Visualizzazione post con etichetta protesta. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta protesta. Mostra tutti i post

2.11.07

Precari di RFI bloccano le navi traghetto

Nuova protesta oggi dei precari di RFI. I lavoratori a partire dalle 10 sono tornati a bloccare le navi traghetto alla stazione marittima. I precari improvvisamente hanno raggiunto le invasature ed hanno impedito la partenza a quattro traghetti che si trovavano attraccati e stavano imbarcando auto e treni.
La decisione è maturata mentre i lavoratori stavano decidendo le modalità dello sciopero già proclamato per il 9 novembre. La lotta dei precari va avanti ormai da mesi ma si è intensificata nelle ultime settimane dopo la pubblicazione del bando che dovrebbe sbloccare le assunzioni. Il bando –sostengono le organizzazioni sindacali- va rimodulato nella parte che pone il limite d’età a 40 anni, escludendo di fatto la maggior parte dei precari che da anni vivono una situazione molto difficile e che ora si vedono svanire la possibilità di un'assunzione. I sindacati richiedono modifiche anche alla maggior parte dei requisiti richiesti dall’azienda dei quali pochi lavoratori sono in possesso. Il 9 novembre il bando diventerà ufficiale ed i precari rischiano di restare quasi tutti senza lavoro. Da qui la decisione stamani di avviare la nuova protesta.

12.5.07

Asl 3 di Rossano: prosegue l’occupazione dei precari



ROSSANO. A Rossano gli ausiliari precari dell’Asl n.3 sono giunti al nono giorno di occupazione della sede della Azienda Sanitaria. La protesta, che nei giorni passati ha anche visto momenti drammatici (sette lavoratori sono saliti sul tetto minacciando di buttarsi giù) deriva - si legge in una nota stampa sindacale - dalla grave condizione di precarietà in cui 200 dipendenti vengono costretti da circa dieci anni. Gli ausiliari, specializzati ed ultra-quarantenni, svolgono il servizio in quattro presidi ospedalieri (Rossano, Corigliano, Cariati, Trebisacce) e vengono utilizzati con contratti semestrali. Durante la protesta stanno comunque garantendo il servizio, alternandosi nell’occupazione a turni di 50 persone che hanno sistemato letti improvvisati nell’androne della Asl. I lavoratori rivendicano da tempo il diritto alla stabilizzazione, da realizzarsi nel più breve tempo possibile e per l’intero bacino. Le RdB-CUB evidenziano che sarebbe sufficiente un piccolo sforzo da parte dell’assessore regionale alla Salute, il quale, con una piccolissima percentuale dei 124 milioni di euro destinati al settore sanità della regione, riuscirebbe a risolvere definitivamente l’annoso problema del precariato delle Asl calabresi. Intanto in Calabria la protesta sta prendendo piede anche in altre ASL. Sono in assemblea permanente i lavoratori della ASL di Paola (da cui dipendono i presidi di Paola, Praia, Cetraro, Amantea) e analoga mobilitazione sta partendo in quella di Castrovillari. “Abbiamo per ora raggiunto un primo risultato - spiega Raffaele Bombino, responsabile delle RdB-CUB che stanno sostenendo la protesta - una delibera del direttore generale della Asl 3 stabilizzerà 100 dipendenti, e mercoledì 16 incontreremo l’assessore calabrese alla Salute, Doris Lo Moro. Certo è che si tratta di coprire posti fissi vacanti di cui non si può fare a meno e che devono essere assicurati comunque e di continuo; altrettanto certo è che noi non abbiamo intenzione di mollare: proseguiremo ad oltranza per ottenere la stabilizzazione di tutti i precari”, conclude Bombino.

6.5.07

4/5 Cosenza: 7 precari della ASL protestano

(ANSA) - COSENZA, 4 MAG - Sette lavoratori precari dell'Asl 3 di Rossano sono saliti sul terrazzo della struttura dell'azienda e chiedono stabilita'. Minacciano di lanciarsi nel vuoto se non otterranno risposte dalla Regione e affermano che la protesta continuera' ad oltranza. I precari garantiscono comunque il lavoro all'Azienda alternandosi ai colleghi che presidiano l'Asl e occupano con letti l'androne. Sono circa 80 i precari che hanno ottenuto un part-time."

16.4.07

13/4 Mobilitazione dei precari dello stretto

Venerdì 13 aprile alle ore 9, in occasione dello sciopero nazionale del settore trasporti, i “precari dello Stretto” scenderanno nuovamente in piazza, a Messina, per rivendicare il diritto al lavoro ed alla stabilità.

Come realtà di base, impegnata da anni nel contrastare la costruzione di quel mostro chiamato ponte, esprimiamo la nostra piena solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori che dal 7 marzo portano avanti la loro protesta, occupando gli uffici della Marittima di Messina. È ora che questo governo, votato anche da quei calabresi e siciliani che rifiutano il ponte, prenda una posizione netta, mettendo fine a questa annosa questione, ridiscutendo la politica dei trasporti.

Mentre, infatti, il governo dice che il ponte non si farà -o meglio non è al momento prioritario-, RFI si comporta invece come se questo si dovesse costruire a momenti, dirottando gli investimenti per il traghettamento su altre vie.
Un attraversamento sostenibile dello Stretto non può che passare da un traghettamento pubblico che garantisca sia gli utenti, che oggi vedono le corse diminuire e una qualità del servizio che li spinge a rivolgersi al privato, che i lavoratori, costretti oggi a turni massacranti a dispetto di una assoluta incertezza del posto di lavoro.

Per questo bisogna evitare la riduzione delle tabelle d’armamento e investire nella modernizzazione sia delle imbarcazioni che delle strutture, per garantire alti livelli di qualità e di sicurezza.

c.s.o.a. "A.Cartella"
via Quarnaro I, Gallico
89135 Reggio Calabria

Ambiente, i "lavoratori invisibili" protestano davanti al ministero

Chiedono la stabilizzazione i 569 "atipici" del dicastero di Pecoraro Scanio
che funziona con oltre il 50% dei lavoratori con contratti a tempo determinato
Ambiente, i "lavoratori invisibili"
protestano davanti al ministero
La situazione 'anomala' è emersa dopo un censimento effettuato lo scorso anno
"La quasi totalità dei nostri contratti è sottoscritta con agenzie esterne"

Il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio
ROMA - Indossano una maglietta bianca con la scritta nera "lavoratore invisibile": sono un centinaio di lavoratori precari del ministero dell'Ambiente, che in rappresentanza dei 569 colleghi che si trovano nella stessa condizione di 'lavoratore atipico', hanno protestato a Roma sotto le finestre degli uffici del ministro Pecoraro Scanio. Chiedono la loro stabilizzazione, denunciando l'anomalia di una istituzione pubblica che funziona con oltre il 50% dei lavoratori con contratti a tempo determinato che, dicono, "svolgono da anni lo stesso lavoro del vicino di scrivania con un contratto regolare".

La situazione 'anomala' del ministero dell'Ambiente è emersa dopo un censimento effettuato dal ministero stesso a dicembre dello scorso anno. "Da lì si è capito che la quasi totalità dei nostri contratti sono sottoscritti con agenzie esterne al ministero", spiega Dante Caserta, rappresentante del coordinamento precari. "Ufficialmente, prima di questa rilevazione, il ministero non aveva precari".

La richiesta di stabilizzazione, avanzata con forza dai precari che in mattinata hanno incontrato il capo di gabinetto del ministro, è anche confortata dall'ultima Finanziaria che, dice ancora Dante Caserta, "ha dato ai ministeri la possibilità di presentare un piano per la stabilizzazione dei ministeri".

"Aspettiamo risposte dal ministro Pecoraro Scanio, visto che questo governo ha dato una indicazione sulla stabilizzazione", spiega Franco Conte, coordinatore nazionale della Cisl, "e visto che è nota la posizione dello stesso ministro contro il precariato. Chiediamo il rispetto degli impegni presi".

Al termine della protesta il ministero ha diramato una nota nella quale si precisa che il problema dell'alto numero di lavoratori precari "è ben noto a questa Amministrazione che, infatti, ha realizzato per la prima volta un censimento, atto necessario a conoscere la dimensione precisa del fenomeno".

Il comunicato ricorda quindi che "è stato così aperto un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali, riunitosi diverse volte prima e dopo l'approvazione della Legge Finanziaria, per discutere sia sul come applicare le norme contenute nella manovra economica sia per individuare un programma pluriennale di stabilizzazione".

Dopo aver ribadito tutti i passi compiuti per risolvere il problema presso gli altri dicasteri competenti (Funzione pubblica ed Economia in particolare), il ministero dell'Ambiente afferma che "vanno respinti invece i tentativi di strumentalizzazione operati oggi da esponenti del centrodestra e, in particolare, da esponenti di quello stesso partito che ha amministrato per cinque lunghi anni il dicastero di via Colombo senza mai nemmeno affrontare il problema che, come è evidente a tutti, non nasce certo oggi".

(12 aprile 2007)

12/4 Precariato: sanitari in catena davanti alla Regione

Protesta degli atipici dell'Asl RmH davanti ai cancelli della Pisana; presa d'assalto anche una sala riunioni al settimo piano dell'edificio. Duro botta e risposta Turco-Storace sul buco di bilancio di 9,8 miliardi

Roma, 12 aprile 2007 - In catene per protesta. Questo il simbolico reclamo dei precari della Asl RmH, che hanno scelto la cancellata della sede di via Rosa Raimondi Garibaldi della Regione Lazio per denunciare la loro situazione di disagio lavorativo. Una delegazione delle RdB-CUB ha addirittura occupato una sala dell'edificio per ottenere un colloquio diretto con l'Assessore alla Sanità Battaglia.

Questo il comunicato della rappresentanza di base: "La forte iniziativa di protesta prende avvio dalla vicenda dei lavoratori precari della Asl Rmh, che dopo aver garantito per anni i servizi della Asl dei Castelli Romani ed essere stati formati come Operatori Socio Sanitari a spese della Regione, rischiano di rimanere esclusi dal processo di stabilizzazione regionale derivante dagli
accordi siglati con Cgil, Cisl e Uil".

La delegazione ha stigmatizzato la politica della Regione testimoniando la propria "ferma contrarietà alle decisioni, parziali e di facciata, che questa Giunta ha assunto sul precariato. Considerato che l'organico della Asl RmH prevede un numero maggiore di Oss e che in sede di concordamento del budget 2006 sono stati stanziati i fondi necessari, si richiede all'assessore alla Sanità di
assumere precise responsabilità nei confronti del personale precario della Asl RmH, stabilizzando tutti i precari ed evitando 'guerre tra poveri".

E rimanendo in ambito sanitario, botta e risposta al fulmicotone tra il ministro della Salute, Livia Turco, e l'ex presidente della Regione Lazio Francesco Storace. "Stiamo adottando dei controlli severissimi sull'uso delle risorse - ha dichiarato il ministro ad un convegno sulla terza età - auspicando che le regioni in crisi (Lazio, Molise, Abruzzo e in particolare Sicilia) rientrino velocemente dalla condizione di conti in rosso". E, con un chiaro riferimento all'ex presidente, ha aggiunto: "I 9,8 miliardi di debito del Lazio hanno un nome e un cognome. Vogliamo combattere l'uso clientelare della sanità per costruire una rete efficiente di servizi".

La risposta di Storace non si è fatta attendere: "I cosiddetti debiti del Lazio, vorrei dire all'incredibile ministro Turco, hanno almeno due nomi e tre cognomi. Si sforzi di leggere le cifre e la smetterà di dire sciocchezze".

3.4.07

3/4 Protesta precari Sant'Andrea presso Regione Lazio

“Alcuni emendamenti che erano stati concordati in Commissione Sanità per la stabilizzazione dei precari sono improvvisamente spariti dalla delibera di Giunta regionale che approva le linee guida degli atti aziendali delle Asl”. E’ quanto afferma la consigliera regionale Anna Pizzo, del gruppo Ambiente e lavoro – Se, presente alla manifestazione indetta dai Cobas Sanità, Università e Ricerca, dal coordinamento dei Fantasmi del Sant'Andrea, dagli esternalizzati del Policlinico, del Sant'Eugenio e del San Filippo Neri, che da questa mattina protestano davanti all’ingresso del consiglio regionale del Lazio.

“Si tratta di punti fondamentali – continua la consigliera - per avviare il processo riassorbimento dei precari e per questo devono essere immediatamente reintrodotti. Mi riferisco in particolare al testo riguardante i lavoratori esternalizzati delle cooperative e all’organizzazione di tirocini formativi per la stabilizzazione dei lavoratori precari. Condivido in pieno le richieste presentate oggi dai Cobas e dal Coordinamento degli esternalizzati, che chiedono la modifica del punto sei del protocollo d’intesa siglato il 15 marzo scorso e la conseguente reintroduzione degli emendamenti concordati in Commissione Sanità. In particolare, per le categorie A e B – continua Anna Pizzo – chiediamo l’organizzazione di specifici tirocini formativi, per consentire ai lavoratori interessati l’acquisizione di titoli e abilitazioni professionali, mediante il riconoscimento di crediti formativi legati al lavoro svolto e ai tirocini frequentati”.

Appoggio infine – conclude la consigliera Pizzo - la richiesta dei Cobas e del Coordinamento di inviare immediatamente ai Direttori Generali una circolare per l’attivazione quanto prima delle procedure di stabilizzazione, a partire, come previsto dalla legge regionale 2006, dal Sant’Andrea”.

16.2.07

Trenitalia: proteste precari FS a Messina

(ANSA) - MESSINA - I lavoratori precari delle Ferrovie dello Stato hanno bloccato il treno intercity diretto a Roma contro la decisione della societa' di ridurre il personale a bordo dei mezzi. La protesta e' scattata a conclusione dell'Assemblea sindacale organizzata a Messina da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Orsa, Sasmant e Sap (sindacato dei precari). In mattinata un'altra protesta, questa volta dei pendolari, ha impedito al traghetto 'Tindari' delle Fs di raggiungere il porto di Reggio Calabria. ''I pendolari, tra cui studenti e autotrasportatori - dice Sebastiano Pino del Sasmant - chiedono il ripristino della terza corsa, sospesa dopo l'incidente del Segesta Jet col mercantile russo''. Il blocco dei pendolari e' stato rimosso dopo circa due ore e mezzo.(ANSA). FK

01/02/2007 15:01

Catania: Protestano i precari dell'Università

di Andrea Deioma e Valeria Arlotta

E' di questi giorni la protesta dei lavoratori part-time ASU e PUC facenti parte dell’organico dell’Ateneo di Catania. I manifestanti hanno deciso di evitare sfilate carnevalesche per la città, scegliendo di “campeggiare” davanti la sede del rettorato

leggi lo speciale su Step1
seconda parte

18.1.07

Viterbo - "Resteremo fin quando non ci diranno di rimetterci al lavoro"



Cantieristi, protesta a oltranza sotto la Provincia
di Giuseppe Ferlicca
17 gennaio 2007

La protesta dei cantieristi
copyright Tusciaweb
- In mezzo a una strada, dopo due anni di lavoro per l’amministrazione provinciale, senza tredicesima, senza ferie e uno stipendio da 750 euro al mese.

Con la prospettiva di un’occupazione stabile, un futuro certo per le loro famiglie. Invece, per i cantieristi di Palazzo Gentili, 44 in tutto, prospettive occupazionali ce ne sono poche.

Scaduto il loro contratto a metà di loro già da ottobre, soltanto una parte, 25, da giugno potrà tornare al lavoro e solo part time, almeno per ora.

Per gli altri niente da fare. In mezzo a una strada. Secondo loro, senza ragione. “Perché i soldi – dicono – se si vuole, si trovano”.

E anche perché pare che nella pianta organica dell’amministrazione provinciale, spazio per cantonieri, polizia e amministrativi, c’è e ce n’è bisogno.

Da stamattina loro stessi hanno deciso di mettersi in mezzo a una strada, iniziando davanti a Palazzo Gentili una protesta che andrà avanti a oltranza.

“Noi – sostengono – non ci muoveremo da qui, finchè non ci diranno, cambiatevi, mettetevi la tuta, che c’è da lavorare. Fino ad allora, resteremo qui. Tanto, non abbiamo altro da fare”.

Una battaglia che è anche contro il tempo, quest’anno troppo clemente. “In Provincia sono stati fortunati – sostengono – fa caldo e non servono interventi. Lo scorso anno, dovevamo intervenire di continuo, perché ad esempio, per il ghiaccio dalle caserme non potevano uscire le pattuglie”.

A esprimere solidarietà ai lavoratori, si sono visti esponenti della minoranza, Battistoni (Forza Italia), Bigiotti (Udc), ma anche l’ex vice presidente della Provincia Mario Lega.

Dell’amministrazione Mazzoli, è sceso l’assessore Di Meo, per parlare con un rappresentante sindacale.

Se in Provincia, sui cantieristi dichiarano d’avere le mani legate, resta la domanda che campeggia in uno degli striscioni esposti stamani. “Il governo s’impegna per i precari, perché la Provincia no?”.

12/1 protesta dei Verdi al Consiglio regionale della Toscana

“Alla faccia della difesa del precariato verrebbe da dire - ha dichiarato Fabio Roggiolani , consigliere dei VERDI per l’Unione – dopo una quantità di mozioni sul precariato tali da battere ogni record, il Consiglio Regionale della Toscana è passato immediatamente dalle parole ai fatti: ovvero al primo appalto disponibile ha messo per strada 4 lavoratori della cooperativa di Empoli che ha gestito negli ultimi tre anni con ottimi risultati diversi servizi all’interno del Consiglio.
Non stupisce che cambi una cooperativa con un’altra ma fino ad oggi in ogni appalto era sempre stata inserita la clausola della riassunzione dei lavoratori attualmente in servizio presso il Consiglio. Così è per il servizio di vigilanza e di portineria da più di 15 anni.
Ci pare incredibile che si sia proceduto ad un appalto senza tener conto delle esigenze di continuità di lavoro per i dipendenti della cooperativa empolese: persone con famiglie, senza alcun ammortizzatore sociale nel più perfetto liberismo selvaggio.
Il gruppo VERDI per l’Unione – ha concluso Roggiolani – protesta contro l’intero Ufficio di Presidenza per questa incredibile “svista” e chiede al Presidente del Consiglio Regionale di attivarsi presso la coop che ha vinto l’appalto affinchè proceda all’assunzione dei lavoratori in questione e sani un atto che smentisce così gravemente ben tre mozioni approvate in modo unanime in Consiglio sulla stabilizzazione del precariato.
Vediamo, infondo, se ci sarà chi avrà il coraggio di dire che il precariato è fatto di contratti a termine e non può essere applicato alle coop di servizi.”

28.11.06

28/11 Conferenza nazionale di precarietà. La cronaca.

Stamattina, alle prime luci dell’alba (verso le 9) hanno cominciato ad affluire i partecipanti alla Conferenza nazionale di statistica, al Palazzo dei congressi dell’EUR.
Un gruppo di lavoratori (precari e non) si è dato appuntamento all’entrata, dove ha volantinato fino all’inizio della conferenza.

Iniziata la conferenza nell’aula magna con l’intervento del presidente Biggeri, che ha iniziato lamentandosi dei tagli alla ricerca presenti nella Finanziaria 2007 licenziata alla Camera, i precari hanno cominciato ad entrare, in molti portando addosso cartelli che spiegavano la loro condizione: con data di scadenza e (antica) data di ingresso all’Istat.

L’ingresso è stato rallentato dalle forze dell’ordine, che hanno cercato di bloccare l’entrata dei pericolosi lavoratori Istat con dei cartelli appesi al collo. Dopo una trattativa tutti i lavoratori sono entrati e hanno volantinato nella platea, informando giornalisti, politici e dirigenti pubblici della loro situazione.

E’ così che Franco Marini, il presidente del senato, ha iniziato il suo intervento con il nostro volantino in mano. Promettendo che al senato qualcosa cambierà. “Sicurezza e ricerca sono le priorità” - ha detto Marini, fra gli applausi (per la ricerca, un po’ meno per la sicurezza. Anche se a quel punto abbiamo guardato i carabinieri e per un secondo ci siamo chiesti se non dovessimo tentare di allearci…).

Sciolta la plenaria, molti giornalisti si sono interessati alla problematica dei lavoratori dell’Istat, in particolare per quanto riguarda i rilevatori delle forze lavoro. Sono 320, attualmente co.co.co., e in questo momento senza nessun futuro. A gennaio non hanno più un contratto. Sono arrivate le agenzie di stampa e i TG delle 13 (pare) hanno trasmesso la notizia e le immagini.

Preoccupante uno degli stand della conferenza, dedicato alle ricerche low cost. E’ il nostro futuro?