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15.6.07
Panini (Cgil): ritardi in stabilizzazione precari
(AGI) - Roma, 13 giu. - “Pesanti ritardi in numerosi atenei sulla stabilizzazione dei precari. Non si puo’ perdere neanche un minuto, devono intervenire con urgenza i ministeri interessati”.
E’ l’help’ lanciato dal leader della Flc-Cgil, Enrico Panini, che sottolinea come “diversi atenei non abbiano ancora avviato le procedure di stabilizzazione dei precari, probabilmente interpretando l’autonomia come totale indifferenza nei confronti delle leggi dello Stato, dopo che da 40 giorni sono state rese note le regole per stabilizzare una parte del precariato delle Universita’”. Per Panini si tratta di “un atteggiamento inaccettabile. La Flc-Cgil - prosegue il segretario - sta mettendo in campo tutte le iniziative necessarie per tutelare gli interessi dei lavoratori. Chiediamo che il Ministro della Funzione Pubblica ed il Ministro dell’Universita’ intervengano con ogni urgenza per sanare una situazione insostenibile e per confermare definitivamente che non vi sono altre direttive in arrivo che dovrebbero chiarire norme che sono gia’ chiare. La direttiva numero sette del Dipartimento di Funzione pubblica, infatti, ha precisato in maniera inequivocabile che le norme sulla stabilizzazione dei lavoratori precari devono essere applicate anche nelle Universita’, compresi i lettori e i cel. Contrariamente a quanto dichiarato da alcune amministrazioni non esiste, quindi - prosegue il segretario della Flc - alcun atto integrativo della direttiva specifico per le universita’ che devono uniformarsi al resto della pubblica amministrazione. La Direttiva numero sette, che a nostro giudizio e’ molto insufficiente perche’ esclude i ricercatori dal processo di stabilizzazione, avvia con norme precise un processo di superamento del lavoro precario. Non a caso diversi Atenei hanno conseguentemente sottoscritto intese per l’applicazione dei commi 519 e 529 della Finanziaria per il 2007″. La Flc-Cgil che chiede l’applicazione immediata delle norme definitive “senza eccezione alcuna” chiede che la prossima Finanziaria “garantisca le risorse aggiuntive finalizzate a sostenere il processo di superamento del lavoro precario includendo i ricercatori e docenti precari degli atenei che fino ad oggi sono totalmente esclusi”. (AGI)
Cma
15.5.07
Scuola: sitin di protesta contro i tagli al personale ATA
Previsto un taglio di oltre 100 unità del personale ausiliario tecnico amministrativo, mentre cresce il numero degli studenti. Protesta di fronte all’Ufficio scolastico regionale |
Sit-in di protesta contro il taglio del personale Ata nelle scuole toscane: ad annunciarlo, per il prossimo 16 maggio alle 10 di fronte all’Ufficio scolastico regionale (in via Mannelli 113 a Firenze), le segreterie regionale di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal Gilda e Unams.
Le organizzazioni sindacali denunciano la gravità della situazione nelle istituzioni scolastiche della regione: a fronte di un aumento di circa 6 mila studenti per l’anno scolastico 2007/2008 e di superiori richieste da parte delle scuole, infatti, l’organico del personale ausiliario tecnico amministrativo viene tagliato di 111 unità. Una riduzione, dicono i sindacati, che va ad aggravare lo stato dell’organico del personale Ata, già pesantemente ridotto nei passati anni scolastici; e che graverà essenzialmente sui profili del personale amministrativo e di quello tecnico, mettendo in seria difficoltà la funzionalità amministrativa e didattica delle scuole.
I sindacati segnalano poi la “grave situazione di alcune province dove, particolarmente per gli assistenti tecnici si produrrà una decurtazione del 20% dell’organico. Tale situazione produrrà pesanti ripercussioni con situazioni di sovrannumerarietà e mancata attribuzione di supplenza annuale ai lavoratori precari”.
Alla Direzione scolastica regionale della Toscana i sindacati chiedono che “rappresenti formalmente tale situazione presso il Ministero della Pubblica istruzione e contestualmente richieda risorse aggiuntive da attribuirsi nell’organico di diritto”. Intanto le organizzazioni sindacali “metteranno in campo fin da subito tutte le necessarie iniziative di mobilitazione del personale”, a cominciare dal sit-in di protesta di domani.
(15/05/2007)
17.3.07
Docenti precari di strumento musicale
I sindacati evidenziano che “questi docenti hanno subito una grave discriminazione, in quanto, per la loro classe di concorso A077, non sono mai stati definiti i titoli d’accesso e pertanto non si sono mai avviate regolari procedure di abilitazione (Ssis prima e Cobaslid poi)”. Quindi, i docenti di strumento musicale, pur avendo maturato i 360 giorni di servizio, non hanno alcuna opportunità di conseguire l'abilitazione e di conseguenza di inserirsi nelle graduatorie ad esaurimento.
In un documento a firma dei segretari Enrico Panini, Francesco Scrima, Massimo Di Menna, Marco Paolo Nigi si rileva che “la questione riveste carattere d’urgenza in considerazione dell’imminente apertura dei termini per l’inserimento nelle graduatorie, che in base alla legge finanziaria dovrebbe costituire l’ultima opportunità per l’accesso ai ruoli”.
Il comunicato prosegue ricordando le opportunità di abilitazione conseguenti a provvedimenti legislativi (da ultimo la legge n. 143/04) che, a sanatoria, hanno individuato specifiche categorie di aventi titolo a partecipare a percorsi abilitanti speciali (D.M. n. 100).
"A questo personale in sostanza non è mai stata offerta alcuna opportunità di abilitazione - sottolinea il comunicato - ed ora rischia di essere escluso per sempre dalla possibilità di consolidare il proprio rapporto di lavoro, a fronte tra l’altro di una consistente disponibilità di posti su cui ha lavorato finora”.
Infine, Flc Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola e Snals-Confsal concludono ribadendo la necessità che l’Amministrazione colmi questa ingiustizia e individui le formule più opportune per consentire l’inserimento in graduatoria.
13/03/2007
15.12.06
Precari Invalsi, incontro col ministro Fioroni
A seguito della richiesta delle organizzazioni sindacali FLC_CGIL, CISL-FIR, UIL PA-UR di un incontro con il Ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, questa mattina 13 dicembre 2006, si è svolto un sit-in davanti al Ministero in viale Trastevere. Una delegazione, composta dai rappresentanti nazionali FLC-CGIL, CISL-FIR, UIL PA-UR e dai rappresentanti dei collaboratori è stata ricevuta da Mario Petrini, Dirigente dell’ufficio Ordinamenti del primo ciclo.
Dopo l’esposizione da parte dei sindacati della richiesta di stabilizzazione per il personale precario Invalsi (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione) e la lettura della lettera aperta indirizzata al Ministro Fioroni dai 71 collaboratori, si è chiaramente evinto che l’amministrazione centrale non ha previsto ancora alcuna soluzione possibile per i 71 contratti in scadenza il 31 dicembre 2006. È, altresì, chiaro che non avendo individuato un interlocutore politico, nonostante fosse stata presentata formale richiesta da parte delle organizzazioni sindacali, il Ministero non sta prendendo minimamente in considerazione il reale problema dell’Invalsi, sostenendo che ad oggi non erano ancora venuti a conoscenza di tale situazione. È stato fatto inoltre presente che dal 2 gennaio 2007 l’Istituto non rinnovando i 71 contratti, non potrà assolvere ai suoi compiti istituzionali nazionali e internazionali. Petrini si è impegnato a riportarele richieste al Direttore Generale della Direzione per gli Ordinamenti Scolastici Mario G. Dutto.Entro venerdì 15 dicembre 2006, su sollecitazione della delegazione sindacale, il Ministero darà probabilmente una risposta in merito.
I 71 collaboratori dell’Invalsi provano risentimento e indignazione per la superficialità mostrata ormai da lungo tempo da parte sia del Ministero sia della Dirigenza dell’Invalsi nell’affrontare il processo di stabilizzazione di tutto il personale precario dell’Istituto. I collaboratori pertanto hanno deciso unitariamente alle tre organizzazioni sindacali di proseguire con lo stato di agitazione realizzando forme di protesta ancora più incisive nel caso in cui, entro venerdì 15 dicembre 2006, non vengano date risposte concrete.
I lavoratori precari Invalsi
15/12/2006
14.12.06
Finanziaria, l'Università chiude le porte al governo
Sospesi gli inviti ai ministri per le manifestazioni organizzate dagli atenei
"Non ospiteremo membri del governo"
Il presidente della Crui, Trombetti: "Dietro questa risposta una amarezza infinita"
"Il contenuto del maxiemendamento alla Finanziaria dimostra la chiusura e la sordità del governo nei confronti delle esigenze di sola sopravvivenza delle università". E' il commento secco che la Crui, la conferenza dei rettori delle università italiane, riserva al testo presentato ieri in senato dal governo. "In segno di forte protesta", oggi la crui "ha sospeso la seduta odierna dell'assemblea generale".
Secondo quanto denunciato dalla Conferenza dei rettori, "1.800.000 studenti e migliaia di ricercatori rischiano di pagare sulla loro pelle il peso delle decisioni assunte". Alla luce della sua protesta, la Crui chiede agli atenei di "sospendere ogni invito a membri del governo a partecipare a significative manifestazioni nelle università".
E altrettanto netto è il commento del presidente della Conferenza dei rettori, Guido Trombetti: "Quello che abbiamo emesso è un comunicato secco, di poche righe, perché esprime l'amarezza infinita del mondo dell'università". E Trombetti spiega: "Non avevamo chiesto l'impossibile, e più volte abbiamo ripetuto di essere coscienti del momento difficile per il Paese. Ma così, lo ripeto, si mette in discussione la sopravvivenza dell'università. Questa è la risposta di una comunità - unanime, voglio sottolinearlo - all'atteggiamento punitivo del governo". E ora, con poche ore a disposizione prima del voto finale? "Domani è un altro giorno", risponde Trombetti. "Sono davvero amareggiato, non mi viene altro da dire".
Intanto già si annunciano le mobilitazioni, come a Firenze, dove domani un presidio in sostegno ai lavoratori precari dell'Ateneo fiorentino è stato organizzato da Rsu e Flc-Cgil Università dalle 8.30 alle 10.30, davanti al rettorato di piazza San Marco. La manifestazione è stata organizzata in concomitanza con la riunione del consiglio di amministrazione dell'Università, il penultimo che si terrà nell'anno, si ricorda, e che precederà la riunione sul bilancio di previsione del 2007.
Scopo dell'iniziativa, spiegano i sindacati, è "evidenziare la condizione di disagio del personale precario dell'Università e sensibilizzare i consiglieri di amministrazione circa i provvedimenti, di ordine economico e normativo, da assumere per evitare di perdere posti di lavoro e consolidate collaborazioni da parte di numerosi colleghi". Il contributo dei lavoratori precari in Ateneo, proseguono i sindacati, "è indispensabile per garantire che i servizi agli studenti, già in pessime condizioni, possano comunque essere erogati con continuità. Il fenomeno del precariato in ateneo è diffusissimo fra i lavoratori della didattica e della ricerca ed i lavoratori dei servizi. Le risorse ad essi dedicate sono le più disparate e sfuggono troppo spesso alla possibilità di controllo del sindacato".
E sulla manovra del governo interviene anche l'Unione degli Universitari che in una nota sottolinea come "il maxiemendamento alla legge Finanziaria 2007 presentato al Senato dal governo non accoglie nessuna delle richieste di correzione avanzate non solo dagli studenti ma dalla comunità accademica tutta".
Negativo anche il giudizio dei sindacati che sottolineano, in maniera più generale, come "Sul versante della scuola, dell'università e della ricerca, il maxiemendamento è del tutto insoddisfacente". E' il secco giudizio che il segretario generale della Fflc Cgil, Enrico Panini, riserva al testo portato ieri in senato dall'esecutivo. "Il nuovo testo- spiega il dirigente- dà risposte solo parziali ai problemi avanzati dai sindacati. Ci sono risposte mancate che sono gravissime, come la non eliminazione della clausola di salvaguardia. Quella che opera 3 miliardi di tagli in tre anni sul comparto scuola: soldi che il ministero è costretto a risparmiare per non perdere ulteriori fondi del proprio bilancio".
"Si tratta di una manovra cieca, che avevamo chiesto di eliminare" - conclude Panini puntando il dito sulla clausola di salvaguardia. "Un automatismo pericoloso, che impone il risparmio senza tenere conto delle conseguenze sulla vita scolastica, per questo è inaccettabile". Positiva, per il segretario Flc Cgil, è invece la soluzione sulle graduatorie permanenti: "ma servivano più immissioni per gli Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi) tra cui si registra la percentuale più alta di precariato".
(14 dicembre 2006)