4.6.06

Feltrinelli, dopo lo sciopero si è riaperto il dialogo (il Manifesto)

Un primo faccia a faccia con i delegati di tutte le città italiane ha sbloccato l'impasse: la casa editrice milanese si è impegnata su trattamenti salariali e percorsi di stabilizzazione. Ma ancora bisogna chiudere.

«Cambiano i rapporti: l'incontro svolto con la Feltrinelli ha registrato un'evoluzione positiva per i dipendenti». A 5 mesi dall'interruzione del tavolo di trattativa con i delegati sindacali (24 e 25 gennaio), una delegazione della proprietà del più grande gruppo di librerie e megastore italiani ha deciso di incontrare la rappresentanza dei lavoratori. E' avvenuto lunedì e martedì scorso, 29 e 30 maggio: da una parte del tavolo si è seduta la commissione trattante della Feltrinelli, presieduta da Stefano Sardo e composta, tra l'altro, oltre che dal direttore del personale, anche da un consulente esterno all'azienda, il dottor Tamburini, «specialista» nei rinnovi dei contratti delle grandi catene di distribuzione. Dall'altra parte, i dodici delegati sindacali nominati da tutte le città in cui la Feltrinelli ha un punto vendita.
E' stato il primo incontro dopo il mese di scioperi a catena organizzati dai dipendenti del gruppo in tutta Italia. Cosa sia cambiato, adesso, rispetto alla proposta di gennaio dell'azienda, lo spiega Jonas Onidi, Rsu Cgil al tavolo di trattativa per le librerie di Milano: «Intanto, abbiamo dimostrato che gli scioperi organizzati, a turno, in tutte le città a partire dal 15 aprile fino all'11 maggio non sono stati inutili. Al contrario, c'è la consapevolezza che siano serviti per riaprire la trattativa, dopo che a gennaio Carlo Feltrinelli in persona aveva fatto un'offerta considerata definitiva». E invece, ora, si torna a discutere. «Le nostre richieste sembrano essere state recepite: noi chiediamo un trattamento economico armonizzato tra tutti i lavoratori; il rispetto della legge per i part-time, che devono poter scegliere volontariamente di lavorare nei giorni festivi. E ancora, una regolamentazione degli orari e dei turni e la creazione di un percorso per stabilizzare i contratti a tempo determinato, trasformandoli in assunzioni a tempo indeterminato. Queste condizioni, infine, dovranno essere estese a tutte le librerie Feltrinelli in Italia».
Per ora, l'incontro di lunedì e martedì scorso ha portato l'azienda a impegnarsi affinché il 5 giugno sia presentato un nuovo testo in cui si tenga conto di alcune modifiche. Le principali sono riportate sul blog dei lavoratori Feltrinelli (http://www.effelunga.blogspot.com), aperto dopo che, a metà aprile, le librerie di Milano avevano dato inizio al primo sciopero nella storia della casa editrice «di sinistra»: «Per i tempi determinati - spiegano i delegati Feltrinelli sul loro blog - c'è la garanzia, tra i punti affrontati nella discussione, che l'azienda crei un percorso di precedenza sulle future assunzioni a tempo indeterminato». In pratica, nella nuova proposta del 5 giugno, dovrebbe essere incluso un percorso di assunzione privilegiato per coloro che lavorano già nella Feltrinelli con contratto a termine o part-time. I lavoratori hanno chiesto una verifica «conoscitiva» del numero esatto di dipendenti assunti con contratti atipici e delle funzioni che svolgono. Ma non solo: «Una prima vittoria - osserva Onidi - è stata la cancellazione del salario d'ingresso, imposta a gennaio dall'azienda, per cui i nuovi assunti avrebbero avuto un diverso trattamento economico su alcune voci. L'azienda, tornando sui suoi passi, ha proposto di estendere il contratto anche sulle catene, come "Grandi stazioni", di prossima costruzione». La riduzione dell'orario di lavoro, infine, è previsto a partire dal 1 gennaio 2007 e si dovrebbe concludere entro la fine dell'anno prossimo. La proprietà ha riconosciuto 60 euro di una tantum e quattro ore di permessi aggiuntivi ai lavoratori per il passaggio alle 39 ore.
Il prossimo incontro tra l'azienda e i sindacati avverrà il 5 giugno. La Feltrinelli presenterà una nuova proposta di rinnovo del contratto, questa volta ai rappresentanti nazionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs. Dopo l'incontro con le categorie nazionali del commercio, il 12 giugno l'azienda incontrerà di nuovo la rappresentanza dei lavoratori. «Per il momento - spiega Onidi - c'è la consapevolezza che gli scioperi hanno portato a un dialogo riaperto tra noi e la proprietà. Che si sia tornati a trattare, è già un risultato importante».

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1 commento:

Graduate ha detto...

salve,
sono il presidente dell'associazione laureati italiani, volevo invitarvi a visitare il nostro blog.
Volevo invitarvi a scambiare i loghi.

saluti
enzo