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3.2.09

Onda su onda, il ponte dei precari

Il traghetto di collegamento tra Messina e Villa San Giovanni è stato teatro, sabato scorso, della protesta dei ricercatori «invisibili» di Sicilia e Calabria. Un modo creativo per dire che il governo sta buttando a mare la ricerca e per lanciare un S.O.S.
- Oh capitan, precari in mezzo al mare...
Da molti anni si parla del ponte sullo Stretto per unire la Sicilia al resto dell'Italia. Ieri i precari siciliani e calabresi hanno simbolicamente utilizzato proprio il tratto di mare che divide le due regioni per trovare un punto d'unione nella comune protesta contro il ministro Gelmini. Dapprima un corteo, non molto nutrito ma che certo non è passato inosservato – molti manifestanti avevano al collo una ciambella salvagente – ha attraversato le strade di Messina vicine all’imbarco dei traghetti.


«L’Università sta per affondare, S.O.S. ricerca in mare» è stato lo slogan scandito dai manifestanti al momento di imbarcarsi. E così l'iniziativa, partorita dal Coordinamento Precari della Sicilia di Catania e dai Precari Invisibili della Ricerca dell'Università calabrese poco prima di Natale, ha riunito sul ponte del traghetto delle Ferrovie dello Stato circa settanta persone, provenienti dai tre atenei siciliani di Catania, Palermo e Messina e da quelli calabresi di Catanzaro, Reggio Calabria e Cosenza. Per questi ultimi il viaggio è stata una vera odissea, data l'impraticabilità della Salerno-Reggio Calabria. Lasciato il pullman a Rosarno, infatti, hanno dovuto raggiungere Messina direttamente in treno.
Come sottolinea però Enrico Natalizi, membro dei Precari Invisibili, la questione è troppo importante per non mobilitare perfino un movimento da sempre poco impegnato come quello calabrese: «Questa iniziativa è una cosa positiva anche perché, per la Calabria, significa svegliarsi da un torpore che risale a centinaia di anni. Cominciare a manifestare la nostra capacità di contestazione, quando è necessario, e di proposta quando è opportuno, è una cosa che ci riempie di gioia. Abbiamo voglia di inventare qualcosa di nuovo, con la nostra creatività e originalità da calabresi e da siciliani».

15.6.07

19/6 Sciopero generale in Calabria

SCIOPERO CALABRIA: APPELLO CGIL ALLA MOBILITAZIONE

(AGI) - Catanzaro, 14 giu. - Il segretario generale della Cgil Calabria, vera Lamonica, lancia un appello alla mobilitazione in vista dello sciopero generale della Calabria, in programma per martedi’ 19. “In Calabria, - dice la sindacalista - regione gia’ fortemente in debito d’ossigeno per quanto riguarda ogni ipotesi di sviluppo e recupero di competitivita’, sempre in coda a tutte le graduatorie per quel che concerne l’occupazione e con un tasso di lavoro irregolare che incide - secondo i dati Istat - per il 26%, il futuro appare quanto mai incerto. Nei soli call center, interessati in questa fase attraverso gli accordi sindacali all’applicazione della circolare Damiano, i precari sono ancora circa 6 mila e quasi tutti prestano la propria attivita’ con le tipiche modalita’ del lavoro subordinato a tempo indeterminato, senza averne pero’ i benefici in termini economici e di tutela dei diritti. Senza contare - aggiunge - quante migliaia di precari, in condizioni di sfruttamento e di sottosalario esistono nel complesso dei settori privati. Circa 8 mila, invece , i lavoratori Lpu Lsu: aspettano da anni la stabilizzazione e intanto cercano di sopravvivere con un salario da fame. Ma nel complesso delle amministrazioni pubbliche calabresi e della sanita’ ne esistono, con vari tipi di contratto a termine o atipico, diverse altre migliaia. E poi il nuovo dramma della ‘migrazione dei cervelli’: migliaia di giovani, ogni anno, dopo aver acquisito un diploma o un titolo di studio universitario o comunque completato la propria formazione culturale, sono costretti a cercare fuori regione una possibilita’ d’impiego. Una nuova migrazione che determina una pesante ipoteca sul futuro stesso della Calabria. Nella piattaforma sindacale per lo sciopero generale del 19 giugno, e’ stata sottolineata la necessita’ di un Piano per il lavoro, in Calabria, strettamente correlato al sistema formativo dell’istruzione e dell’universita’, proprio per evitare questa enorme dispersione di energie e di risorse vitali per l’intera regione. Tutto cio’, unitamente ad un reddito di inserimento sociale, capace di costituire un primo argine ad una poverta’ crescente tra la popolazione calabrese. A tutte queste persone - dice Lamonica - , il sindacato si rivolge perche’ siano anche loro- attraverso la partecipazione allo sciopero generale del 19 giugno- a testimoniare l’ansia e la volonta’ di un cambiamento radicale nella programmazione e nella gestione dei principali elementi di crescita socio-economica della nostra regione. A queste stesse persone,l’appello perche’ facciano sentire forte la loro voce, a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori di altri settori produttivi, dei pensionati, delle pensionate e di tutti coloro che sperano in condizioni di vita migliori e sono disposti a lottare per realizzarle, per una reale dignita’ del lavoro e una migliore qualita’ della vita,anche in Calabria”. (AGI)
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12.5.07

Asl 3 di Rossano: prosegue l’occupazione dei precari



ROSSANO. A Rossano gli ausiliari precari dell’Asl n.3 sono giunti al nono giorno di occupazione della sede della Azienda Sanitaria. La protesta, che nei giorni passati ha anche visto momenti drammatici (sette lavoratori sono saliti sul tetto minacciando di buttarsi giù) deriva - si legge in una nota stampa sindacale - dalla grave condizione di precarietà in cui 200 dipendenti vengono costretti da circa dieci anni. Gli ausiliari, specializzati ed ultra-quarantenni, svolgono il servizio in quattro presidi ospedalieri (Rossano, Corigliano, Cariati, Trebisacce) e vengono utilizzati con contratti semestrali. Durante la protesta stanno comunque garantendo il servizio, alternandosi nell’occupazione a turni di 50 persone che hanno sistemato letti improvvisati nell’androne della Asl. I lavoratori rivendicano da tempo il diritto alla stabilizzazione, da realizzarsi nel più breve tempo possibile e per l’intero bacino. Le RdB-CUB evidenziano che sarebbe sufficiente un piccolo sforzo da parte dell’assessore regionale alla Salute, il quale, con una piccolissima percentuale dei 124 milioni di euro destinati al settore sanità della regione, riuscirebbe a risolvere definitivamente l’annoso problema del precariato delle Asl calabresi. Intanto in Calabria la protesta sta prendendo piede anche in altre ASL. Sono in assemblea permanente i lavoratori della ASL di Paola (da cui dipendono i presidi di Paola, Praia, Cetraro, Amantea) e analoga mobilitazione sta partendo in quella di Castrovillari. “Abbiamo per ora raggiunto un primo risultato - spiega Raffaele Bombino, responsabile delle RdB-CUB che stanno sostenendo la protesta - una delibera del direttore generale della Asl 3 stabilizzerà 100 dipendenti, e mercoledì 16 incontreremo l’assessore calabrese alla Salute, Doris Lo Moro. Certo è che si tratta di coprire posti fissi vacanti di cui non si può fare a meno e che devono essere assicurati comunque e di continuo; altrettanto certo è che noi non abbiamo intenzione di mollare: proseguiremo ad oltranza per ottenere la stabilizzazione di tutti i precari”, conclude Bombino.

16.2.07

Incontro a Palazzo Chigi per precari calabresi

Presenti il presidente del Consiglio, il ministro del lavoro, il presidente della Regione e i rappresentanti dei lavoratori

Loiero: ''Stiamo cercando di trovare una soluzione occupazionale stabile a un bacino storico di precariato ignorato dal precedente governo''

Lamezia Terme, 30 gen. - (Adnkronos) - Incontro per gli Lsu-Lpu calabresi giovedi' prossimo alle 10,30 a Palazzo Chigi, presenti il premier Romano Prodi, il governatore della Calabria Agazio Loiero, il ministro del Lavoro Cesare Damiano e i rappresentanti dei lavoratori. Ne ha dato notizia il portavoce del presidente della Regione Calabria Agazio Loiero.

''Non e' una cosa semplice ma stiamo cercando di trovare una soluzione occupazionale stabile a un bacino storico di precariato che e' stato ignorato dal precedente governo di centrodestra - ha detto il presidente Loiero che ha contattato il premier dopo l'incontro di ieri sera con i sindacati calabresi - e devo riconoscere che Prodi ha dato la sua immediata disponibilita' a questo primo incontro, ai massimi livelli e preparatorio a quello gia' previsto in sede ministeriale''.

La vertenza degli Lsu-Lpu si sposta quindi a Roma anche perche' e' da governo centrale che dovranno arrivare le risposte capaci di risolvere il problema che in Calabria riguarda oltre ottomila persone. ''Come Regione - ha affermato Loiero - abbiamo prodotto lo sforzo massimo possibile. Oltre non possiamo andare. Ci auguriamo che il governo centrale convenga sulla necessita' di stabilizzazione di questi lavoratori, come in passato e' stato fatto per la Sicilia e la Campania''.

''Dopo la protesta dei giorni scorsi - ha concluso Loiero - il lungo incontro con i sindacati e' stato molto proficuo. Solo facendo fronte comune sara' possibile accelerare i tempi e sanare una situazione di precariato che si trascina da due lustri e alla quale abbiamo posto mano con concretezza, aumentando le ore di lavoro e garantendo tutto quello che potevamo garantire. La parte nostra l'abbiamo fatta e continueremo a farla. Speriamo che dopo l'incontro di giovedi' con Prodi si apra l'ultima fase, quella che dovra' normalizzare una realta' lavorativa anormale e intollerabile''.

25.1.07

Protesta precari a Catanzaro, scontri tra manifestanti e forze dell'ordine

Incendiati cassonetti, 4 feriti

Durante la manifestazione promossa dal Cgil, Cil e Uil

Lamezia Terme, 24 gen. - (Adnkronos) - Alcuni lavoratori socialmente utili e di pubblica utilita' che da stamattina stanno manifestando davanti alla sede della giunta regionale della Calabria, nel corso di una manifestazione promossa dal Cgil, Cil e Uil, hanno lanciato contro le forze dell'ordine poste a presidio della sede della regione alcuni oggetti tentando inoltre di forzare i cancelli. Alla ''provocazione'' dei lavoratori le Forze dell'ordine hanno reagito intervenendo per evitare un tentativo di forzare i cancelli di ingresso della sede regionale. Quattro lavoratori sono rimasti feriti. I manifestanti hanno anche incendiato alcuni cassonetti per la raccolta dei rifiuti.

La riunione in corso nella sala giunta, alla quale erano presenti gli assessori al Lavoro, Antonino De Gaetano, al Bilancio, Vincenzo Spaziante, i dirigenti di settore, i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, e una rappresentanza di dieci lavoratori, e' stata sospesa.

18.1.07

Vertenza Why Not, la Cisl sollecita la Regione

LAMEZIA TERME - Stabilizzare i 200 lavoratori precari dell'azienda Why Not di Lamezia che lavorano negli uffici regionali. Questa la richiesta che arriva dopo una riunione nella sede della Cisl regionale con i lavoratori dipendenti della Why Not.
All'incontro, alla presenza di Rosetta Raso (segretario nazionale della Fisascat Cisl, è stato fatto "il punto della situazione" dopo il decreto di proroga emesso il 29 dicembre scorso e valido fino al 31 marzo prossimo, per tutti i lavoratori impegnati nei servizi esternalizzati della Regione Calabria, nelle more del bando di gara con l'indizione della procedura aperta per la gestione integrata dei servizi di censimento del patrimonio immobiliare e della difesa dell'ambiente e del territorio (sorveglianza idraulica, erosione costiera, monitoraggio permanente dello stato d'uso dei depuratori ).
«Nel bando di gara – si legge in una nota sindacale - non sono previsti i servizi amministrativi che interessano circa 200 lavoratori impegnati da oltre 5 anni nella gestione degli uffici amministrativi della Regione».
Dal sindacato viene sollecitata una soluzione occupazionale che riguarda anche questi lavoratori: «Auspichiamo una soluzione adeguata a dare garanzie a tutti i lavoratori impegnati negli attuali servizi con la precisazione che vigilerà e terrà alta l'attenzione sino a quando la giunta non sarà consequenziale con gli impegni assunti negli accordi siglati e non assumerà le determinazioni necessarie».

Manifestazione di precari a Catanzaro

CATANZARO. Una delegazione di lavoratori precari impegnati in lavori socialmente utili e di pubblica utilità in enti sub regionali ed in alcuni comuni ha attuato lunedì mattina un presidio davanti alla sede della Giunta regionale, a Catanzaro. I dimostranti, guidati dalla Uil, chiedono un incontro con gli assessori competenti affinché sia esaminata la loro situazione. I lavoratori interessati, in tutto circa 400, operano nelle Aterp, in alcune Asl, nell’assessorato regionale all’Ambiente, con un contratto di un anno, ma il loro rapporto si è interrotto dopo appena due mesi a causa della mancata approvazione della legge di bilancio.

Lamezia Terme: Precari Lsu a Palazzo Maddamme

LAMEZIA TERME - Precari Lsu a Palazzo Maddamme. Questo l'obiettivo da realizzare entro il prossimo 31 gennaio secondo un impegno preso dal sindaco Gianni Speranza concordato con Cgil e Cisl.
In sostanza c'è un gruppo di lavoratori socialmente utili che pur essendo lametini lavorano soprattutto negli uffici regionali di Catanzaro. Si vogliono creare le condizioni perchè possano tornare a Lamezia per alleggerirli quantomeno delle spese di trasferta che sono enormi rispetto a uno stipendio percepito da un precario Lsu-Lpu.
«Siamo certi», afferma Speranza, «che questo nostro impegno sarà apprezzato dai tanti lavoratori che da lungo tempo e con notevoli sacrifici stanno svolgendo attività in altri Comuni». Gli Lsu lametini che hanno fatto domanda di tornare avranno la qualifica di impiegato e gli Lpu quella di operaio.

7.12.06

Calabria: LSU in piazza a Catanzaro il 23/1

Il 23 gennaio sciopero generale
Lsu-Lpu/ Prevista una manifestazione a Catanzaro contro “l’immobilismo della Regione”

CATANZARO. I sindacati hanno proclamato lo sciopero generale dei Lpu-Lsu della Calabria per martedì 23 gennaio 2007 con manifestazione a Catanzaro “contro l’immobilismo della Giunta regionale e per il rilancio del processo di stabilizzazione dell’intero bacino regionale”. La decisione è stata presa al termine di una riunione dei responsabili sindacali provinciali dei Lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, cui hanno preso parte i segretari regionali Orlando Bonadies (Cgil), Domenico Zannino (Cisl) e Luciano Prestia (Uil), per fare il punto sulle diverse problematiche ed in particolare sul percorso di stabilizzazione che interessa oltre 8.000 lavoratori precari del bacino regionale calabrese tra Lpu e Lsu. Nel corso della riunione è stato confermato lo stato di agitazione della categoria, già proclamato da Cgil, Cisl e Uil a conclusione “del deludente incontro del 2 dicembre tenutosi a Reggio Calabria con l’assessore regionale al Lavoro, Nino De Gaetano, assumendo, tra l’altro, la decisione di intraprendere un percorso d’assemblee unitarie nei luoghi di lavoro e nelle 5 province calabresi in preparazione dello sciopero generale regionale dei Lpu-Lsu del 23 gennaio, e organizzando, a partire dalla settimana prossima, una serie di presidi da tenersi presso le Prefetture e la sede della Giunta regionale per sollecitare e rivendicare alla stessa la proroga dei progetti e dell’integrazione dell’orario settimanale per tutto il 2007”. “Il ricorso alla lotta e alla mobilitazione - è scritto in una nota dei sindacati - è stato condiviso unanimemente da tutti i dirigenti sindacali per come proposto a conclusione della riunione e si rende necessario dopo mesi di estenuanti solleciti e riunioni che non hanno portato a nessuna azione concreta da parte della Giunta e dall’Assessore al Lavoro, rispetto al percorso di stabilizzazione definito negli accordi sindacali di marzo 2006 risollecitati negli accordi sindacali di luglio e ottobre 2006 che impegnavano la Giunta alla predisposizione del disegno di legge per l’istituzione delle 2 Agenzie regionali, quella per il Rischio e quella per la gestione dei siti archeologici e dei musei, al fine di dare occupazione vera, stabile e duratura a oltre 3.000 precari”. “La mobilitazione, i presidi, lo sciopero generale con la manifestazione - prosegue la nota - scaturisce, infatti, per rivendicare il rispetto degli impegni dei tempi e delle scadenze senza dilazioni da parte di un governo regionale che si è caratterizzato nel corso dell’anno per annunci e promesse non mantenute. Per l’ennesima volta De Gaetano e la Giunta non hanno inteso approvare con formale delibera le modifiche e le integrazioni al Disciplinare Regionale più volte sollecitate fin da maggio e concertate e contrattate con il sindacato a novembre, tanto attese sia dagli Enti che dai lavoratori per porre fine a tanti equivoci interpretativi che hanno avvelenato i rapporti in questi mesi tra lavoratori ed alcuni enti e per riconoscere un minimo diritti e di tutele a favore dei precari”. Bonadies, Zannino e Prestia, a conclusione della riunione, prosegue la nota, “si sono impegnati a valutare positivamente il recente provvedimento legislativo sul precariato, in quanto in controtendenza dopo tre anni di totale blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, anche se parziale ed insufficiente ed a sollecitare tutta la deputazione parlamentare calabrese ad adoperarsi sul Parlamento affinché, il provvedimento approvato dalla Camera dei Deputati a fine novembre contenuto nel max emendamento presentato dal Governo alla Legge Finanziaria 2007”. “Tale provvedimento - conclude la nota -, consentirà una parziale stabilizzazione dei lavoratori Lpu-Lsu in quanto la deroga al blocco delle assunzioni nella Pubblica amministrazione, agirà solo nei comuni al disotto dei 5.000 abitanti. Per questo motivo ci si auspica che nel corso della discussione sulla Finanziaria in atto al Senato possano essere apportati ulteriori miglioramenti tendenti al superamento generalizzato del blocco all’assunzione in tutti i Comuni calabresi e in tutta la pubblica amministrazione che utilizza Lpu-Lsu, la copertura assicurativa e previdenziale del periodo d’utilizzo, il prepensionamento degli ultracinquantenni”.