27.4.06

Il 19° municipio di Roma aumenta la precarietà delle lavoratrici degli asili nido

La situazione delle lavoratrici “supplenti” negli Asili Nido del Comune di Roma è già di per sè al “top” della precarieta’.

Dover passare gran parte della mattinate accanto al telefono di casa ( gli uffici competenti non sono abilitati a chiamare i cellulari) sperando di essere chiamate per una supplenza è già di per sé cosa pesante e defaticante.

Ma quantomeno ogni tanto capita di essere chiamate a sostituire una titolate malata, potendo almeno per alcuni giorni prestare servizio allo stesso nido e poter usufruire, se nel periodo capita un sabato, anche del pagamento di quella giornata.

Ma il 19° Municipio di Roma, zona Primavalle/Monte Mario/Balduina/Ottavia, in mano al centrodestra ( Presidente Marco Visconti di A.N.) ha pensato bene di negare alle precarie degli asili nido anche questa possibilità.

Per cui, anche in sostituzione delle titolari in malattia, la chiamate delle “supplenti” si fa in modo giornaliero, magari cambiando supplente tutti i giorni e non potendo quindi usufruire di contratti piu’ lunghi e degli eventuali sabati pagati.

Alla faccia della sbandierata esigenza di “continuità educativa” dei piccoli utenti del nido e alla faccia dei minimi diritti acquisiti dalle lavoratrici precarie.

In un recente comizio fatto a Primavalle, il Sindaco Veltroni aveva indicato chiaramente il 19° Municipio come l’unico – anche rispetto agli altri gestiti dal centrodestra - che rifiuta qualunque tipo di rapporto col Comune stesso e che interpreta leggi, ordinamenti, contratti e accordi di lavoro per i fatti suoi.

Evidentemente questo è il caso anche nella gestione degli asili nido, anche se Visconti sembra paradossalmente godere, in questa sua originale gestione, anche della complicita’ dei sindacati confederali, che in qualche modo difendono pure loro le scelte del 19° Municipio, giustificandole con l’eccessivo “assenteismo” delle lavoratrici ( peraltro casomai delle titolari e non delle “supplenti” ).

Col risultato che comunque a pagare i prezzi di qualunque problema finiscono per essere sempre gli anelli più deboli della catena, le lavoratrici precarie senza contratto e i bambini/utenti con le loro famiglie.

Auspichiamo che quantomeno il Comune di Roma, non fosse altro per motivazioni elettorali, intervenga sulla questione per ripristinare un minimo di legalità e di omogeneità di trattamento delle lavoratrici.

Roma 26/4/06

Centro Documentazione e Lotta / Asili Nido Roma Nord

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