«Contratto subito»: 30mila pulitori in piazza a Roma
Antonella Giordano
«Contratto subito, contratto pulito» sono state le parole gridate con costanza e decisione durante la manifestazione di Roma organizzata per lo sciopero nazionale dei 450mila lavoratori delle imprese di pulizie e dei servizi integrati e multiservizi. Per tutto ieri hanno protestato contro le richieste avanzate dalle imprese in sede di trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro. «I datori di lavoro vogliono affidarsi alla Legge 30 anche in questo settore che è già debilitato da anni di lotte, che coinvolge tantissime persone che si spaccano la schiena dalla mattina alla sera». Le parole di uno dei 30mila manifestanti del corteo rendono solo un’idea dello stato d’animo che accomunava gli scioperanti di tutta Italia.
«Siamo stanchi, abbiamo già lo stipendio più basso di tutte le categorie. Gli spostamenti da un posto all’altro non ci vengono riconosciuti né in termini di soldi, né di tempo. E ora non vogliono pagarci neanche i primi tre giorni di malattia per ridurre l’assenteismo. Questo porta allo sfruttamento e ci fa ritornare indietro negli anni».
A un anno dalla scadenza del contratto le aziende hanno chiesto di cancellare l’articolo 4 del precedente contratto collettivo che obbliga le ditte, in caso di nuovi appalti, a mantenere il livello occupazionale precedente. Hanno chiesto inoltre di pagare la malattia dal quarto giorno limitando così anche il diritto alla salute; hanno previsto un periodo di 36 mesi di apprendistato per diventare lavoratori nel settore delle pulizie.
«Dobbiamo respingere tutti insieme l’atteggiamento provocatorio delle aziende che non vogliono trattare. - incalza il segretario nazionale della Fillcams/Cgil, Carmelo Romeo - Sappiamo cosa significa partire di notte e affrontare una giornata di sciopero, ma le nostre controparti sono ottuse, non meritano la nostra fiducia. Basta con una società sempre più schiava del profitto».
Il corteo, che ha visto l’ adesione al 100% dei lavoratori della Multiservizi di Roma, di quelli di Varese, e di gran parte dei lavoratori e di tutte le delegazioni sindacali delle altre regioni d’Italia, è partito intorno alle 10.30 da piazza della Repubblica e, passando da via Cavour e via dei Fori Imperiali è terminato in piazza Madonna di Loreto. E’ stato anche un modo di sollecitare l’opinione pubblica ad essere più vicina a questi lavoratori che sono spesso disprezzati e maltrattati, ma che si impegnano quotidianamente per rendere puliti i luoghi di lavoro, svolgendo un servizio essenziale per gli interessi della collettività.
A concludere il comizio è stato Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl: «Ci troviamo come al solito di fronte al balletto, tipico dell’Italia, studiato per allungare i tempi. Soprattutto questo settore è vittima del giro di appalti volti al ribasso, che abbassa i costi per le aziende, fa lavorare meno persone, ma le fa lavorare il doppio. Gli appalti devono contenere le clausole sociali che impediscono di andare al ribasso. Abbiamo sentito in queste ore che il nuovo ministro del Lavoro si offre a mediare tra azienda e sindacati e noi gli chiedieremo tutto questo».
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