18.6.06

Puglia: "Meglio precari che assunti"

Meglio precari che assunti

BARI - In Puglia 265 infermieri di ruolo si licenzieranno per diventare precari, condizione che li fa sentire più tutelati soprattutto in materia di mobilità. Lo rende noto la Fp-Cgil dell’azienda sanitaria Policlinico-Giovanni XXIII di Bari, spiegando che gli infermieri sono 118 a Lecce, 72 a Brindisi, 43 a Foggia e 32 a Taranto. Tutti fuori sede e pronti a presentare la lettera di preavviso per licenziamento al Direttore generale dell’Azienda Policlinico a decorrere dall’11 settembre prossimo.
La Cgil del Policlinico - è detto in un comunicato - «in aperta contrapposizione con le scelte miopi» portate sinora avanti dagli assessori alla Salute e al Lavoro della Regione Puglia «appoggerà questa iniziativa per rivendicare, per quanto riguarda gli infermieri, regole uguali per tutti e su tutto il territorio nazionale, regole, regolamentate dai contratti collettivi nazionali e dalla normative concorsuali nazionali».
«Gli infermieri fuori sede - spiega il segretario aziendale della Cgil, Gianni De Letteriis - sono infermieri che nei quattro anni di blocco delle assunzioni hanno deciso, per bisogno e con grande sacrificio di lasciare le loro famiglie, i loro affetti e di andare a lavorare al Nord. Nei più grandi ospedali italiani, si sono formati professionalmente e all’indomani dello sblocco delle assunzioni sono tornati in Puglia grazie alle normative contrattuali che consentono e favoriscono i processi di mobilità». Molti di loro, però, non hanno raggiunto i luoghi dove risiedono le loro famiglie.
La Regione Puglia, infatti, «applicando la sua ’devolution’ - dice ancora De Letteriis - con la Legge regionale n.12 del 12.8.2005, in aperta violazione con le norme contrattuali, ha introdotto il blocco per due anni delle mobilità per chi era già rientrato e, in violazione alla normativa concorsuale, una riserva di posti pari al 30% per gli infermieri che abbiano svolto almeno 12 mesi a tempo determinato presso la stessa azienda e non sia titolare di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato».
Ora la Giunta regionale - afferma l’esponente sindacale - è pronta a varare un ulteriore provvedimento innalzando la percentuale della riserva dei posti per i precari al 50%: «A questo punto si ha più possibilità di avvicinarsi a casa da precari che da infermieri di ruolo».
«L’assoluta assenza di una minima programmazione delle risorse umane disponibili - dice ancora De Letteriis - porta la Giunta Regionale ad adottate provvedimenti intesi più a soddisfare logiche clientelari su specifici territori regionali che a pianificare una seria politica di assunzioni per coprire il buco di organico in tutte le strutture sanitarie pugliesi».

17/6/2006

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti i colleghi,ho solo 4 anni di servizio è ho già cambiato 4 aziende (Bologna,Taranto in avviso pubblico ,Rossano Calabro, Policlinico di bari),credo che i Pugliesi siano bravi solo a complicarsi la vita dato che sarebbe così semplice fare una mobilità tra le AUSL della regione stessa e mandare definitivamente gli infermieri di ruolo nelle città d' appartenenza dato che i leccesi sono a taranto e viceversa,cosi come brindisini,tarantini e baresi! forse così si eviterebbero tante richieste di aspettativa,malattia,infortuni ed INCIDENTI a causa dei lunghi tragitti da percorrere per tornare a CASA...........?????Vi saluto ed aspetto con ansia di poter tornare nella mia città (Taranto)cosi,forse,potrei anche mettere RADICI.......in bocca al lupo a tutti!!!!!