Il 6 novembre di due anni fa, entrarono in massa in una libreria e un supermercato a Roma e fecero man bassa di quel che trovarono. Era la cosiddetta «spesa proletaria dei disobbedienti», compiuta in nome dei precari. Per quell´episodio il gup del tribunale di Roma, Marco Patarnello, ha ora decretato 66 proscioglimenti, ma anche 39 rinvii a giudizio.
Il prossimo 19 giugno saranno così processati, tra gli altri, Guido Lutrario, Luca Casarini Nunzio D'Erme, Anubi D'Avossa Lussurgiu, che a seconda delle posizioni, devono rispondere di rapina aggravata e lesioni.
Nei confronti di altre 66 persone è stata invece pronunciata la sentenza di «non luogo a procedere». Tra questi anche il giovane Alessandro F. che aveva chiesto l'abbreviato e per cui la stessa Procura, rappresentata in aula dal Pm Maria Cristina Palaia, aveva dato parere favorevole alla assunzione. Secondo quanto hanno spiegato alcuni dei legali delle persone prosciolte, il giudice, nel provvedimento, ha fatto riferimento al dato che la «mera partecipazione ad una manifestazione non è il concorso in reato» ed inoltre per molti c'era «la oggettiva incertezza nel riconoscimento».
Le azioni di «esproprio» erano state poste in essere in occasione della manifestazione nazionale svoltasi a Roma in protesta contro il precariato. Un gruppo si staccò dalla manifestazione per assaltare il supermercato "Panorama" e la libreria "Feltrinelli" di largo Argentina. Quasi tutte le persone che erano state indagate furono riconosciute attraverso le immagini acquisite tramite le telecamere a circuito chiuso e dalle numerose fotografie e riprese video che erano state fatte dagli stessi appartenenti al movimento di protesta.
Pubblicato il: 22.01.07
Modificato il: 23.01.07 alle ore 17.16
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