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15.5.07

Ambiente precario

14 maggio 2007
A tre anni dalla protesta che ha portato 22.220 persone a firmare la petizione per il ritiro del decreto sullo stoccaggio delle scorie nucleari a Scanzano, la conflittualità sui temi dell'ambiente è andata molto oltre le istanze del comitato noalnucleare. La questione del governo dell'ambiente e dei beni comuni è al centro di vertenze territoriali in tutto il paese, e la necessità di praticare la partecipazione dal basso è diventata un'emergenza di fronte a scelte politiche, di governo e di gestione del territorio di cui rimangono in pochi a fidarsi. I cittadini che hanno costituito il comitato no Tav della Valle di Susa, cui hanno aderito anche otto associazioni ambientali e culturali tra cui Legambiente, Wwf e aree della Cgil, non hanno creduto ai valori forniti sulla presenza di amianto nella montagna, così come quelli di Scanzano temevano l'arrivo di rifiuti tossici. A Serre e a Civitavecchia i cittadini praticano forme anche estreme di protesta, come lo sciopero della fame, per tentare di ostacolare la realizzazione della nuova discarica e la riconversione a carbone della centrale Enel. Non ci si fida delle scelte compiute, anzi si ha paura delle conseguenze di quelle scelte.

La tutela dell'ambiente, legata a quella della salute, è oggi avvertita come emergenza dalle persone e dalle comunità che vivono in presa diretta le conseguenze delle scelte politiche e di governo. Ovunque si parla di primavere troppo bizzarre, di un'estate che si profila terribile, dell'inquinamento che toglie il respiro. Le nostre istituzioni non sembrano essere oggi all'altezza. È evidente l'enorme difficoltà delle istituzioni pubbliche ambientali di garantire scelte affidabili, responsabili, trasparenti. Niente di strano, se si considera che gli anni passati hanno segnato lo smantellamento delle politiche ambientali in Italia.

Il nuovo governo ha imperniato il suo programma anche sui temi ambientali, ma ha fatto ben poco per rafforzare le istituzioni ambientali, che scontano la desertificazione fatta dalla precedente legislatura. Persiste un problema non più rinviabile, quello di affrontare la grande debolezza e la scarsa credibilità degli organi pubblici, sia nelle proposte che nei ruoli di garanzia e tutela dell'ambiente, dei cittadini, delle comunità.

Una delle piaghe di queste istituzioni è proprio la precarietà del personale che ci lavora, concretamente e quotidianamente, a difesa dell'interesse pubblico alla tutela ambientale: oltre il 50 per cento dei lavoratori del comparto ambientale sono precari. Al ministero dell'ambiente i precari sono 569 su circa 1100 dipendenti, all'Apat [agenzia per la protezione dell'ambientale e per i servizi tecnici] i precari sono 511 su 1129 dipendenti, all'Icram [istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare] addirittura i precari sono 239 su 300 lavoratori dipendenti.
La precarietà porta con sé il ricatto, l'infiacchimento delle funzioni pubbliche ambientali, l'assenza di prevenzione e controlli stabili e permanenti nel tempo. Le esigenze del paese richiederebbero una politica in campo ambientale lucida, forte, che non può certo contare di essere attuata per lo più da personale che ogni sei mesi o un anno si ritrova con il contratto in scadenza, schiacciato tra il peso dell'incertezza e il voler mantenere il lavoro anche a costo della dignità professionale.

La presenza dei lavoratori precari è diffusa in tutti i settori del comparto pubblico, e le conseguenze sono sempre gravi, sia in termini di tutela dei diritti dei lavoratori, sia nei termini di disagio sociale; ma nel caso del precariato del comparto ambientale il problema assume dunque un carattere di specificità e che riguarda l'interesse di tutti. Qui il precariato, che nasce negli anni del blocco delle assunzioni nel pubblico impiego, si innesta in una escalation di indebolimento e deresponsabilizzazione delle istituzioni deputate alla salvaguardia e al risanamento dell'ambiente che richiederebbero analisi e interventi ben più incisivi per garantire diritti pubblici, continuamente messi alla prova da poteri e interessi ben più forti e, troppo spesso, privati.

Il legame tra precarietà del lavoro e capacità di svolgere funzioni pubbliche di garanzia per la tutela dell'ambiente è il tema centrale dell'incontro pubblico «Ambiente precario» organizzato dal circolo «Ambiente, territorio e beni comuni» di Sinistra europea giovedì 17 maggio alle 17 presso l'ex hotel Bologna. Hanno accettato di misurarsi sul tema parlamentari ed esponenti di centrosinistra impegnati da sempre sull'ambiente - Fulvia Bandoli, Loredana De Petris, Edo Ronchi, Tommaso Sodano - insieme a rappresentanti di Legambiente, Wwf e della Cgil. Concluderà i lavori Mirko Lombardi, responsabile nazionale ambiente di Rifondazione.

circolo «Ambiente, territorio e beni comuni»
Sinistra europea

27.3.07

Firenze: manifestazione in piazza contro il precariato


24/03/2007 - Basta con il precariato: con questa rivendicazione i lavoratori di tutte le categorie, dall'Universita' alla pubblica amministrazione, sono scesi in piazza questa mattina per chiedere la tutela dei loro diritti.

Un problema, quello del precariato, che secondo la Rappresentanza di Base coinvolge migliaia di persone solo nella provincia di Firenze e che finisce poi col creare situazioni di grave disagio, non ultimo il problema della casa e le relative difficolta' ad ottenere un mutuo. Partito da piazza San Marco, il corteo si e' soffermato sotto i palazzi del potere del capoluogo toscano, chiedendo alle istituzioni interventi indispensabili contro il lavoro nero, e soprattutto volti a regolarizzare la posizione di chi, con il precariato, rischia di perdere il lavoro da un giorno all'altro. Alla protesta organizzata dai sindacati hanno partecipato anche alcuni esponenti politici che non hanno risparmiato critiche alla giunta provinciale, rea di una grave immobilita' nei confronti di un problema reale, quello del lavoro precario, che invece richiede una serie di attenzioni e interventi urgenti. 'All'amministrazione chiediamo di ascoltare la voce dei precari - ha dichiarato Andrea Calo, consigliere provinciale di Rifondazione Comunista e presidente della Commissione lavoro - e non continuare a mostrarsi sorde di fronte a questi problema'.

18.1.07

Lavoratori 118 in sciopero della fame

GARGANO, giovedì 18 gennaio 2007 - ORE 12.21

PRC: 'tavolo regionale non più rinviabile'

Gli Autisti, gli Infermieri del 118 del Gargano Nord e la FLAICA CUB sono, da oggi, in sciopero della fame. “Sciopero che sarà interrotto – affermano in una nota - solo se avremo certezza dell’apertura di un tavolo di confronto con il Presidente Vendola e con l’Assessore Tedesco volto a superare definitivamente i problemi posti in essere dalla vertenza in atto”. I lavoratori e i sindacati ricordano che l’azione intrapresa non influirà sul regolare svolgimento del servizio che sarà garantito nella massima sicurezza per i lavoratori e per i cittadini costretti a rivolgersi al servizio stesso.
Intanto il Gruppo di Rifondazione Comunista si offre come mediatore tra i lavoratori e la Regione Puglia al fine di individuare gli strumenti più idonei per affrontare e risolvere la vertenza. “Pur consci degli ostacoli legislativi attuali, - afferma il capogruppo di Rifondazione comunista, Arcangelo Sannicandro - ci sembra comunque non rinviabile un tavolo regionale sulla questione del 118, tavolo al quale si invita sin da ora l’Assessore alla Sanità Tedesco, il Presidente Vendola e i lavoratori precari”.


Daniela Zazzara

7.12.06

Stop Precarietà Ora: manda il tuo video a Liberazione

Stop precarietà, ora!

Vogliamo realizzare un videofilm collettivo sulla manifestazione del 4 a Roma da far uscire in un DVD con "Liberazione".

Per raggiungere questo obiettivo ti chiediamo inviarci un videomontaggio della durata massima di 10 minuti in cui ci mostri come hai vissuto la manifestazione, ma soprattutto un fatto, un pezzo di vita, una situazione che pensi sia importante per raccontare la precarietà nella tua realtà di partenza.

Chi meglio di te può farlo?

Il film finale avrà la durata massima di 90 minuti e quindi sentiti libero di raccontare ciò che vuoi con il tuo stile, ma più il tuo montato sarà incisivo, sintetico e interessante per tutti e più possibilità avrà di essere inserito intero!

Caratteristiche tecniche del video da inviare:

* formato MINIDV 4:3 pieno non "letterbox"
* durata massima del montaggio: 10 minuti
* cerca di curare un po’ l’audio e la qualità dell’immagine
* se proprio vuoi mettere musica, utilizza pezzi di gruppi che conosci personalmente ai quali puoi far firmare la liberatoria per l’utilizzo gratuito del pezzo montato. Quindi non usare musica commerciale perché non ci sono soldi per pagare diritti d’autore!
* se possibile invia il video con canali audio mono separati: l’uno per audio della ripresa e il due per la musica o effetti aggiunti in montaggio
* inviaci il montato di prima generazione e tieni per te eventualmente una copia di riserva
* i nastri dovranno essere spediti entro il 30 novembre 2006 e non saranno restituiti.

Allega al nastro:

1. la scheda di partecipazione
2. la liberatoria per l’utilizzo del video
3. la lista delle musiche montate e le relative liberatorie

Invia tutto a:

LIBERAZIONE – Video "Stop precarietà, ora!"
Viale del Policlinico, 131 00161 Roma

6.12.06

Assemblea 6/12 Precarietà, diritti e reddito

6 dicembre ore 18.30, Circolo PRC Garbatella, Via degli Armatori, 3.

Assemblea Precarietà Diritti e Reddito

intervengno:
S.Gobetti (Rivista InfoXoa), S.Salvagni (resp. Lavoro PRC Roma), R.Faranda (Avvocato del Lavoro), P.Allegri (ricercatori precari), F.Stocchi (precario ISTAT), C.Tajani (Rete lombarda precarietà Reddito)"