2.2.08

Dal lavoro flessibile al posto fisso: in Toscana dopo 6 anni ci riesce il 48%

Dal lavoro flessibile al posto fisso: in Toscana dopo 6 anni ci riesce il 48%
Secondo lo studio della Regione e dell'Irpet nel 2006 il 78,8% dei nuovi contratti è a tempo: sono soprattutto donne e laureati


01.02.2008

Dopo sei anni di flessibilità, solo il 48% degli occupati riesce ad avere un contratto a tempo indeterminato. E' uno dei dati emersi dalla ricerca condotta da Regione e Irpet su "La flessibilità del lavoro in Toscana".
Lo studio rivela anche che dal 1993 al 2006 la flessibilità nel lavoro è passata dal 4.5 al 12.5 (in Italia è al 13.1% e in Europa al 14.5%).
E l' assessore al lavoro Gianfranco Simoncini ricorda che nel 2006 il 78.8% dei nuovi posti di lavoro è stato rappresentato da contratti a tempo. Il ricorso alla flessibilità è cresciuto in modo costante, registrando una frenata solo negli anni 2001 e 2002 quando vennero varate norme per gli sgravi fiscali destinati a chi assumeva a tempo indeterminato.

Se il 48% dei lavoratori atipici dopo sei anni si è stabilizzato, il 20% resta precario, il 14% rimane senza lavoro e il 18%, rappresentato prevalentemente da casalinghe e studenti esce dal mercato del lavoro. La ricerca, la prima in Toscana, è stata avviata nel 2004 con interviste a 1800 lavoratori che nel 2000 avevano avuto un avviamento al lavoro con contratto a termine e nel 2006 sono stati nuovamente intervistate 900 persone del campione iniziale. Francesca Giovani, curatrice dello studio, sottolinea che l' 82% degli intervistati ha dichiarato di aver accettato il lavoro atipico perché non ha avuto alternative: "Significa che questa via non è un trampolino verso un'occupazione stabile".

Sono soprattutto le donne a dire di aver subito il lavoro flessibile (85% contro il 76% dei maschi). A rimanere più a lungo precari sono i laureati, ma solo perché attendono più dei diplomati e di coloro che sono senza titolo di studio l'occasione di lavoro più gratificante. Mentre le donne sono le più penalizzate: guadagnano il 20% in meno del collega maschio. Uno stipendio da 900 euro viene guadagnato dal 47% delle donne e dal 39% dei maschi. Il lavoro in rosa ha anche contratti più brevi. Il 53% viene assunto per un periodo massimo di 11 mesi, mentre la percentuale dei maschi, per lo stesso periodo di tempo, è del 32%. (ANSA)

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