L'identikit del lavoratore precario è stato tracciato dall'istituto di ricerca. Il sentimento più diffuso? La paura per il futuro
POTENZA - Hanno in media 40 anni, con un diploma di scuola media superiore, almeno un figlio a carico e un contratto a progetto che dura dai tre ai cinque anni: è questo l’identikit del lavoratore precario lucano nella Pubblica amministrazione che emerge dal primo rapporto Eurispes «Pubblicamente precario», presentato oggi a Potenza nel corso di un convegno.
Lo studio prende in esame la condizione dei lavoratori precari negli enti pubblici in provincia di Potenza (Comuni, Regione, Comunità montane, enti sub-regionali, ministeri e università). I dati si riferiscono ad un campione di 250 persone, a cui sono stati somministrati dei questionari tra ottobre e novembre del 2006. Circa la metà degli intervistati ha sempre lavorato con contratti atipici, e il 42 per cento non ha mai firmato un contratto a tempo indeterminato.
Il 70 per cento dei precari lavora attualmente a tempo pieno, il 52 per cento guadagna tra gli 800 e i 1.400 euro netti al mese e il 57 per cento spera in un’eventuale stabilizzazione in un futuro prossimo: «E' un indagine rappresentativa della situazione in Basilicata – ha spiegato il segretario generale dell’Eurispes Basilicata, Alberto Aliastro – ed il primo condotto sul territorio. Gran parte dei precari ammettono di lavorare in condizioni non ottimali, con una forte paura per le prospettive future».
«Lo studio – ha sottolineato il segretario nazionale Fp Cgil, Carlo Podda – apre finalmente un dibattito concreto sulla situazione, dopo tanto chiacchiericcio giornalistico. Un modo serio di affrontare il problema, e auspico che il metodo venga adottato anche in altre zone d’Italia».
23/1/2007
Nessun commento:
Posta un commento