Visualizzazione post con etichetta welfare. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta welfare. Mostra tutti i post

29.5.08

Precari, sempre precari…

Se ne parla da così tanto tempo che qualcuno potrebbe essere indotto a pensare che i precari siano nati con la stessa Rai. Non è proprio così ma la situazione, dopo anni, è lontana dall’essere risolta.

Rimane in sospeso (chissà fino a quando) l’infinita questione dei precari Rai. Stiamo parlando di almeno 1.500 lavoratori dei quali la Tv di Stato ha bisogno per realizzare i suoi programmi, nonostante l’enorme “battaglione” di dipendenti a contratto, ben 13.000 circa. I rinnovi contrattuali dei precari Rai ora sono a rischio (ironia della sorte) a causa della nuova legge del Welfare che, tentando di regolarizzare proprio i precari, prevede che i lavoratori siano assunti a titolo definitivo dopo 36 mesi di contratti a termine. Dopo i 36 mesi può esserci solo un ultimo contratto a termine (con accordo delle parti), poi l’assunzione.

Secondo i calcoli effettuati, la Rai dovrebbe iniziare ad assumere, applicando la legge, da aprile 2009 all’incirca 1185 lavoratori tra quadri, impiegati e operai che hanno raggiunto i 36 mesi di contratto a termine. Altri 416 dovrebbero raggiungere la meta nella primavera del 2009.
Una situazione intricata e dall’esito incerto, perché a quel punto l’azienda tende a non rinnovare i contratti dei precari, per non doverli assumere, provocando ‘terrore’ in questi ultimi, che magari lavorano per la Rai (e lavorano sul serio) da molti anni. La Rai ha bisogno dei precari per realizzare quotidianamente i suoi programmi ma non può “permettersi di assumerli”, quindi tende al “congelamento” dei contratti o a dare spazio ad altri precari; del resto, senza questi lavoratori (e anche la loro esperienza’!) molti programmi sono a rischio (e questo nonostante le molte migliaia di dipendenti ricordate prima).

Un primo risultato è invece stato raggiunto per i giornalisti, che possono probabilmente contare su un sindacato più forte. La Rai in questo caso è addivenuta ad accordi impegnandosi ad assumere in via definitiva circa 160 redattori che fino ad ora hanno avuto contratti a termine; ma le assunzioni saranno graduali e si concluderanno nel 2013. Nel frattempo i 160 avranno ancora dei contratti a termine.

Per gli altri precari, nonostante l’incontro dei rappresentanti Rai con i sindacati la soluzione è ancora in stallo. Se ne riparlerà a breve.

6.6.07

8/6 Lavoro precario e welfare in Europa

Lavoro precario e welfare in Europa

La Provincia di Potenza organizza un meeting a Melfi

La Sala Consiliare di Melfi ospiterà l’ 8 giugno, a partire dalle 9.30, un convegno internazionale su “Lavoro precario e welfare in Europa”, organizzato dalla Provincia di Potenza, Assessorato al Lavoro. Nel corso dell’incontro verranno esposti e diffusi i risultati di una ricerca - cofinanziata dalle Regioni Basilicata e Puglia, dalla Provincia di Potenza e dall’Università di Foggia - con una serie di comparazioni con Belgio, Francia, Germania, Inghilterra e Spagna.

La giornata verrà aperta dai saluti del sindaco di Melfi, Alfonso Ernesto Navazio, e del Direttore del Dipartimento Scienze Giuridiche privatistiche dell’Università di Foggia, Marco Miletti. Presiederà Alfonso Salvatore, Assessore al Lavoro della Provincia di Potenza. Interverrà il presidente della Provincia di Potenza, Sabino Altobello.

Presenterà il rapporto Canio Lagala, dell’Università di Foggia. Parteciperanno gli autori della ricerca Michel Dispersyn (Università Libera di Bruxelles), Jean Pierre Laborde (Università di Bordeaux IV), Maximilian Fuchs (Università di Eichstaett-Ingolstadt), Sarah Jane King (Istituto Universitario Europeo), Juan Gorrelli (Università di Siviglia). A discutere della ricerca saranno: Carlo Chiurazzi, Assessore al Lavoro della Regione Basilicata, Marco Barbieri, Assessore al Lavoro della Regione Puglia, Giovanni Battafarano, Capo Segreteria Tecnica del Ministero del Lavoro, Franco Liso (Università di Roma), Bruno Veneziani (Università di Bari), Antonio Imbrogno (Confindustria Basilicata), Enrico Gambardella (per Cgil, Cisl e Uil di Basilicata).

24.4.07

Mayday 2007: rete per il reddito

MAYDAY 2007

CONTRO IL WELFARE DEI MISERABILI E DELLA CONCERTAZIONE
RILANCIAMO LE LOTTE SOCIALI PER IL DIRITTO AL REDDITO

Arriviamo alla Mayday 2007 con la consapevolezza diffusa che le iniziative di lotta di questi anni sono riuscite nel loro iniziale obiettivo di far emergere la questione della precarietà e del diritto al reddito.

L’emergenza precaria è diventata oggetto di programmi politici e di governo; oggetto di scontri, veri e simulati, tra maggioranza e opposizione, e nella stessa maggioranza di governo.

Superata rapidamente la fase delle “aspettative” sull’azione del Governo Prodi, ci troviamo oggi di fronte ad un generale peggioramento della “condizione precaria”: basti pensare ai soli provvedimenti della Finanziaria 2007, con riferimento ai provvedimenti di condono a favore dei padroni dei call center, l’aumento delle trattenute per i contratti di collaborazione, la sanatoria per il lavoro nero e irregolare, e altro ancora.

Nel frattempo continua la strage quotidiana degli “omicidi bianchi” sul lavoro, che vede gran parte dei precari e immigrati come carne da macello, vittime civili di una guerra alla conquista di sempre più alti profitti e di competitività.

Dopo neppure un anno dalle elezioni politiche, non solo non si parla più di abolizione delle norme contenute nella Legge 30, ma neppure del loro superamento, piuttosto si pone, da parte del Governo, l’obiettivo di completare la riforma del mercato del lavoro.

Riforma di un mercato del lavoro considerato inevitabilmente precario e immiserito come prerequisito alla competitività delle imprese.

Riforma da completare con un nuovi strumenti di welfare e ammortizzatori sociali: in questo senso viene spesa, dallo stesso governo e dai sindacati concertativi, la prospettiva dell’introduzione di forme di SUSSIDIO e di FLESSICUREZZA: come da modello danese, già in crisi in patria ma tanto caro all’ex ministro Treu e all’attuale Ministro Damiano, modello che eleva la precarietà a sistema generale, con libertà assoluta di licenziamento e ammortizzatori sociali fortemente condizionati.

Sussidi sociali sono intesi come ammortizzatori, complementari ed incentivanti all’occupazione instabile, ricattata e sottopagata, precaria e sottomessa: una riforma del lavoro dove si continua ad aziendalizzare il tempo di vita e si socializzano (a carico del welfare) i costi della precarietà e della miseria salariale; chiedendo ed argomentando un ulteriore taglio alla previdenza sociale e alle pensioni.

Si apre una fase nuova ed importante per tutte le realtà che si misurano nelle lotte dei precari e per il reddito sociale: impedire che nei tavoli della rinnovata concertazione tra Governo, sindacati concertativi e padronato si consumi indisturbato il dirottamento delle rivendicazioni sul diritto alla continuità di reddito da strumento di ricomposizione sociale e di liberazione dal ricatto dello sfruttamento, a strumento di incentivo e sostegno ai processi di precarizzazione, strumento di ricatto sui precari e di immiserimento ulteriore dello stato sociale.

Su questi temi daremo il nostro contributo e la nostra partecipazione alle MayDay 2007, da Milano a Napoli, e su questi temi crediamo si possa sviluppare, sulla base di continua mobilitazione a livello nazionale e territoriale, una contrattazione sociale nazionale con il governo Prodi sulla questione del reddito, diretto ed indiretto.

Roma 17 Aprile 2007

RETE PER IL REDDITO SOCIALE E I DIRITTI

Precarity webring: Meeting europeo sul welfare

PRECARITY WEBRING
Meeting europeo sul Welfare
Roma - 20_22 Aprile 2007

Ricominciamo a dire Europa. È questo un compito politico oggi ineludibile, all’altezza dei conflitti e della composizione del lavoro vivo che negli ultimi anni si sono prodotti. Ricominciare a dire Europa, tuttavia, non significa semplicemente individuare un ambito generale in cui far convergere le specificità locali. Significa invece tentare di rovesciare il punto di vista: partire cioè dall’orizzonte europeo come terreno di lotta politica, di ricomposizione dei conflitti e di misurazione dei rapporti di forza. Questo è quanto ci lascia in eredità l’esperienza dell’EuroMayDay process, ma anche la sua crisi, determinata – al di là delle specificità, appunto – forse proprio dalla mancata assunzione di quello europeo come immediato spazio di azione. A questo si aggiunge la difficoltà di elaborare un discorso e una pratica nuovamente forti sul terreno della precarietà, laddove le forme di cattura istituzionale hanno in buona parte edulcorato quello che si era riusciti a imporre come nodo politico dirimente.
Da queste due esigenze nasce l’esperienza del Precarity_WebRing, che mette in rete differenti esperienze continentali di movimento e inchiesta militante. L’Europa è assunta al contempo come punto di vista e posta in palio. In questo spazio, il problema è di produrre discorso politico, lessico comune e percorsi di conflitto. Da qui l’esigenza di costruire un ciclo di seminari itinerante a livello europeo, il primo dei quali si svolgerà a Roma da venerdì 20 a domenica 22 aprile. Il primo tema scelto è la crisi del welfare. Chiariamo subito il presupposto, metodologico e politico: la crisi del welfare sarà analizzato come processo ambivalente. In altri termini, non c’è nessuna nostalgia per il welfare-state, perché esso è stato messo radicalmente in discussione dalle lotte degli anni Sessanta e Settanta prima ancora che dall’attacco “neoliberista”. Il problema è far emergere il segno di parte e le condizioni di possibilità per lo sviluppo dell’autonomia dei movimenti e per nuove lotte e claims. La crisi del welfare è inoltre uno dei framework attraverso cui è possibile analizzare alcuni dei tratti forti delle mobilitazioni europee degli ultimi anni, dai migranti all’università, che saranno al centro delle prime due sessioni di discussione. La terza riguarderà la questione dei diritti sociali, tentando di problematizzare il lessico che ha caratterizzato buona parte del movimento globale.
A partire dalla prima tappa dei seminari del Precarity_WebRing proveremo dunque a muoverci dentro una nuova fase rispetto all’Europa e alla precarietà, pronti a metterlo immediatamente e continuamente alla prova delle prossime mobilitazioni – a cominciare dal contro-vertice di Rostock del prossimo giugno –, con l’obiettivo comune di produrre percorsi di inchiesta militate, sperimentare nuove forme organizzative e fare rete tra i conflitti.

Programma del meeting
Venerdì 20 aprile (Facoltà di Scienze Politiche “La Sapienza” – sala professori)
Ore 10.30-13 Discussione su mappe, cartografie e inchieste militanti
Ore 14.30 Relazione introduttiva sulla crisi del welfare
Ore 15-19 1° sessione: Migrazioni e lavoro di cura

Sabato 21 aprile (Esc – Via dei Reti 15)
Ore 10.30-13 2° sessione: Università e formazione
Ore 14.30-18.30 3° sessione: Diritti sociali e critica del lessico dei diritti

Domenica 22 aprile (Esc – Via dei Reti 15)
Ore 10.30 riunione del Precarity_WebRing

17.3.07

Damiano: "Sussidio ai disoccupati solo se cercano lavoro"

Il Ministro del Lavoro vuole portare l'assegno al 60% dello stipendio
TERESA PITTELLI
ROMA
Ammortizzatori sociali più ampi per giovani e lavoratori delle piccole imprese. Alla trattativa che inizia tra due settimane il governo vuole arrivare con qualche certezza in più, e dopo gli incontri delle ultime ore tra i ministeri economici è pronta una proposta che ridisegna tutto il sistema degli ammortizzatori sociali, estendendo i sussidi antidisoccupazione anche ai lavoratori precari e alle imprese con meno di 15 dipendenti. L’esecutivo è intenzionato a metterla sul piatto del negoziato, e a trovare non meno di 2,5-3 miliardi di euro per la copertura. Sperando così di agevolare il confronto con i sindacati sulle pensioni, visto l’alt di Cgil, Cisl e Uil su alcune questioni spinose come la revisione dei coefficienti della legge Dini. Una linea che potrebbe essere vincente se si tiene in conto «il legame tra lotta alla disoccupazione e continuità previdenziale», sottolinea il segretario della Cisl, Giorgio Santini.

La riforma, del resto, è attesa da anni, ma a causa dei costi è stata sempre rimandata. Ora è diventata ormai un punto d’onore per il ministro del Lavoro, Casare Damiano, intenzionato a estendere le protezioni sociali alla metà del mercato del lavoro che ne è sprovvista, in particolare i giovani. Proprio l’allargamento del sussidio di disoccupazione è uno dei tre capisaldi sui quali poggia il progetto, che ipotizza di arricchire l’indennità portandola al 60% dell’ultima retribuzione in luogo dell’attuale 40-50%, e di estenderla anche ai lavoratori flessibili. La tutela risulta però sottoposta a una restrizione: l’attiva ricerca di un lavoro da parte del disoccupato. Un sistema già conosciuto in Europa come «welfare to work», che nel piano del governo dovrà essere interamente gestito dai centri per l’impiego, i quali prenderebbero il posto dell’Inps nell’erogazione del sussidio. «Bisogna creare maggiori sinergie tra politiche passive di competenza statale e politiche attive in mano alle regioni e alle province», spiega Giovanni Battafarano, capo della segreteria tecnica del ministro. Concentrare le funzioni di ente che concede il sussidio da un lato, e che offre formazione, orientamento e ricollocamento dall’altro, servirebbe a rendere più efficace il meccanismo. In altri termini al lavoratore che ha perso il posto spetterà sì il sussidio «passivo» per la disoccupazione, ma solo se si mostra «attivo» nel seguire la formazione e accettare le eventuali proposte di lavoro. In caso di rifiuto, l’indennità verrebbe sospesa.

Secondo caposaldo del nuovo welfare: l’estensione delle tutele contro la disoccupazione anche ai lavoratori delle piccole e medie imprese, per i quali si sta pensando a un trattamento sulla falsariga della cassa integrazione guadagni. Il piano prevede infine la semplificazione delle diverse voci di ammortizzatori sociali in modo da evitare sprechi e costi indiretti. L’obiettivo è arrivare a tre tipi di trattamento: una cassa integrazione guadagni unica sia per le situazioni che danno vita alla cig ordinaria che per quelle che richiedono la cigs (nel primo caso eventi transitori con certezza della ripresa lavorativa, nel secondo ristrutturazioni o crisi aziendali); un’indennità universale che contempli tanto la disoccupazione quanto la mobilità; e infine il trattamento per il lavoro discontinuo utilizzato in agricoltura. Resta ancora da definire la durata dei nuovi istituti, visto che i vari trattamenti contemplano talvolta periodi diversi. Una misura che in principio non vede sfavorevoli i sindacati. «A condizione però che la durata resti la stessa», ammonisce Fulvio Fammoni, segretario generale della Cgil.

Accanto a queste misure esiste poi un pacchetto-previdenza ad hoc per i lavoratori precari, che va dalla totalizzazione dei periodi contributivi sparsi tra più enti di previdenza ai contributi figurativi per coprire i buchi nei versamenti causati dalla discontinuità degli impieghi.

26.2.07

Lavoratori atipici, arriva una carta di servizi

PESCARA. Servizi a prezzi ridotti, dall’ingresso al cinema al biglietto dell’autobus, passando per le polizze assicurative e i prodotti di largo consumo, destinati ai lavoratori atipici. E’ il contenuto di CartAtipica, il progetto realizzato dalla Camera del lavoro precario, coordinata da Ilaria Del Biondo, e sostenuta dagli assessori provinciali alla Qualità della vita e al Lavoro, Sante Di Paolo e Antonio Castricone, che sarà presentato ufficialmente oggi, 24 febbraio, alle 17, al cinema Sant’Andrea di Pescara.

La realizzazione di una carta nominativa (a rilasciarla saranno i Centri per l’impiego della Provincia) destinata ai lavoratori atipici e precari del Pescarese permetterà loro di accedere ad una serie di servizi a prezzi agevolati, anche se non si tratterà di sole convenzioni.
Alla base del progetto – come illustrato questa mattina alla stampa - c’è la necessità di far fronte alle esigenze emerse attraverso il questionario da 38 domande somministrato ad un campione di 380 collaboratori coordinati e a progetto (co.co.co e co.co.pro), titolari di contratti di formazione e lavoro, lavoratori socialmente utili, part-time e tempi determinati, ovvero quanto compongono la variegata galassia del lavoro precario nel Pescarese. Un piccolo esercito di circa 7mila potenziali utenti del nuovo strumento pensato per arginare le difficoltà di chi non ha un impiego stabile.
Nel programma della presentazione ufficiale di domani, alle 18,30 è prevista la proiezione del documentario “Senza la terrà sotto i piedi” per la regia di Stefano Buda (62 minuti, musiche di Anemamè e Gianni Inzaina, interviste di Simona Salvi, Stefano Buda, Marco Di Pietrantonio, Ilaria Capelluti, Gianfranco Castorani).
Si tratta del racconto di una moltitudine frammentata di vite divise tra la precarietà del lavoro che condiziona l’esistenza e la voglia di evadere e divertirsi.
Alle 23,30 chiuderà FestAtipica, al Rude club di via dei Peligni, con il concerto (ad ingresso gratuito) degli Anemamè, formazione nata nella zona frentana nel 2003, caratterizzata dalle contaminazioni folk delle canzoni dialettali abruzzesi e composta da Claudio Toni Di Toro (voce), Vincenzo Di Camillo (sassofono), Gianni De Chellis (chitarra), Francesco Di Toro (fisarmonica, tastiera e cori), Carlo Porfilio (batteria) e Fausto Bomba (basso) più il fonico Silvio Andreoli.
www.cameradellavoroprecario.org

16.2.07

Il Lazio paga malattia e ferie ai precari

MALATTIA, ferie, maternità e un’indennità pari a due mesi di stipendio in caso di licenziamento. Tutte misure destinate ai precari. La Regione Lazio potrebbe essere la prima in Italia ad approvare una legge specifica. L’obiettivo è quello di completare la cosiddetta legge Biagi, varata dal governo di centrodestra. Si tratta, insomma, di assegnare gli ammortizzatori sociali ai lavoratori a tempo determinato. Alla Pisana è stata presentata la proposta di legge. Primo firmatario è Donato Robilotta (Rosa nel Pugno): «È necessario - spiega - dare previdenza, assistenza e formazione ai precari». INTANTO, assemblea infuocata ieri alla Pisana. Tutti i provvedimenti sono stati approvati grazie ai voti dell’opposizione. Vertice serale tra Ds e Margherita.

18.1.07

Damiano in video chat su l'Unità.it: più stato sociale

Paola Zanca
d
Nella valigia del ministro Damiano in partenza per Caserta non ci sono accessori inutili o abiti di riserva, c´è un solo insostituibile pezzo forte: lo stato sociale. Cesare Damiano ha appena lasciato la redazione de L´Unità dove ha risposto alle domande dei lettori in videochat. Sessanta minuti per rilanciare la politica del governo in materia di lavoro e rispondere alle numerose sollecitazioni che sono arrivate al nostro sito. Sessanta minuti densi di proposte concrete per sedare i timori dei cittadini in materia di precarietà, pensioni, tfr e sicurezza sul lavoro. E per esprimere un desiderio: quello che giovedì sera, nel viaggio di ritorno dal conclave del centrosinistra, nella sua valigia ci siano rassicurazioni sul fatto che le entrate relative alla lotta all´evasione fiscale vengano destinate al welfare.

Ma quale welfare? Il ministro del Lavoro stila senza dubbi la sua agenda delle priorità. Primo, ripensare al sistema degli ammortizzatori sociali. Damiano non esita ad ammettere che la nostra spesa sociale in rapporto al Pil è decisamente troppo bassa, ma sottolinea anche i primi passi che il governo Prodi ha già compiuto, dalla riduzione del costo del lavoro per le aziende che stabilizzano i lavoratori precari al miglioramento delle tutele per maternità e malattia anche per gli atipici. «Noi siamo per la buona flessibilità – spiega Damiano – ma serve un patto tra le generazioni e un cambio di mentalità da parte delle aziende». La ricetta Damiano ha pochi ma precisi ingredienti, e pensa soprattutto ai giovani. L´idea è quella di un sussidio per i lavoratori discontinui, una sorta di reddito garantito nei periodi di non-lavoro, legato a un periodo di formazione obbligatorio: «Immagino un sistema attivo – precisa il ministro – finalizzato al reimpiego e non all´assistenzialismo». Lo stesso vale per gli over50, che devono avere la possibilità di accumulare contributi previdenziali anche nei periodi di inattività: «Bisogna poter sommare tutto – aggiunge ancora Damiano – riunire tutto ciò che si è versato nei diversi lavori che cambiano».

Buoni propositi anche sulle pensioni: se su Damiano grava la pensante eredità dello "scalone" del governo precedente – il divieto di pensionamento prima dei 60 anni – qualche alternativa c´è: «Eliminare lo "scalone" – ammette il ministro – ha un costo enorme, ma fare degli "scalini" potrebbe essere già una proposta più ragionevole. Io lavoro per questo: non credo che sia necessaria una riforma, penso che basti una manutenzione della riforma Dini, a cominciare da una rivalutazione delle pensioni, a partire da quelle più basse».

E per chi teme di dover affrontare il meritato riposo con in bocca il gusto amaro di un Tfr andato in fumo, Damiano dà la sua parola: «I fondi pensione sono sicuri, perchè i gestori non detengono la totalità del patrimonio, che è suddiviso anche con le banche e le assicurazioni. E poi c´è il controllo della Banca d´Italia, dell´Isvap, della Consob. Ogni lavoratore è libero di scegliere ciò che preferisce, resta il fatto che il fondo pensione ha un rendimento variabile, e per chi "rischia", può essere anche un investimento».

Dopo lo scandalo del Policlinico di Roma, c´è anche chi chiede a Damiano nuove norme sugli appalti negli ospedali e negli altri enti pubblici: «Con il ministro Di Pietro stiamo lavorando ad un nuovo codice degli appalti che vedrà la luce entro al fine del mese. Il costo delle esternalizzazioni dovrà garantire standard occupazionali e di sicurezza, altrimenti la concorrenza al ribasso provoca sfruttamento e rischi per la sicurezza.

Già, la sicurezza. Damiano racconta – ed è quasi un inedito – quanto il governo ha già fatto nella lotta alle morti bianche: «Nello scorso luglio, nel decreto Bersani abbiamo inserito un pacchetto sicurezza per il settore dell´edilizia: tutti i cantieri che a seguito di ispezioni verranno trovati con almeno il 20% di lavoratori in nero, verranno chiusi». E i risultati sono già scritti nero su bianco. Da settembre ad oggi, 423 cantieri hanno già i sigilli. E quasi 40 mila lavoratori sono venuti a galla dal buco nero dello sfruttamento. «È ancora poco – minimizza Damiano – ma la strada imboccata è quella giusta». Una strada che vede anche l´assunzione di molti nuovi ispettori da impegnare sul campo del controllo e che stabilisce anche nuove regole per le assunzioni: l´iscrizione a libro paga va notificata un giorno prima dell´effettivo inizio di lavoro, per evitare che, guarda caso, molte vittime di incidenti risultino assunte proprio nel giorno del decesso.

Pubblicato il: 11.01.07

29.11.06

"Reinventare il welfare", dvd dell'assessorato regionale al lavoro in distribuzione gratuita

“REINVENTARE IL WELFARE”, di Peppe Rossi

“REINVENTARE IL WELFARE”, DVD DELL’ASSESSORATO REGIONALE AL LAVORO IN DISTRIBUZIONE GRATUITA

Su iniziativa dell’Assessorato al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili della Regione Lazio è uscito il DVD “Reinventare il welfare, una prospettiva europea – parte prima Belgio - Olanda”.

La nuova produzione dell’assessorato guidato da Alessandra Tibaldi contiene un video documentario, una pubblicazione, gli atti del convegno “Reddito garantito” e il formato digitale del libro “Reddito garantito e nuovi diritti sociali”.

Si tratta di una proposta all’interno di un percorso che intende mettere al centro del dibattito politico la questione delle nuove garanzie sociali a partire dalle trasformazioni del mondo del lavoro.

Se è vero che flessibilità non deve far rima con precarietà, è necessario trovare nuove forme e nuove garanzie sociali per rompere quella ricattabilità che i lavoratori precari si trovano a subire.

Abbiamo voluto affrontare questo tema a partire dal piano continentale europeo, per conoscere, diffondere e riflettere su quelle che sono le forme di welfare possibili. Siamo andati in Belgio e Olanda, sistemi all’avanguardia negli anni passati per quanto riguarda le forme di protezione sociale e che oggi fanno i conti con le trasformazioni del mondo del lavoro. Uno sguardo che però non si limita a raccogliere le informazioni sui modelli di assistenza e sicurezza sociale, ma che scende ancora più in profondità ascoltando i beneficiari, i sindacalisti, gli economisti, i politici e gli amministratori di questi due paesi. Una presa di parola che coinvolge i diversi soggetti di un sistema complesso e che indaga i ruoli, le criticità, le aspettative, le attuali ed eventuali possibili trasformazioni. Per questo trovano spazio anche i fautori del basic income, del reddito universale garantito, alla ricerca di proposte praticabili per un nuovo modello di redistribuzione e di nuove garanzie sociali.

E’ un lavoro che si inserisce nel quadro più complessivo del contrasto alla precarietà, per determinare pari opportunità, per garantire nuove forme di sostegno sociale che anticipino sul tempo il rischio povertà che la nostra contemporaneità mostra.

Il supporto multimediale, allegato al numero 3 del mensile dell’assessorato “Il Maleppeggio”, può essere anche richiesto gratuitamente al responsabile “Studi ed intervento reddito garantito” dell’assessorato Sandro Gobetti (tel. 06.5168.5152 mail: sgobetti@regione.lazio.it).