2.2.08

Spesa proletaria, giudice si astiene

SPESA PROLETARIA, GIUDICE SI ASTIENE: ATTI A TRIBUNALE ROMA
E' la sorella di pm Cosenza che ha chiesto condanna per Casarini

Roma, 31 gen. (Apcom) - Sospeso il processo sulla spesa proletaria per l'astensione del giudice a latere, sorella del pm responsabile dell'inchiesta di Cosenza riguardo una presunta associazione sovversiva guidata dai leader del movimento no global italiano, Luca Casarini, Francesco Caruso e Francesco Cirillo. Si è aperta e subito chiusa la prima udienza, a Roma, del procedimento a carico di 39 persone, tra cui lo stesso Casarini, l'ex consigliere comunale Nunzio D'Erme e Guido Lutrario, per i fatti del 6 novembre 2004, quando in occasione delle manifestazioni contro la precarietà, dal supermercato Panorama, sulla Tiburtina, e dalla libreria Feltrinelli, di Largo Argentina, vennero portati via beni e oggetti vari per alcune migliaia di euro.

Ora sarà il presidente del tribunale di Roma, Paolo De Fiore, a stabilire se sussiste una incompatibilità del giudice Alba Fiordalisi, componente della X sezione collegiale del tribunale, o se invece il suo legame di parentela con il pm Domenico Fiordalisi, non sia "ostativo" alla necessaria "terzietà". E' quindi durato poco meno di due ore il presidio indetto per oggi all'ingresso principale della cittadella giudiziaria e di - il movimento - aveva dato pubblicità nei giorni scorsi, attraverso post su internet e mail della rete dei centri sociali della Capitale.

Secondo la ricostruzione fornita, in un comunicato, quel 6 novembre, "si svolse una importante giornata di mobilitazione contro la precarietà e per il diritto a un reddito garantito". Quel giorno, insomma, "si stavano portando avanti azioni dimostrative e di denuncia sociale e politica su un problema reale e concreto: l'iniziativa che fu svolta la mattina presso il supermercato Panorama fu in realtà un'iniziativa ampiamente pubblicizzata, nell'ambito della quale i manifestanti cercarono di contrattare con il direttore del supermercato una tariffazione sociale per beni di prima necessità, il 'Paniere precario', mentre durante il corteo del pomeriggio alcuni precari e studenti universitari, davanti alla libreria Feltrinelli, parlavano del bisogno di garantire il diritto al libero accesso, indipendentemente dalle condizioni di censo, alla cultura e a beni di primaria importanza, come possono essere appunto libri e altri materiali utili nel processo formativo".

Inizialmente erano 105 le persone che erano state identificate. Ma a giudizio sono invece 39 per i reati, a vario titolo, di rapina aggravata, lesioni e danneggiamento. Contro il processo di Cosenza alcuni manifestanti hanno esposto un piccolo striscione. Il pm calabrese ha richiesto pene per un totale di 50 anni , per i 13 imputati per il reato di associazione sovversiva, con l'accusa di "turbare l'esecuzione delle funzioni del governo italiano, sovvertire violentemente l'ordinamento economico costituito nel nostro Stato, sopprimere la globalizzazione dei mercati economici, alterare l'ordinamento del mercato del lavoro" e con la finalità di provocare incidenti nelle città di Napoli e Genova durante le proteste del 2001. I "compagni e le compagne di Roma", in una nota, considerano l'accusa "immotivata, inaccettabile, ridicola".

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