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28.11.09

News - novembre 2009

Precari ISPRA
24/11: i precari ISPRA salgono sul tetto
la polizia interviene fra i precari
commenti politici
la notte sul tetto
sul tetto fino a una soluzione positiva
25/11: la prima notte sul tetto
una webcam sul tetto
si prepara la seconda notte sul tetto
26/11: i fantasmi dell'Ispra scaricati dallo Stato
i precari affrontano il terzo giorno sul tetto
Ancora sul tetto
27/11: primi risultati ma restiamo sul tetto
"vogliono denunciarci per la webcam"
un tavolo alla regione il 30 novembre
28/11 i precari attendono risposte

| il blog dei precari ispra | le foto | intervista rainews24 | segui in diretta con la webcam |

Lavoratori Agile (ex Eutelia)
2/11: serve un tavolo nazionale
4/11: occupata sede di Pregnana Milanese
5/11: assemblee permanenti negli stabilimenti di tutta Italia
No ai 237 licenziamenti
6/11: "Una messa per Agile"
7/11: il PD con i lavoratori
9/11: un incontro l'11 a Roma
10/11: blitz nella notte di una squadraccia al Tiburtino
il blitz dei bodyguard nella notte
Samuele Landi in questura
FIOM: il 17 sciopero e manifestazione a Roma
La società si dichiara estranea ai fatti
13/11: intervenga il governo
lavoratori occupano la sede di Padova
14/11: le ombre di Eutelia
14/11: in piazza la Cgil
"siamo più di 100mila"
in piazza per salvare Eutelia
17/11: Eutelia perde affare per 24 milioni
17/11: a Roma corteo Eutelia
urgente il congelamento del debito
la rabbia dei lavoratori invade Roma
Letta riceve i sindacati
assedio a Palazzo Chigi
Tra Rinaldini e Di Pietro, il sitin diventa assemblea
La vicenda Eutelia davanti a Palazzo Chigi
Tavolo convocato per il 27 novembre
23/11 all'Infedele i lavoratori Eutelia
24/11 la lotta va avanti colpo su colpo
spettacolo con i Tetes de Bois
Da Silvestri a Cristicchi il concerto per l'Eutelia
25/11 Eutelia guarda con fiducia al futuro
Eutelia: delibera conferimento ramo d'azienda
26/11: Eutelia in borsa -7,4%
Patria Socialista, RASH e Magazzini Popolari Casal Bertone occupano la sede del gruppo Barani
Giornalista minacciato, vado avanti
In piazza i dipendenti Eutelia
Vertice a Palazzo Chigi
Letta: azienda paghi stipendi e arretrati
Tremonti: commissariamento soluzione giusta
27/11: prosegue il sit in dei lavoratori a Palazzo Chigi
la notte dei lavoratori sotto Palazzo Chigi
Letta conferma l'impegno del governo
la rabbia dei lavoratori dalle piazze reali a quelle virtuali
Il governo si muove, ma i sindacati bocciano il piano
Sono il cattivo di Eutelia, ma le bugie le dice Santoro
Tremonti contro Eutelia, cattiva gestione

| coordinamento sindacale nazionale agile (ex eutelia) | AGILE workers |

Lavoratori Alcoa
3/11: disperazione sulla torre
Cappellacci: pronto a incontrare i lavoratori sul silos
Giovedì a Roma sit in dei sindaci del Sulcis
sit in a Cagliari
5/11 sit in dei sindaci a Roma
"Salvare l'industria del Sulcis"
Sindacati parzialmente soddisfatti
6/11 operai bloccano le strade
7/11 striscione allo stadio Sant'Elia
9/11 mercoledì nuovo sit in dei sindaci a Roma
10/11 malore a sessanta metri da terra
lavoratori bloccano l'attracco della nave Tirrenia
sesto giorno senza cibo
11/11 i lavoratori ALCOA a Palazzo Chigi
12/11 tavolo sull'energia, e Cappellacci sale sul silos
la decisione slitta dal 17 al 30 novembre
13/11 i lavoratori bloccano la SS130
14/11 i lavoratori ALCOA al corteo della Cgil
16/11 i lavoratori puntano a Palazzo Chigi
i sindacati uniti per il Sulcis
17/11 ALCOA premiata per la sostenibilità
18/11: scontri insulti e manganellate
video
Scajola incontra i vertici dell'azienda e i sindacati
Scajola: l'ALCOA non chiude
prima i manganelli, poi spiragli
19/11 FIOM: inaccettabile l'ottimismo del governo
arriva l'accordo, incognita per Vinyls
20/11 L'ALCOA sospende le attività a Fusina e Portovesme
L'ultimatum dell'azienda
Gli operai sequestrano dirigenti e stabilimenti
CGIL: non possiamo tollerare la chiusura dell'ALCOA
Operai sequestrano dirigenti: video choc
il vescovo di Iglesias: apprensione per la crisi
occupazione a oltranza
l'azienda si impegna a non intraprendere azioni per 15 giorni
Alcoa, il parassita (statale) che inquina
La crisi della multinazionale ALCOA
La Commissione Europea chiede 300 milioni all'ALCOA
Carabinieri: nessun sequestro di persona
21/11 tolto il blocco ai cancelli, resta il presidio
sit in a Roma il 26/11
Dopo 20 giorni gli operai scendono dal silos
Si allarga la protesta, assemblea degli operai
22/11 gli operai: lasceremo al buio l'intera Sardegna
23/11 blitz alla centrale ENEL
stop alla centrale ENEL nella notte
Agonia chiamata ALCOA
24/11 giovedì sciopero e manifestazione a Roma
corteo dei lavoratori in Regione
25/11 c'è Alcoa e Alcoa?
partono da Mestre i lavoratori Alcoa
in partenza 500 operai da Olbia
26/11 parte il corteo dei lavoratori ALCOA
scontri a Roma: ferito sindacalista
la questura: nessun poliziotto ha usato manganelli
tensione al corteo dei dipendeti ALCOA, c'è l'accordo
manganellate alla romana per l'ALCOA
questura: 3 agenti contusi
azienda disponibile a ritirare la CIG
ALCOA sospende la cassa integrazione
"ho ricevuto una manganellata alle spalle"
Roma: città chiusa per la rabbia del Sulcis
Alcoa: intesa per il futuro
27/11 assemblea a Marghera


Vinyls
27/11 Sospesa l'occupazione a Porto Torres

MTM-BRC
La fabbrica dei precari a Livorno

Università
Blitz alla CRUI
18/11: a Torino occupato il rettorato
L'Onda protesta anche di notte
19/11 protesta dei precari di lingue a Catania
20/11 il documento dell'assemblea nazionale
26/11 CRUI: a rischio stipendi

Scuola
2/11 sit in davanti alle sedi regionali RAI
La documentazione dell'occupazione del liceo di Ischia
11/11 occupato il Tasso a Roma
11/11 il "posto fisso day"
16/11 coordinamento precari: sciopero l'11 dicembre
17/11 studenti in piazza, tensioni a Milano
17/11 occupato il liceo Fracastoro a Verona
18/11 Decreto precari: ok del senato
19/11 occupato il Mamiani e flashmob a Roma
20/11 Torino. occupata sede del MIUR
23/11 sitin degli studenti al MIUR
23/11 ogni precario fa risparmiare allo stato 9mila euro
23/11 occupato il liceo Volta a Milano
26/11 duemila studenti in corteo a Roma in solidarietà col Mamiani occupato
27/11 il dramma dei precari della scuola diventa un calendario
28/11 Torino, corteo degli studenti

Pubblico impiego e enti locali
3/11 mobilitazione dei precari a Bologna
5/11 Proteste e tafferugli a Taranto
Protesta a Cagliari dei precari disabili della provincia
Calabria: protesta dei precari della regione
25/11 corteo dei precari a Palermo

Varie
l'agenda 2010 dei lavoratori INNSE

Diario delle aziende in crisi

Una mappa dell'Italia della crisi

Vale Rossi e la Yamaha che licenzia gli operai

Umbria. Prc e Sl: necessario reddito sociale

i precari della partita IVA

Giornalisti e precari: il futuro dell'informazione

il programma EXIT cerca precari

Posti di lavoro in palio al supermercato

3.2.09

Onda su onda, il ponte dei precari

Il traghetto di collegamento tra Messina e Villa San Giovanni è stato teatro, sabato scorso, della protesta dei ricercatori «invisibili» di Sicilia e Calabria. Un modo creativo per dire che il governo sta buttando a mare la ricerca e per lanciare un S.O.S.
- Oh capitan, precari in mezzo al mare...
Da molti anni si parla del ponte sullo Stretto per unire la Sicilia al resto dell'Italia. Ieri i precari siciliani e calabresi hanno simbolicamente utilizzato proprio il tratto di mare che divide le due regioni per trovare un punto d'unione nella comune protesta contro il ministro Gelmini. Dapprima un corteo, non molto nutrito ma che certo non è passato inosservato – molti manifestanti avevano al collo una ciambella salvagente – ha attraversato le strade di Messina vicine all’imbarco dei traghetti.


«L’Università sta per affondare, S.O.S. ricerca in mare» è stato lo slogan scandito dai manifestanti al momento di imbarcarsi. E così l'iniziativa, partorita dal Coordinamento Precari della Sicilia di Catania e dai Precari Invisibili della Ricerca dell'Università calabrese poco prima di Natale, ha riunito sul ponte del traghetto delle Ferrovie dello Stato circa settanta persone, provenienti dai tre atenei siciliani di Catania, Palermo e Messina e da quelli calabresi di Catanzaro, Reggio Calabria e Cosenza. Per questi ultimi il viaggio è stata una vera odissea, data l'impraticabilità della Salerno-Reggio Calabria. Lasciato il pullman a Rosarno, infatti, hanno dovuto raggiungere Messina direttamente in treno.
Come sottolinea però Enrico Natalizi, membro dei Precari Invisibili, la questione è troppo importante per non mobilitare perfino un movimento da sempre poco impegnato come quello calabrese: «Questa iniziativa è una cosa positiva anche perché, per la Calabria, significa svegliarsi da un torpore che risale a centinaia di anni. Cominciare a manifestare la nostra capacità di contestazione, quando è necessario, e di proposta quando è opportuno, è una cosa che ci riempie di gioia. Abbiamo voglia di inventare qualcosa di nuovo, con la nostra creatività e originalità da calabresi e da siciliani».

15.6.07

Panini (Cgil): ritardi in stabilizzazione precari

UNIVERSITA’: PANINI (CGIL), RITARDI IN STABILIZZAZIONE PRECARI

(AGI) - Roma, 13 giu. - “Pesanti ritardi in numerosi atenei sulla stabilizzazione dei precari. Non si puo’ perdere neanche un minuto, devono intervenire con urgenza i ministeri interessati”.
E’ l’help’ lanciato dal leader della Flc-Cgil, Enrico Panini, che sottolinea come “diversi atenei non abbiano ancora avviato le procedure di stabilizzazione dei precari, probabilmente interpretando l’autonomia come totale indifferenza nei confronti delle leggi dello Stato, dopo che da 40 giorni sono state rese note le regole per stabilizzare una parte del precariato delle Universita’”. Per Panini si tratta di “un atteggiamento inaccettabile. La Flc-Cgil - prosegue il segretario - sta mettendo in campo tutte le iniziative necessarie per tutelare gli interessi dei lavoratori. Chiediamo che il Ministro della Funzione Pubblica ed il Ministro dell’Universita’ intervengano con ogni urgenza per sanare una situazione insostenibile e per confermare definitivamente che non vi sono altre direttive in arrivo che dovrebbero chiarire norme che sono gia’ chiare. La direttiva numero sette del Dipartimento di Funzione pubblica, infatti, ha precisato in maniera inequivocabile che le norme sulla stabilizzazione dei lavoratori precari devono essere applicate anche nelle Universita’, compresi i lettori e i cel. Contrariamente a quanto dichiarato da alcune amministrazioni non esiste, quindi - prosegue il segretario della Flc - alcun atto integrativo della direttiva specifico per le universita’ che devono uniformarsi al resto della pubblica amministrazione. La Direttiva numero sette, che a nostro giudizio e’ molto insufficiente perche’ esclude i ricercatori dal processo di stabilizzazione, avvia con norme precise un processo di superamento del lavoro precario. Non a caso diversi Atenei hanno conseguentemente sottoscritto intese per l’applicazione dei commi 519 e 529 della Finanziaria per il 2007″. La Flc-Cgil che chiede l’applicazione immediata delle norme definitive “senza eccezione alcuna” chiede che la prossima Finanziaria “garantisca le risorse aggiuntive finalizzate a sostenere il processo di superamento del lavoro precario includendo i ricercatori e docenti precari degli atenei che fino ad oggi sono totalmente esclusi”. (AGI)
Cma

La ricerca is burning

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La ricerca is burning

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6.6.07

8/6 Lavoro precario e welfare in Europa

Lavoro precario e welfare in Europa

La Provincia di Potenza organizza un meeting a Melfi

La Sala Consiliare di Melfi ospiterà l’ 8 giugno, a partire dalle 9.30, un convegno internazionale su “Lavoro precario e welfare in Europa”, organizzato dalla Provincia di Potenza, Assessorato al Lavoro. Nel corso dell’incontro verranno esposti e diffusi i risultati di una ricerca - cofinanziata dalle Regioni Basilicata e Puglia, dalla Provincia di Potenza e dall’Università di Foggia - con una serie di comparazioni con Belgio, Francia, Germania, Inghilterra e Spagna.

La giornata verrà aperta dai saluti del sindaco di Melfi, Alfonso Ernesto Navazio, e del Direttore del Dipartimento Scienze Giuridiche privatistiche dell’Università di Foggia, Marco Miletti. Presiederà Alfonso Salvatore, Assessore al Lavoro della Provincia di Potenza. Interverrà il presidente della Provincia di Potenza, Sabino Altobello.

Presenterà il rapporto Canio Lagala, dell’Università di Foggia. Parteciperanno gli autori della ricerca Michel Dispersyn (Università Libera di Bruxelles), Jean Pierre Laborde (Università di Bordeaux IV), Maximilian Fuchs (Università di Eichstaett-Ingolstadt), Sarah Jane King (Istituto Universitario Europeo), Juan Gorrelli (Università di Siviglia). A discutere della ricerca saranno: Carlo Chiurazzi, Assessore al Lavoro della Regione Basilicata, Marco Barbieri, Assessore al Lavoro della Regione Puglia, Giovanni Battafarano, Capo Segreteria Tecnica del Ministero del Lavoro, Franco Liso (Università di Roma), Bruno Veneziani (Università di Bari), Antonio Imbrogno (Confindustria Basilicata), Enrico Gambardella (per Cgil, Cisl e Uil di Basilicata).

28.5.07

Sabato 26 maggio, una giornata particolare… l'Open Day!

L’Università Statale di Milano si presenta agli studenti, si mostra luccicante e splendida alla città. Un paradiso di aule, laboratori, biblioteche, prestigiosi istituti, meravigliosi dipartimenti, nonché centro d’eccellenza per la ricerca.

continua

Precari universitari di tutta Italia, uniamoci!

A quasi cinque mesi dall’entrata in vigore della legge finanziaria 2007, molte amministrazioni universitarie continuano a non applicarne il comma 519.
Fino al mese scorso si attendeva che venisse emanata la tanto attesa circolare applicativa da parte della Funzione Pubblica, circolare poi manifestatasi nella direttiva n. 7 del 30 aprile u.s..
A quel punto avevamo sperato che fosse finalmente giunta l’ora della stabilizzazione.
Purtroppo ci eravamo sbagliati.

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Inchiesta sui precari della ricerca a Napoli

da Precat:

I precari della didattica e della ricerca dell’Ateneo Federico II hanno svolto un’accurata analisi per gli anni 2003-2006. Il dato mostra il progressivo diminuire di assegni di ricerca e borse post-doc a favore di forme contrattuali diparate e che l’Ateneo appalta oltre il 30 della sua offerta didattica espressa in ore.

Leggi il report della situazione del precariato alla Federico II

12.5.07

Ricerca: i precari in piazza

2007-05-11 14:14

ROMA - Sono circa 800 secondo gli organizzatori, 200 per le forze dell'ordine, i precari della ricerca che manifestano da questa mattina davanti alla sede del ministero dell'Economia. La manifestazione a cui aderiscono trenta associazioni di ricercatori sia dell'Università sia di centri di ricerca pubblici, chiede un rilancio del settore, attraverso la regolarizzazione dei precari e l'aumento dei finanziamenti. "Se vuole davvero realizzare un'economia della conoscenza - sostiene Melania Del Santo, uno degli organizzatori - il Governo deve impegnarsi da subito ad immettere nuove risorse in questi settori, mantenendo le promesse della campagna elettorale". Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal capo di gabinetto del ministro Tommaso Padoa-Schioppa.

30.4.07

Lavoro: i precari chiedono l'elemosina per protesta

Se per la ricerca non ci sono fondi a sufficienza, i precari chiederanno l'elemosina. Questa l'idea provocatoria, lanciata nel pomeriggio durante un'assemblea al dipartimento di Matematica, dalla Rete dei ricercatori precari bolognesi che il 7 maggio saranno davanti al rettorato, in via Zamboni a fare la questua.

Una protesta che spera di fare da traino alla manifestazione nazionale prevista quattro giorni dopo a Roma contro il precariato sempre più diffuso nelle aule e laboratori degli atenei italiani.

Sotto le due torri, secondo i rappresentanti della Rete, il 57% dei docenti, ricercatori, assegnisti e dottorandi sono precari, più di 3000 lavoratori, poco più che trentenni.

Così, vestiti da uomini-sandwich, i precari cercheranno di dimostrare che i soldi raccolti con le offerte dei passanti saranno più numerosi di quelli ricevuti dal ministero.

"Ormai un anno di governo Prodi è passato ma nonostante le promesse, per noi non è cambiato niente", ha spiegato Anna Borghi, della Rete dei precari.

"Per il prossimo anno ci saranno 500 nuovi posti per i ricercatori a livello nazionale. E pensare che nei tre anni della Moratti furono 3.500...", sottolinea Anna Borghi.

Una protesta organizzata anche per ribadire la contrarietà dei precari all'invito, sollecitato nei giorni scorsi dal rettore Pier Ugo Calzolari, di devolvere il cinque per mille delle dichiarazioni dei redditi alla ricerca.

"Altro che cinque per mille ci vorrebbe!" hanno concluso i precari.

24.4.07

Università: meno 1500 milioni. E' emergenza.

23/04/2007
Mancano i fondi, l’università è in crisi, e gli allarmi arrivano da tutte le parti: CRUI, CNR, Movimenti Studenteschi, docenti universitari. Cronaca di una emergenza che toccherà tutti.

Il crollo del sistema?

E’ ufficiale, la crisi universitaria tanto spesso annunciata e temuta è arrivata. Con tutto il peso massimo che può avere una crisi in un settore strategico per il paese come quello della ricerca e degli studi.
Cos’è accaduto esattamente? A lanciare l’allarme è la C.R.U.I., conferenza dei rettori delle università italiane, che in una nota ufficiale fa presente che mancano 1.5 miliardi di euro, per il sistema italiano che si trova cosi ad essere stritolato. Per capire quanto stritolato, basti pensare che servono a pagare gli aumenti normali degli stipendi. E dato che tali aumenti sono obbligatori per legge, gli atenei dovranno onorare i propri impegni, tagliando i fondi per ricerca e nuove assunzioni. Ovviamente pagheranno i giovani in prima persona, dato che delle diverse decine di migliaia di precari che concorrono per un posto di ricercatore, ne potranno essere assunti appena 500.
Questo però è un onere sociale che il paese pagherà anche in futuro: niente ricerca vuol dire niente avanzamento scientifico, niente volano produttivo, e alla fine una perdita secca per il sistema economico nazionale. Insomma alla fine pagheremo tutti, con un paese che perderà sempre più terreno anche nei confronti delle altre nazioni.
All’allarme della CRUI, si è unito subito il CNR, che per bocca del suo presidente Fabio Pistella ha dichiarato che “La riduzione progressiva degli ultimi anni della quota di finanziamento proveniente dallo Stato, ha raggiunto un livello non ulteriormente sostenibile. Soltanto grazie alla capacità dell’Ente di reperire consistenti risorse dall’esterno con accordi di partnership sottoscritti con soggetti esterni (Istituzioni, Regioni, operatori industriali, Consorzi Interuniversitari) è stato possibile continuare a sviluppare importanti filoni della ricerca scientifica”.
Basta un dato per capire: generalmente per ogni euro speso in ricerca istituti come il CNR (consiglio nazionale delle ricerche) ne riescono a produrre 1,8 attirando capitali industriali e investitori esterni. Come dire: se qualcosa funziona (un euro dato in ricerca), e produce (1,8 euro prodotti), meglio smettere di farla.

Commenti – Allarmati e preoccupati i commenti degli studenti di destra e sinistra. Andrea Volpi, componente dell’Esecutivo Nazionale di Azione Universitaria e candidato al prossimo Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari dichiarata che "Come conferma anche la CRUI i giovani e gli studenti stanno pagando i danni causati dai tagli che il Governo ha effettuato al sistema universitario italiano: è tangibile la diminuzione della qualità dei servizi ed è evidente lo scadimento del valore della didattica, anche per l'eccessivo numero di contratti a tempo dei docenti ed il crescente precariato tra i ricercatori. Quest'ultimo è una conseguenza ovvia dell'impossibilità di assumere per mancanza di soldi". E prosegue “Ha sbagliato il Governo Prodi con un decreto taglia-spese che sta andando tutto a danno degli studenti, visto che vengono chiuse prima le biblioteche, i laboratori e le aule. Poi ci sono i tagli di tanti altri servizi essenziali. Ma hanno sbagliato anche gli Atenei perché, se è vero che mancano 1,5 miliardi di euro per pagare gli aumenti stipendiali dei docenti e del personale tecnico-amministrativo, questo è accaduto per gli eccessi di regalie e di nepotismo del passato. È un fenomeno che doveva essere arginato prima e che noi denunciamo da anni. Troppe assunzioni di amici degli amici, tanto poi pagano i contribuenti con le loro tasse”.
Non mancano, e non sono meno teneri i commenti dell’UDU, che dichiara “Già eravamo molto delusi dalla finanziaria 2007, priva di qualsiasi incremento e investimento su diritto allo studio, borse, e servizi essenziali agli studenti. E’ palese come detto dalla CRUI, che l’università è al collasso, e che il paese e gli studenti ne pagheranno le conseguenze. Abbiamo chiesto da subito l’esclusione degli atenei dal decreto taglia spese di Bersani, speriamo almeno nella trimestrale di cassa.”

Avevamo promesso, dopo gli interventi di Prodi dal Giappone, di seguire la politica del governo sulle università. Il primo ministro non ha ancora commentato, mentre nulla trapela dal Ministero, nonostante ripetute sollecitazioni anche da parte nostra per un intervista.
Come sempre, il dubbio, molto forte, è che a pagare saremo noi e il paese.

Roberto Chibbaro

27.3.07

Reddito e nuovo welfare

Giovedì 29 marzo alle ore 15.30, presso la Sala Lauree della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università La Sapienza, P.le Aldo Moro, 5 - ROMA

Tavola rotonda
Reddito e nuovo welfare tra Italia ed Europa.

Partecipano Sergio Bologna, Giuseppe Bronzini, Francesco Liso, Laura Pennacchi, Stefano Petrucciani e Philippe Van Parijs.
L’incontro prende spunto dalla pubblicazione del libro Reddito minimo universale, di Philippe Van Parijs e Yannich Vandeborght, edito da Egea, per i tipi di Università Bocconi Editore.
Ingresso libero.

L'invito in PDF.

Firenze: manifestazione in piazza contro il precariato


24/03/2007 - Basta con il precariato: con questa rivendicazione i lavoratori di tutte le categorie, dall'Universita' alla pubblica amministrazione, sono scesi in piazza questa mattina per chiedere la tutela dei loro diritti.

Un problema, quello del precariato, che secondo la Rappresentanza di Base coinvolge migliaia di persone solo nella provincia di Firenze e che finisce poi col creare situazioni di grave disagio, non ultimo il problema della casa e le relative difficolta' ad ottenere un mutuo. Partito da piazza San Marco, il corteo si e' soffermato sotto i palazzi del potere del capoluogo toscano, chiedendo alle istituzioni interventi indispensabili contro il lavoro nero, e soprattutto volti a regolarizzare la posizione di chi, con il precariato, rischia di perdere il lavoro da un giorno all'altro. Alla protesta organizzata dai sindacati hanno partecipato anche alcuni esponenti politici che non hanno risparmiato critiche alla giunta provinciale, rea di una grave immobilita' nei confronti di un problema reale, quello del lavoro precario, che invece richiede una serie di attenzioni e interventi urgenti. 'All'amministrazione chiediamo di ascoltare la voce dei precari - ha dichiarato Andrea Calo, consigliere provinciale di Rifondazione Comunista e presidente della Commissione lavoro - e non continuare a mostrarsi sorde di fronte a questi problema'.

Roma. Un anno di Mussi. Riprendiamo la parola

Il ministero Mussi, come il resto del Governo Prodi, si insediò con la speranza di una discontinuità con il governo precedente. In campagna elettorale, molte parole furono spese sulla centralità della ricerca e dell'università per l'intero sistema-Paese.

A un anno di distanza, l'operato del governo ha lasciato deluse tante speranze. Il sistema del 3+2 non è in discussione. Nell'ultima finanziaria, i fondi destinati all'Università e alla Ricerca sono addirittura diminuiti. L'immissione di molti nuovi ricercatori, necessaria per costruire davvero una società della conoscenza capace di innovazione, non è all'ordine del giorno. I pochi provvedimenti in materia sono limitatissimi, poco trasparenti e soprattutto "straordinari", cioè momentanei. Per rilanciare l'università, invece, c'è bisogno di un investimento serio per entità e durata. Ma né Mussi né Padoa-Schioppa, evidentemente presi da altre priorità, puntano davvero sulla cultura, sulla conoscenza, sulle competenze per rilanciare l'Italia.

Vogliamo spiegare al Paese che i problemi dell'Università e della Ricerca non sono affatto risolti. Dobbiamo attivarci verso una mobilitazione in cui le forze sane dell'università, quei docenti e ricercatori precari che ne consentono la sopravvivenza, prendano la parola. Ne discuteremo nell'assemblea che si terrà

mercoledì 28 marzo ore 11

Dipartimento di Chimica - Aula A

Università La Sapienza

Il manifesto e le ragioni dell'assemblea

26.2.07

Nicolais: impegno contro precariato

Prossimo l'avvio dei nuovi concorsi per i ricercatori
(ANSA)-TORINO, 23 FEB-'Abbiamo preso l'impegno di eliminare il precariato entro fine legislatura e vale anche per le universita'', ha detto il ministro Nicolais. 'Per i precari delle universita'- ha detto il ministro per la Funzione Pubblica all'universita' di Torino - quest'anno sono stati stanziati 30 milioni di euro, a cui si aggiungeranno i 60 del prossimo anno e i 90 di quello dopo. L'avvio dei nuovi concorsi per i ricercatori - ha concluso il ministro - e' ormai pronto'.

16.2.07

Catania: Protestano i precari dell'Università

di Andrea Deioma e Valeria Arlotta

E' di questi giorni la protesta dei lavoratori part-time ASU e PUC facenti parte dell’organico dell’Ateneo di Catania. I manifestanti hanno deciso di evitare sfilate carnevalesche per la città, scegliendo di “campeggiare” davanti la sede del rettorato

leggi lo speciale su Step1
seconda parte

Catania - Ateneo: stabilizzazione per 224 lavoratori precari

CATANIA - ATENEO: STABILIZZAZIONE PER 224 LAVORATORI 'PRECARI' (SIC!)
Scritto il Martedì, 30 gennaio ore 12-33 di red5
Lavoro & Sindacati Anche per i 224 lavoratori "precari" dell'Università di Catania arriva la tanto agognata, sospirata, desiderata stabilizzazione.

CATANIA - Svolta per il destino dei 224 lavoratori “precari” dell’Università di Catania. Nei giorni scorsi è stato infatti firmato il protocollo di pre-intesa tra l’amministrazione universitaria, le organizzazioni sindacali di categoria (Flc-Cgil, Cisl università, Uil pa-U.R., Confsal Snals Università-Cisapuni, Csa di Cisal, Ugl Università) e le rsu per l’avvio del processo di stabilizzazione del precariato “storico” Puc-Asu (ex Lsu e Lpu) presente nell’Ateneo.

In particolare, i provvedimenti concordati, che oggi pomeriggio saranno sottoposti al vaglio del Consiglio di amministrazione dell’Università, riguardano 30 lavoratori impegnati in attività socialmente utili (ex articolo 23), 44 lavoratori di pubblica utilità e 150 lavoratori impegnati in progetti di utilità collettiva, che per un decennio circa sono stati impiegati nelle varie attività istituzionali dell’Ente, acquisendo le adeguate conoscenze lavorative e divenendo di fatto importanti per le attività istituzionali dell’Ateneo, con particolare riferimento ai servizi offerti agli studenti e all’utenza in generale.

Pur dovendo tenere conto dei pesanti tagli subiti in questi ultimi anni al finanziamento ordinario del sistema universitario, l’Ateneo ha pertanto inteso avviare, per la definitiva soluzione del problema del precariato, un processo a tappe.

Il primo momento di questo percorso riguarda proprio l’attivazione immediata di tutte le procedure consentite dalle attuali normative regionali e nazionali per garantire, già nel breve periodo e nel rispetto dei vincoli di bilancio dell’Ateneo, il massimo impiego orario di tutti i lavoratori (si passa da 18 a 36 ore settimanali complessive), nonché un’adeguata copertura previdenziale.

(R.A.)

18.1.07

All'università slogan, fumogeni e striscioni contro 'Padoa-Mani di forbice'

Padoa-Schioppa contestato a Torino
Il ministro: ''In ciascun campo esistono spazi per spendere meglio, e cioè economizzare in spese inutili e destinare le risorse a spese utili''

Nella foto Infophoto, Tommaso Padoa-SchioppaTorino, 17 gen. (Adnkronos/Ign) - Al grido di ''Padoa-Schioppa ministro dei padroni giù le mani dalle pensioni'' e accompagnati da alcuni fumogeni colorati e rumorosi petardi, alcune decine di manifestanti hanno contestato, nel cortile dell'università di Torino, il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa in visita all'ateneo per una lezione su 'Europa e federalismo'.

Alla contestazione hanno partecipato studenti, precari, esponenti dei Cub e giovani dei centri sociali.

Ai muri esterni dell'Università sono appesi volantini in cui il ministro viene raffigurato come 'Padoa-Mani di forbice Schioppa ministro taglia tutto' e come una sorta di cowboy con uno 'schioppo' sulla spalla.

Fra gli striscioni portati nel cortile del rettorato, quelli con le scritte 'No ai tagli all'istruzione', 'Giù le mani dalle pensioni', 'Diamoci un taglio dateci reddito'. Alcuni manifestanti hanno indossato maschere che raffiguravano il premier Romano Prodi, ministri del suo governo e rappresentanti delle istituzioni nazionali.

Nel corso del suo intervento, il ministro ha replicato al rettore dell'Università di Torino Ezio Pelizzetti che, introducendo Padoa-Schioppa, ha polemizzato per un articolo su rendite e capitali scritto nei giorni scorsi proprio dal titolare di Via xx settembre. ''In ciascun campo esistono spazi per spendere meglio, e cioè economizzare in spese inutili e destinare le risorse a spese utili. Questo è quello che ho voluto dire e continuo a pensare e finché sarò ministro continuerò ad agire lungo questa linea'', ha precisato il ministro. ''E' essenziale che l'economia italiana riprenda a crescere - ha ribadito, citando il suo articolo - e ostacolo fondamentale alla crescita sta nel fatto che si è persa la distinzione tra produzione e rendita''.

Al termine dell'intervento, il ministro Padoa-Schioppa è uscito dalla sala e si è affacciato per qualche istante dalla balconata del rettorato provocando la reazione dei manifestanti che lo hanno ''salutato'' facendo scoppiare un petardo e accendendo un fumogeno. Qualche breve momento quando forze dell'ordine e dimostranti si sono fronteggiati a distanza ravvicinata ma tutto si è concluso in pochi minuti senza problemi e i contestatori sono stati allontanati dal cortile del rettorato.

Cattedre vietate agli under 40

Ateneo sempre più vecchio
Ilaria Venturi
I giovani assunti sono meno del 10%

L´ateneo più antico imbianca. Nei capelli dei suoi professori. I trentenni in «cattedra» all´Alma Mater sono appena 36. A dirlo sono i dati del ministero a dicembre 2005: solo tre gli ordinari, che ora hanno 39 anni; 33 gli associati, il primo gradino di accesso al titolo di professore. In complesso, i docenti e ricercatori tra i 32 e i 38 anni sono 284 su circa 3.200 assunti.
Addio alla cattedra entro i quarant´anni. Il progressivo invecchiamento dell´Università italiana non esclude Bologna che conta, racconta l´Annuario 2005, oltre 650 ordinari e associati ultrasessantenni. Con una prospettiva ancora più allarmante. Chi lascerà il posto nei prossimi anni non farà spazio ai giovani.
Nessuna nuova assunzione sino al 2008 se non arriveranno i soldi dal governo. E´ lo stesso rettore ad annunciarlo: «Quest´anno e nel 2008 dovremo utilizzare le risorse liberate da chi va in pensione per pagare gli incrementi annuali di stipendio, che neppure decido io, di chi è già assunto». Una prospettiva che agita i presidi nelle Facoltà. Al punto che Santino Prosperi, alla guida di Veterinaria, lancia una provocazione: «Sono pronto al blocco degli aumenti pur di assumere i giovani». Il grande esodo dall´Alma Mater è previsto tra il 2012 e il 2013; da quest´anno al 2010 gli uffici stimano, per difetto, 230 «uscite dai ruoli». Poi ci sarà almeno il raddoppio, un ritiro di massa. Due fenomeni che viaggiano insieme. «Il problema c´è, occorre per questo una politica coraggiosa. Al di sopra dei 65 anni bisognerebbe cominciare a lasciare», commenta Prosperi che racconta di chi è in attesa. «Hanno meno di 30 anni, sono tutti andati all´estero, hanno dottorati e post-dottorati alle spalle e che prospettive hanno? Nessuna. In un anno potrei assumere sei, sette precari se si sbloccasse la situazione». Sull´invecchiamento il rettore frena. «Nella ricerca conta anche l´esperienza, non è questo che ingessa la ricerca. E´ vero, comunque, che le cose stanno peggiorando, un tempo si andava in cattedra prima, ma perché erano gli anni di massima espansione dell´Università».
Calzolari sposta il tiro: «Se mancano uscite laterali dall´Università non c´è salvezza, il problema è che la società non utilizza la ricerca, non offre ai giovani posizioni differenti. A Bologna abbiamo anticipato l´incremento dei ricercatori, 350 in tre anni. Ma il problema non si risolve». Per Ivano Dionigi, voce dei direttori di dipartimenti, «occorre attrezzarsi subito di fronte all´esodo di massa che arriverà tra un lustro e a fronte del fatto che si è persa almeno una generazione di arruolamento».
«Ai giovani è riservato solo precariato», dice Anna Borghi, voce della Rete dei ricercatori precari. Nelle Facoltà scientifiche il problema è più sentito. «Le persone formano il loro curriculum scientifico entro i 40 anni, per questo da noi il fenomeno è preoccupante, lo stiamo avvertendo», dice Lorenzo Donatiello, preside di Scienze. «Ormai diventare ricercatore a 30 anni, associato a 35 e ordinario a 40 è un miraggio». Amara conclusione.
(17 gennaio 2007)
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