05/02/2009 - Lazio - Maggiori tutele per precari e disoccupati
La legge che abbiamo ieri portato in aula, – dichiara Peppe Mariani, Presidente della Commissione Lavoro e Politiche Sociali della Regione Lazio – costituisce un passaggio importante nella direzione di una nuova idea per le tutele e le garanzie sociali. Ma soprattutto segna un punto di svolta per il governo regionale e per questa maggioranza nelle politiche del Welfare. Di fronte ad uno scenario di grande preoccupazione e insicurezza, sotto la scure della crisi economica e dei licenziamenti di massa, questa legge può rappresentare in prospettiva una risposta a quelle richieste di tutela a cui i tradizionali ed oramai inefficaci ammortizzatori sociali non riescono più a far fronte nel nostro paese. Su questo le risposte del Governo nazionale sono state a dir poco insufficienti. La "social card" infatti, rappresenta più una trovata pubblicitaria che quell'intervento strutturale di riforma degli ammortizzatori sociali che avrebbe dovuto provare a metterli, per una volta, al passo con gli standard dei moderni paesi europei.
È quindi molto importante – prosegue Mariani – che sia la Regione Lazio ad intervenire in modo coraggioso in questo conteso. E lo fa con una legge frutto di un lunghissimo percorso di partecipazione con le parti sociali e politiche. L'istituzione nella nostra Regione del Reddito minimo garantito introduce infatti uno strumento in grado di sostenere i redditi di disoccupati e precari. A questi viene corrisposto un sussidio di 5400 euro annui (in forma piena per disoccupati e inoccupati e in misura ridotta per i precari) che abbiano percepito nell'anno precedente alla richiesta del sussidio non più di 7500 euro. L'intervento si compone poi di una serie servizi e di agevolazioni (sull'affitto, sui trasporti, sulle utenze) che i Comuni potranno erogare in relazione alle disponibilità finanziarie, cui contribuirà un apposito fondo regionale, e alle necessità del territorio e della popolazione. Purtroppo il finanziamento della legge, 30 milioni di euro distribuiti in tre anni, è ancora troppo esiguo: è quindi fondamentale che ci sia un impegno da parte della Giunta e della maggioranza affinché nel prossimo assestamento di bilancio venga rifinanziato in modo consistente per consentire al maggior numero possibile di persone di poter usufruire di questo provvedimento.
Il rischio di esclusione sociale nel nostro territorio è oggi più che mai alto, – conclude Mariani – il vertiginoso aumento del costo della vita unito a alla contrazione dei salari rischia di impoverire fasce sempre più ampie di popolazione, chi oggi perde lavoro o chi è occupato in modo precario non ha strumenti per poter, da solo, fronteggiare il carovita. In questo contesto vanno ripensati radicalmente gli strumenti di sostegno ai redditi così come in generale vanno rafforzate le politiche sociali e terminato il processo di stabilizzazione dei precari regionali. È solo a partire da una risposta seria e tempestiva a questi problemi che le istituzione potranno riconquistare la fiducia dei cittadini.
La politica deve saper “volare alto” e superare l’emergenze con misure di sistema. Il reddito minimo rappresenta proprio questo.
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5.2.09
10.3.08
Alitalia assume i precari
10/03/2008 - 09:52
Tra i 400 e i 1000, grazie a una delibera della Regione LazioAlitalia si appresta a trasformare numerosi contratti a termine in apprendistati, che automaticamente diventeranno poi a tempo indeterminato, grazie alla Regione Lazio, con agevolazioni Ue. E' questa la notizia riportata da alcune fonti di stampa, anche se discorsi sul numero. C'è chi parla di 400 e chi di 1000 precari. Si tratterebbe della regolarizzazione di personale stagionale facente capo ad Az Servizi.
Si tratta di una delibera approvata dalla Giunta del Lazio, e riguardante personale come operai di pista, impiegati, ecc. Resta, ovviamente, la perplessità su come il vettore abbia deciso tale mossa a fronte delle sue perdite (anche se, tra i vantaggi delle assunzioni, ci sarebbero dei risparmi sui contributi previsti dalle norme Ue), e di farla proprio ora a un passo dalla vendita.
Tra i 400 e i 1000, grazie a una delibera della Regione LazioAlitalia si appresta a trasformare numerosi contratti a termine in apprendistati, che automaticamente diventeranno poi a tempo indeterminato, grazie alla Regione Lazio, con agevolazioni Ue. E' questa la notizia riportata da alcune fonti di stampa, anche se discorsi sul numero. C'è chi parla di 400 e chi di 1000 precari. Si tratterebbe della regolarizzazione di personale stagionale facente capo ad Az Servizi.
Si tratta di una delibera approvata dalla Giunta del Lazio, e riguardante personale come operai di pista, impiegati, ecc. Resta, ovviamente, la perplessità su come il vettore abbia deciso tale mossa a fronte delle sue perdite (anche se, tra i vantaggi delle assunzioni, ci sarebbero dei risparmi sui contributi previsti dalle norme Ue), e di farla proprio ora a un passo dalla vendita.
3.4.07
3/4 Protesta precari Sant'Andrea presso Regione Lazio
“Alcuni emendamenti che erano stati concordati in Commissione Sanità per la stabilizzazione dei precari sono improvvisamente spariti dalla delibera di Giunta regionale che approva le linee guida degli atti aziendali delle Asl”. E’ quanto afferma la consigliera regionale Anna Pizzo, del gruppo Ambiente e lavoro – Se, presente alla manifestazione indetta dai Cobas Sanità, Università e Ricerca, dal coordinamento dei Fantasmi del Sant'Andrea, dagli esternalizzati del Policlinico, del Sant'Eugenio e del San Filippo Neri, che da questa mattina protestano davanti all’ingresso del consiglio regionale del Lazio.
“Si tratta di punti fondamentali – continua la consigliera - per avviare il processo riassorbimento dei precari e per questo devono essere immediatamente reintrodotti. Mi riferisco in particolare al testo riguardante i lavoratori esternalizzati delle cooperative e all’organizzazione di tirocini formativi per la stabilizzazione dei lavoratori precari. Condivido in pieno le richieste presentate oggi dai Cobas e dal Coordinamento degli esternalizzati, che chiedono la modifica del punto sei del protocollo d’intesa siglato il 15 marzo scorso e la conseguente reintroduzione degli emendamenti concordati in Commissione Sanità. In particolare, per le categorie A e B – continua Anna Pizzo – chiediamo l’organizzazione di specifici tirocini formativi, per consentire ai lavoratori interessati l’acquisizione di titoli e abilitazioni professionali, mediante il riconoscimento di crediti formativi legati al lavoro svolto e ai tirocini frequentati”.
Appoggio infine – conclude la consigliera Pizzo - la richiesta dei Cobas e del Coordinamento di inviare immediatamente ai Direttori Generali una circolare per l’attivazione quanto prima delle procedure di stabilizzazione, a partire, come previsto dalla legge regionale 2006, dal Sant’Andrea”.
“Si tratta di punti fondamentali – continua la consigliera - per avviare il processo riassorbimento dei precari e per questo devono essere immediatamente reintrodotti. Mi riferisco in particolare al testo riguardante i lavoratori esternalizzati delle cooperative e all’organizzazione di tirocini formativi per la stabilizzazione dei lavoratori precari. Condivido in pieno le richieste presentate oggi dai Cobas e dal Coordinamento degli esternalizzati, che chiedono la modifica del punto sei del protocollo d’intesa siglato il 15 marzo scorso e la conseguente reintroduzione degli emendamenti concordati in Commissione Sanità. In particolare, per le categorie A e B – continua Anna Pizzo – chiediamo l’organizzazione di specifici tirocini formativi, per consentire ai lavoratori interessati l’acquisizione di titoli e abilitazioni professionali, mediante il riconoscimento di crediti formativi legati al lavoro svolto e ai tirocini frequentati”.
Appoggio infine – conclude la consigliera Pizzo - la richiesta dei Cobas e del Coordinamento di inviare immediatamente ai Direttori Generali una circolare per l’attivazione quanto prima delle procedure di stabilizzazione, a partire, come previsto dalla legge regionale 2006, dal Sant’Andrea”.
27.3.07
Lazio Service, iniziative per la stabilizzazione
25 marzo 2007
- L’assemblea dei dipendenti di Lazio Service ha approvato alla unanimità la proposta sindacale di iniziative per conquistare la stabilizzazione dei 900 lavoratori precari così come previsto dagli accordi sindacali.
Già nell’incontro dello scorso 16 marzo Cgil Cisl Uil e Fim Fiom Uilm avevano richiesto :
· la riconferma dei contenuti degli accordi del 6 luglio e del 29 dicembre 2006 e il superamento degli ostacoli intervenuti,
· la proroga di tutti i contratti già scaduti
· forme di sostegno al reddito per i lavoratori che avrebbero già dovuti essere stabilizzati ma che da circa due mesi sono senza lavoro e senza retribuzione. Si tratta di 280 lavoratori a cui si aggiungeranno almeno altri 140 lavoratori e lavoratrici interinali alla fine del mese di marzo.
La giunta ha riconfermato positivamente la validità degli accordi ma sulle proroghe non dà risposte mentre sulle forme di sostegno al reddito vi è una disponibilità che va però tutta concretizzata.
A fronte di tale situazione le Organizzazioni Sindacali e l’assemblea dei dipendenti di Lazio Service hanno deciso le seguenti iniziative:
· Realizzare a partire dal prossimo lunedì 26 marzo un presidio permanente dei lavoratori e delle lavoratrici sotto la Regione Lazio
· Indicono una conferenza stampa per il 26 marzo sotto la Regione Lazio per pubblicizzare e spiegare alla stampa e all’opinione pubblica gli obbiettivi e le motivazioni della protesta.
- L’assemblea dei dipendenti di Lazio Service ha approvato alla unanimità la proposta sindacale di iniziative per conquistare la stabilizzazione dei 900 lavoratori precari così come previsto dagli accordi sindacali.
Già nell’incontro dello scorso 16 marzo Cgil Cisl Uil e Fim Fiom Uilm avevano richiesto :
· la riconferma dei contenuti degli accordi del 6 luglio e del 29 dicembre 2006 e il superamento degli ostacoli intervenuti,
· la proroga di tutti i contratti già scaduti
· forme di sostegno al reddito per i lavoratori che avrebbero già dovuti essere stabilizzati ma che da circa due mesi sono senza lavoro e senza retribuzione. Si tratta di 280 lavoratori a cui si aggiungeranno almeno altri 140 lavoratori e lavoratrici interinali alla fine del mese di marzo.
La giunta ha riconfermato positivamente la validità degli accordi ma sulle proroghe non dà risposte mentre sulle forme di sostegno al reddito vi è una disponibilità che va però tutta concretizzata.
A fronte di tale situazione le Organizzazioni Sindacali e l’assemblea dei dipendenti di Lazio Service hanno deciso le seguenti iniziative:
· Realizzare a partire dal prossimo lunedì 26 marzo un presidio permanente dei lavoratori e delle lavoratrici sotto la Regione Lazio
· Indicono una conferenza stampa per il 26 marzo sotto la Regione Lazio per pubblicizzare e spiegare alla stampa e all’opinione pubblica gli obbiettivi e le motivazioni della protesta.
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17.3.07
Lazio, accordo su precari: lo sciopero è sospeso
15/03/2007
Lazio, accordo su precari: lo sciopero è sospeso
Intesa raggiunta fra le organizzazioni sindacali della funzione pubblica laziale e i rappresentanti della Regione sulla questione dei precari in materia di sanità. Lo sciopero generale indetto per il 23 marzo verrà revocato. Alla base di questa decisione l’incontro fra l’Assessore alla sanità Battaglia, l’Assessore al lavoro Tibaldi e CGIL Funzione Pubblica, CISL Funzione Pubblica e Uil Poteri Locali. Con un comunicato, i sindacati, annunciano l’accordo stipulato con la Regione. In primo piano la stabilizzazione dei precari e il piano occupazionale per il 2007. Sarebbe stata garantita inoltre la salvaguardia dei fondi contrattuali. Previsto anche un processo di reinternalizzazione dei servizi che negli ultimi anni sono stati appaltati all’esterno, definendo al tempo stesso procedure che tutelino l’occupazione del personale. Nel mese di marzo verrà attivato l’Osservatorio regionale sulle condizioni del lavoro nelle strutture sanitarie pubbliche e private. La Regione ha così accolto le proposte dei sindacati che, a questo punto, attendono la delibera della giunta regionale e l’emanazione delle direttive a tutti gli enti del servizio sanitario del Lazio. Al momento, CGIL FP,CISL FP e UIL FPL sono in attesa della conclusione formale dell’accordo per poter annunciare ufficialmente la revoca dello sciopero previsto per il 23 marzo.
di Emanuele Bianchi
Lazio, accordo su precari: lo sciopero è sospeso
Intesa raggiunta fra le organizzazioni sindacali della funzione pubblica laziale e i rappresentanti della Regione sulla questione dei precari in materia di sanità. Lo sciopero generale indetto per il 23 marzo verrà revocato. Alla base di questa decisione l’incontro fra l’Assessore alla sanità Battaglia, l’Assessore al lavoro Tibaldi e CGIL Funzione Pubblica, CISL Funzione Pubblica e Uil Poteri Locali. Con un comunicato, i sindacati, annunciano l’accordo stipulato con la Regione. In primo piano la stabilizzazione dei precari e il piano occupazionale per il 2007. Sarebbe stata garantita inoltre la salvaguardia dei fondi contrattuali. Previsto anche un processo di reinternalizzazione dei servizi che negli ultimi anni sono stati appaltati all’esterno, definendo al tempo stesso procedure che tutelino l’occupazione del personale. Nel mese di marzo verrà attivato l’Osservatorio regionale sulle condizioni del lavoro nelle strutture sanitarie pubbliche e private. La Regione ha così accolto le proposte dei sindacati che, a questo punto, attendono la delibera della giunta regionale e l’emanazione delle direttive a tutti gli enti del servizio sanitario del Lazio. Al momento, CGIL FP,CISL FP e UIL FPL sono in attesa della conclusione formale dell’accordo per poter annunciare ufficialmente la revoca dello sciopero previsto per il 23 marzo.
di Emanuele Bianchi
16.2.07
Il Lazio paga malattia e ferie ai precari
MALATTIA, ferie, maternità e un’indennità pari a due mesi di stipendio in caso di licenziamento. Tutte misure destinate ai precari. La Regione Lazio potrebbe essere la prima in Italia ad approvare una legge specifica. L’obiettivo è quello di completare la cosiddetta legge Biagi, varata dal governo di centrodestra. Si tratta, insomma, di assegnare gli ammortizzatori sociali ai lavoratori a tempo determinato. Alla Pisana è stata presentata la proposta di legge. Primo firmatario è Donato Robilotta (Rosa nel Pugno): «È necessario - spiega - dare previdenza, assistenza e formazione ai precari». INTANTO, assemblea infuocata ieri alla Pisana. Tutti i provvedimenti sono stati approvati grazie ai voti dell’opposizione. Vertice serale tra Ds e Margherita.
18.1.07
Battaglia s’impegna sui precari
di LUCA SERGIO «ENTRO tre anni, l’amministrazione regionale ha previsto l’assorbimento completo di un migliaio di lavoratori precari del Lazio». I quali, soltanto nella nostra provincia, sono complessivamente 497, di cui circa 200 medici ed il resto infermieri ed ausiliari. Ieri mattina, nella sede centrale dell’Asl, l’assessore regionale Augusto Battaglia si è impegnato a risolvere l’annoso problema di chi non ha un’occupazione stabile vendendosi rinnovato semestralmente un incarico che da un momento all’altro potrebbe essere interrotto. Come è già avvenuto. E perciò è esploso qualche mese fa in provincia, con i lavoratori di Cassino che hanno innescata la miccia, il malcontento di chi si preoccupa del proprio futuro immediato. Ieri mattina la tensione era palpabile al massimo grado in Via Fabi visto che è dovuta intervenire la polizia per placare gli animi e far iniziare l’incontro con l’assessore regionale ed i responsabili dell’Asl. Dal quale peraltro è venuto fuori quello che già si sapeva: gli assorbimenti (tutti?) avverranno da qui al 2009. «Entro la prossima settimana – ha puntualizzato Battaglia – stabiliremo i criteri per l’assorbimento, anche sulla base del monitoraggio delle Asl. Parallelamente saranno limitate le esternalizzazioni riaffidando ai dipendenti i servizi socio-sanitari per i quali sono stati assunti. L’obiettivo è anche indire nuovi concorsi». Intanto si registrano le prime reazioni. La segretaria regionale dell’Ugl-Medici, Antonella Spaziani, protesta con il presidente della Regione l’assessore il presidente della commissione sanità e l’Asl per il fatto di non essere stata invitata e rileva con disappunto che Battaglia, «in quanto soggetto istituzionale, si è reso co-protagonista di un episodio tanto sconcertante quanto inaccettabile per il mancato rispetto di quel legittimo e vitale pluralismo presente nel territorio e nella sanità in particolare». Sempre per quanto riguarda l’Ugl, la responsabile nazionale del comparto sanità Roccatani il segretario dell’Ust Lanzi e la responsabile precari Pulciani, affermano di non essere «per niente soddisfatti e tranquilli» per cui vigileranno e controlleranno «attentamente ogni futuro passaggio di tale vicenda, fino alla completa soluzione». «A fronte delle generiche promesse dell’assessore – sostiene il sindacato – che ha parlato di un piano triennale vincolato al numero dei precari, alle esigenze specifiche delle Asl, alle figure professionali e alle risorse finanziarie, chiediamo di conoscere con esattezza le reali risorse, il numero esatto dei precari che da circa dieci anni prestano servizio, la consistenza ed i bisogni previsti nelle piante organiche ma, soprattutto, delle reali esigenze degli utenti». La questione dei precari, come si vede, non è affatto risolta.
sabato 13 gennaio 2007
sabato 13 gennaio 2007
9.1.07
La Regione Lazio blocca le assunzioni
La Fials Confsal: «Precari disoccupati e affari in vista per le coop»
09/01/2007 16:23 - (Segnala questo articolo)
La Regione Lazio blocca le assunzioni
«E' ora di dire basta alle continue azioni di propaganda messe in campo dai vertici della Giunta Regionale sulle stabilizzazioni lavorative del personale precario. Infatti arriva proprio dalla Giunta di Piero Marrazzo lo stop categorico e inderogabile all'operazione di regolarizzazione: la delibera n.918 del 21 dicembre 2006 chiarisce che per almeno sei mesi, peraltro rinnovabili, è fatto divieto alle aziende sanitarie locali, alle aziende ospedaliere ed agli altri enti del servizio sanitario di procedere a nuove assunzioni di personale a tempo determinato e di personale a tempo indeterminato. Si precisa nell'atto in questione pure che, rientra nell'esclusiva responsabilità dei direttori generali, garantire il regolare funzionamento delle strutture sanitarie con il personale attualmente in servizio. Mentre quello che si profila all'orizzonte è un vero e proprio business per le cooperative sociali che si guadagneranno gli appalti di tutti quei servizi che necessiteranno di nuova manodopera».
E' quanto dichiara il segretario regionale della Fial Confsal, Gianni Romano, a seguito della divulgazione, da parte dell'Assessorato alla Sanità e dell'Assessorato al Lavoro, della notizia sulla sigla dell'accordo con alcuni sindacati della Funzione pubblica per la risoluzione del fenomeno del precariato e il relativo patto per il superamento delle esternalizzazioni dei servizi sanitari.
«Altro che superamento del precariato e reinternalizzazione dei servizi appaltati all'esterno delle aziende con l'utilizzo di una più che palese intermediazione di manodopera - precisa Romano - Siamo davanti a una notevole contraddizione che darà filo da torcere agli uffici del personale da un lato mentre, dall'altro provocherà una cascata di disservizi a catena che ripiomberanno sulle spalle dei pazienti o peggio degli assistiti in genere. Infatti vincolare i direttori delle aziende sanitarie a mantenere gli attuali livelli assistenziali con il blocco delle assunzioni e con il blocco sul rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza è pressoché impossibile. La realtà è che questa delibera "secretata" ai più è una vera burla di pessimo gusto per tutti quei lavoratori che sono stati invitati a fare un concorso per l'assunzione e, pure se l'hanno vinto a tutti gli effetti, tra poche settimane saranno senza lavoro. Con l'atto siglato dalla Giunta Marrazzo a ridosso di Natale sappiamo bene che non potranno essere ricollocati né i lavoratori dell'azienda ospedaliera Sant'Andrea e quelli dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale per il Lazio e la Toscana. Infatti - conclude Romano - terminato il periodo di assunzione temporanea di otto mesi saranno tra i primi ad ingrassare le file delle liste di disoccupazione. Quanto alla ricaduta pratica su ospedali e ambulatori sarà difficile che data la carenza di personale inquadrato a tempo indeterminato, escludendo i precari, si riescano a fornire i servizi assistenziali odierni e le altre prestazioni d'opera: pulizia, facchinaggio e trasporto. A meno che queste stesse funzioni non verranno affidate agli operatori delle cooperative sociali».
09/01/2007 16:23 - (Segnala questo articolo)
La Regione Lazio blocca le assunzioni
«E' ora di dire basta alle continue azioni di propaganda messe in campo dai vertici della Giunta Regionale sulle stabilizzazioni lavorative del personale precario. Infatti arriva proprio dalla Giunta di Piero Marrazzo lo stop categorico e inderogabile all'operazione di regolarizzazione: la delibera n.918 del 21 dicembre 2006 chiarisce che per almeno sei mesi, peraltro rinnovabili, è fatto divieto alle aziende sanitarie locali, alle aziende ospedaliere ed agli altri enti del servizio sanitario di procedere a nuove assunzioni di personale a tempo determinato e di personale a tempo indeterminato. Si precisa nell'atto in questione pure che, rientra nell'esclusiva responsabilità dei direttori generali, garantire il regolare funzionamento delle strutture sanitarie con il personale attualmente in servizio. Mentre quello che si profila all'orizzonte è un vero e proprio business per le cooperative sociali che si guadagneranno gli appalti di tutti quei servizi che necessiteranno di nuova manodopera».
E' quanto dichiara il segretario regionale della Fial Confsal, Gianni Romano, a seguito della divulgazione, da parte dell'Assessorato alla Sanità e dell'Assessorato al Lavoro, della notizia sulla sigla dell'accordo con alcuni sindacati della Funzione pubblica per la risoluzione del fenomeno del precariato e il relativo patto per il superamento delle esternalizzazioni dei servizi sanitari.
«Altro che superamento del precariato e reinternalizzazione dei servizi appaltati all'esterno delle aziende con l'utilizzo di una più che palese intermediazione di manodopera - precisa Romano - Siamo davanti a una notevole contraddizione che darà filo da torcere agli uffici del personale da un lato mentre, dall'altro provocherà una cascata di disservizi a catena che ripiomberanno sulle spalle dei pazienti o peggio degli assistiti in genere. Infatti vincolare i direttori delle aziende sanitarie a mantenere gli attuali livelli assistenziali con il blocco delle assunzioni e con il blocco sul rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza è pressoché impossibile. La realtà è che questa delibera "secretata" ai più è una vera burla di pessimo gusto per tutti quei lavoratori che sono stati invitati a fare un concorso per l'assunzione e, pure se l'hanno vinto a tutti gli effetti, tra poche settimane saranno senza lavoro. Con l'atto siglato dalla Giunta Marrazzo a ridosso di Natale sappiamo bene che non potranno essere ricollocati né i lavoratori dell'azienda ospedaliera Sant'Andrea e quelli dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale per il Lazio e la Toscana. Infatti - conclude Romano - terminato il periodo di assunzione temporanea di otto mesi saranno tra i primi ad ingrassare le file delle liste di disoccupazione. Quanto alla ricaduta pratica su ospedali e ambulatori sarà difficile che data la carenza di personale inquadrato a tempo indeterminato, escludendo i precari, si riescano a fornire i servizi assistenziali odierni e le altre prestazioni d'opera: pulizia, facchinaggio e trasporto. A meno che queste stesse funzioni non verranno affidate agli operatori delle cooperative sociali».
3.12.06
Sul caso dei precari Lazio Service
COMUNICATO STAMPA -PRECARI LAZIO SERVICE... di Peppe Rossi
TIBALDI SUI PRECARI LAZIO SERVICE: “DEPLORO LA MANCATA PROROGA DEI CONTRATTI IN SCADENZA. L’ENTE RIVEDA TALE DECISIONE”
“Deploro la decisione di Lazio Service relativa alla mancata proroga dei contratti in scadenza. Invito pertanto i vertici della società a ritornare sui propri passi, rispettando quanto previsto nell’accordo del 6 luglio e nell’incontro del 20 novembre. La riunione del 7 dicembre sancisca la coerenza tra quanto dichiarato in tema di stabilizzazione dei lavoratori temporanei e relative decisioni sul futuro occupazionale degli 800 precari”.
Alessandra Tibaldi
Assessora al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili della Regione Lazio
Roma, 1 dicembre 2006
TIBALDI SUI PRECARI LAZIO SERVICE: “DEPLORO LA MANCATA PROROGA DEI CONTRATTI IN SCADENZA. L’ENTE RIVEDA TALE DECISIONE”
“Deploro la decisione di Lazio Service relativa alla mancata proroga dei contratti in scadenza. Invito pertanto i vertici della società a ritornare sui propri passi, rispettando quanto previsto nell’accordo del 6 luglio e nell’incontro del 20 novembre. La riunione del 7 dicembre sancisca la coerenza tra quanto dichiarato in tema di stabilizzazione dei lavoratori temporanei e relative decisioni sul futuro occupazionale degli 800 precari”.
Alessandra Tibaldi
Assessora al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili della Regione Lazio
Roma, 1 dicembre 2006
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29.11.06
"Reinventare il welfare", dvd dell'assessorato regionale al lavoro in distribuzione gratuita
“REINVENTARE IL WELFARE”, di Peppe Rossi
“REINVENTARE IL WELFARE”, DVD DELL’ASSESSORATO REGIONALE AL LAVORO IN DISTRIBUZIONE GRATUITA
Su iniziativa dell’Assessorato al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili della Regione Lazio è uscito il DVD “Reinventare il welfare, una prospettiva europea – parte prima Belgio - Olanda”.
La nuova produzione dell’assessorato guidato da Alessandra Tibaldi contiene un video documentario, una pubblicazione, gli atti del convegno “Reddito garantito” e il formato digitale del libro “Reddito garantito e nuovi diritti sociali”.
Si tratta di una proposta all’interno di un percorso che intende mettere al centro del dibattito politico la questione delle nuove garanzie sociali a partire dalle trasformazioni del mondo del lavoro.
Se è vero che flessibilità non deve far rima con precarietà, è necessario trovare nuove forme e nuove garanzie sociali per rompere quella ricattabilità che i lavoratori precari si trovano a subire.
Abbiamo voluto affrontare questo tema a partire dal piano continentale europeo, per conoscere, diffondere e riflettere su quelle che sono le forme di welfare possibili. Siamo andati in Belgio e Olanda, sistemi all’avanguardia negli anni passati per quanto riguarda le forme di protezione sociale e che oggi fanno i conti con le trasformazioni del mondo del lavoro. Uno sguardo che però non si limita a raccogliere le informazioni sui modelli di assistenza e sicurezza sociale, ma che scende ancora più in profondità ascoltando i beneficiari, i sindacalisti, gli economisti, i politici e gli amministratori di questi due paesi. Una presa di parola che coinvolge i diversi soggetti di un sistema complesso e che indaga i ruoli, le criticità, le aspettative, le attuali ed eventuali possibili trasformazioni. Per questo trovano spazio anche i fautori del basic income, del reddito universale garantito, alla ricerca di proposte praticabili per un nuovo modello di redistribuzione e di nuove garanzie sociali.
E’ un lavoro che si inserisce nel quadro più complessivo del contrasto alla precarietà, per determinare pari opportunità, per garantire nuove forme di sostegno sociale che anticipino sul tempo il rischio povertà che la nostra contemporaneità mostra.
Il supporto multimediale, allegato al numero 3 del mensile dell’assessorato “Il Maleppeggio”, può essere anche richiesto gratuitamente al responsabile “Studi ed intervento reddito garantito” dell’assessorato Sandro Gobetti (tel. 06.5168.5152 mail: sgobetti@regione.lazio.it).
“REINVENTARE IL WELFARE”, DVD DELL’ASSESSORATO REGIONALE AL LAVORO IN DISTRIBUZIONE GRATUITA
Su iniziativa dell’Assessorato al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili della Regione Lazio è uscito il DVD “Reinventare il welfare, una prospettiva europea – parte prima Belgio - Olanda”.
La nuova produzione dell’assessorato guidato da Alessandra Tibaldi contiene un video documentario, una pubblicazione, gli atti del convegno “Reddito garantito” e il formato digitale del libro “Reddito garantito e nuovi diritti sociali”.
Si tratta di una proposta all’interno di un percorso che intende mettere al centro del dibattito politico la questione delle nuove garanzie sociali a partire dalle trasformazioni del mondo del lavoro.
Se è vero che flessibilità non deve far rima con precarietà, è necessario trovare nuove forme e nuove garanzie sociali per rompere quella ricattabilità che i lavoratori precari si trovano a subire.
Abbiamo voluto affrontare questo tema a partire dal piano continentale europeo, per conoscere, diffondere e riflettere su quelle che sono le forme di welfare possibili. Siamo andati in Belgio e Olanda, sistemi all’avanguardia negli anni passati per quanto riguarda le forme di protezione sociale e che oggi fanno i conti con le trasformazioni del mondo del lavoro. Uno sguardo che però non si limita a raccogliere le informazioni sui modelli di assistenza e sicurezza sociale, ma che scende ancora più in profondità ascoltando i beneficiari, i sindacalisti, gli economisti, i politici e gli amministratori di questi due paesi. Una presa di parola che coinvolge i diversi soggetti di un sistema complesso e che indaga i ruoli, le criticità, le aspettative, le attuali ed eventuali possibili trasformazioni. Per questo trovano spazio anche i fautori del basic income, del reddito universale garantito, alla ricerca di proposte praticabili per un nuovo modello di redistribuzione e di nuove garanzie sociali.
E’ un lavoro che si inserisce nel quadro più complessivo del contrasto alla precarietà, per determinare pari opportunità, per garantire nuove forme di sostegno sociale che anticipino sul tempo il rischio povertà che la nostra contemporaneità mostra.
Il supporto multimediale, allegato al numero 3 del mensile dell’assessorato “Il Maleppeggio”, può essere anche richiesto gratuitamente al responsabile “Studi ed intervento reddito garantito” dell’assessorato Sandro Gobetti (tel. 06.5168.5152 mail: sgobetti@regione.lazio.it).
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