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28.11.09

News - novembre 2009

Precari ISPRA
24/11: i precari ISPRA salgono sul tetto
la polizia interviene fra i precari
commenti politici
la notte sul tetto
sul tetto fino a una soluzione positiva
25/11: la prima notte sul tetto
una webcam sul tetto
si prepara la seconda notte sul tetto
26/11: i fantasmi dell'Ispra scaricati dallo Stato
i precari affrontano il terzo giorno sul tetto
Ancora sul tetto
27/11: primi risultati ma restiamo sul tetto
"vogliono denunciarci per la webcam"
un tavolo alla regione il 30 novembre
28/11 i precari attendono risposte

| il blog dei precari ispra | le foto | intervista rainews24 | segui in diretta con la webcam |

Lavoratori Agile (ex Eutelia)
2/11: serve un tavolo nazionale
4/11: occupata sede di Pregnana Milanese
5/11: assemblee permanenti negli stabilimenti di tutta Italia
No ai 237 licenziamenti
6/11: "Una messa per Agile"
7/11: il PD con i lavoratori
9/11: un incontro l'11 a Roma
10/11: blitz nella notte di una squadraccia al Tiburtino
il blitz dei bodyguard nella notte
Samuele Landi in questura
FIOM: il 17 sciopero e manifestazione a Roma
La società si dichiara estranea ai fatti
13/11: intervenga il governo
lavoratori occupano la sede di Padova
14/11: le ombre di Eutelia
14/11: in piazza la Cgil
"siamo più di 100mila"
in piazza per salvare Eutelia
17/11: Eutelia perde affare per 24 milioni
17/11: a Roma corteo Eutelia
urgente il congelamento del debito
la rabbia dei lavoratori invade Roma
Letta riceve i sindacati
assedio a Palazzo Chigi
Tra Rinaldini e Di Pietro, il sitin diventa assemblea
La vicenda Eutelia davanti a Palazzo Chigi
Tavolo convocato per il 27 novembre
23/11 all'Infedele i lavoratori Eutelia
24/11 la lotta va avanti colpo su colpo
spettacolo con i Tetes de Bois
Da Silvestri a Cristicchi il concerto per l'Eutelia
25/11 Eutelia guarda con fiducia al futuro
Eutelia: delibera conferimento ramo d'azienda
26/11: Eutelia in borsa -7,4%
Patria Socialista, RASH e Magazzini Popolari Casal Bertone occupano la sede del gruppo Barani
Giornalista minacciato, vado avanti
In piazza i dipendenti Eutelia
Vertice a Palazzo Chigi
Letta: azienda paghi stipendi e arretrati
Tremonti: commissariamento soluzione giusta
27/11: prosegue il sit in dei lavoratori a Palazzo Chigi
la notte dei lavoratori sotto Palazzo Chigi
Letta conferma l'impegno del governo
la rabbia dei lavoratori dalle piazze reali a quelle virtuali
Il governo si muove, ma i sindacati bocciano il piano
Sono il cattivo di Eutelia, ma le bugie le dice Santoro
Tremonti contro Eutelia, cattiva gestione

| coordinamento sindacale nazionale agile (ex eutelia) | AGILE workers |

Lavoratori Alcoa
3/11: disperazione sulla torre
Cappellacci: pronto a incontrare i lavoratori sul silos
Giovedì a Roma sit in dei sindaci del Sulcis
sit in a Cagliari
5/11 sit in dei sindaci a Roma
"Salvare l'industria del Sulcis"
Sindacati parzialmente soddisfatti
6/11 operai bloccano le strade
7/11 striscione allo stadio Sant'Elia
9/11 mercoledì nuovo sit in dei sindaci a Roma
10/11 malore a sessanta metri da terra
lavoratori bloccano l'attracco della nave Tirrenia
sesto giorno senza cibo
11/11 i lavoratori ALCOA a Palazzo Chigi
12/11 tavolo sull'energia, e Cappellacci sale sul silos
la decisione slitta dal 17 al 30 novembre
13/11 i lavoratori bloccano la SS130
14/11 i lavoratori ALCOA al corteo della Cgil
16/11 i lavoratori puntano a Palazzo Chigi
i sindacati uniti per il Sulcis
17/11 ALCOA premiata per la sostenibilità
18/11: scontri insulti e manganellate
video
Scajola incontra i vertici dell'azienda e i sindacati
Scajola: l'ALCOA non chiude
prima i manganelli, poi spiragli
19/11 FIOM: inaccettabile l'ottimismo del governo
arriva l'accordo, incognita per Vinyls
20/11 L'ALCOA sospende le attività a Fusina e Portovesme
L'ultimatum dell'azienda
Gli operai sequestrano dirigenti e stabilimenti
CGIL: non possiamo tollerare la chiusura dell'ALCOA
Operai sequestrano dirigenti: video choc
il vescovo di Iglesias: apprensione per la crisi
occupazione a oltranza
l'azienda si impegna a non intraprendere azioni per 15 giorni
Alcoa, il parassita (statale) che inquina
La crisi della multinazionale ALCOA
La Commissione Europea chiede 300 milioni all'ALCOA
Carabinieri: nessun sequestro di persona
21/11 tolto il blocco ai cancelli, resta il presidio
sit in a Roma il 26/11
Dopo 20 giorni gli operai scendono dal silos
Si allarga la protesta, assemblea degli operai
22/11 gli operai: lasceremo al buio l'intera Sardegna
23/11 blitz alla centrale ENEL
stop alla centrale ENEL nella notte
Agonia chiamata ALCOA
24/11 giovedì sciopero e manifestazione a Roma
corteo dei lavoratori in Regione
25/11 c'è Alcoa e Alcoa?
partono da Mestre i lavoratori Alcoa
in partenza 500 operai da Olbia
26/11 parte il corteo dei lavoratori ALCOA
scontri a Roma: ferito sindacalista
la questura: nessun poliziotto ha usato manganelli
tensione al corteo dei dipendeti ALCOA, c'è l'accordo
manganellate alla romana per l'ALCOA
questura: 3 agenti contusi
azienda disponibile a ritirare la CIG
ALCOA sospende la cassa integrazione
"ho ricevuto una manganellata alle spalle"
Roma: città chiusa per la rabbia del Sulcis
Alcoa: intesa per il futuro
27/11 assemblea a Marghera


Vinyls
27/11 Sospesa l'occupazione a Porto Torres

MTM-BRC
La fabbrica dei precari a Livorno

Università
Blitz alla CRUI
18/11: a Torino occupato il rettorato
L'Onda protesta anche di notte
19/11 protesta dei precari di lingue a Catania
20/11 il documento dell'assemblea nazionale
26/11 CRUI: a rischio stipendi

Scuola
2/11 sit in davanti alle sedi regionali RAI
La documentazione dell'occupazione del liceo di Ischia
11/11 occupato il Tasso a Roma
11/11 il "posto fisso day"
16/11 coordinamento precari: sciopero l'11 dicembre
17/11 studenti in piazza, tensioni a Milano
17/11 occupato il liceo Fracastoro a Verona
18/11 Decreto precari: ok del senato
19/11 occupato il Mamiani e flashmob a Roma
20/11 Torino. occupata sede del MIUR
23/11 sitin degli studenti al MIUR
23/11 ogni precario fa risparmiare allo stato 9mila euro
23/11 occupato il liceo Volta a Milano
26/11 duemila studenti in corteo a Roma in solidarietà col Mamiani occupato
27/11 il dramma dei precari della scuola diventa un calendario
28/11 Torino, corteo degli studenti

Pubblico impiego e enti locali
3/11 mobilitazione dei precari a Bologna
5/11 Proteste e tafferugli a Taranto
Protesta a Cagliari dei precari disabili della provincia
Calabria: protesta dei precari della regione
25/11 corteo dei precari a Palermo

Varie
l'agenda 2010 dei lavoratori INNSE

Diario delle aziende in crisi

Una mappa dell'Italia della crisi

Vale Rossi e la Yamaha che licenzia gli operai

Umbria. Prc e Sl: necessario reddito sociale

i precari della partita IVA

Giornalisti e precari: il futuro dell'informazione

il programma EXIT cerca precari

Posti di lavoro in palio al supermercato

16.6.08

Precari del Sant'Andrea occupano la direzione generale


ROMA - Dopo il blocco di oggi di via di Grottarossa e l'occupazione della Direzione generale, il Coordinamento dei lavoratori Fantasma del Sant'Andrea fa sapere che lo stato di agitazione non si ferma e annuncia per domani iniziative a sorpresa ("vi stupiremo con effetti speciali"). L'appuntamento è alle 8.30 sul piazzale dell'ospedale.

"Sono tre anni che portiamo avanti una lotta dura e faticosa per la stabilizzazione. Abbiamo ottenuto due leggi regionali, una delibera di Giunta, e una del Direttore generale- ricorda il Coordinamento- Ci manca soltanto l'autorizzazione a partire da parte della Regione. Il presidente Marrazzo ha ritirato la delega all'assessore Battaglia e ora sono i suoi uffici a dover dare questa autorizzazione. Non siamo disposti ad aspettare ancora né ad essere ostaggio degli equilibri politici della Regione. Rispettate le leggi! Assunzione dei primi 200 esternalizzati entro giugno come previsto in delibera".

16 giugno 2008

6.4.08

Sfruttati in nome di Dio - La ricetta dell’ORP contro precarietà e lavoro nero?! Il licenziamento per chi protesta

Presidio mercoledì 9 Aprile dalle ore 16.00 in Largo di torre Argentina, Roma

L'8 marzo, come è noto [leggi l'articolo su Liberazione e i comunicati Cobas 1 - 2], alcune lavoratrici degli Open Bus dell’Opera Romana Pellegrinaggi (O.R.P.) hanno denunciato la condizione di assoluta precarietà nella quale sono costrette ad operare da anni: un rapporto di lavoro mai formalizzato con un contratto, senza nessuna tutela e senza nessun rispetto delle leggi vigenti in materia di rapporti di lavoro.

Per tutta risposta, l’O.R.P. anziché regolarizzare tutte le lavoratrici in nero, ha allontanato tutto il personale senza contratto e conferito mandato alla Società di lavoro interinale Quanta (che già fornisce circa 20 lavoratrici) il reperimento di nuovo personale in sostituzione di quello lasciato a casa. La Quanta, da parte sua, ha iniziato a selezionare il personale per l’attività di hostess di bordo, tra cui anche parte di quelle hostess che già lavoravano senza contratto, sottoponendo tutti le “aspiranti” hostess ad una prova scritta e orale di conoscenza della lingua inglese.

A prescindere che è altrettanto irregolare per l’O.R.P. gestire il servizio della Roma Cristiana con solo personale in affitto, risulta oltretutto inaccettabile sottoporre il personale che da anni già lavora in nero ad una prova selettiva che, tra le altre cose, è già stata effettuata all’inizio del rapporto di lavoro direttamente dall’Amministratore Delegato dell’O.R.P., Padre Caesar Atuire o altre persone da lui delegate (…o l’O.R.P. vuole sostenere che i milioni di pellegrini venissero accolti dalle “animatrici pastorali” in lingua latina?!).

Riteniamo il tentativo di evitare la dovuta regolarizzazione di tutto il personale che ha già operato senza contratto un’inutile provocazione e per questo invitiamo la dirigenza dell’O.R.P. a stabilizzare con un contratto giusto e dignitoso tutte le lavoratrici. In tal senso, sollecitiamo un intervento a sostegno della vertenza delle precarie dell’O.R.P. da parte degli Assessorati competenti del Comune e Provincia di Roma e della Regione Lazio.

Da parte nostra continueremo a sostenere il percorso legale e di lotta delle hostess della Roma Cristiana fino alla loro effettiva stabilizzazione.

Sosteniamo tutte e tutti la lotta delle precarie dell’O.R.P. partecipando al presidio che si terrà Mercoledì 9 Aprile dalle ore 16.00 in Largo di torre Argentina (lato libreria Feltrinelli), Roma

Roma, 4 aprile 2008 - Cobas del Lavoro Privato (aderente Cobas - Confederazione dei comitati di base)
per info: 3496946710 - 06/77591926

18.3.08

Precari di Action si "sposano" davanti a casa di Berlusconi a Roma

ROMA (17 marzo) - Militanti di Action hanno manifestato oggi davanti alla residenza-ufficio di Silvio Berlusconi a Roma mettendo in scena un finto matrimonio per criticare la battuta con cui la settimana scorsa il leader del Pdl aveva esortato una precaria a risolvere ogni problema sposando suo figlio o qualche altro milionario.

Un centinaio di persone, poco prima delle 15, ha scortato una coppia in abiti da nuziali davanti a Palazzo Grazioli in via del Plebiscito gettando anche riso contro il portone della residenza di Berlusconi. Prima di essere dispersi dalle forze dell'ordine, ha riferito un testimone, i militanti di Action hanno anche distribuito un volantino su cui è scritto: «Altro che contratto di matrimonio, reddito di cittadinanza subito: tuo figlio non lo sposeremo mai».

I manifestanti, «poche decine» secondo la polizia, sono stati identificati. Non è la prima volta che la casa di Berlusconi, viene preso di mira da militanti dell'area della «sinistra antagonista». I «disobbedienti romani» vi scaricarono tre bidoni di letame nel 2003, e nel 2005 la stessa Action, l'agenzia che a Roma si batte per il diritto alla casa, vi improvvisò una manifestazione contro gli sfratti.

E i precari mettono il voto in vendita

ROMA (17 marzo) - «Vendo il mio voto», «Avremo una pensione anche noi?», «Appena laureato e già disoccupato». Sono questi gli slogan scritti su cartelli bianchi da alcuni manifestanti che da qualche giorno «sfilano» per le vie del centro di Roma. Una protesta che approdata anche sul web.

Giovedì scorso una quindicina tra uomini e donne, tutti di età compresa tra i 18 e i 30 anni circa, hanno manifestato con vari cartelloni uno dei quali recitava «Metto in vendita il mio voto», per protestare contro la mancanza della prospettiva di un lavoro stabile. Turisti, negozianti e semplici romani di passaggio per via del Corso, via dei Condotti, piazza di Spagna e vie limitrofe si sono imbattuti nella singolare iniziativa spontanea, mostrando curiosità per le rivendicazioni dei ragazzi ed esprimendo, in alcuni casi, la loro solidarietà. Venerdì i manifestanti si sono dati appuntamento in varie zone della Capitale, da quelle più centrali a quelle più periferiche. Al momento non si sa ancora bene a chi o a cosa faccia capo il gruppo di dimostranti. Unico segno di riconoscimento dei ragazzi è una maglietta con la scritta «Votantonio».



Guarda il video

Guarda il video/2

19.2.08

Finalmente gli Artisti di Roma hanno un “mercato”

Finalmente gli Artisti di Roma hanno un “mercato”………

Sabato 16 febbraio 2008 il Coordinamento in rappresentanza di 30 associazioni di artisti visivi di Roma, ha “liberato” a Corviale uno spazio progettato e costruito come mercato coperto e mai utilizzato.
Gli artisti di Roma denunciano come in questi ultimi 10 anni, gli spazi per l’arte contemporanea si siano sempre più ridotti. La causa è nella logica amministrativa che ha preferito “favorire” solo grandi eventi e in generale il “magna e bevi” con l’invasione di pizzetterie e wine bar.
Il risultato di questa politica è sotto gli occhi di tutti, con l’aumento proporzionato dei prezzi e degli affitti e l’espulsione dal centro di artigiani, abitanti storici e artisti.
A fronte di questa situazione, gli artisti di Roma pongono con urgenza la questione dell’utilizzo del patrimonio immobiliare e chiedono l’assegnazione di spazi, affinché si possa costituire quella rete d’attività culturali e artistiche, necessaria alla connessione con Accademie, Musei e Fondazioni,
primo passo per colmare il vuoto tra la formazione e la professione.
La nostra azione vuole rendere visibile il patrimonio di opere e artisti che anima la città, per fare di Roma un luogo che vada oltre i suoi “ruderi” storici, ed entrare finalmente e a pieno diritto, nella “Contemporaneità”.

Su questi temi, Domenica 17 febbraio alle ore 15 si terrà un’assemblea generale per concordare modalità e obbiettivi.


Coordinamento Associazioni Artisti Visivi di Roma.

2.2.08

6 novembre 2007: contestazione a Epifani

Spesa proletaria, giudice si astiene

SPESA PROLETARIA, GIUDICE SI ASTIENE: ATTI A TRIBUNALE ROMA
E' la sorella di pm Cosenza che ha chiesto condanna per Casarini

Roma, 31 gen. (Apcom) - Sospeso il processo sulla spesa proletaria per l'astensione del giudice a latere, sorella del pm responsabile dell'inchiesta di Cosenza riguardo una presunta associazione sovversiva guidata dai leader del movimento no global italiano, Luca Casarini, Francesco Caruso e Francesco Cirillo. Si è aperta e subito chiusa la prima udienza, a Roma, del procedimento a carico di 39 persone, tra cui lo stesso Casarini, l'ex consigliere comunale Nunzio D'Erme e Guido Lutrario, per i fatti del 6 novembre 2004, quando in occasione delle manifestazioni contro la precarietà, dal supermercato Panorama, sulla Tiburtina, e dalla libreria Feltrinelli, di Largo Argentina, vennero portati via beni e oggetti vari per alcune migliaia di euro.

Ora sarà il presidente del tribunale di Roma, Paolo De Fiore, a stabilire se sussiste una incompatibilità del giudice Alba Fiordalisi, componente della X sezione collegiale del tribunale, o se invece il suo legame di parentela con il pm Domenico Fiordalisi, non sia "ostativo" alla necessaria "terzietà". E' quindi durato poco meno di due ore il presidio indetto per oggi all'ingresso principale della cittadella giudiziaria e di - il movimento - aveva dato pubblicità nei giorni scorsi, attraverso post su internet e mail della rete dei centri sociali della Capitale.

Secondo la ricostruzione fornita, in un comunicato, quel 6 novembre, "si svolse una importante giornata di mobilitazione contro la precarietà e per il diritto a un reddito garantito". Quel giorno, insomma, "si stavano portando avanti azioni dimostrative e di denuncia sociale e politica su un problema reale e concreto: l'iniziativa che fu svolta la mattina presso il supermercato Panorama fu in realtà un'iniziativa ampiamente pubblicizzata, nell'ambito della quale i manifestanti cercarono di contrattare con il direttore del supermercato una tariffazione sociale per beni di prima necessità, il 'Paniere precario', mentre durante il corteo del pomeriggio alcuni precari e studenti universitari, davanti alla libreria Feltrinelli, parlavano del bisogno di garantire il diritto al libero accesso, indipendentemente dalle condizioni di censo, alla cultura e a beni di primaria importanza, come possono essere appunto libri e altri materiali utili nel processo formativo".

Inizialmente erano 105 le persone che erano state identificate. Ma a giudizio sono invece 39 per i reati, a vario titolo, di rapina aggravata, lesioni e danneggiamento. Contro il processo di Cosenza alcuni manifestanti hanno esposto un piccolo striscione. Il pm calabrese ha richiesto pene per un totale di 50 anni , per i 13 imputati per il reato di associazione sovversiva, con l'accusa di "turbare l'esecuzione delle funzioni del governo italiano, sovvertire violentemente l'ordinamento economico costituito nel nostro Stato, sopprimere la globalizzazione dei mercati economici, alterare l'ordinamento del mercato del lavoro" e con la finalità di provocare incidenti nelle città di Napoli e Genova durante le proteste del 2001. I "compagni e le compagne di Roma", in una nota, considerano l'accusa "immotivata, inaccettabile, ridicola".

6.11.07

4 Novembre. Iniziate presso la sede Ikea Anagnina le riprese del Film documentario

"La Scommessa dei Bamboccioni: esci di casa se ci riesci":
spronati dalle dichiarazioni del ministro Padoa Schioppa alcuni bamboccioni si sono messi insieme per andare via di casa.

Una produzione Vida Loca.

La prima scommessa non ha avuto successo.
Ma i bamboccioni non si sono certo afflitti e non si fermeranno finchè non riusciranno ad andare via di casa Le proveranno tutte.
Partecipa alla sfida o seguila sul sito.
Intanto per far sentire la loro voce parteciperanno allo sciopero generalizzato del 9 Novembre. Appuntamento dunque venerdi 9 Novembre alle ore 10 alla facoltà di lettere di Roma Tre.
Se Roma è precaria...vivi la Vida Loca!
www.romaprecaria.org
FOTO

4.11.07

Vita precaria? Casa garantita!

VITA PRECARIA? CASA GARANTITA!

Questa mattina più di cinquanta precari, giovani, famiglie e migranti, organizzate nel Blocco Precario Metropolitano, hanno liberato una palazzina ristrutturata e abbandonata da più di un anno nel quartiere di Vigne Nuove, nella periferia nord est di Roma. Un'azione di riappropriazione di reddito in una zona della città che vede l'invasione di cemento del Piano di recupero urbano, 650 mila metri cubi di edilizia privata e commerciale. Di case popolari, invece, neanche l'ombra.


Centri commerciali, abitazioni a prezzi di mercato esorbitanti, meganegozi di grandi catene nazionali. Un consumo di suolo eccezionale e un’organizzazione del lavoro dove la precarietà è la norma.

I redditi e i salari sono sempre più bassi, l’accesso agli affitti sempre più complicato, soprattutto in presenza di un lavoro precario. Migliaia di famiglie rischiano lo sfratto e molte altre, che hanno stipulato mutui, sono sull’orlo del pignoramento. La graduatoria per una casa popolare ha superato le trentamila unità. I disperati che vivono nelle baraccopoli sono in costante aumento. Per i giovani e i precari è completamente preclusa la possibilità di costruirsi un futuro, laddove la casa dovrebbe essere invece una forma di reddito indiretto.

Le riposte del governo sono ridicole: 550 milioni di euro in Finanziaria (di questi a Roma ne arriveranno 40) serviranno, forse, per risanare alloggi pubblici da destinare alle famiglie sfrattate o a rischio di sfratto. E tutte le altre? Se è vero che in Italia sono 3 milioni e 600mila i nuclei nella soglia di povertà relativa e le case popolari solo 800mila, possiamo ben dire che c’è qualcosa che non va.

Mentre l’emergenza diventava sempre più drammatica c’è chi si è arricchito. I signori del mattone hanno fatto grandi speculazioni finanziarie e le banche hanno svolto un ruolo di rilievo nella dismissione di patrimonio pubblico. Migliaia di alloggi degli enti, dell’Ater e del Comune sono stati svenduti, senza produrre nessun vantaggio per chi aveva bisogno di casa, anzi la situazione è continuamente peggiorata.

Il sindaco di questa città, leader del partito democratico e forse futuro presidente del consiglio, sta gestendo l’emergenza senza dare prospettive e respiro a chi vive il disagio abitativo. Tampona la situazione con i residence e con il sostegno all’affitto, non blocca gli sfratti con una sua ordinanza diretta, coltiva i rapporti con Caltagirone, strizza l’occhio all’Acer (associazione costruttori romani) e alle cooperative, parla di fondi etici e alloggi sociali, tollera le occupazioni perché comunque danno un tetto a migliaia di famiglie, spende i soldi dell’emergenza finanziando carrozzoni come Risorse per Roma e l’Agenzia degli affitti per gli universitari fuorisede, non ha nessuna conoscenza del proprio patrimonio residenziale abbandonato al degrado e alla capacità degli inquilini di autogestirlo e di difenderlo.

Il piano che prevede 10mila nuovi alloggi popolari non è certo un piano delle certezze. Con quali soldi e in quali aree verranno costruiti? Rischiamo nuove colate di cemento in cambio di poche case popolari? La delibera 110/05 servirà solo a governare l’emergenza o riuscirà a dare un ruolo concreto all’amministrazione comunale nelle politiche abitative cittadine?

Vogliamo sottrarre cemento alla speculazione e costruire dal basso un nuovo diritto all’abitare, inteso come bene comune da difendere e affermare. Il governo e le amministrazioni locali devono decidere se far parte del problema o della soluzione: con gli squali del mattone o con i precari, le famiglie, i giovani e i migranti.

Chiediamo

Al municipio: un tavolo di trattativa sull’emergenza abitativa e un piano per il diritto all’abitare.

Al sindaco: il blocco degli sfratti e degli sgomberi tramite ordinanza pubblica, la definizione chiara del piano abitativo comunale legato al fabbisogno reale, lo stop alla vendita del patrimonio residenziale pubblico.

Alla Regione: un finanziamento adeguato delle politiche abitative, la chiusura dell’Ater, il blocco delle vendite degli alloggi popolari, la tutela dell’ambiente e del piano paesaggistico minacciato dalle richieste dei costruttori che puntano alla deregolamentazione dei piani regolatori.

Al governo: 3 miliardi annui per affrontare l’emergenza e iniziare la programmazione di un piano di edilizia popolare all’altezza della situazione, la tassazione della rendita fondiaria, l’abrogazione della legge 431/98.


B.P.M.------->Blocco Precario Metropolitano
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APPUNTAMENTO ORE 8,30 PIAZZA SEMPIONE<<

26.10.07

26-27 Ottobre Dal bisogno dell’emergenza abitativa… verso il sogno di una citta' dei diritti”

ImageDue anni or sono occupammo con le nostre tende e le nostre speranze i cortili dei palazzi abbandonati dell’IPAB San Michele. Si sapeva ancora poco del grande scandalo legato a “Lady Asl” e degli 80 milioni di euro rubati dalle casse della sanità laziale grazie alla grande truffa delle cliniche fantasma.
Dopo due anni, tante manifestazioni, picchetti antisgombero, notti in bianco, abbiamo occupato quei palazzi lasciati al degrado e alle ruberie e infine strappato uno straccio di diritto ad essere riconosciuti come emergenza abitativa… e da qui ripartiamo.
Siamo emergenza abitativa, lo dice la delibera del Comune di Roma n°110 del 2005, ma cosa significa e cosa significa nella testa di chi amministra la città e le sue trasformazioni garantire il diritto alla casa?
In questo quartiere si parla di cementificare con oltre 200.000 m3 di nuova edilizia residenziale privata sull’area dell’ex Fiera di Roma in aggiunta ai centri commerciali e alberghi di lusso che già sono stati realizzati. E questo per rimanere dentro la sola Tormarancia ma se attraversiamo la Colombo scopriamo che stanno creando il Campidoglio 2 nell’area degli ex mercati generali, sedi della Terza università su tutta via Ostiense, piscine per i mondiali di nuoto del 2009 e relative foresterie su quelli che ora sono campi di calcio e strutture pubbliche per lo sport.
Un nuovo processo come quello già avvenuto nel centro storico e che ha provocato l’espulsione, tra le altre cose, dei ceti popolari verso una periferia estrema, senza servizi e senza collegamenti.
Mentre nel frattempo i grandi costruttori (quei vari Coppola, Ricucci, Caltagirone…) si arricchiscono a dismisura trasformando le case e i palazzi di questa città in quelle che sono state definite “case di carta” per il fatto di essere ormai solo un prodotto finanziario.
Questo processo è indirizzato solo dalle logiche della speculazione e per questo la popolazione ne è esclusa, tagliata fuori.
Noi invece vogliamo partecipare, vogliamo innanzitutto che venga garantito un diritto ad essere informati su quali sono i progetti che stanno per calare sulle nostre teste. In secondo luogo vogliamo delle garanzie sulla città di domani: se è vero che oggi la precarietà abitativa caratterizza larghissime fasce di popolazione, quali sono gli strumenti che domani garantiranno quel diritto all’abitare che oggi a Roma è negato? Dai mutui a tasso variabile che strozzano i bilanci di famiglie sempre più precarie, agli affitti saliti del 150% in soli 10 anni, il mercato immobiliare romano dimostra di non essere in grado di garantire una CASA PER TUTTI/E!
I movimenti di lotta per la casa portano avanti da anni la battaglia per un rilancio dell’edilizia residenziale pubblica (E.R.P.) dal punto di vista degli investimenti e della qualità della vita.
Tra le proposte che le lotte hanno prodotto c’è quella dell’autorecupero, da anni divenuta legge regionale, che nasce dalla necessità di partire dai territori e valorizzare i beni immobiliari pubblici in esso presenti, abbandonati al degrado, che vengono ristrutturati e trasformati in case per chi non trova, e non può trovare, nel mercato dei mutui e degli affitti la soluzione.

Per questo invitiamo tutta la popolazione di quartiere a partecipare alla

ASSEMBLEA PUBBLICA
Venerdì 26 ottobre
Ore 17.30
presso l’occupazione abitativa di via del Casale de Merode, 6A

Parteciperanno:

Andrea Catarci Presidente XI Municipio
Gianluca Peciola Assessore alle Politiche Abitative, XI Municipio
Dante Pomponi Assessore per le Politiche per le Periferie ed il Lavoro del Comune di Roma

Con Celestini i precari di Atesia

Alla presentazione domani alla Festa del Cinema di Parole Sante, di Ascanio Celestini, saranno presenti anche i veri protagonisti del documentario: i lavoratori precari riuniti nel collettivo Atesia del call center romano di Cinecittà, una realtà lavorativa divenuta un simbolo del mondo del lavoro nell'era del precariato.

Dopo la proiezione e il dibattiro di domani sera all'Auditorium, si terrà un concerto con Ascanio Celestini e i musicisti del disco di Parole Sante, edito da Radiofandango.

15.6.07

Pensionati: 200mila in piazza

La giornata di lotta dei pensionati

200 mila in piazza
A Roma la polizia disperde il corteo

Difficile non iniziare il resoconto di questa "Giornata di lotta" dei pensionati italiani da quanto avvenuto a Roma, dove la polizia ha disperso un gruppo di manifestanti nelle vicinanze di Palazzo Chigi. Ne sono scesi 200 mila, in piazza, in tutta Italia, chiedendo al governo politiche sociali più incisive, l'aumento dei vitalizi, un aiuto concreto contro l'erosione del potere d'acquisto. Una manifestazione indignata ma pacifica. Ma chi avrebbe mai immaginato che le forze dell'ordine di un governo di centrosinistra disperdessero un corteo di pensionati? E' successo anche questo. E i sindacati, letteralmente esterrefatti, lo giudicano "un episodio incomprensibile", che fa seguito - aggiungono - "all'inspiegabile diniego da parte della Questura di Roma" di organizzare una "pacifica catena umana da Palazzo Madama a Piazza Montecitorio".

E' quanto affermano in un comunicato congiunto i tre segretari del Lazio di Cgil Walter Schiavella, di Cisl Roma Danilo Reali, e Uil Lazio Luigi Scardaone, annunciando che Cgil Cisl Uil ''oggi stesso inoltreranno una richiesta urgente di incontro al Questore di Roma''. ''Al termine della manifestazione unitaria, cui hanno partecipato circa 5.000 persone, alcune decine di pensionate e pensionati - ricostruiscono i sindacati - si sono radunate sotto la Galleria Alberto Sordi, scatenando una reazione certamente non proporzionata ai reali rischi rappresentati dal passaggio di alcune decine di terribili settantenni armati di palloncini e cappellini colorati''. ''Le forze dell'ordine infatti - ricostruiscono Cgil, Cisl e Uil - su ordine di zelanti funzionari, hanno proceduto all'identificazione dei presenti e di chi si trovava a transitare nella Galleria. Alcuni dirigenti sindacali, intervenuti per verificare quanto stesse accadendo e a difesa di coloro che, sprovvisti di documenti di identita', venivano minacciati di essere portati in Questura, sono stati identificati. Tra essi Pierpaolo Baretta e Salvatore Biondo, rispettivamente segretario generale aggiunto Cisl e segretario Cisl Roma e Walter Schiavella, segretario generale della Cgil Roma e Lazio. Il tutto - sottolineano - sotto le telecamere dei TG nazionali presenti''.

Una ricostruzione dei fatti però smentita dalla Questura di Roma, secondo la quale "i manifestanti hanno lasciato ordinatamente piazza Santi Apostoli e successivamente circa 150 manifestanti hanno raggiunto a piccoli gruppi le adiacenze di piazza Colonna, vicino a Palazzo Chigi. Questi ultimi hanno sostato per una cinquantina di minuti senza alcun intervento nei loro confronti di alcun genere".
In seguito, nel pomeriggio, i rappresentanti sindacali del Lazio hanno incontrato il questore di Roma, Marcello Fulvi, per chiarire quanto avvenuto. Il colloquio - si legge sempre in una nota della Questura della Capitale - è stato "connotato dalla massima cordialita' reciproca" e "nel corso della conversazione sono stati chiariti alcuni episodi di lieve entita' dovuti ad eccesso di zelo, che non inficiano il rapporto di correttezza sempre intercorso tra le organizzazioni sindacali e la Questura di Roma".

Le manifestazioni
I pensionati italiani hanno risposto in maniera massiccia all’appello dei sindacati e sono scesi in piazza, in tanti. Un’ideale manifestazione collettiva rivolta direttamente al governo con due richieste precise: approvare la legge sulla non autosufficienza, dare più soldi alle pensioni. “Le famiglie vanno sostenute nei fatti e non con le parole”, si legge nel volantino di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, che ora chiedono al governo di non ignorare una protesta di tali proporzioni. Le pensioni, ricordano i sindacati, hanno perduto il 30 per cento del potere d’acquisto. Quanto ai fondi per la non autosufficienza, ammontavano a 100 milioni di euro, ora sono diventati 70 perché 30 sono stati utilizzati per ripianare i debiti della sanità. Col risultato che arrivare alla “quarta settimana” del mese, per molti, diventa un’impresa. A suffragare queste considerazioni ci sono le cifre diffuse dall’Istat, che spiegano come un terzo dei pensionati versi in condizioni di povertà. Nel dettaglio, il 24 per cento è costretto a vivere con meno di 500 euro, il 31 per cento con importi che non superano i 1.000 euro.

“Si è trattato di una manifestazione importante, che è andata molto bene e che risulta ancora più influente visto che arriva a pochi giorni dall'apertura del tavolo di concertazione col governo”, commenta il leader della Cgil Guglielmo Epifani. “È un segnale esplicito – aggiunge – che il sindacato manda all’esecutivo perché orienti il confronto in questa direzione, cioè rispondere alle richieste dei lavoratori precari e dei pensionati”.

Erano in 20 mila a Napoli e Torino, 15 mila a Firenze e Bologna, 12 mila a Roma, 5 mila a Palermo, L’Aquila e Cagliari, oltre 6 mila a Bari: sit-in, corteo, comizi e “passeggiate” hanno riguardato oggi oltre cento città italiane.

Soddisfazione sull’esito della manifestazione arriva anche da Silvano Miniati, segretario generale Uil Pensionati: “Il governo tenga conto di questa protesta e decida al più presto misure a favore della popolazione anziana e pensionata”. Il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, da parte sua, chiede il rispetto degli impegni, perché “la gente non ce la fa più”. “Questa – afferma – è l’Italia che ha lavorato e che ora si trova con un pugno di mosche in mano. E poi, ci sono centinaia di migliaia di persone non autosufficienti. Si deve risolvere questa vicenda, altrimenti non saremo disposti a discutere di nessuna altra cosa. Speriamo che Prodi mantenga la parola”.

(www.rassegna.it, 12 giugno 2007)

28.5.07

28/5 Roma. Il lavoro che non si vede

Premiazione il 28 maggio a Roma. Con Serena Dandini, Ascanio Celestini e la Banda Osiris

Scelti i finalisti di “Il Lavoro che non si vede” il concorso giornalistico televisivo sul lavoro organizzato da Nidil Cgil, Ucca, Arci, Articolo 21 e Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi e promosso da Regione Lazio, Provincia di Roma, Comune di Roma, Cgil Roma e Lazio, Sistema Servizi Cgil, Fondazione Di Vittorio, Facoltà di Scienze della Comunicazione Università degli Studi La Sapienza e FNSI, federazione nazionale stampa italiana. In collaborazione con Consum.it, e Unipol Assicurazioni. “Il lavoro che non si vede”, che rientra nel progetto “Obiettivi sul lavoro – racconti di precarietà”, è una sezione del Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi giunto quest’anno alla XIII edizione.
Sette i servizi in corsa per il premio 2007 che sarà consegnato lunedì 28 maggio a Roma in un appuntamento speciale di “Parla con Me”, nota trasmissione di Serena Dandini. Partecipano Ascanio Celestini e la Banda Osiris. La serata si svolgerà al teatro Ambra Jovinelli di Roma (via Guglielmo Pepe 43/47) ore 21. L’ingresso è gratuito su invito, fino ad esaurimento posti.


Questi i nomi dei 7 finalisti e le sinossi dei servizi:
Santo Della Volpe, VITA DA OPERAIO (TG3 Primo Piano - Rai Tre). La vita, i problemi, la giornata ed il lavoro di un operaio dal risveglio alla linea di montaggio della Carrozzeria Fiat Mirafiori.
Paolo Zagari, Fabio Trappolini, IL MERCATO DELLE BRACCIA. (Un Mondo a Colori – Rai Educational). Inchiesta nei cantieri edili italiani, dove sempre maggiore è la presenza dei lavoratori immigrati, molto spesso irregolari, sottopagati e vittime di incidenti sul lavoro, anche mortali.
Donato Placido, MORIRE PER UN GIORNO DI LAVORO (Tg2 Dossier – Rai Due). Cento morti al mese. Quasi un milione di feriti all’anno. Sono queste le cifre degli incidenti sul lavoro. Terribili, eppure non suscitano l’attenzione del grande pubblico. L’inchiesta di Tg2 Dossier ha tentato di raccontare questa realtà attraverso alcune storie emblematiche.
Michele Buono, Piero Riccardi, GLI ESTERNALIZZATI (Report – Rai Tre). Infermieri, centralinisti, archivisti, impiegati, sono diventati tutti lavoratori co.co.co., a progetto, interinali, noleggiati a ore, esternalizzati. Lavoratori pagati trecento, cinquecento, o se fortunati, ottocento euro al mese. E senza avere diritto alle ferie, ai giorni di malattia, e neppure alla pensione.
Vincenzo Guerrizio, PIAZZA DELLE BRACCIA ( Ballarò - Rai Tre). Ogni notte, nella piazza principale di Canicattì, centinaia di persone, quasi tutte rumene, attendono la chiamata per una giornata di lavoro. Il mercato delle braccia, per il lavoro nei campi e nei cantieri, si ripete ogni giorno, tra sfruttamento, mancanza di garanzia e di sicurezza, sotto gli occhi di tutti.
Alessandro Sortino e Francesca Biagiotti “L’INFERNO DEI CALL CENTER” (Le Iene _ Italia Uno). Alcune fondamentali attività che tengono in piedi marchi delle imprese di telecomunicazioni, (assistenza ai clienti, vendita dei servizi) sono svolti in luoghi totalmente anonimi, da lavoratori sottopagati e privi di garanzie, ingaggiati da imprese locali. Mister Bianco, un comune in provincia di Catania, si è trasformato in un vero e proprio distretto dei call center, nella zona industriale, in capannoni anonimi lavorano i giovani precari.
Giovanni Anversa e Elio Mazzacane, MATTEO VALENTI, (Racconti di Vita – Rai Tre). Il filmato da voce alla testimonianza della madre di Matteo Valenti, morto a 23 anni in una fabbrica di cere dove lavorava come apprendista. In sua memoria è nato a Viareggio il Comitato popolare Matteo Valenti, per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro.

A giudicare i servizi è una giuria composta da: Italo Moretti, Presidente giuria Premio Ilaria Alpi, Fulvio Fammoni, Segretario Confederale Cgil, Filippo Ottone Vice coordinatore Sistema Servizi Cgil, Davide Imola, segretario nazionale NIdiL-Cgil, Alessandra Tibaldi, assessore al lavoro Regione Lazio, Dante Pomponi, assessore al lavoro Comune di Roma, Renzo Santelli della Fnsi e Gerardo Bombonato, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna.
I vincitori saranno due, uno per i servizi brevi e uno per gli approfondimenti.
Per i giornalisti interessati, da mercoledì 23 maggio, sono disponibili su DVD gli estratti di 3 minuti delle inchieste finaliste.
La XIII edizione del Premio Ilaria Alpi si terrà dal 3 al 9 giugno al Palazzo del Turismo di Riccione.


26/05/2007

15.5.07

Siamo tutti agenti dell'intelligence precaria

MayDay - Reclaim - Conspiracy

MayDay: cospira e reclama!
Anche quest'anno un mare in un gioiosa tempesta. Milano e Napoli, la cospirazione precaria si sente e si vede.
Siamo andati, come ogni anno ormai, ad infoltire le schiere di precari in agitazione e dopo 7 anni ritrovarsi di nuovo in decine di migliaia sta a significare ancor più di prima che la lotta alla precarietà, per il reddito e i nuovi diritti, è ancora viva, anzi oggi ancor di più centralità dello scontro e possibilità di generalizzazione del conflitto.

Siamo andati a Napoli e a Milano, dando un segnale, ancora una volta di continuità, cosi come gli scorsi anni, insieme alle diverse mayday, partecipammo alla stesura di
contributi comuni, di organizzazione comune e di condivisione dei percorsi.

Spesso incagliati nelle piccole beghe da movimento, non ci siamo mai arresi di fronte alla portata enorme che le mayday hanno sempre espresso e per le quali abbiamo voluto, con piacere, condividerne i passaggi.

Quest'anno, difficile e duro, con la morte di Renato ucciso dai fascisti che si aggiungeva a quella di Antonio morto sul lavoro, abbiamo comunque voluto contribuire alle mayday. Pur essendo impegnati a difendere le nostre case occupate dalle minacce di sgombero del Sindaco più Democratico d'Italia e dal Prefetto senza pistola (ma con un sacco di manganelli), abbiamo voluto rilanciare e valorizzare il processo maydayano.
L'iniziativa dello scorso 15 aprile, "Verso la mayday un reddito per tutti", stava proprio a significare la necessità di continuare un percorso aperto e pubblico in
grado di dare ancora maggiore spinta alle mayday e di individuare una strategia comune che si contrapponga a quelle che sono le scelte che il governo di centro-sinistra sta attuando a partire dai tavoli di concertazioni per le riforme su pensioni e ammortizzatori sociali.

I tantissimi di Milano, con le carte dei tarocchi che prevedono un futuro di cospirazione tra i precari per ribaltare i rapporti di forza e rivendicare nuovi diritti, danno una indicazione chiara di quale può essere il percorso da seguire.
Fuori dai sindacati che non riescono a rappresentare le nuove istanze, fuori dai partiti della sinistra più o meno radicale che, legati al governismo e al tentativo spesso riuscito di sussumere pezzi di movimento, non riescono ad intercettare la nuova figura sociale e operaia, fuori dall'autonomia del politico troppo impelagato ad esercitare una egemonia della miseria, le mayday ci dicono di nuovo quale è il percorso da seguire: costruire cospirazione, produrre relazioni e alleanze sociali,
intervenire nei territori, produrre conflitti e complicità.
In particolare la mayday milanese di quest'anno, forse poco partecipata da espressioni più politiche di movimento, ha funzionato proprio dentro questa indicazione, diventare agenti dell'intelligence precaria, produrre relazione sociale e politica con\tra i precari, intervenire nei territori, cospirare: respirare insieme e non alitare sopra.
Con questa voglia, abbiamo partecipato anche alle giornate di Livorno alla "Sagra del precariato" sperando di aver dato un contributo utile al dibattito e alla continuazione della cospirazione.

Cosa succede in città: Roma, questa città ribelle e mai domata...
Prima di essere a Milano e Napoli, sono arrivati altri segnali importanti sui cui riteniamo utile riflettere: le manifestazioni di Roma, quella del 21 aprile, che ha visto un corteo di 1500 persone attraversare un quartiere popolare a partire dalla difesa delle case occupate dell'ex cinema Impero e che ha saputo coinvolgere un intero territorio e le sue rivendicazioni, dall'elelttrosmog al consultorio, dal
parco pubblico all'antifascismo, al lancio della "Vida Loca", quella vita da pazzi, che a partire dalla precarietà, siamo costretti a vivere. Cosi come il 25 aprile, ingessato e cavalcato da quel Sindaco Veltroni che qualche giorno prima aveva assegnato uno spazio ai neofascisti del Foro 753 facendo l'occhiolino ai centri
sociali di sinistra, uno spezzone di oltre 1000 persone si è staccato dal corteo ufficiale per andare a Piazza Vittorio. Quella stessa piazza che aveva già visto a
gennaio 10.000 persone scendere in piazza per contestare la politica abitativa della giunta romana, per essere vicini alla comunità bengalese che aveva subito due morti, Mery ed Hasib, in un incendio di un appartamento super affollato e che aveva visto caricare dalla polizia il presidio di solidarietà dei compagni provocando oltre 20 feriti. Quella stessa piazza dove i neofascisti tentano di imporsi con uno dei loro covi più attivi.
Insomma, indicazioni di partecipazione e attivazioni che passano proprio attraverso una nuova cospirazione e una nuova complicità, lontana dal tatticismo e, forse, finalmente aperta nella costruzione di un conflitto più articolato che interviene di nuovo nei territori, anche astratti, delle contraddizioni sociali.

Ancora e ancora: cospira e reclama!!!
Le mayday 07, forti anche della diffusione ormai a carattere europeo, anche quest'anno sono state un passaggio nodale per la costruzione della cospirazione precaria e che hanno saputo rispondere anche a quel 4 novembre, a quello "stop
precarietà" indetto da un cartello ampio di sigle, che ha dimostrato proprio la debolezza nella sola rappresentazione politica. Riteniamo necessario dunque, come abbiamo sempre affermato, che per costruire rapporti di forza reali, bisogna saper
costruire innanzitutto alleanze sociali, innescare meccanismi di complicità, relazioni sociali e politiche in grado di costruire e costituire reti di cospirazione non governati da un nodo centrale tutto politicista, dirigista e
tatticista.
Siamo contenti dunque di aver dato il nostro modesto contributo alla riuscita di questa Mayday 07, a partire dalla valorizzazione delle stesse proprio quando in molti le davano per defunte. Portiamo a casa, tutti, in primis chi si è assunto la responsabilità di organizzarle fattivamente e chi vi ha partecipato attivamente, un risultato che deve ora saper costruire ancora rete, ancora cospirazione in grado di portarci a realizzare un altro appuntamento nazionale nei mesi di autunno per contrastare le riforme di governo, confindustria e sindacati a partire proprio dalla
critica agli ammortizzatori sociali per la rivendicazione di un reddito garantito.

Infine, saremmo voluti essere molti di più sia a Napoli che a Milano, ma proprio le tante contignenze romane ci hanno tenuti impegnati nel nostro territorio. all'apertura del dibattimento per la morte di Renato, alla difesa delle
case occupate, dalla costruzione del boicottaggio dei concerti omofobi alla preparazione, con altre realtà romane e nazionali, del "laboratorio antifascista" che si terrà proprio a Roma il 12 e 13 maggio.

Terminiamo queste breve riflessioni con un abbraccio a Marco, ancora agli arresti a Copenaghen, rivendicando la sua liberazione cosi come quella degli altri imprigionati per la resistenza allo sgombero del Unghdomhuset. A loro va questo ultimo pensiero di rivolta.

Loa Acrobax project
Tunnel roma3
Coordinamento di lotta x la casa

Assemblea cittadina contro lo scippo del TFR

VENERDI’ 18 MAGGIO DALLE ORE 17,00

PRESSO LA
FACOLTA’ DI SCIENZE POLITICHE DI ROMA TRE
VIA CHIABRERA – ANGOLO VIA
SILVIO D’AMICO (AULA D1)


La necessità di un rilancio finale della campagna in difesa della pensione pubblica e contro lo scippo del TFR, veicolando al massimo le nostre “parole d’ordine” con volantinaggi diffusi ed un’ultima iniziativa cittadina unitaria nel mese di Giugno, porta il Comitato a convocare una riunione cittadina aperta a tutti/e per il 18 maggio presso la TERZA UNIVERSITA’.

Il materiale di propaganda, gli ultimi manifesti, le guide alla compilazione dei moduli predisposti dal Ministero del Lavoro, la cui scadenza per il settore privato è indicata per il 30 giugno, sono disponibili presso la sede dell’USI AIT in Via Iside 12.

12.5.07

Ricerca: i precari in piazza

2007-05-11 14:14

ROMA - Sono circa 800 secondo gli organizzatori, 200 per le forze dell'ordine, i precari della ricerca che manifestano da questa mattina davanti alla sede del ministero dell'Economia. La manifestazione a cui aderiscono trenta associazioni di ricercatori sia dell'Università sia di centri di ricerca pubblici, chiede un rilancio del settore, attraverso la regolarizzazione dei precari e l'aumento dei finanziamenti. "Se vuole davvero realizzare un'economia della conoscenza - sostiene Melania Del Santo, uno degli organizzatori - il Governo deve impegnarsi da subito ad immettere nuove risorse in questi settori, mantenendo le promesse della campagna elettorale". Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal capo di gabinetto del ministro Tommaso Padoa-Schioppa.

2.5.07

Comunicato Stampa PrecariAtesia 2/5/07

Nei giorni 5 e 12 aprile due individui, qualificatisi come funzionari del Ministero dell’Interno, appartenenti ad un fantomatico Centro Studi per la prevenzione dei conflitti sul lavoro, hanno atteso per strada due compagni, uno del LRO “Gatto Selvaggio” e uno rappresentante sindacale Aci Informatica, rispettivamente davanti l’abitazione e davanti al posto di lavoro. Ad entrambi i compagni è stato chiaramente fatto intendere che la loro attività politica e la loro vita privata erano attentamente seguite dall’apparato a cui i due individui dicevano di appartenere. In particolare ai compagni è stato ripetutamente richiesto di fornire informazioni sulla propria attività politica con specifico riferimento alla lotta alla precarietà ed alla vertenza Atesia.
Per quanto l’approccio di questi due individui sia stato improntato alla cortesia, non sfugge a noi e ai due compagni coinvolti il carattere intimidatorio della vicenda.
Se i due individui sono effettivamente agenti del Ministero degli Interni ci chiediamo quali possano essere i termini di legge che consentono tali procedure intimidatorie nei confronti di liberi cittadini. Le idee politiche dei due compagni coinvolti sono pubbliche, la loro attività politica è, fra le masse, alla luce del sole ed è nota a tutti a cominciare dai servizi repressivi dello stato, come gli stessi individui hanno mostrato di sapere. Per questo motivo i compagni, e noi con loro, non ritengono che sia dovuta alcuna informazione rispetto alla loro attività politica.
Vogliamo con questo comunicato stampa denunciare il tentativo di intimidazione nei confronti dei compagni, tanto più che le note vicende Telecom/servizi di sicurezza hanno evidenziato che esistono connivenze tra apparati dello stato e soggetti privati, volte alla schedatura di massa.
Ci appelliamo a tutto il movimento, ai democratici ed alle democratiche perché vengano respinte eventuali provocazioni e montature ai danni di questi compagni che appartengono al movimento di massa.

CONFERENZA STAMPA
VENERDI’ 4 MAGGIO 2007 h 11:00

presso Palazzo Valentini Via IV Novembre 119/A SALA DELLA PROVINCIA “Placido Martini”

Organizzatori: Coordinamento lavoratrici e lavoratori Roma Ovest, RSU
Autorganizzati ACI Informatica, Collettivo PrecariAtesia, CSO "I Pò" di
Marino e "Macchia Rossa" Magliana, LRO "Gatto Selvaggio", Comitato Precari
Roma Est, Coordinamento delle Autonomie, Assemblea Coordinata e Continuativa contro la Precarietà, Confederazione Cobas.

Partecipanti: On. Giovanni Russo Spena, On. Paolo Cento

Roma, 2 maggio 2007

24.4.07

Precarity webring: Meeting europeo sul welfare

PRECARITY WEBRING
Meeting europeo sul Welfare
Roma - 20_22 Aprile 2007

Ricominciamo a dire Europa. È questo un compito politico oggi ineludibile, all’altezza dei conflitti e della composizione del lavoro vivo che negli ultimi anni si sono prodotti. Ricominciare a dire Europa, tuttavia, non significa semplicemente individuare un ambito generale in cui far convergere le specificità locali. Significa invece tentare di rovesciare il punto di vista: partire cioè dall’orizzonte europeo come terreno di lotta politica, di ricomposizione dei conflitti e di misurazione dei rapporti di forza. Questo è quanto ci lascia in eredità l’esperienza dell’EuroMayDay process, ma anche la sua crisi, determinata – al di là delle specificità, appunto – forse proprio dalla mancata assunzione di quello europeo come immediato spazio di azione. A questo si aggiunge la difficoltà di elaborare un discorso e una pratica nuovamente forti sul terreno della precarietà, laddove le forme di cattura istituzionale hanno in buona parte edulcorato quello che si era riusciti a imporre come nodo politico dirimente.
Da queste due esigenze nasce l’esperienza del Precarity_WebRing, che mette in rete differenti esperienze continentali di movimento e inchiesta militante. L’Europa è assunta al contempo come punto di vista e posta in palio. In questo spazio, il problema è di produrre discorso politico, lessico comune e percorsi di conflitto. Da qui l’esigenza di costruire un ciclo di seminari itinerante a livello europeo, il primo dei quali si svolgerà a Roma da venerdì 20 a domenica 22 aprile. Il primo tema scelto è la crisi del welfare. Chiariamo subito il presupposto, metodologico e politico: la crisi del welfare sarà analizzato come processo ambivalente. In altri termini, non c’è nessuna nostalgia per il welfare-state, perché esso è stato messo radicalmente in discussione dalle lotte degli anni Sessanta e Settanta prima ancora che dall’attacco “neoliberista”. Il problema è far emergere il segno di parte e le condizioni di possibilità per lo sviluppo dell’autonomia dei movimenti e per nuove lotte e claims. La crisi del welfare è inoltre uno dei framework attraverso cui è possibile analizzare alcuni dei tratti forti delle mobilitazioni europee degli ultimi anni, dai migranti all’università, che saranno al centro delle prime due sessioni di discussione. La terza riguarderà la questione dei diritti sociali, tentando di problematizzare il lessico che ha caratterizzato buona parte del movimento globale.
A partire dalla prima tappa dei seminari del Precarity_WebRing proveremo dunque a muoverci dentro una nuova fase rispetto all’Europa e alla precarietà, pronti a metterlo immediatamente e continuamente alla prova delle prossime mobilitazioni – a cominciare dal contro-vertice di Rostock del prossimo giugno –, con l’obiettivo comune di produrre percorsi di inchiesta militate, sperimentare nuove forme organizzative e fare rete tra i conflitti.

Programma del meeting
Venerdì 20 aprile (Facoltà di Scienze Politiche “La Sapienza” – sala professori)
Ore 10.30-13 Discussione su mappe, cartografie e inchieste militanti
Ore 14.30 Relazione introduttiva sulla crisi del welfare
Ore 15-19 1° sessione: Migrazioni e lavoro di cura

Sabato 21 aprile (Esc – Via dei Reti 15)
Ore 10.30-13 2° sessione: Università e formazione
Ore 14.30-18.30 3° sessione: Diritti sociali e critica del lessico dei diritti

Domenica 22 aprile (Esc – Via dei Reti 15)
Ore 10.30 riunione del Precarity_WebRing

Roma, nella Capitale un esercito di quasi 160 mila precari

(ECO) Roma, 24 apr (Velino) - Sono soprattutto donne, giovani e laureati i 126 mila lavoratori atipici della Capitale, che rappresentano l’11,6 per cento degli occupati romani. Questa la fotografia scattata dall’ufficio statistico del Comune, che ha rielaborato dati Istat e Isfol. L’indagine è riferita al 2005 e contenuta nella rivista periodica I numeri di Roma, statistiche per la città, presentata in Campidoglio dall’assessore capitolino al Bilancio, Marco Causi. Dai dati emerge che le persone fra i 15 e i 34 anni sono il 59 per cento del totale degli atipici, la componente femminile copre il 58 per cento e vi è una forte incidenza di laureati e diplomati (34 per cento). A quei 126 mila, però, bisogna aggiungere anche coloro che si trovano in una “fase intermittente”, avendo appena concluso un contratto temporaneo e in attesa di un’altra occupazione: un bacino che conta circa 33 mila unità. Il totale, quindi, dei precari a Roma è di 158 mila persone (33 per cento), esclusi quanti possiedono la partita Iva. Numero che è cresciuto quasi del 20 per cento rispetto al quinquienno 1996-2000, in cui i contratti non standard costituivano il 10,4 per cento del totale. I settori in cui prevale “l’atipico” sono i call center, ma anche il commercio e l’informatica. Non mancano i tecnici, i ricercatori, i restauratori e gli specialisti di marketing. Circa l’80 per cento degli atipici, svolge un lavoro autonomo su richiesta del committente. Questo significa che la flessibilità per la maggior parte dei precari non è una scelta, ma un obbligo. Inoltre, il sospetto che dietro i contratti di collaborazione si celi in molti casi un lavoro dipendente a tutti gli effetti, con una notevole convenienza per il datore di lavoro, è avvalorato dalle analisi delle modalità di svolgimento di queste forme di occupazione.

A Roma, infatti, il 67,8 per cento dei collaboratori svolge incarichi per un’unica società, il 53 per cento è tenuto a garantire la sua presenza nella sede di lavoro, il 64 per cento ha concordato un orario giornaliero con il datore di lavoro e quasi il 50 per cento ha visto rinnovato il suo contratto più di una volta. Tuttavia, il mercato del lavoro, nella Capitale, offre possibilità maggiori di stabilizzazione rispetto a ciò che accade nel resto del paese: negli ultimi cinque anni il 34 per cento dei lavoratori a tempo determinato ha mantenuto un contratto atipico, contro il 37 per cento nazionale. Lo stesso è avvenuto per il 30 per cento di lavoratori impiegati in altre forme di lavoro dipendente, contro il 39 per cento nazionale. La durata media di un contratto flessibile, a Roma e nel resto del paese, è di un anno: per i lavoratori a tempo determinato, tuttavia, la situazione romana è migliore, perché i contratti con durata più lunga, tra i due e i tre anni, sono quasi il doppio della media nazionale (15,2 per cento rispetto all’8,3 per cento). Dall’indagine emerge che nel complesso il 56 per cento di tutti i lavoratori atipici esprime un livello medio o basso di soddisfazione e il 66 per cento manifesta una esplicita insoddisfazione sulle condizioni di stabilità e sicurezza del proprio posto di lavoro. Al titolo di studio, inoltre, non corrisponde nemmeno una retribuzione proporzionale, dal momento che il 68,5 per cento dei lavoratori atipici con laurea o titoli superiori manifestano insoddisfazione per il reddito percepito. Parzialmente migliore appare la condizione retributiva dei lavoratori diplomati, che nel 50 per cento dei casi sono soddisfatti nel loro stipendio.

“Il mercato del lavoro – ha sottolineato Causi – ha vissuto negli ultimi anni un forte dinamismo, con un complessivo aumento degli occupati di 207 mila unità (+15 per cento). Ma questa evoluzione – ha continuato l’assessore – ha evidenziato anche le criticità dei moderni mercati: la principale è la sottile linea grigia che distingue la flessibilità dalla precarietà e che determina la possibilità per i giovani di seguire percorsi professionali che permettano una crescita umana, senza restare al margine delle garanzie e dei diritti dei lavoratori”. Causi, inoltre, si è soffermato sulle prime pagine della rivista, in cui sono contenuti diversi dati riferiti agli stranieri: “Dalla ricerca dell’ufficio statistica – ha detto l’assessore – emerge che nel periodo 2002-2006 gli extracomunitari sono aumentati di 64 mila unità, ma in tutto la crescita della città è stata di 23 mila persone. Questo significa – ha concluso – che se non ci fossero stati gli stranieri la popolazione a Roma sarebbe diminuita di 41 mila unità”.
(mic) 24 apr 14:37