa.

Immediatamente dopo l’emanazione della legge, il malcontento popolare è sfociato in piazza a protestare attraverso il movimento studentesco, ché totalmente contrario a questo tipo di legge, ha voluto fare sentire il suo peso. D'altronde la categoria sarebbe stata tra le più colpite.
Dopo ormai 2 mesi di lotta contro la legge del primo impiego per i giovani, oggi, 10 Aprile 2006, alle ore 10.15, attraverso un comunicato, Jacques Chirac ha ritirato la legge proponendone una sostitutiva a favore dell’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro.

Tutte le lotte, gli scioperi, le manifestazioni per le strade francesi degli studenti universitari, liceali, dei professori, dei lavoratori non sono state vane, con la costanza sono riusciti ad imporre marcia indietro al governo ed ad ottenere quello in cui credevano fermamente. Uno dei più contestati, il primo Ministro Dominique de Villepin commenta così in 3 minuti il ritiro della legge: ”L’agitazione, i disordini all’interno dell’università e delle scuole e le manifestazioni nelle strade pubbliche mettono in pericolo la sicurezza dei giovani e le necessarie condizioni di fiducia e di serenità che avrebbero permesso l'applicazione del contratto di primo impiego, non si sono manifestate né tra i giovani né tra le imprese”, inoltre visibilmente rammaricato afferma: ”Ho voluto proporre una soluzione forte, perché sono convinto che aldilà dell’assunzione necessaria dello stato, solo un miglior equilibrio tra più flessibilità e più sicurezza per il salariato, ci permetterà di abbassare la disoccupazione nel nostro stato. Non è stato compreso da tutti, perciò mi rammarico”.

Una lotta così sentita, così prepotente e costante non accadeva da moltissimi anni, gli studenti francesi si sono fatti sentire, hanno fatto valere i loro diritti, hanno passato giorni interi a manifestare contro il CPE, hanno pubblicato e distribuito volantini in ogni angolo delle città, si sono accordati con i loro professori per non fare lezione, per poter contestare quello in cui non credevano. Purtroppo oltre ai manifestanti civili, si sono aggiunti gli “incivili”, tutti coloro che hanno utilizzato la violenza: hanno dato fuoco a macchine, a cassonetti dell’immondizia, hanno imbrattato muri, hanno scritto sui portoni delle case, hanno demolito vetrine, hanno distrutto interi negozi, come ad esempio, la storica libreria vicino all’università della Sorbona, che è stata presa di mira, distrutta, bruciata non lasciando traccia di un libro; a causa di tutti questi “violenti” il governo ha rafforzato la polizia nelle strade e ha chiuso, l’accesso all’università della Sorbona e a tutte le strade circostanti.

Se oggi il contratto non fosse stato ritirato sarebbe continuato il programma delle manifestazioni: una l’11 una il 13 e l’ultima il 18 Aprile.
Ora si attende invece la stesura della nuova legge che sarà fatta velocemente e si baserà sui giovani, sul loro inserimento nel mondo del lavoro, sull’avere un salario sicuro, non essere precari e sul creare nuovi posti di lavoro. In attesa della presentazione del nuovo progetto di legge gli studenti e i sindacati esultato per il risultato raggiunto, ma non abbassano la guardia.

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