27.12.06

LSU, lavoratori in nero legalizzati

Ci attendono all’entrata del Comune di Aversa, scherzano tra di loro, si sono inventati il “toto-assunzione”. Vincerà chi indovina, tra i 120 Lsu, i due nomi che verranno stabilizzati. Si, due nomi, non due persone, perché gli Lsu non lo sono affatto. “Il nostro è una sorta di lavoro in nero legalizzato, siamo senza identità e una forza lavoro in nero per il Comune è una comodità!” – ci riferisce uno di loro. Ma cosa si intende per Lsu? Sono lavori socialmente utili tutte le attività che hanno per oggetto la realizzazione di opere e la fornitura di servizi di utilità collettiva, mediante l'utilizzo di lavoratori in mobilità o in cassa integrazione guadagni straordinaria o in disoccupazione speciale oppure mediante il coinvolgimento in progetti di lavori socialmente utili di soggetti in cerca di prima occupazione o disoccupati.
La gestione dei lavori socialmente utili è demandata alle Regioni che agiscono sulla base di convenzioni con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. La normativa prevede una serie di incentivi per favorire la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili: incentivi per le imprese e le amministrazioni pubbliche che li assumono, finanziamenti per l'avvio di attività autonome, titoli di preferenza per le assunzioni nelle pubbliche amministrazioni. Le Regioni possono finanziare con proprie risorse progetti di lavori socialmente utili (cosiddetti lavoratori socialmente utili autofinanziati) ed erogare incentivi per la stabilizzazione degli stessi in aggiunta a quelli finanziati dallo Stato. Lunedì 4 Dicembre, a margine di un confronto tra l’amministrazione comunale e i sindacati di categoria, che è iniziato a settembre con la creazione delle figure APO e la definizione della nuova dotazione organica, in Giunta Comunale è stato varato il Piano occupazionale. “Entro il 31 Dicembre – ci comunica Angelo Liguori dell’ufficio del personale – metteremo a concorso le nuove figure previste nella pianta organica; in particolare ci sarà un concorso interno per l’assunzione di due lavoratori socialmente utili”. Nel bando di concorso, pubblicato lo scorso 5 Dicembre, si legge che la selezione avverrà per titoli e colloquio. Lo scenario che viene fuori dalla nuova pianta organica è che nel piano comunale c’è una carenza di oltre 150 unità. “E’ chiaro che questi buchi vengono tappati da noi Lsu: in Comune ci utilizzano per coprire i buchi di chi va in pensione, siamo economici ed il Comune, che ha perso anche alcune occasioni per stabilizzarci, ne è contento” – ribatte un altro dei lavoratori “fantasma” che si unisce al gruppetto accorso all’entrata della Casa Comunale. Si, lavoratori “fantasma”, perché agli Lsu non vengono riconosciuti gli stessi diritti dei lavoratori dipendenti. Una grande contraddizione traspare da uno dei numerosi decreti legislativi in materia: anche se quello dei lavoratori socialmente utili viene riconosciuto come un tipo di lavoro assimilabile al lavoro dipendente, il loro non viene in alcun modo riconosciuto ai fini previdenziali. Con la nascita della figura dell’ Lsu nel Settembre del 1995 il Comune di Aversa ne contava più di 350. Oggi ne sono diventati 120, di cui 40 sono uomini, tutti con un’età superiore ai 50 anni d’età. Di questi il 30% è in possesso di un Diploma. “Eravamo tutti lavoratori fuoriusciti dalle industrie, molti dall’Indesit, operai, impiegati e l’Inps ha garantito ad ognuno di noi un sussidio di 495 euro, una cifra irrisoria se si pensa che in alcuni casi a trovarsi in questa situazione è il capofamiglia con la moglie casalinga” – continua un altro di loro. A partire dall’amministrazione Golia ad oggi, per 72 fortunati il Comune ha concesso l’integrazione che sommandosi al sussidio dell’Inps ha migliorato, seppur di poco, le condizioni in cui versava la stragrande maggioranza di loro. Nel corso di questi anni è stata trovata, per alcuni, una via d’uscita attraverso la costituzione di cooperative, le più note quelle afferenti al Consorzio di cooperative sociali Icaro, che ha stabilizzato circa 15 lavoratori socialmente utili, a quella dell’acquedotto, che ha inglobato 11 Lsu e degli ausiliari al traffico, che ne ha assunti sempre 11. Alcuni lavoratori sono poi riusciti a stabilizzarsi per conto proprio ed è lapalissiano che in questi interminabili anni molti siano andati in pensione. Dei 120 Lsu attualmente presenti ad Aversa non tutti sono impiegati negli uffici comunali: un gruppo è stato destinato all’assistenza per gli anziani, nelle scuole, alla cura del verde pubblico, alla collocazione della segnaletica stradale. “Siamo stanchi, scoraggiati, demotivati – esordisce uno tra loro, sarebbe ora che a livello governativo si provvedesse a trovare uno sbocco a un problema che lo Stato si porta dietro da anni; la nuova Finanziaria poi non ci è venuta incontro: il Governo ha dato la possibilità ai Comuni al di sotto di 5000 abitanti, una minima parte dei circa 800 comuni italiani, di stabilizzare i propri Lsu. Non ci sta bene in quanto la maggior parte dei comuni va dai 10000 abitanti in giù”. Apprendiamo che in uno dei più recenti decreti legislativi che ha regolato la normativa in materia è stato stabilito che ogni ente, in vista di assunzioni, deve impegnarsi a riservare il 50% dei posti disponibili ai lavoratori socialmente utili, ma non ci risulta che in tutto l’agro aversano in questo lungo periodo ciò sia avvenuto. Nella farraginosa e complicata vicenda degli Lsu una cosa è certa, che fin quando è lo Stato, attraverso l’Inps, a pagare in Comune fanno festa, si sfrutta al massimo una forza lavoro conveniente e a basso prezzo e si cerca di evitare nuove assunzioni per coprire le sedie vuote di coloro che sono andati in pensione, tanto ci sono i lavoratori socialmente utili a rendere un buon servizio che non ha nulla in meno di quello dei lavoratori dipendenti. “Allo stato attuale il Comune di Aversa con i suoi 120 Lsu, che non potrebbe mai stabilizzare tutti, altrimenti andrebbe in un ampio deficit di bilancio, è in una posizione senza dubbio più limpida rispetto a tutti gli altri comuni dell’agro aversano” – continua Angelo Liguori dell’ufficio del personale. “Ed è vero – conclude un Lsu che mi avvicina; in tutti questi anni qui al Comune di Aversa abbiamo sempre assicurato un ottimo lavoro ed abbiamo occupato dei posti importanti all’interno della macchina burocratica. Se, ad esempio, un giorno uno di noi viene meno non ci sarebbe un altro a fare il suo lavoro, l’apparato amministrativo, per quel determinato ambito, si fermerebbe appunto per un giorno”. Non ci troviamo certamente in un contesto come questo se ci spostiamo in qualsiasi altro comune dell’agro aversano in cui la stragrande maggioranza dei lavoratori socialmente utili timbrano il cartellino marcatempo la mattina e poi si dileguano, magari perché all’interno della loro macchina amministrativa sono un di più e non ci sarebbe lavoro per loro e soprattutto perché, se vogliono sostenere la propria famiglia, devono necessariamente intrattenere una seconda attività lavorativa.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao,

ho trovato per caso questo mio articolo nel tuo blog. Mi fa piacere per aver dato un contributo all'argomento!

Saluti

Paolo Esposito, giornalista
www.paoloesposito.135.it

Anonimo ha detto...

I vigili del fuoco, uomini valorosi, pronti a dare immediato aiuto a tutti coloro che si trovano in pericolo. Uomini straordinari. L'italia s'inchina alla loro professionalità e solidarietà. Tutto questo è straordinariamente stupendo, ma penso che le istituzioni dovrebbero provvedere a retribuzioni più idonee al personale tutto appartenente ai Vigili del fuoco. Il Corpo ha bisogno di uomini, mezzi e soprattutto stipendi adeguati ed orari più idonei ad un servizio delicato come nella fattispecie del soccorso. Cominciando a distribuire i discontinui che hanno invaso il ministero dell'interno, con mansioni di impiegato, sostituendo la figura dell'ausiliario, ormai scomparso, con la soppressione del servizio di leva. Forse queste unità dovrebbero essere introdotte nelle squadre operative nei vari comandi d'Italia. La maggior parte di questo contingente, attualmente in servizio presso il Viminale, oltre ad essere personale operativo a tutti gli effetti, indossa la divisa, usufruisce della mensa presso il Comando VVF di Roma e viene retribuito, quindi come personale operativo. Quindi domanda che sorge spontanea ? Ma cosa ci fanno queste unità operative in un contesto amministrativo, vista anche la carenza di personale nelle squadre del Comandi d'Italia ?

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie