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28.11.09

News - novembre 2009

Precari ISPRA
24/11: i precari ISPRA salgono sul tetto
la polizia interviene fra i precari
commenti politici
la notte sul tetto
sul tetto fino a una soluzione positiva
25/11: la prima notte sul tetto
una webcam sul tetto
si prepara la seconda notte sul tetto
26/11: i fantasmi dell'Ispra scaricati dallo Stato
i precari affrontano il terzo giorno sul tetto
Ancora sul tetto
27/11: primi risultati ma restiamo sul tetto
"vogliono denunciarci per la webcam"
un tavolo alla regione il 30 novembre
28/11 i precari attendono risposte

| il blog dei precari ispra | le foto | intervista rainews24 | segui in diretta con la webcam |

Lavoratori Agile (ex Eutelia)
2/11: serve un tavolo nazionale
4/11: occupata sede di Pregnana Milanese
5/11: assemblee permanenti negli stabilimenti di tutta Italia
No ai 237 licenziamenti
6/11: "Una messa per Agile"
7/11: il PD con i lavoratori
9/11: un incontro l'11 a Roma
10/11: blitz nella notte di una squadraccia al Tiburtino
il blitz dei bodyguard nella notte
Samuele Landi in questura
FIOM: il 17 sciopero e manifestazione a Roma
La società si dichiara estranea ai fatti
13/11: intervenga il governo
lavoratori occupano la sede di Padova
14/11: le ombre di Eutelia
14/11: in piazza la Cgil
"siamo più di 100mila"
in piazza per salvare Eutelia
17/11: Eutelia perde affare per 24 milioni
17/11: a Roma corteo Eutelia
urgente il congelamento del debito
la rabbia dei lavoratori invade Roma
Letta riceve i sindacati
assedio a Palazzo Chigi
Tra Rinaldini e Di Pietro, il sitin diventa assemblea
La vicenda Eutelia davanti a Palazzo Chigi
Tavolo convocato per il 27 novembre
23/11 all'Infedele i lavoratori Eutelia
24/11 la lotta va avanti colpo su colpo
spettacolo con i Tetes de Bois
Da Silvestri a Cristicchi il concerto per l'Eutelia
25/11 Eutelia guarda con fiducia al futuro
Eutelia: delibera conferimento ramo d'azienda
26/11: Eutelia in borsa -7,4%
Patria Socialista, RASH e Magazzini Popolari Casal Bertone occupano la sede del gruppo Barani
Giornalista minacciato, vado avanti
In piazza i dipendenti Eutelia
Vertice a Palazzo Chigi
Letta: azienda paghi stipendi e arretrati
Tremonti: commissariamento soluzione giusta
27/11: prosegue il sit in dei lavoratori a Palazzo Chigi
la notte dei lavoratori sotto Palazzo Chigi
Letta conferma l'impegno del governo
la rabbia dei lavoratori dalle piazze reali a quelle virtuali
Il governo si muove, ma i sindacati bocciano il piano
Sono il cattivo di Eutelia, ma le bugie le dice Santoro
Tremonti contro Eutelia, cattiva gestione

| coordinamento sindacale nazionale agile (ex eutelia) | AGILE workers |

Lavoratori Alcoa
3/11: disperazione sulla torre
Cappellacci: pronto a incontrare i lavoratori sul silos
Giovedì a Roma sit in dei sindaci del Sulcis
sit in a Cagliari
5/11 sit in dei sindaci a Roma
"Salvare l'industria del Sulcis"
Sindacati parzialmente soddisfatti
6/11 operai bloccano le strade
7/11 striscione allo stadio Sant'Elia
9/11 mercoledì nuovo sit in dei sindaci a Roma
10/11 malore a sessanta metri da terra
lavoratori bloccano l'attracco della nave Tirrenia
sesto giorno senza cibo
11/11 i lavoratori ALCOA a Palazzo Chigi
12/11 tavolo sull'energia, e Cappellacci sale sul silos
la decisione slitta dal 17 al 30 novembre
13/11 i lavoratori bloccano la SS130
14/11 i lavoratori ALCOA al corteo della Cgil
16/11 i lavoratori puntano a Palazzo Chigi
i sindacati uniti per il Sulcis
17/11 ALCOA premiata per la sostenibilità
18/11: scontri insulti e manganellate
video
Scajola incontra i vertici dell'azienda e i sindacati
Scajola: l'ALCOA non chiude
prima i manganelli, poi spiragli
19/11 FIOM: inaccettabile l'ottimismo del governo
arriva l'accordo, incognita per Vinyls
20/11 L'ALCOA sospende le attività a Fusina e Portovesme
L'ultimatum dell'azienda
Gli operai sequestrano dirigenti e stabilimenti
CGIL: non possiamo tollerare la chiusura dell'ALCOA
Operai sequestrano dirigenti: video choc
il vescovo di Iglesias: apprensione per la crisi
occupazione a oltranza
l'azienda si impegna a non intraprendere azioni per 15 giorni
Alcoa, il parassita (statale) che inquina
La crisi della multinazionale ALCOA
La Commissione Europea chiede 300 milioni all'ALCOA
Carabinieri: nessun sequestro di persona
21/11 tolto il blocco ai cancelli, resta il presidio
sit in a Roma il 26/11
Dopo 20 giorni gli operai scendono dal silos
Si allarga la protesta, assemblea degli operai
22/11 gli operai: lasceremo al buio l'intera Sardegna
23/11 blitz alla centrale ENEL
stop alla centrale ENEL nella notte
Agonia chiamata ALCOA
24/11 giovedì sciopero e manifestazione a Roma
corteo dei lavoratori in Regione
25/11 c'è Alcoa e Alcoa?
partono da Mestre i lavoratori Alcoa
in partenza 500 operai da Olbia
26/11 parte il corteo dei lavoratori ALCOA
scontri a Roma: ferito sindacalista
la questura: nessun poliziotto ha usato manganelli
tensione al corteo dei dipendeti ALCOA, c'è l'accordo
manganellate alla romana per l'ALCOA
questura: 3 agenti contusi
azienda disponibile a ritirare la CIG
ALCOA sospende la cassa integrazione
"ho ricevuto una manganellata alle spalle"
Roma: città chiusa per la rabbia del Sulcis
Alcoa: intesa per il futuro
27/11 assemblea a Marghera


Vinyls
27/11 Sospesa l'occupazione a Porto Torres

MTM-BRC
La fabbrica dei precari a Livorno

Università
Blitz alla CRUI
18/11: a Torino occupato il rettorato
L'Onda protesta anche di notte
19/11 protesta dei precari di lingue a Catania
20/11 il documento dell'assemblea nazionale
26/11 CRUI: a rischio stipendi

Scuola
2/11 sit in davanti alle sedi regionali RAI
La documentazione dell'occupazione del liceo di Ischia
11/11 occupato il Tasso a Roma
11/11 il "posto fisso day"
16/11 coordinamento precari: sciopero l'11 dicembre
17/11 studenti in piazza, tensioni a Milano
17/11 occupato il liceo Fracastoro a Verona
18/11 Decreto precari: ok del senato
19/11 occupato il Mamiani e flashmob a Roma
20/11 Torino. occupata sede del MIUR
23/11 sitin degli studenti al MIUR
23/11 ogni precario fa risparmiare allo stato 9mila euro
23/11 occupato il liceo Volta a Milano
26/11 duemila studenti in corteo a Roma in solidarietà col Mamiani occupato
27/11 il dramma dei precari della scuola diventa un calendario
28/11 Torino, corteo degli studenti

Pubblico impiego e enti locali
3/11 mobilitazione dei precari a Bologna
5/11 Proteste e tafferugli a Taranto
Protesta a Cagliari dei precari disabili della provincia
Calabria: protesta dei precari della regione
25/11 corteo dei precari a Palermo

Varie
l'agenda 2010 dei lavoratori INNSE

Diario delle aziende in crisi

Una mappa dell'Italia della crisi

Vale Rossi e la Yamaha che licenzia gli operai

Umbria. Prc e Sl: necessario reddito sociale

i precari della partita IVA

Giornalisti e precari: il futuro dell'informazione

il programma EXIT cerca precari

Posti di lavoro in palio al supermercato

11.7.08

Bologna Sciopero a sorpresa all'inaugurazione del McDonald's della stazione di Bologna

Bologna
Sciopero a sorpresa all'inaugurazione del McDonald's della stazione di Bologna

Benedetta Aledda
Bologna
Sciopero a sorpresa all'inaugurazione del McDonald's della stazione di Bologna. Davanti all'esercizio, riaperto ieri dopo una ristrutturazione, hanno protestato tutta la mattina alcune decine di lavoratori. Chi fa il tempo pieno ha iniziato il turno alle 5 del mattino, ha fatto le prime 4 ore e poi, dopo la pausa obbligata (da 2 fino a 4 ore), a sorpresa non si è ripresentato. Si sono fatti notare così i dipendenti di Cigar, la ditta che gestisce tutti i punti di ristorazione della stazione, compreso il fast food, ora riuniti nello stabile sul lato est di piazza Medaglie d'oro. Dopo la rottura delle trattative sindacali, hanno deciso di scioperare su tutte le 23 ore di apertura. «Con la scusa del rinnovo dei locali hanno licenziato 3 magazzinieri e cercano di portarci tutti a fare il part time o ad andarcene», denunciano i lavoratori. «Facevo il magazziniere da 23 anni - racconta uno di loro, 45 anni e un mutuo da pagare - mi hanno licenziato in tronco perché dicono che il magazzino non serve più». «Ora chiederanno a noi di trasportare la merce, perché non può arrivare da sola sui banchi!», protesta una delle banconiere rimaste in servizio; con i colleghi invita i passanti a non consumare al McDonald's.
A marzo l'azienda ha aperto una procedura di mobilità per 23 dipendenti full time. «Aggiungendo i tempi determinati, si arriva a 52 persone in meno», chiarisce Giuseppina Cupaiolo della Fisascat-Cisl. Da allora Cigar ha assunto per periodi di 3 o 9 mesi molti dei ragazzi che ieri, insieme ai responsabili, hanno tenuto aperto il McDonald's.
«Eravamo disponibili anche a fare il turno continuato», spiega Grazia De Siena, banconista e delegata della Filcams-Cgil, «ma l'azienda ha insistito con il turno spezzato, ha allungato l'apertura da 12 a 23 ore e a molti ha comunicato che dovranno fare anche altre mansioni». E' capitato a una cassiera dei vecchi bar, uscita in lacrime dopo le prime 4 ore di lavoro: «Faccio la cassiera da 28 anni e mi hanno messo all'improvviso a fare le pizze», racconta con gli occhi lucidi. «Vogliono farci sentire a disagio - interviene una collega assunta 33 anni fa - così ci licenziamo e loro assumono i ragazzini con contratti precari». Coi nuovi turni, comunicati pochi giorni fa, tra chi fa il tempo pieno c'è chi entra alle 17 ed esce alle 21, poi stacca e riprende dalle 24 alle 3.
Al fast food, invece, ormai sono tutti part time; la metà stranieri, quindi più ricattabili, assunti con contratti a termine e di inserimento quando già Cigar aveva dichiarato gli esuberi. «Questo vuol dire che l'azienda non è in crisi ma che sta approfittando del rinnovo dei locali per ristrutturare il personale», denuncia il consigliere comunale del Prc Roberto Sconciaforni, arrivato a portare solidarietà, come hanno fatto i suoi colleghi dell'Altra Sinistra. «Il sindaco Cofferati deve dire se questo comportamento è compatibile coi progetti di rinnovo della stazione», incalza Sconciaforni.
Cgil Cisl Uil di categoria, insieme a Ugl, sono pronte a denunciare l'azienda per comportamento antisindacale.


Liberazione 11/07/2008

15.6.07

Provincia di Bologna: 123 assunti in 3 anni

Precari: Giunta provinciale approva piano per assunzione 123 persone

La Giunta provinciale di Bologna, nella riunione di questa mattina, ha approvato il Piano triennale dei fabbisogni di personale e adeguamento della dotazione organica che comprende anche il documento sulla stabilizzazione del personale. Nel triennio 2007-2009 verranno assunti complessivamente 123 dipendenti, di cui: 79 nel 2007, 26 nel 2008 e 18 nel 2009.

“Mi sembra un punto di arrivo importante – ha commentato la presidente Beatrice Draghetti - e di grande soddisfazione perché si tratta di un tema che incide concretamente sulla vita di tante persone che ogni giorno lavorano all’interno di questo ente. Dopo anni di incertezza, a livello nazionale e locale, il tema del precariato, grazie anche alle nuove norme della Finanziaria, viene affrontato concretamente”.

30.4.07

Lavoro: i precari chiedono l'elemosina per protesta

Se per la ricerca non ci sono fondi a sufficienza, i precari chiederanno l'elemosina. Questa l'idea provocatoria, lanciata nel pomeriggio durante un'assemblea al dipartimento di Matematica, dalla Rete dei ricercatori precari bolognesi che il 7 maggio saranno davanti al rettorato, in via Zamboni a fare la questua.

Una protesta che spera di fare da traino alla manifestazione nazionale prevista quattro giorni dopo a Roma contro il precariato sempre più diffuso nelle aule e laboratori degli atenei italiani.

Sotto le due torri, secondo i rappresentanti della Rete, il 57% dei docenti, ricercatori, assegnisti e dottorandi sono precari, più di 3000 lavoratori, poco più che trentenni.

Così, vestiti da uomini-sandwich, i precari cercheranno di dimostrare che i soldi raccolti con le offerte dei passanti saranno più numerosi di quelli ricevuti dal ministero.

"Ormai un anno di governo Prodi è passato ma nonostante le promesse, per noi non è cambiato niente", ha spiegato Anna Borghi, della Rete dei precari.

"Per il prossimo anno ci saranno 500 nuovi posti per i ricercatori a livello nazionale. E pensare che nei tre anni della Moratti furono 3.500...", sottolinea Anna Borghi.

Una protesta organizzata anche per ribadire la contrarietà dei precari all'invito, sollecitato nei giorni scorsi dal rettore Pier Ugo Calzolari, di devolvere il cinque per mille delle dichiarazioni dei redditi alla ricerca.

"Altro che cinque per mille ci vorrebbe!" hanno concluso i precari.

18.1.07

San Precario patrono degli istruttori

Lavorano senza garanzie, una palestra su cinque non ha neanche un assunto. L'istruttore sportivo è un lavoro «neanche precario, precarissimo», denuncia Beppe Fiorolli, del sindacato dei lavoratori dello sport e dello spettacolo Cgil. Grazie anche alla legge Pescante che di fatto ha "legalizzato" il lavoro nero
di Eleonora De Bernardi

Solo due dipendenti fissi per palestra. E' la media delle persone assunte nei centri sportivi privati in provincia di Bologna. Secondo la Camera di commercio, delle 49 imprese che hanno fornito i dati sul personale (presumibilmente le più grandi e organizzate), il 90% ha meno di cinque lavoratori fissi mentre il 20% non ne ha neanche uno. Ne emerge una situazione in cui il lavoro a tempo determinato è più unico che raro. Il gestore di una palestra ammette: «Per far funzionare un centro di media grandezza con 500 abbonati, ci vogliono almeno una ventina di operatori sportivi. Di questi, la quasi totalità sono precari. Quando uno fa solo qualche corso a settimana, come fai?».

Due ore di qua, quattro di là. Quando scampano al sommerso, gli istruttori lavorano o con una collaborazione a progetto o con un contratto che nella pratica è simile al lavoro nero, anche se legalmente non lo è. Si chiama legge Pescante: permette a chi lavora per un ente di promozione sportiva no profit di incassare fino a 7.500 euro all’anno di "rimborso spese", di fatto un reddito non tassato, ma che non dà tutele. Spesso anche le palestre private a scopo di lucro riescono ad utilizzare questa legge: basta appoggiarsi ad un ente no profit o crearne uno all’interno della palestra per disporre di personale senza dover dare garanzie né pagare contributi.

«La legge Pescante - spiega Beppe Fiorolli, di Cgil-Slc – è nata per favorire l'associazionismo, ma nella pratica per centri sportivi e palestre è un modo per avere lavoratori specializzati con pochi vincoli contrattuali: niente tasse né contributi, nessuna tariffa fissa per le varie prestazioni e, di fatto, licenziamento libero. Quando la palestra non ha più bisogno del lavoratore, basta non chiamarlo più». Inoltre, continua Fiorolli, «pochi degli operatori sportivi presi con questa legge, hanno una lettera di incarico in cui sono scritte nero su bianco le mansioni che si devono svolgere, i diritti e i doveri».
Franz (il nome è di fantasia) ha alle spalle vent'anni di precariato e di lavoro nero. «Ora sono fuori dal guado, perché ho avuto una cattedra di educazione fisica. Ma è stata dura». Tuttora lavora in una palestra e ne ha viste di tutti i colori. «Questa legge è un bluff. Non solo perché ormai ne fanno ampiamente uso anche le palestre a scopo di lucro, soprattutto le piccole e medie. Ma anche perché il tetto si può facilmente aggirare: se viene un controllo io risulto sotto la legge Pescante, ma se poi faccio qualche ora in più il mio titolare mi aggiunge una busta con i soldi in contanti. Oppure lo stesso istruttore che lavora in più palestre chiede ai suoi datori di lavoro di dichiarare un po' meno per rientrare sotto i 7500 euro».

Ma tutto sommato l'istruttore ci guadagna poco. «C'è da chiedersi come mai non è mai aumentato il massimale previsto dalla legge Pescante con l'aumentare del costo della vita. Un tempo con un milione e duecento mila lire ci potevi vivere, oggi con 620 euro non paghi neanche l’affitto» dice Franz. Un responsabile della sala attrezzi guadagna dai 7 ai 10 euro l'ora. Chi tiene un corso anche il doppio o il triplo. Ma non esistono malattie pagate: se non puoi andare a lavorare, non guadagni niente.

Ma come si fa a lavorare così? Franz ride: «Eh, incroci le dita e preghi San Gennaro! È un rischio. Tra l'altro, pochissime palestre ti fanno l'assicurazione per responsabilità civile. Se uno mi fa causa perché sostiene che gli ho insegnato male a fare gli esercizi, posso andare nei guai».

E la pensione? Altro miraggio. «È impensabile potersi pagare un fondo pensione con lo stipendio che si ottiene. Bisogna contare che la stragrande maggioranza quando va bene guadagna 700, 800 euro al mese». Secondo Franz dunque, soprattutto per le nuove generazioni il futuro è «lavorare nello sport come secondo lavoro o finché si è giovani, poi cambiare o sperare di entrare nella scuola pubblica». Fiorolli, della Cgil su questo non lascia speranza: «L’insegnamento per un bel po’ resterà un'opportunità solo per pochi: da quando hanno unificato i corsi per maschi e femmine, c'è stato un taglio del 50% dei posti». Insomma per lavorare nello sport, ci vuole un fisico bestiale e muscoli flessibili.

Cattedre vietate agli under 40

Ateneo sempre più vecchio
Ilaria Venturi
I giovani assunti sono meno del 10%

L´ateneo più antico imbianca. Nei capelli dei suoi professori. I trentenni in «cattedra» all´Alma Mater sono appena 36. A dirlo sono i dati del ministero a dicembre 2005: solo tre gli ordinari, che ora hanno 39 anni; 33 gli associati, il primo gradino di accesso al titolo di professore. In complesso, i docenti e ricercatori tra i 32 e i 38 anni sono 284 su circa 3.200 assunti.
Addio alla cattedra entro i quarant´anni. Il progressivo invecchiamento dell´Università italiana non esclude Bologna che conta, racconta l´Annuario 2005, oltre 650 ordinari e associati ultrasessantenni. Con una prospettiva ancora più allarmante. Chi lascerà il posto nei prossimi anni non farà spazio ai giovani.
Nessuna nuova assunzione sino al 2008 se non arriveranno i soldi dal governo. E´ lo stesso rettore ad annunciarlo: «Quest´anno e nel 2008 dovremo utilizzare le risorse liberate da chi va in pensione per pagare gli incrementi annuali di stipendio, che neppure decido io, di chi è già assunto». Una prospettiva che agita i presidi nelle Facoltà. Al punto che Santino Prosperi, alla guida di Veterinaria, lancia una provocazione: «Sono pronto al blocco degli aumenti pur di assumere i giovani». Il grande esodo dall´Alma Mater è previsto tra il 2012 e il 2013; da quest´anno al 2010 gli uffici stimano, per difetto, 230 «uscite dai ruoli». Poi ci sarà almeno il raddoppio, un ritiro di massa. Due fenomeni che viaggiano insieme. «Il problema c´è, occorre per questo una politica coraggiosa. Al di sopra dei 65 anni bisognerebbe cominciare a lasciare», commenta Prosperi che racconta di chi è in attesa. «Hanno meno di 30 anni, sono tutti andati all´estero, hanno dottorati e post-dottorati alle spalle e che prospettive hanno? Nessuna. In un anno potrei assumere sei, sette precari se si sbloccasse la situazione». Sull´invecchiamento il rettore frena. «Nella ricerca conta anche l´esperienza, non è questo che ingessa la ricerca. E´ vero, comunque, che le cose stanno peggiorando, un tempo si andava in cattedra prima, ma perché erano gli anni di massima espansione dell´Università».
Calzolari sposta il tiro: «Se mancano uscite laterali dall´Università non c´è salvezza, il problema è che la società non utilizza la ricerca, non offre ai giovani posizioni differenti. A Bologna abbiamo anticipato l´incremento dei ricercatori, 350 in tre anni. Ma il problema non si risolve». Per Ivano Dionigi, voce dei direttori di dipartimenti, «occorre attrezzarsi subito di fronte all´esodo di massa che arriverà tra un lustro e a fronte del fatto che si è persa almeno una generazione di arruolamento».
«Ai giovani è riservato solo precariato», dice Anna Borghi, voce della Rete dei ricercatori precari. Nelle Facoltà scientifiche il problema è più sentito. «Le persone formano il loro curriculum scientifico entro i 40 anni, per questo da noi il fenomeno è preoccupante, lo stiamo avvertendo», dice Lorenzo Donatiello, preside di Scienze. «Ormai diventare ricercatore a 30 anni, associato a 35 e ordinario a 40 è un miraggio». Amara conclusione.
(17 gennaio 2007)
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11.12.06

Questa Bologna è andata a male

Persino un intervento in un convegno può diventare un problema di ordine pubblico. Lo ha dimostrato oggi ciò che è successo, nella Bologna di "Tex" Cofferati, durante il convegno "Il futuro è nella ricerca industriale", a cui partecipava anche il ministro per le attività produttive Bersani. Gli studenti e i ricercatori precari dell'Università, del CNR e dell'INAF sono intervenuti per ricordare che la Finanziaria scritta dall'Unione regalerà alla ricerca industriale, cioè alle imprese, 750 milioni di euro, mentre penalizzerà la ricerca pubblica e il diritto allo studio. Fare peggio di Letizia Moratti era difficile, ma questo governo ha sorpreso i suoi stessi elettori, e ci è
riuscito.

Alla notizia che, in un convegno dell'Unione, qualcuno stava dicendo la verità, le forze dell'ordine sono intervenute "celermente" e hanno identificato chi ha divulgato il contenuto della legge Finanziaria, che doveva essere una sorpresa natalizia per tutti gli italiani. Intimidazioni poliziesche come quella di oggi mostrano che qualcuno va nei laboratori per produrre conoscenza, qualcun altro per fare la guerra all'intelligenza e alla verità. La Rete Nazionale dei Ricercatori Precari esprime tutta la solidarietà possibile ai ricercatori e agli studenti di Bologna, e a chi difende le università e la ricerca dai governi e dagli interessi privati che vorrebbero smantellarla.

Rete Nazionale dei Ricercatori Precari

BOLOGNA - Finanziaria, Bersani contestato da ricercatori precari a convegno Cnr

Bologna, 11 dic. (Adnkronos) - Una cinquantina di ricercatori precari del Cnr (centro nazionale delle ricerche) e Inaf (Istituto nazionale di astrofisica) e dell'Universita' di Bologna, hanno organizzato una pacifica protesta contro il governo e la Finanziaria, in occasione del convegno in corso nella sede del Cnr del capoluogo emiliano al quale ha preso parte il ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani.

Bersani: ''Problema precari non si risolve con uso conti dormienti''

''Non e' con la bacchetta magica, domani mattina, prendendo i soldi che sono in banca, che risolviamo il problema dei 500 mila precari. Detta cosi' non sta in piedi. Il modo piu' ragionevole, in progress, invece si'''. Il ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, invita alla cautela circa la proposta del Pdci di utilizzare i soldi dei conti dormienti per l'assunzione di precari nel pubblico impiego. ''In questa discussione ci vuole un po' piu' di concretezza -avverte Bersani- se no si creano sbandamenti nell'opinione pubblica e si procede con semplicismo. Il che non significa che non risolveremo gradualmente il problema dei precari''.