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26.10.07

Statali, venerdì sciopero

Statali, venerdì sciopero: i sindacati chiedono soldi
per i contratti e meno precari nel pubblico impiego

Una manifestazioni di dipednenti pubbliciROMA (25 ottobre) - I dipendenti pubblici tornano a scioperare. Gli statali di tutti i comparti si asterranno dal lavoro venerdì per 8 ore. L'agitazione è stata proclamata dalle federazioni del settore di Cgil, Cisl e Uil per il mancato stanziamento in Finanziaria delle risorse necessarie al rinnovo dei contratti per il biennio 2008-2009, ma anche per «la diffusione sempre più estesa della precarietà» in tutti i settori dell'amministrazione pubblica. Prevista anche una manifestazione nella mattinata a Roma: il corteo partirà alle 10 da piazza della Repubblica e si concluderà a Piazza San Giovanni con i comizi dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. «Mi aspetto tanta gente combattiva, colorata e numerosa», dice Carlo Podda, segretario della Fp-Cgil.

Tre motivi per scioperare. Lo sciopero, spiega Podda, è stato indetto «per tre ordini di questioni». Primo per la riproposizione nella Finanziaria della volontà di «ridurre gli organici, bloccare le assunzioni ed esternalizzare le amministrazioni pubbliche. In secondo luogo, per l'aumento della precarizzazione del lavoro pubblico, visto che, tra le altre cose, viene contraddetta la norma della Finanziaria dell'anno scorso che dopo tre anni di precariato prevedeva l'assunzione». Ultimo punto, sottolinea ancora il sindacalista, i rinnovi contrattuali: «E' inutile che i ministri Nicolais e Padoa-Schioppa dicano che ci sediamo a un tavolo e poi le risorse verranno. Nella Finanziaria stanziamenti per il 2008-2009 non ci sono». Senza contare che enti locali e sanità, aggiunge Podda, circa 1,5 milioni di lavoratori, «aspettano ancora il biennio 2006-2007».

«I contratti non sono opzionali, non sono premi o gratifiche. - insiste Rino Tarelli, segretario generale della Cisl-Fp -. Tutto aumenta: pane, pasta, energia», ma i 101 euro previsti dall'accordo di luglio «non si sa più che fine hanno fatto e mancano anche le risorse per il prossimo biennio. Tre milioni e mezzo di famiglie sono lasciate a se stesse, però poi si vuole che gli statali siano efficienti e produttivi».

Arrivano le multe per gli inefficienti. Proprio a una maggiore efficienza è infatti mirato l'ultimo ddl per la modernizzazione e semplificazione della pubblica amministrazione approvato dalla Camera. Il provvedimento prevede anche multe per gli uffici inadempienti nei confronti di cittadini e imprese. Una novità su cui il ministro per le Riforme nella pubblica amministrazione, Luigi Nicolais, insiste particolarmente in uno sforzo complessivo per ridurre i tempi dei procedimenti amministrativi, per aumentarne la trasparenza e per «cambiare profondamente il rapporto tra le amministrazioni e i cittadini».

Sciopero anche nella scuola e all'università. Le agitazioni non si fermano però alla giornata di domani. Sabato 27 toccherà alla scuola (a eccezione della materna che sciopererà domani). Anche in questo caso la rivendicazione sono le risorse per il rinnovo del contratto di lavoro del biennio 2008-2009. Un'altra manifestazione sarà organizzata a Roma alle 14. Lunedì 29, infine, sarà la volta dei dipendenti del settore Università e Ricerca che organizzeranno un presidio davanti al ministero della Funzione pubblica.

17.3.07

Lazio, accordo su precari: lo sciopero è sospeso

15/03/2007
Lazio, accordo su precari: lo sciopero è sospeso
Intesa raggiunta fra le organizzazioni sindacali della funzione pubblica laziale e i rappresentanti della Regione sulla questione dei precari in materia di sanità. Lo sciopero generale indetto per il 23 marzo verrà revocato. Alla base di questa decisione l’incontro fra l’Assessore alla sanità Battaglia, l’Assessore al lavoro Tibaldi e CGIL Funzione Pubblica, CISL Funzione Pubblica e Uil Poteri Locali. Con un comunicato, i sindacati, annunciano l’accordo stipulato con la Regione. In primo piano la stabilizzazione dei precari e il piano occupazionale per il 2007. Sarebbe stata garantita inoltre la salvaguardia dei fondi contrattuali. Previsto anche un processo di reinternalizzazione dei servizi che negli ultimi anni sono stati appaltati all’esterno, definendo al tempo stesso procedure che tutelino l’occupazione del personale. Nel mese di marzo verrà attivato l’Osservatorio regionale sulle condizioni del lavoro nelle strutture sanitarie pubbliche e private. La Regione ha così accolto le proposte dei sindacati che, a questo punto, attendono la delibera della giunta regionale e l’emanazione delle direttive a tutti gli enti del servizio sanitario del Lazio. Al momento, CGIL FP,CISL FP e UIL FPL sono in attesa della conclusione formale dell’accordo per poter annunciare ufficialmente la revoca dello sciopero previsto per il 23 marzo.

di Emanuele Bianchi

16.2.07

Palermo: I sindacati si appellano agli operatori di call center

CGIL, CISL e UIL dialogano con i lavoratori delle decine di call center del palermitano e chiedono loro di venire allo scoperto: è ora di passare all'azione e, sfruttando le attuali normative, superare il precariato

Palermo - Il mondo delle TLC è in agitazione da tempo sul fronte bollente dei call center ma ora i sindacati confederali CGIL, CISL e UIL stanno cercando di "far uscire allo scoperto" i lavoratori delle più di 90 strutture che operano nel palermitano, per superare il precariato.

Proprio oggi alle 10 a Palermo i tre sindacati invitano i dipendenti di questi call center a partecipare alla mobilitazione con cui vogliono fare cornice al previsto intervento del ministro Cesare Damiano al San Paolo Palace Hotel, un intervento con cui il Ministro parlerà proprio della stabilizzazione dei precari dei call center e dei passi previsti per raggiungere l'obiettivo. In tutto sono circa 6mila gli operatori (2700 solo in Sicilia) che saranno assunti entro la fine dell'anno grazie alle nuove norme.

Per questo i sindacati si augurano che i precari vogliano "unirsi per aprire la fase di contrattazione con le imprese che dovrà portare alla loro stabilizzazione". "Dopo tante denunce di sfruttamento - ha dichiarato Rosario Farone di SLC CGIL - ora con gli strumenti di legge che esistono è il momento di pensare alla stabilizzazione delle migliaia di precari dei nostri call center". I sindacati chiedono alle imprese di collaborare e, come previsto dalla Finanziaria, chiudere gli accordi entro la fine di aprile. Per le società di settore è un obbligo: hanno tre mesi di sanatoria per sistemare la questione. "Altrimenti - avverte Faraone - riceveranno la visita degli ispettori".

L'invito, dunque, è quello di "venire fuori". "Mettetevi in contatto con noi - dicono i sindacati - scrivete ai nostri indirizzi email, raccontateci in che condizioni lavorate".

L'appello, secondo i sindacati, è necessario per contrastare l'ostruzionismo di molti imprenditori di settore che spingerebbero i propri lavoratori a non farsi sentire per evitare grane.

21.12.06

Roma: Salta il consiglio sul precariato

sotto accusa c'è la maggioranza
L'accordo sindacale raggiunto il 18 dicembre scontenta tutte le categorie del pubblico
EPOLIS
Emanuela Lancianese

■Alla fine, come nell’ultimo atto di Romeo e Giulietta, tutti ne escono sconfitti. La mancanza del numero legale alla seduta del Consiglio comunale di ieri, dedicato al precariato nel pubblico impiego, ha lasciato facce sgomente e un senso di pena tra i lavoratori: assistenti sociali, amministrativi, maestre d’asilo e non solo. Che aspettavano da basso un cenno dei consiglieri sulla discussione con un tema non da poco: le loro vite. Ma nessun cenno è arrivato, per mancanza del numero legale provocata dall'assenza ingiustificata dei consiglieri di maggioranza.
L’ACCORDO concluso il 18 dicembre da Cgil Fp, Cisl Fp e Fpl Uil, Csa Diccap, per la “stabilizzazione” dei lavoratori comunali a tempo determinato, e entro tre anni anche di quelli impiegati in servizi ad evidenza pubblica, oltre agli interinali con prestazioni di durata superiore ai 12 mesi, lascia di fatto l’amaro in bocca a molte categorie.
Maestre d’asilo che non sanno se e quante saranno incluse nella prima infornata di gennaio; assistenti sociali interinali, che l’ultimo concorso lo
hanno visto nel 2000 e nel frattempo operano nei municipi prendendo impegni a nome e per conto del Comune; i poliziotti municipali, sorpresi per l’esclusione dall’unico accordo di massima finora concluso. Tutti a caccia di un perché il numero legale sia di fatto mancato per “volontà” o meglio assenza della maggioranza. Solo 27 i consiglieri presenti. Stizza, palesemente mal dissimulata, trapela nelle parole e nelle espressioni degli stessi consiglieri della lista del sindaco Veltroni.
Mentre l’assessore alle risorse umane, Lucio d’Ubaldo, artefice del pre-accordo, allo scioglimento della seduta è uscito livido in volto. Lapidario Mirko Coratti, (Moderati per Veltroni), presidente del consiglio comunale: «È scandaloso che i consiglieri eletti non siano presenti.
Non si tratta solo di rispetto verso le istituzioni, ma verso i cittadini che li hanno votati. Soprattutto quando il consiglio è chiamato a discutere di
temi importanti come il lavoro». Gli stessi consiglieri di An, usciti dall’aula al momento dell’appello, hanno deciso con la loro assenza di non avallare il comportamento sibillino della maggioranza. I commenti non si sono fatti attendere: «Di maggioranza allo sbando», ha parlato Luca Malcotti (An), di «maggioranza irresponsabile», Vincenzo Piso (An).■



Roma■ «Oggi non parteciperò al Consiglio straordinario sul precariato
perché non credo sia questo il modo per rispondere alle loro giuste esigenze. Non è infatti con misure straordinarie, coi ‘bla, bla, bla’ o la demagogia
che si supera il disagio in cui vergognosamente vivono tante e tanti impiegati del Comune di Roma legati all’Amministrazione da un contratto di
precariato». Lo ha reso noto ieri, prima del consiglio, il capo gruppo della Rosa nel Pugno al comune Gianluca Quadrana. «Esistono – ha aggiunto Quadrana
- una commissione consiliare Lavoro e una commissione consiliare Personale che insieme ai capi gruppo di maggioranza e opposizione e agli assessori competenti, in primis quello delle Risorse Umane, Lucio D’Ubaldo, hanno tutta la legittimità e il potere per affrontare il tema con la stessa concretezza con la quale il Comune ha stabilizzato le figure professionali all’interno degli asili nido e delle scuole dell’infanzia».
Il leader della Rosa nel Pugno non si è fermato qui e ha rincarato la dose: «Credo – ha concluso Quadrana – che questo sia il percorso autentico e sincero per ridurre e superare il precariato all’interno dell’amministrazione
pubblica dando a questi lavoratori una certezza per il domani. Inoltre occorre riaffermare il valore delle professionalità interne all’amministrazione troppo spesso frustrate dal ricorso a consulenti esterni con un dispendio di risorse pubbliche che invece potrebbero e dovrebbero essere utilizzate per la formazione e l’aggiornamento del personale comunale». Nel pomeriggio il consiglio comunale non si è riunito, per mancanza del numero legale. Un'azione di “sabotaggio” dell'opposizione, che si è detta stanca di contribuire al normale andamento delle attività consiliari, quando i consiglieri della maggioranza non si presentano in Aula. Un sabotaggio che non ha frenato le polemiche.