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25.2.08

Lavoro: veterinari precari chiedono stabilizzazione

2008-02-25 13:48

Sono in sit- in sotto il Consiglio regionale a Cagliari
(ANSA) - CAGLIARI, 25 FEB - Una trentina di veterinari coadiutori regionali, alcuni dei quali precari dal 1985 (eta' media 45-55 anni), chiedono stabilizzazione. Ai politici della Regione chiedono di poter rientrare nelle procedure di stabilizzazione previste dalla Finanziaria nazionale 2007, non avendo ne' una specializzazione e ne' garanzie per il futuro occupazionale. E stamani sono in sit-in sotto il Consiglio regionale dov'e' in corso la cerimonia per il 60/mo anniversario dello Statuto Speciale della Sardegna.

6.11.07

Prima bamboccioni, ora persino "illegali"

COMUNICATO STAMPA

PRIMA BAMBOCCIONI, ORA PERSINO “ILLEGALI”:

I PRECARI PUBBLICI RISPONDERANNO CON LO SCIOPERO AGLI ATTACCHI

CONTRO LA STABILIZZAZIONE


“Prima fannulloni, poi bamboccioni, ora persino “illegali”: non sono accettabili le dichiarazioni di Nicola Rossi, apparse oggi sul Corriere della sera, in cui la stabilizzazione dei precari viene configurata come un licenziamento dello stato di diritto”, dichiara Carmela Bovino delle RdB-CUB.



“Senza dati alla mano e con il classico metodo di chi vuole creare le lotte tra poveri che lascino in pace i potenti, Rossi fa finta di non sapere che i precari nelle pubbliche amministrazioni sono lavoratori sfruttati e ricattati. Si nasconde volutamente - prosegue Bovino - che i contratti di tipo flessibile sono stati usati in questi anni per coprire forti carenze di organico, nascondere nei bilanci pubblici sotto la voce “servizi” quello che di fatto è una “spesa del personale”, ed avere a disposizione lavoratori qualificati e sempre disponibili per il continuo ricatto del mancato rinnovo dei contratti”.



“Inoltre un precario che ha un contratto fintamente interinale o parasubordinato per conto di un’Amministrazione Pubblica in Italia non può giustizia proprio in virtù di una legge dello Stato (il D.lgs n. 165/01, Art. 36, Comma 2), che fa salve le Pubbliche Amministrazioni dal dover convertire a tempo indeterminato i contratti precari stipulati in violazione delle norme”, precisa ancora Bonvino. “Infine moltissimi lavoratori precari sono stati avviati nelle pubbliche amministrazioni secondo procedure concorsuali, ed il ricorso alle agenzie interinali è stato consentito proprio dalle leggi Treu e 30, che le RdB-CUB non hanno mai accettato, e che invece Rossi difende a spada tratta”.



“La risposta più adeguata a chi è contro la stabilizzazione verrà il 9 novembre dalle piazze di tutta Italia, quando in occasione dello sciopero generale, proclamato dal sindacalismo di base, i precari della Pubblica Amministrazione affermeranno con forza che uno Stato può dirsi veramente “di diritto” se garantisce il diritto al lavoro ed il diritto al reddito per chi un lavoro non ce l’ha”, conclude l’esponente RdB-CUB.



Roma, 5 novembre 2007

15.6.07

Panini (Cgil): ritardi in stabilizzazione precari

UNIVERSITA’: PANINI (CGIL), RITARDI IN STABILIZZAZIONE PRECARI

(AGI) - Roma, 13 giu. - “Pesanti ritardi in numerosi atenei sulla stabilizzazione dei precari. Non si puo’ perdere neanche un minuto, devono intervenire con urgenza i ministeri interessati”.
E’ l’help’ lanciato dal leader della Flc-Cgil, Enrico Panini, che sottolinea come “diversi atenei non abbiano ancora avviato le procedure di stabilizzazione dei precari, probabilmente interpretando l’autonomia come totale indifferenza nei confronti delle leggi dello Stato, dopo che da 40 giorni sono state rese note le regole per stabilizzare una parte del precariato delle Universita’”. Per Panini si tratta di “un atteggiamento inaccettabile. La Flc-Cgil - prosegue il segretario - sta mettendo in campo tutte le iniziative necessarie per tutelare gli interessi dei lavoratori. Chiediamo che il Ministro della Funzione Pubblica ed il Ministro dell’Universita’ intervengano con ogni urgenza per sanare una situazione insostenibile e per confermare definitivamente che non vi sono altre direttive in arrivo che dovrebbero chiarire norme che sono gia’ chiare. La direttiva numero sette del Dipartimento di Funzione pubblica, infatti, ha precisato in maniera inequivocabile che le norme sulla stabilizzazione dei lavoratori precari devono essere applicate anche nelle Universita’, compresi i lettori e i cel. Contrariamente a quanto dichiarato da alcune amministrazioni non esiste, quindi - prosegue il segretario della Flc - alcun atto integrativo della direttiva specifico per le universita’ che devono uniformarsi al resto della pubblica amministrazione. La Direttiva numero sette, che a nostro giudizio e’ molto insufficiente perche’ esclude i ricercatori dal processo di stabilizzazione, avvia con norme precise un processo di superamento del lavoro precario. Non a caso diversi Atenei hanno conseguentemente sottoscritto intese per l’applicazione dei commi 519 e 529 della Finanziaria per il 2007″. La Flc-Cgil che chiede l’applicazione immediata delle norme definitive “senza eccezione alcuna” chiede che la prossima Finanziaria “garantisca le risorse aggiuntive finalizzate a sostenere il processo di superamento del lavoro precario includendo i ricercatori e docenti precari degli atenei che fino ad oggi sono totalmente esclusi”. (AGI)
Cma

Provincia di Bologna: 123 assunti in 3 anni

Precari: Giunta provinciale approva piano per assunzione 123 persone

La Giunta provinciale di Bologna, nella riunione di questa mattina, ha approvato il Piano triennale dei fabbisogni di personale e adeguamento della dotazione organica che comprende anche il documento sulla stabilizzazione del personale. Nel triennio 2007-2009 verranno assunti complessivamente 123 dipendenti, di cui: 79 nel 2007, 26 nel 2008 e 18 nel 2009.

“Mi sembra un punto di arrivo importante – ha commentato la presidente Beatrice Draghetti - e di grande soddisfazione perché si tratta di un tema che incide concretamente sulla vita di tante persone che ogni giorno lavorano all’interno di questo ente. Dopo anni di incertezza, a livello nazionale e locale, il tema del precariato, grazie anche alle nuove norme della Finanziaria, viene affrontato concretamente”.

Stabilizzazione per 1500 precari della sanità sarda

venerdì, 08 giugno 2007

Parte la stabilizzazione per 1.500 precari del Servizio Sanitario regionale, il 6,9% del totale di quanti lavorano nella Sanità. La Giunta regionale ha approvato la delibera sul Piano di superamento del precariato nella Sanità pubblica. La stabilizzazione dei primi lavoratori dovrà concludersi entro il 31 marzo 2008. Il Piano riguarda personale sanitario, socio-sanitario, ausiliario, tecnico, professionale e amministrativo: requisito indispensabile è aver lavorato nella sanità pubblica per almeno tre anni, anche non continuativi, nell’arco dell’ultimo quinquennio.

CAGLIARI – Sarà una stabilizzazione di precari a costo zero, quella programmata per il 2007 dall'assessorato regionale della Sanità. Lo ha confermato l'assessore regionale, Nerina Dirindin, illustrando i contenuti della delibera approvata ieri in Giunta sul piano di superamento del precariato nella sanità pubblica. Su 21.806 lavoratori del servizio sanitario regionale (Ssr) della Sardegna al 31 dicembre 2006, 1.500 (6,9%) sono quelli a tempo determinato che attendono di essere inseriti nella dotazione organica della Asl sarde: 765 hanno un contratto di lavoro subordinato, avendo superato una selezione pubblica, 179 sono Co.Co.Co., 272 hanno stipulato un contratto libero-professionale e 284 sono stati chiamati tramite società di lavoro interinale.

Entro l'anno potrebbero essere stabilizzati circa 400 precari del comparto (infermieri ed altro personale non medico) e della dirigenza (medici) che hanno maturato (o matureranno entro il 2007) tre anni di attività nel Ssr negli ultimi 5 anni. “Una estensione di quanto previsto dalla Finanziaria nazionale – ha precisato l'assessore – che escludeva la dirigenza”. I tempi previsti sono stretti, coloro che hanno i requisiti richiesti dal piano, dovranno presentare istanza entro il 30 luglio (l'avviso sarà pubblicato entro il mese di giugno) indicando tre preferenze tra le 8 Asl sarde più il Brotzu di Cagliari. Successivamente (entro il 30 settembre) ciascuna Asl definirà il proprio fabbisogno, su base regionale per poter procedere alle prime stabilizzazioni.

Coloro che, invece, non hanno superato selezioni (Co.Co.Co., interinali e contratto da liberi professionisti) potranno accedere a selezioni future per contratti di lavoro a tempo determinato usufruendo di una riserva di posti. “Dopo che sarà approvato l'atto aziendale, che arriverà in Giunta la settimana prossima, e quelli delle singole Asl che determinano la dotazione organica – ha sottolineato l'assessore Dirindin – la sanità pubblica sarda si affiderà a contratti a tempo determinato sono per esigenze straordinarie”.

28.5.07

Precari universitari di tutta Italia, uniamoci!

A quasi cinque mesi dall’entrata in vigore della legge finanziaria 2007, molte amministrazioni universitarie continuano a non applicarne il comma 519.
Fino al mese scorso si attendeva che venisse emanata la tanto attesa circolare applicativa da parte della Funzione Pubblica, circolare poi manifestatasi nella direttiva n. 7 del 30 aprile u.s..
A quel punto avevamo sperato che fosse finalmente giunta l’ora della stabilizzazione.
Purtroppo ci eravamo sbagliati.

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24.4.07

Scuola,Assunzioni, 150 mila non bastano.

Rapporto del ministero dell'istruzione: pochi i prof di matematica.

I precari in attesa di un posto fisso sono almeno 237 mila

da Italia Oggi del 24/4/2007

Le immissioni in ruolo programmate dal governo nel prossimo triennio non basteranno a dare un lavoro stabile a tutti i docenti precari abilitati. È quanto si evince confrontando i dati previsionali delle immissioni in ruolo con quelli delle graduatorie permanenti aggiornati al 19 ottobre 2006. Stando a quanto previsto nella Finanziaria di quest'anno, nel prossimo triennio dovrebbero essere disposte 150 mila immissioni in ruolo. Troppo poche se si pensa che nelle graduatorie permanenti attualmente in vigore ci sono non meno di 237 mila precari. E che, a partire dal prossimo anno, se ne aggiungeranno almeno altri 100 mila. I dati sul precariato sono contenuti in un rapporto elaborato dal ministero della pubblica istruzione, denominato Osservatorio sulle graduatorie permanenti 2006, pubblicato sul sito.

In realtà i soggetti inseriti nelle graduatorie permanenti sono esattamente 444.852, ma gli aspiranti in condizioni di effettivo precariato sono 237 mila. La differenza è costituita generalmente da docenti di ruolo, che hanno scelto di rimanere inclusi, sperando in una possibilità in più per la mobilità. Specialmente per quanto riguarda eventuali passaggi di cattedra e di ruolo. Oppure per la mobilità interprovinciale, che è preclusa per 3 anni ai neoimmessi in ruolo. Un altro dato importante è costituito dall'elevato tasso di specializzazione: il 60% dei candidati ha conseguito l'abilitazione tramite il superamento di un concorso per titoli ed esami. E si fa via via più consistente la percentuale dei titolari di laurea specialistica in scienze della formazione primaria fra gli aspiranti all'insegnamento nella scuola dell'infanzia e primaria (tra gli iscritti 2005 è rispettivamente del 24,3% e del 40,9%). Cresce anche la quota dei diplomati presso le scuole di specializzazione all'insegnamento secondario (Ssis) nelle graduatorie per la scuola secondaria, pari al 27,5% degli iscritti alle graduatorie per la scuola media, e al 26,6% degli iscritti alle graduatorie per la scuola superiore.

Ma è anche vero che, ad oggi, le scuole di specializzazione all'insegnamento secondario costituiscono l'unico percorso ordinario per conseguire l'abilitazione. E il numero delle sanatorie è diminuito rispetto al passato. Nel rapporto emerge anche nel Mezzogiorno c'è il numero più alto di precari: il 46,8% del totale nazionale. Pochi i docenti di matematica: una presenza percentuale del solo 10,8%, sempre per la secondaria di primo grado, degli aspiranti all'area della matematica (a fronte di un 17% dell'organico). Anche nella secondaria di secondo grado ci sono percentuali analoghe, con indice molto basso di aspiranti agli insegnamenti di matematica, fisica, informatica, discipline tecnologiche.

Cuneo:precari in Provincia, in 37 forse stabilizzati a breve

Il presidente della Provincia Raffaele Costa ha incontrato questa mattina - venerdì 20 aprile - una delegazione di sindacalisti della Cisl, al termine del presidio organizzato davanti la palazzo della Provincia a Cuneo per chiedere la stabilizzazione dei dipendenti precari sulla base della nuova legge Finanziaria.

Sarebbero 37 i dipendenti della Provincia con contratto a termine che, se sussisteranno i requisiti di legge, potrebbero essere stabilizzati entro metà maggio. La delegazione sindacale ha chiesto che la Provincia facesse da capofila per altri casi di precariato, stimati tra i 300 e i 500, nei diversi enti pubblici della Granda, in modo particolare nel comparto sanitario. “La Provincia – ha spiegato il presidente Costa – svolgerà un ruolo di coordinamento. Esprimo soddisfazione per l'incontro con i sindacati. Nonostante l'assorbimento di questi 37 lavoratori, complessivamente la Provincia in questi ultimi anni ha ridotto il personale di alcune decine di unità e mantenuto un buon indice di produttività e di non assenteismo”.

Nelle foto, il presidio di questa mattina davanti alla Provincia

E. M.

16.4.07

La stabilizzazione dei precari dei call center a Taranto

A Taranto ha interessato 1568 lavoratori

Sta per giungere al termine il processo di stabilizzazione dei lavoratori del call center Teleperformance di Taranto: si tratta di un risultato importante, che riguarda 1568 persone e si inserisce all’interno delle nuove norme introdotte dalla Finanziaria 2007 per contrastare il lavoro precario.

Grande soddisfazione per i risultati ottenuti è stata espressa dall’Onorevole Giovanni Battafarano, che ha dichiarato: “La stabilizzazione dei lavoratori del Call center Teleperformance di Taranto è una buona notizia per una serie di ragioni.
Anzitutto per il gran numero dei lavoratori interessati, 1568, che è il più alto dopo il Call center di Atesia. Secondo perché si tratta prevalentemente di lavoratori in out bound, a conferma che la stabilizzazione può riguardare anche tale categoria di lavoratori. Terzo perché interessa l’area di Taranto, dove tale stabilizzazione contrasta con la crescita del lavoro precario, anche in seguito al dissesto del Comune. Quarto perché è la conclusione di azioni positive del Governo volte ad accrescere il lavoro stabile: la circolare del ministro Damiano (giugno 2006); l’Avviso comune Confindustria, CGIL, CISL, UIL (ottobre 2006); le norme inserite in Finanziaria volte a ridurre le tasse sul lavoro (una riduzione dell’Irap di diecimila euro per ogni lavoratore stabilizzato, un’ulteriore riduzione nel caso di stabilizzazione di una lavoratrice, un consistente sconto previdenziale).
Questo accordo avvia la fase finale della stabilizzazione, in vista della scadenza del 30 aprile fissata dalla Finanziaria.
Il prossimo 18 aprile si riunirà nuovamente il Comitato di monitoraggio sugli accordi già stipulati o in fase di definizione per la stabilizzazione dei lavoratori dei Call center”.

3.4.07

Bombardier: 300 operai in sciopero

Vado Ligure. Alta partecipazione dei lavoratori, secondo i sindacati, allo sciopero indetto contro la “risposta negativa” da parte della direzione di Bombardier Transportation di Vado Ligure alla proposta di stabilizzazione dei contratti per 87 dei 114 lavoratori precari ed interinali, fatta dai sindacati. Alle prime quattro ore di sciopero odierne hanno partecipato almeno 300 lavoratori. Spiegano i sindacati: “Ora dobbiamo andare avanti, perché dall’azienda, almeno per ora non sono arrivate risposte o segnali di alcun tipo per riprendere la trattativa. Il cambio di passo che avevamo chiesto non c’è stato e ci hanno avanzato una proposta per l’assunzione scaglionata di 35 persone, che non ci convince perché fa già parte di un pacchetto di proposte che sono state concordate in precedenza”.

27.3.07

Lazio Service, iniziative per la stabilizzazione

25 marzo 2007

- L’assemblea dei dipendenti di Lazio Service ha approvato alla unanimità la proposta sindacale di iniziative per conquistare la stabilizzazione dei 900 lavoratori precari così come previsto dagli accordi sindacali.

Già nell’incontro dello scorso 16 marzo Cgil Cisl Uil e Fim Fiom Uilm avevano richiesto :

· la riconferma dei contenuti degli accordi del 6 luglio e del 29 dicembre 2006 e il superamento degli ostacoli intervenuti,

· la proroga di tutti i contratti già scaduti

· forme di sostegno al reddito per i lavoratori che avrebbero già dovuti essere stabilizzati ma che da circa due mesi sono senza lavoro e senza retribuzione. Si tratta di 280 lavoratori a cui si aggiungeranno almeno altri 140 lavoratori e lavoratrici interinali alla fine del mese di marzo.

La giunta ha riconfermato positivamente la validità degli accordi ma sulle proroghe non dà risposte mentre sulle forme di sostegno al reddito vi è una disponibilità che va però tutta concretizzata.

A fronte di tale situazione le Organizzazioni Sindacali e l’assemblea dei dipendenti di Lazio Service hanno deciso le seguenti iniziative:

· Realizzare a partire dal prossimo lunedì 26 marzo un presidio permanente dei lavoratori e delle lavoratrici sotto la Regione Lazio

· Indicono una conferenza stampa per il 26 marzo sotto la Regione Lazio per pubblicizzare e spiegare alla stampa e all’opinione pubblica gli obbiettivi e le motivazioni della protesta.

22.3.07

Prosegue protesta precari RFI a Messina

(ANSA) - MESSINA, 20 MAR - ''I vertici di Rfi hanno deciso di far slittare l'incontro previsto per domani a Roma con i sindacati''. Lo comunica il sindacato Orsa di Messina. Prosegue intanto l'occupazione degli uffici della stazione di navigazione da parte di 40 marittimi di Rfi, che protestano contro i tagli previsti dalle Ferrovie. Oggi alcuni rappresentanti di Cisl, Orsa e Sma hanno incontrato i precari, in lotta da due settimane. ''L'incremento occupazionale e la stabilizzazione dei precari - dice il segretario provinciale della Cisl, Maurizio Bernav - si devono ottenere attraverso l'aumento degli investimenti per potenziare la flotta di traghettamento e il servizio veloce per i pendolari, La vertenza dei precari della navigazione deve essere sganciata dalla problematica delle tabelle di armamento e chiederemo a Rfi di non ritoccare quelle attuali''. Per la Cisl ''e' urgente un nuovo accordo d'area da definire nella sede del ministero dei Trasporti per fissare le regole della navigazione e della sicurezza nello stretto e le nuove tabelle di armamento valide per tutti gli armatori pubblici e privati da individuare a secondo le indicazioni e gli approfondimenti tecnici delle autorita' marittime''. YPP-KTQ

16.3.07

Toscana: I lavoratori atipici della Regione stabilizzati entro il 2010





Unanimità della Commissione speciale Lavoro per la risoluzione sulla legge per la stabilizzazione del personale regionale

Entro il 2010 stabilizzazione di 440 lavoratori regionali: è l’obiettivo della risoluzione approvata all’unanimità dalla Commissione regionale speciale Lavoro, presieduta da Eduardo Bruno.

Dopo aver espresso apprezzamento per l’impianto generale della proposta di legge 159, Bruno ha sottolineato cinque punti essenziali del documento: la proposta di legge va inquadrata in un disegno generale di riorganizzazione della Regione; l’intera operazione va conclusa entro il 2010; il numero degli attuali dipendenti di Giunta e Consiglio deve essere mantenuto al 31/12/2006; i contratti di lavoro atipico in essere vanno rinnovati e l’intero comparto regionale deve essere valorizzato professionalmente ed economicamente.


Nella risoluzione si sottolinea anche la necessità di individuare i profili professionali più rispondenti al più generale progetto di riorganizzazione dell’Ente, e prevedere un significativo e graduale assorbimento delle graduatorie per l’assunzione a tempo indeterminato, evitando di bandire nuovi concorsi pubblici per i profili professionali per i quali sono vigenti graduatorie aperte. “Con la risoluzione che migliora il testo di legge ed è il frutto di una buona intesa anche con la Giunta – ha aggiunto Bruno - si chiede una maggiore attenzione alle specificità di ogni singola agenzia con la stabilizzazione di tutti i precari”.


Infine, si parla di introdurre un emendamento alla proposta di legge che stabilisca con chiarezza che i costi relativi all’esodo incentivato non dovranno gravare sulle risorse disponibili per la stabilizzazione del precariato. Il consigliere Carlo Bartoloni ha sottolineato il lavoro della Commissione insieme alle organizzazione sindacali: “Si tratta – ha detto - di una battaglia di civiltà per garantire ai giovani un futuro certo”.


(15/03/2007)

26.2.07

Sant'Andrea, i precari saranno stabilizzati

Matilde Giovenale, 21 febbraio 2007

La Commissione Sanità ha dato il suo via libera per la regolamentazione della condizione lavorativa di diversi atipici ed esternalizzati impiegati nell'azienda di Grotta Rossa. Un successo che ora si spera di estendere anche alle altre strutture sanitarie laziali

Per il Coordinamento lavoratori fantasma del Sant'Andrea e per i Cobas Sanità-università e ricerca è un successo. Ma soprattutto lo è per i lavoratori. Dopo una battaglia durata mesi, infatti, la vertenza per la stabilizzazione lavorativa all'interno dell'ospedale di Grotta Rossa ma anche per altre strutture sanitarie laziali sembra arrivata ad una svolta positiva. "Dopo 3 giorni di ‘tendopoli itinerante' sotto le sedi regionali del Lazio, ieri la Commissione Sanità ha dato il proprio parere sulle linee guida degli atti aziendali, che è lo strumento operativo con cui vengono indicate le strategie delle Asl e delle Aziende ospedaliere. Sono state dettate le modalità pratiche per la stabilizzazione di una parte dei lavoratori precari, atipici ed esternalizzati. Finalmente si avvia praticamente a conclusione una prima parte della battaglia che, iniziata quasi due anni fa dai lavoratori del Sant'Andrea di Roma, ha progressivamente coinvolto anche il Policlinico, il San Filippo e altri ospedali laziali". Con questo comunicato congiunto le due organizzazioni hanno saluto favorevolmente la decisione della Commissione Sanità a riguardo della stabilizzazione dei tanti lavoratori esternalizzati all'interno dell'azienda del Sant'Andrea.

Una decisione che, ricorda lo stesso comunicato, è il frutto di un lungo iter iniziato già un anno fa e che riguarda non solo l'ospedale che sorge sulla Cassia, ma anche altre aziende sanitarie della regione: "come già previsto dalla legge regionale 2006 si partirà proprio dal Sant'Andrea che ha già previsto nella sua pianta organica i posti per gli esternalizzati". "L'ufficializzazione del percorso di stabilizzazione", prosegue la nota, sarà raggiunta "attraverso l'organizzazione di specifici tirocini formativi, per garantire ai lavoratori interessati l'acquisizione di specifici titoli e abilitazioni professionali, mediante il riconoscimento di crediti formativi legati al lavoro svolto e ai tirocini formativi frequentati, garantisce a questo punto sia i Direttori generali, che i lavoratori".

La speranza a questo punto è quella di rendere l'esperienza dell'ospedale di Grotta Rossa un modello di riferimento per tutte le altre aziende: "auspichiamo che il percorso pilota del Sant'Andrea, che riguarderà in questa fase circa 200 lavoratori, possa a questo punto partire immediatamente, e sia solo il primo passo verso la stabilizzazione di tutti gli esternalizzati della Sanità laziale", afferma il comunicato.

Anche se "rimangono però sul tavolo altri importanti passaggi- ricordano i fantasmi del Sant'Andrea e Cobas- come l'immediato sblocco dei concorsi e il punteggio riservato per i lavoratori delle cooperative ed interinali appartenenti alle categorie più alte, applicando la deroga prevista dall'art. 21 dell'ultima finanziaria regionale; tempi determinati per i lavoratori extracomunitari in attesa di una soluzione legislativa che ponga fine alla vergognosa preclusione all'accesso ai pubblici concorsi che colpisce questi lavoratori, attualmente utilizzati e sfruttati dalle cooperative all'interno degli ospedali pubblici". Per completare, poi, questa politica di garanzia del lavoro, si dovrà anche garantire il "blocco di tutti i processi di esternalizzazione, non solo quelli a gestione diretta, e analisi dell'effettiva convenienza economica e qualitativa di una scelta gestionale che aumenta solo il clientelismo e il potere di grosse cordate finanziarie a scapito della qualità dell'assistenza".

Una lotta, dunque, che i fantasmi del Sant'Andrea e i Cobas non stentano a definire una "nostra battaglia di civiltà" e che affermano di voler continuare. Per ora, però, con il vantaggio di aver intascato una prima importante vittoria.

Musei chiusi sabato e domenica per sciopero

Roma 23/02/2007 18:15
2.147 PRECARI

Roma, 23 feb. (Apcom) - Dopo l'incontro di ieri con il Sottosegretario Marcucci la Segreteria Nazionale della Uil Beni e Attività Culturali conferma la mobilitazione di tutti i lavoratori di ruolo e precari che determinerà la chiusura di Musei, Gallerie e Aree Archeologiche nelle prime ore della giornata di Sabato 24 febbraio e Domenica 25 . Domani saranno chiusi i Musei di Firenze dalle ore 8,30 alle ore 10,3 quali gli Uffizi, Galleria Palatina, Galleria Moderna, Museo degli Argenti, Giardino di Boboli, Galleria dell'Accademia, Museo di San Marco, le Ville Medicee ed il Museo del Bargello. Domenica rimarranno chiusi dalle ore 8,30 alle ore 10,30 a Roma: Galleria Borghese, Castel Sant'Angelo,Palazzo Massimo, il Colosseo e Villa D'este. A Milano saranno chiusi il Cenacolo, la Pinacoteca di Brera e a Sirmione le grotte di Catullo. A Bologna la Pinacoteca , in Abruzzo la Civitella di Chieti ed il Museo Nazionale di L'Aquila, in Puglia Castel del Monte, a Napoli, il Museo di Capodimonte, S Martino e Sant'Elmo il Museo Archeologico e Palazzo Reale, a Pompei gli Scavi ed i siti dipendenti dalla Soprintendenza Archeologica, a Caserta la Reggia di Caserta. In Calabria chiude anche il Museo di Reggio Calabria. Nel Friuli il Museo di Cividale , a Venezia la Galleria dell'Accademia, la Cà D'oro ed il Museo Archeologico Orientale,in Sardegna, i Musei di Porto Torres, il Museo di Sassari e Caprera. La protesta dei lavoratori, ricorda la Uil, "è dovuta alla risposta negativa da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministro della Funzione Pubblica in merito alla stabilizzazione dei 2147 precari che prestano servizio quali Giubilari, Assistenti Tecnici Museali, i precari Tecnici, gli ex Lsu diventati Giubilari e gli ex co.co.co per i quali il Decreto ( Dpcm ) autorizzativo per le assunzioni prevede un numero di posti inferiori per la stabilizzazione non riconosce il lavoro prestato .A questo si aggiunge la mancata autorizzazione ad effettuare i passaggi tra le aree del personale dei Beni Culturali che determina il blocco delle procedure di riqualificazione del personale di ruolo".

Sofim, Fiom: 'nessuna certezza per stabilizzazioni'

FOGGIA, venerdì 23 febbraio 2007 - ORE 16.19
Secondo la Fim ci sarà crescita produttiva: 3000 motori per la russa Severstall.

Non vi è alcuna certezza sulla stabilizzazione dei 117 operai della Sofim con contratti a termine. Lo ribadisce la Fiom Cgil. Il sindacato non ha firmato l’intesa con l’azienda sottoscritta invece da Fim, Uilm, Fismic, oltre che da Ugl e Failms. Fiom non ha condiviso il metodo adottato nella contrattazione. La rottura tra i sindacati si è avuta sul terzo turno, quello notturno, finora su base volontaristica. Di fronte alla proposta dell’azienda di obbligare un lavoratore al lavoro notturno, la Fiom per evitare che potesse diventare strumento di discriminazione, aveva proposto di trovare un’intesa sul terzo turno strutturale, per tutti i lavoratori. La Fiom ha poi abbandonato il tavolo delle trattative sul mancato impegno da parte dell’azienda a stabilizzare subito gli operai con contratti a termine. Il sindacato della Cgil denuncia poi di non essere stato coinvolto nelle successive riunioni. Ad accordo chiuso la Fiom resta critica sulla questione della stabilizzazione dei precari, “rimandata a eventuali e non garantiti aumenti di commesse per la Sofim”. Commesse che invece secondo la Fim ci saranno. 3000 motori, secondo il sindacato della Cisl, saranno prodotti nei prossimi mesi per la russa Severstall.

Daniela Zazzara

16.2.07

Toscana: In Regione incentivazioni all'esodo e precari assunti

La legge approvata dalla giunta su iniziativa del vicepresidente
Una legge che permetterà di procedere ad assunzioni in Regione dopo il blocco delle recenti finanziarie, e tutto questo in una prospettiva più ampia di ricambio generazionale del personale, di stabilizzazione del lavoro precario e anche di contenimento della spesa. E' questo il testo che, su iniziativa del vicepresidente Federico Gelli, è stato approvato dalla giunta regionale. Si calcola che la legge, che modifica sensibilmente la precedente legislazione in tema di ordinamento della dirigenza e del personale, potrà portare alla attivazione di circa 300 nuovi contratti a tempo indeterminato sulla scia di forti incentivi alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro per il personale in possesso di precisi requisiti di età e anzianità professionale. 'Questa legge, che vale anche per gli enti dipendenti della Regione – spiega il vicepresidente Gelli - è un'ulteriore importante conferma che, operando con buon senso e sulla base di un confronto serrato con tutti gli interessati, si può arrivare a rinnovare in profondità la pubblica amministrazione, dare risposte forti per superare il precariato e addirittura risparmiare'. Ecco i principali provvedimenti contenuti nel testo di legge approvato oggi. Stabilizzazione del lavoro. La legge prevede innanzitutto che nel corso di quest'anno e nel corso del 2008 e del 2009 la Regione e gli enti dipendenti, nei limiti dei posti in organico, possano immettere in ruolo a tempo indeterminato quanti nell'ultimo quinquennio abbiano prestato servizio con contratti a tempo determinato per un periodo anche non continuativo di almeno tre anni. Si prevede che questo periodo possa maturare anche in data successiva alla legge, benché in forza di contratti stipulati prima del 29 settembre 2006. Le immissioni in ruolo avverranno, nei limiti dei posti disponibili, sulla base di una graduatoria formata in relazione all'anzianità, con una precedenza, nella misura di un terzo, per coloro che sono risultati idonei in concorsi a tempo indeterminato. Nel rispetto del patto di stabilità si prevede un limite a queste stabilizzazioni pari all'85 per cento della media dei contratti a tempo determinato che ciascun ente ha stipulato negli anni 2004, 2005, 2006. Ma il percorso di stabilizzazione va oltre il personale a tempo determinato e riguarda anche i co.co.co che in questi anni hanno lavorato in Regione. Si prevede infatti che per le selezioni bandite nel triennio 2007-2009 per il reclutamento del personale a tempo determinato, una quota non inferiore al 60 per cento sia riservata a quanti hanno stipulato uno o più contratti di collaborazione coordinata e continuativa (esclusi gli incarichi di nomina politica) di almeno un anno alla data del 29 settembre 2006. Si prevede inoltre che nei bandi di concorso per le assunzioni a tempo indeterminato siano indicate anche le modalità di valutazione del servizio prestato con le varie tipologie contrattuali. Risoluzione consensuale dei rapporti di lavoro. Dopo i dirigenti questa opportunità viene prevista anche per tutti i lavoratori del comparto. Entro il 31 dicembre 2010 potranno presentare domanda i dipendenti che abbiano almeno 57 anni e abbiano prestato almeno 8 anni di servizio a tempo indeterminato. Le modalità di attuazione della risoluzione consensuale verranno individuate da una successiva deliberazione di giunta. L'incentivo, comunque, non potrà essere superiore a 24 mensilità del trattamento fisso e continuativo e verrà calcolato in proporzione al periodo che intercorre tra l'età del dipendente al momento della cessazione del rapporto e la data del suo sessantaseiseimo compleanno. Per chi farà questa scelta si esclude espressamente la possibilità di stipulare con l'amministrazione regionale (agenzie ed enti dipendneti compresi) contratti relativi a incarchi professionali, di studio, consulenza o ricerca per tutto il quinquennio successivo. Dirigenti a tempo determinato. Infine, la legge prevede la possibilità di attivare contratti di dirigenti a tempo determinato (di durata comunque non superiore ai 5 anni) , nella misura del 15 per cento dei posti di qualifica dirigenziale, contratti che potranno essere conferiti anche a dipendenti regionali, previo collocamento in aspettativa o fuori ruolo.

TOSCANA INFORMA
Notizie dalla Giunta Regionale

Catania: Protestano i precari dell'Università

di Andrea Deioma e Valeria Arlotta

E' di questi giorni la protesta dei lavoratori part-time ASU e PUC facenti parte dell’organico dell’Ateneo di Catania. I manifestanti hanno deciso di evitare sfilate carnevalesche per la città, scegliendo di “campeggiare” davanti la sede del rettorato

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seconda parte

L'obiettivo è stabilizzare 70 mila operatori

Call center

"Un mese dopo l'approvazione della Finanziaria, 8 mila persone sono già state stabilizzate grazie agli accordi sindacali e alle norme volute dal governo ma noi stimiamo che grazie alle risorse stanziate si possa raggiungere l'obiettivo di 60-70 mila contratti a tempo indeterminato". Cesare Damiano, ministro del Lavoro, parlando al popolo dei call center riunito in una albergo palermitano dai sindacati confederali di categoria si dice ottimista "perché -sottolinea- anche piccoli risultati possono costituire le premesse per raggiungere grandi obiettivi". E' lo stesso Damiano a ricordare che in tutta Italia ci sono 700 aziende di call center con circa 250 mila addetti.

Nelle sei maggiori aziende del settore che operano a Palermo, su circa 6.300 ne sono stati stabilizzati poco più della meta' ma per gli altri sono gia' stati siglati accordi. “Alle aziende – spiega il segretario provinciale Slc-Cgil Rosario Faraone - chiediamo di rendersi disponibili alla contrattazione e ai lavoratori di uscire dall'anonimato".

Da parte sua il ministro Damiano ha annunciato la costituzione di un Osservatorio nazionale, insieme con le parti sociali, per verificare la sottoscrizione degli accordi e la stabilizzazione dei precari e ha ricordato che "le norme approvate al governo partono dai call center ma vanno applicate in tutti i settori. Ma le buone norme nazionali non bastano –ha spiegato il ministro del Lavoro- se a livello locale non si passa al controllo del territorio attraverso le ispezioni e gli accordi tra le parti sociali".

''Abbiamo riscontrato che in molti casi i lavoratori a progetto nei call center - ha detto il ministro - avevano un rapporto di dipendenza. Siamo per la regolarizzazione. A un mese dall'approvazione della Finanziaria otto mila persone sono diventate stabili grazie agli accordi sindacali e alle norme del governo. Ma non si tratta di regolarizzare una azienda: vi sono 700 aziende di call center in Italia, 250 mila addetti, le risorse che abbiamo stanziato in Finanziaria possono consentire di stabilizzare 60/70 mila persone''.

(www.rassegna.it, 30 gennaio 2007)

Catania - Ateneo: stabilizzazione per 224 lavoratori precari

CATANIA - ATENEO: STABILIZZAZIONE PER 224 LAVORATORI 'PRECARI' (SIC!)
Scritto il Martedì, 30 gennaio ore 12-33 di red5
Lavoro & Sindacati Anche per i 224 lavoratori "precari" dell'Università di Catania arriva la tanto agognata, sospirata, desiderata stabilizzazione.

CATANIA - Svolta per il destino dei 224 lavoratori “precari” dell’Università di Catania. Nei giorni scorsi è stato infatti firmato il protocollo di pre-intesa tra l’amministrazione universitaria, le organizzazioni sindacali di categoria (Flc-Cgil, Cisl università, Uil pa-U.R., Confsal Snals Università-Cisapuni, Csa di Cisal, Ugl Università) e le rsu per l’avvio del processo di stabilizzazione del precariato “storico” Puc-Asu (ex Lsu e Lpu) presente nell’Ateneo.

In particolare, i provvedimenti concordati, che oggi pomeriggio saranno sottoposti al vaglio del Consiglio di amministrazione dell’Università, riguardano 30 lavoratori impegnati in attività socialmente utili (ex articolo 23), 44 lavoratori di pubblica utilità e 150 lavoratori impegnati in progetti di utilità collettiva, che per un decennio circa sono stati impiegati nelle varie attività istituzionali dell’Ente, acquisendo le adeguate conoscenze lavorative e divenendo di fatto importanti per le attività istituzionali dell’Ateneo, con particolare riferimento ai servizi offerti agli studenti e all’utenza in generale.

Pur dovendo tenere conto dei pesanti tagli subiti in questi ultimi anni al finanziamento ordinario del sistema universitario, l’Ateneo ha pertanto inteso avviare, per la definitiva soluzione del problema del precariato, un processo a tappe.

Il primo momento di questo percorso riguarda proprio l’attivazione immediata di tutte le procedure consentite dalle attuali normative regionali e nazionali per garantire, già nel breve periodo e nel rispetto dei vincoli di bilancio dell’Ateneo, il massimo impiego orario di tutti i lavoratori (si passa da 18 a 36 ore settimanali complessive), nonché un’adeguata copertura previdenziale.

(R.A.)